OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 09/06/2016

A cura di Marina Pavido

Anche questa settimana si preannuncia ricca di interessanti sorprese! Dall’ultimo lavoro di Nicholas Winding Refn, The Neon Demon – presentato in occasione dell’ultima edizione del Festival di Cannes – all’italiano Ciao Brother, dal francese In nome di mia figlia al biopic L’uomo che vide l’infinito. Come sempre, per voi, una breve guida per aiutarvi a scegliere ciò che maggiormente vi interessa e, sotto ad alcune trame, sarà possibile trovare anche qualche nostra recensione in merito. Buona lettura!

 

FRIEND REQUEST

Friend-Request-recensione-testa

REGIA: Simon Verhoeven; genere: thriller; anno: 2016; paese: Germania; cast: Alycia Debnam-Carey, William Moseley, Connor Paolo

Laura è una studentessa molto popolare che fa un grande uso dei social network. Un giorno le arriva una richiesta di amicizia da parte della sconosciuta Marina. Dopo averla inserita tra gli amici, Laura vedrà molti dei suoi conoscenti morire in circostanze misteriose ed avrà solo pochi giorni per risolvere l’enigma.

NOW YOU SEE ME 2

now-you-see-me-2-primi-character-poster-del-film-news

REGIA: Jon M. Chu; genere: azione, commedia, thriller; anno: 2016; paese: USA; cast: Daniel Radcliffe, Mark Ruffalo, Woody Harrelson

Un anno dopo aver ingannato l’FBI ed aver conquistato il pubblico con i loro spettacoli di magia, i Quattro Cavalieri si cimenteranno in una nuova impresa con il fine di smascherare le pratiche immorali di un magnate della tecnologia.

THE NEON DEMON

neon3

REGIA: Nicholas Winding Refn; genere: thriller, horror; anno: 2016; paese: USA, Francia; cast: Elle Fanning, Jena Malone, Bella Heathcote

Jesse, aspirante modella, si trasferisce a Los Angeles con l’intento di perseguire la sua carriera. In questo mondo non facile, però, la sua bellezza e la sua freschezza verranno fagocitate da un inquietante gruppo di colleghe che cercheranno di rubarle tutto ciò che ha. Presentato in concorso all’ultima edizione del Festival di Cannes.

CIAO BROTHER

04-Ciao-Brother

REGIA: Nicola Barnaba; genere: comico, commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Pablo, Pedro, Benedicta Boccoli

Angelo, simpatico ed imbranato truffatore, si ritrova a dover fuggire a Los Angeles, dopo aver venduto dei quadri falsi. Qui incontra per caso George, figlio di un ricco imprenditore, appena rimasto orfano del padre. Notando la straordinaria somiglianza con il milionario, Angelo si presenterà a casa sua spacciandosi per suo fratello.

CRISTIAN E PALLETTA CONTRO TUTTI

cristian_e_palletta_contro_tutti

REGIA: Antonio Manzini; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Rocco Ciarmoli

Christian, dopo essere entrato in conflitto con un pericoloso boss della zona, si troverà nell’insolita quanto bizzarra situazione di dover recuperare la pipì di un giaguaro nelle sperdute campagne pugliesi. Ad aiutarlo, ci sarà il suo amico di sempre Palletta.

IN NOME DI MIA FIGLIA

innomedimiafiglia-fotosito

REGIA: Vincent Garenq; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Francia, Germania; cast: Daniel Auteuil, Sebastian Koch, Marie-Josée Croze

Nel 1982 Kalinka, una spensierata diciassettenne, muore improvvisamente durante le vacanze estive in Germania, a casa di sua madre e del patrigno. Dopo l’autopsia, il caso viene frettolosamente archiviato. Sarà compito del padre della ragazza portare avanti per trent’anni una battaglia al fine di far venire a galla la verità. Ispirato ad una storia vera.

LA RECENSIONE:

LA RECENSIONE DI MARINA: IN NOME DI MIA FIGLIA di Vincent Garenq

L’UOMO CHE VIDE L’INFINITO

l-8217-uomo-che-vide-l-8217-infinito-il-6-aprile-l-anteprima-al-bari-international-film-festival-256506-1280x720

REGIA: Matt Brown; genere: biografico, drammatico; anno: 2016; paese: Gran Bretagna; cast: Jeremy Irons, Dev Patel, Toby Jones

La vera storia di Srinivasa Ramanujan, genio indiano della matematica, completamente autodidatta, che, per perseguire i suoi studi, lascerà la sua famiglia per partire alla volta di Cambridge, dove stringerà un forte legame con il suo mentore, il professor G. H. Hardy.

UN AMERICANO A PARIGI

un-americano-a-parigi2

REGIA: Vincente Minnelli; genere: musical, commedia, sentimentale; anno: 1951; paese: USA; cast: Gene Kelly, Leslie Caron, Oscar Levant

Jerry è uno squattrinato pittore americano che si è trasferito a Parigi dopo la Prima Guerra Mondiale. Qui desterà l’attenzione di un’affascinante ereditiera, che gli prometterà una folgorante carriera. Il giovane, però, ben presto si innamorerà della commessa Lise, a sua volta fidanzata con un brillante pianista.

LA RECENSIONE:

EVENTO SPECIALE: UN AMERICANO A PARIGI di Vincente Minnelli torna in sala dal 9 giugno

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. In attesa di nuovi, interessanti titoli, vi auguriamo delle ottime visioni! Buon Cinema a tutti!

LA RECENSIONE DI MARINA: IN NOME DI MIA FIGLIA di Vincent Garenq

innomedimiafiglia-fotositoTITOLO: IN NOME DI MIA FIGLIA; REGIA: Vincent Garenq; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Francia; cast: Daniel Auteuil, Sebastian Koch, Marie-Josée Croze; durata: 87′

Nelle sale italiane dal 9 giugno, In nome di mia figlia è l’ultima fatica del giovane regista francese Vincent Garenq, che, per questo suo ultimo lavoro, si è ispirato a fatti realmente accaduti.

Siamo nel 1982. La giovane Kalinka, figlia quattordicenne di André Bamberski va a trascorrere le vacanze estive in Germania, a casa di sua madre e del nuovo compagno di lei. Improvvisamente, però, la ragazza muore in circostanze misteriose e, dopo una sommaria autopsia, le cause stesse della morte vengono attribuite ad un vecchio trauma cranico che aveva subito da bambina. Suo padre, tuttavia, da subito comprende che sotto c’è dell’altro e si batterà per molti anni al fine di riportare a galla la verità e di ottenere finalmente giustizia.

in_nome_di_mia_figlia_marie-jose_croze_daniel_auteuilAl di là dei fatti narrati, al di là dell’interesse che la storia in sé possa suscitare sullo spettatore, il lungometraggio di Garenq si distingue fin da subito per la particolare struttura narrativa adottata: lenta, ripetitiva, quasi meccanica. Ed il tutto si sposa perfettamente con l’attitudine del protagonista (magistralmente interpretato da Daniel Auteuil), nella sua lunga battaglia al fine di poter fare giustizia per sua figlia. Gli anni passano – a dispetto del ritmo narrativo adottato – piuttosto velocemente. La situazione sembra rimanere sempre uguale a sé stessa. André, nonostante tutto, sembra sempre ancorato sulle sue posizioni. Ed il suo stato d’animo viene sottolineato da una fotografia decisamente cupa – sia per quanto riguarda gli esterni che gli interni – e da una regia che, nelle scene in esterno, sembra prediligere i campi lunghi, al fine di sottolineare l’isolamento in cui l’uomo è avvolto. Operazione piuttosto riuscita, questa, al punto da rendere il tutto un film ben amalgamato, in cui tutte le componenti del linguaggio cinematografico vanno sapientemente nella stessa direzione, senza inutili e rischiose sfilacciature.

in_nome_di_mia_figlia_vincent_garenq_julien_rappeneauUn’unica pecca di In nome di mia figlia sta proprio nella caratterizzazione del personaggio della madre di Kalinka: eccessivamente fredda per quanto riguarda la morte di sua figlia, saldamente ancorata alle sue vacillanti convinzioni al punto da risultare poco credibile, dà tutta l’idea di essere una figura inserita in sceneggiatura con l’unico scopo di enfatizzare ulteriormente la solitudine del protagonista, come se si fosse fin troppo pesantemente calcata la mano in merito.

cinema : In nome di mia figliaMa, alla fin fine, quanto potrà mai influire un simile dettaglio, nella riuscita finale del prodotto? Il lungometraggio di Garenq, infatti, può tranquillamente classificarsi come un film accuratamente realizzato, con una sceneggiatura di ferro ed un ottimo cast, coinvolgente ed appassionante, il quale, pur ricalcando le orme di numerosi film di genere, evita il pericoloso effetto di déjà vu che capita fin troppo spesso di avere durante numerose altre visioni. Interessante sorpresa appena prima della conclusione di una stagione cinematografica che, tutto sommato, si è rivelata particolarmente interessante e variegata.

VOTO: 7/10

Marina Pavido