LA RECENSIONE – DALL’ALTRA PARTE di Zrinko Ogresta

ON-THE-OTHER-SIDE-Dallaltra-parte-un-film-di-Zrinko-Ogresta-2017-1TITOLO: DALL’ALTRA PARTE; REGIA: Zrinko Ogresta; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Croazia, Serbia; cast: Ksenija Marinkovic, Lazar Ristovski, Tihana Lazovic; durata: 80′

Nelle sale italiane dal 30 marzo, Dall’altra parte è l’ultimo lungometraggio – di produzione serbo-croata – diretto dal regista Zrinko Ogresta, presentato alla 66° Berlinale nella sezione Panorama, dove ha ricevuto una menzione speciale e distribuito in Italia da Cineclub Internazionale Distribuzione.

Vesna vive a Zagabria, dove lavora come infermiera a domicilio, conducendo un’esistenza tranquilla e spesso monotona. La donna, però, porta dentro di sé un grande segreto. Il suo difficile passato tornerà inaspettatamente a bussare alla porta nel momento in cui suo marito – processato vent’anni prima per crimini di guerra – le telefonerà dopo tanti anni di silenzio.

Dallaltra-parte-immagine-filmUn lungometraggio decisamente complesso e stratificato, questo di Ogresta. Ciò che qui viene raccontato non riguarda solo la guerra e le pesanti conseguenze che ha portato dietro di sé. Il vero fulcro intorno a cui ruota Dall’altra parte è il tema universale del perdono, con tutte le sfumature che un argomento del genere può avere. Da qui, l’avvincente storia di Vesna (interpretata da una straordinaria Ksenija Marinkovic), donna forte, coraggiosa ma con una grande cicatrice dentro di sé, alle prese con problemi quotidiani riguardanti il lavoro ed i figli ormai adulti e, soprattutto alle prese con un passato non facile e con sentimenti contrastanti.

1455168718712_0570x0389_1455257794083La macchina da presa – prediligendo il piano sequenza in ogni scena – si pone, dal canto suo, quasi in disparte, come osservatrice mai giudicante, rispettosa e silente del dramma della protagonista. Ed ecco che, quindi, i personaggi ci vengono mostrati spesso decentrati rispetto al campo, riflessi in uno specchio o semi nascosti dietro vetri e tende.

La maturità artistica di Ogresta, dunque, ci ha regalato in questo caso un vero e proprio gioiello della cinematografia dell’Est Europa. Cinematografia che, dal canto suo, si è spesso rivelata interessante, ma che, purtroppo, non ha quasi mai ottenuto – almeno in Italia – l’attenzione che merita, fatta eccezione per sporadici festival cinematografici.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

SOLE ALTO di Dalibor Matanic in anteprima all’INTERNAZIONALE DI FERRARA

Ricevo e volentieri pubblico

SOLE ALTO

Storie d’amore e di guerra

nell’ex Jugoslavia

sole alto  Dopo la Slovenia di Class Enemy, la Tucker Film  guarda ancora verso Est con Dalibor Matanić.

Una coproduzione croata, slovena, serba premiata al Festival di Cannes e candidata al Premio LUX.

 

Anteprima italiana all’Internazionale di Ferrara,

sabato 3 ottobre, nella sezione Mondocinema.

 

Dopo la Slovenia di Class Enemy, la friulana Tucker Film guarda ancora al vicino Est e porterà (prossimamente) nei cinema Sole alto, il capolavoro del regista croato Dalibor Matanić. Premiato a Cannes, dalla giuria della sezione Un certain regard, e candidato al Premio LUX del Parlamento europeo, il film verrà presentato in anteprima italiana all’Internazionale di Ferrara (sabato 3 ottobre).

Sole alto racconta l’amore fra un giovane croato e una giovane serba. Un amore che Matanic moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori (i bravissimi Tihana Lazović e Goran Marković) ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici.

Il 1991 e l’ombra incombente della guerra.

Il 2001 e le cicatrici che devastano l’anima.

Il 2011 e la possibile ma impervia rinascita.

Uno straordinario inno alla vita che ha trafitto la critica internazionale. Una sorprendente riflessione sulla natura umana che racconta il dolore per raccontare la speranza. Una produzione che, in perfetta sintonia con il respiro del film, vede cooperare la Croazia, la Slovenia e la Serbia, restituendo pienamente il percorso di ricostruzione culturale in atto nell’ex Jugoslavia.

«Il detonatore di Sole alto – ricorda Matanić – è una frase che ripeteva puntualmente mia nonna, ogni volta che le parlavo dei miei flirt o delle mie relazioni sentimentali: ‘…fino a quando non è una di loro…’. Per lei, cioè, andava tutto bene, a patto che evitassi le ragazze serbe. Un punto di vista che mi ha sempre disorientato, considerando l’affetto che la nonna era capace di darmi e la bontà che, in generale, era capace di esprimere. Sono un testimone diretto dell’intolleranza sociale, politica, religiosa radicata nella mia terra e sono anche un testimone diretto dei suoi effetti devastanti. Della miseria e del dolore che ha provocato per anni. Con Sole alto ho voluto vedere se fosse possibile collocare l’amore sopra ogni cosa, in un contesto del genere, e ho tradotto in riflessione cinematografica quella frase così agghiacciante. Così agghiacciante e, purtroppo, così vicina a me».

Sviluppando la narrazione lungo lo spazio di tre diversi decenni, Matanić utilizza gli stessi villaggi come orizzonti emotivi, prima ancora che geografici, e gli stessi attori come simbolo di ciclicità. I due ragazzi, invece, no: i due ragazzi non possono essere gli stessi, perché i loro vent’anni sono cristallizzati dentro una giovinezza, innocente e fragile, che ci parla (anzi: che ci deve parlare) di ieri, di oggi e, soprattutto, di domani…

Dalibor Matanić è nato a Zagabria nel 1975 e, sempre a Zagabria, si è diplomato in regia all’Accademia d’Arte Drammatica. Nel 2000 ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, The Cashier Wants to go to the Seaside, cui sono seguiti, fra gli altri, Fine Dead Girls (2002), 100 Minutes of Glory (2005), Kino Lika (2008), Mother of Asphalt (2010) e il recente Handymen (2013). Uno dei suoi maggiori successi è il corto Party, presentato a Cannes nel 2009 e vincitore di 18 premi in vari festival nazionali e internazionali.

LO SPIRAGLIO – V FILMFESTIVAL DELLA SALUTE MENTALE – dal 9 all’11 aprile a Roma

Ricevo e volentieri pubblico

Lo Spiraglio

FilmFestival della Salute Mentale
V edizione
Roma, MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, 9 – 11 aprile 2015

Eventi speciali, corti e lungometraggi con tema la salute mentale.
Tra i premiati, il regista e attore Sergio Castellitto

logo_spiraglio_2015E’ in programma a Roma dal 9 all’11 aprile 2015, presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, la quinta edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, diretto da Federico Russo e Franco Montini, rispettivamente per la parte scientifica ed artistica. Promosso da ROMA CAPITALE – Dipartimento Salute Mentale, ASL RMA – Roma Centro e MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, in partenariato con Fondazione Roma Solidale onlus, il festival è nato con lo scopo di superare le diffidenze nei confronti del disagio e della malattia mentale e di mostrare nelle sue molteplici varietà, il mondo della salute mentale raccontato per immagini. “L’obiettivo – nelle parole degli organizzatori – è quello di avvicinare il pubblico alla tematica e favorire la visibilità di film meritevoli che difficilmente trovano spazio in sala e sono condannati ad una scarsa diffusione anche su altri mezzi”. Il festival propone due concorsi riservati rispettivamente a  lungometraggi e cortometraggi, senza distinzione fra finzione e documentari. Il panorama delle opere selezionate, che svaria nei generi più diversi, propone viaggi alla scoperta di mondi sconosciuti, indagini su dichiarate patologie, ma anche riflessioni sul disagio psichico, con protagonisti di ogni età.

Il_viaggio_di_Marco_Cavallo_Still_04Il concorso lungometraggi vede in gara sei film. E’ di estrema attualità Il viaggio di Marco Cavallo, di Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi, che racconta un’articolata iniziativa, svoltasi in giro per l’Italia per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai mini OPG o manicomi regionali e chiedere l’apertura di Centri di Salute Mentale h24. Il film, di 50 minuti, è stato presentato al Torino Film Festival e al Trieste Film Festival come evento speciale.La_pazza_della_porta_accanto_3 In competizione è anche il documentario La pazza della porta accanto, conversazione della regista Antonietta De Lillo con la compianta poetessa Alda Merini, che  racconta la propria vita in una narrazione intima e familiare, oscillando continuamente tra pubblico e privato e soffermandosi sui capitoli più significativi della sua esistenza – l’infanzia, la sua femminilità, gli amori, l’esperienza della maternità e il rapporto con i figli, la follia e la sua lucida riflessione sulla poesia e sull’arte. Ancora in concorso il film La dolce arte di esistere di Pietro Reggiani, che viene proposto in contemporanea con l’uscita in sala. Il film, una commedia surreale, racconta il difficile rapporto d’amore fra Roberta una ragazza che scompare letteralmente quando non le si presta attenzione e Massimo che al contrario scompare quando avverte l’attenzione degli altri su di sé. Gli altri film del concorso sono: Memorie-In viaggio verso Auschwitz, di Danilo Monte, serrato confronto fra due fratelli; Henriette-Ultimo atto, di Riccardo Lurati, che, fra finzione e documentario, racconta una storia esemplare di 70 anni di internamento e Fiori di strada, di Olga Pohankova, documentario in tre atti che propone il ritratto di altrettanti personaggi insoliti e disagiati.

1_thrillerIl concorso cortometraggi che saranno proiettati nei tre giorni del festival, a partire dalle ore 16:00, propone dodici titoli, molti diversi per genere: commedia, animazione, documentari, inchieste. Non mancano occasione di divertimento con   Thriller di Giuseppe Marco Albano, la storia del giovanissimo Michele, che coltiva il sogno di ballare in televisione come il proprio idolo Michael Jackson. Il giorno del provino però, a Taranto c’è la mobilitazione per la chiusura della fabbrica in cui lavora suo padre. Michele ha quindi un’idea… Decisamente divertente anche il grottesco Un uccello molto serio, diretto dall’attrice Lorenza Indovina e interpretato da Rolando Ravello.

figlio_di_nessuno_1Tre gli Eventi Speciali che si dipaneranno nei primi due giorni del festival: giovedì 9 aprile alle ore 20:15, lo Spiraglio ricorda e celebra lo scrittore e psichiatra Mario Tobino con un incontro che intende ripercorrere la sua esperienza artistica e scientifica. A parlare di Tobino interverranno il critico letterario Giulio Ferroni, i e gli psichiatri Michele Zappella e Antonello D’Elia. La serata si concluderà con la proiezione del film di Mauro Bolognini, “Per le antiche scale”, tratto dall’omonimo romanzo di Tobino, con protagonista Marcello Mastroianni. Nella giornata di venerdì 10 aprile sono previsti due eventi: il primo, realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione del MAXXI, alle ore 10:00, con la proiezione del film statunitense Disconnect, di H.A.Rubin, del 2012, cui seguirà un incontro con Vito Mirizio e Federico Tonioni sul tema della dipendenza dalla rete. Quindi, alle ore 21:00, introdotto da Mario Sesti, è in programma un incontro su L’enigma del ragazzo selvaggio, con l’anteprima del film serbo Figlio di nessuno (che uscirà in Italia il 16 aprile distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione), opera prima di Vuk Ršumović, basato su una storia vera, ambientata nella primavera del 1988, fra le montagne della Bosnia, dove viene ritrovato un bambino cresciuto fra i lupi. Gli viene dato il nome di Haris e viene inviato in Serbia, all’orfanotrofio di Belgrado, dove è affidato alle cure di Ilke. Qui diventa amico inseparabile del piccolo Zika e, col tempo, impara a pronunciare le sue prime parole… Il film, presentato all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ha vinto il Premio del pubblico RaroVideo come miglior film della Settimana della Critica, il Premio Fipresci come miglior film (sezioni Orizzonti e Settimana della Critica), ma anche il Premio del Pubblico al Zagabria Film Festival, il Premio per il miglior film al Cairo International Film Festival e il Premio Nuove voci/Nuove visioni al Palm Springs International Film Festival.

Nella serata finale del festival, a partire dalle ore 21:00, una Giuria mista di cineasti e medici,  composta da Lidia Tarantini, Amalia Maione, Pompeo Martelli, per il fronte scientifico e dai registi Michele Alhaique e Costanza Quatriglio assegnerà il Premio “Fausto Antonucci”  al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” al miglior lungometraggio. Il festival, inoltre, premierà Sergio Castellitto, personalità particolarmente significativa del mondo cinematografico che ha raccontato vita, sentimenti ed emozioni di persone e gruppi legati al mondo della salute mentale. Come accaduto ne Il grande cocomero di Francesca Archibugi, dove l’attore ha dato vita ad un’indimenticabile figura di psichiatra, ma anche per altri versi calandosi nei panni di personaggi affetti da un evidente disagio mentale. Basti ricordare il proposito Paolo, il folle cannibale de La carne di Marco Ferreri; Giancarlo Iacovoni, il frustrato aspirante scrittore di Caterina va in città di Paolo Virzì; Franco Campanella, il padre di famiglia schiavo dell’ossessione per il gioco di Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano; Mero, il padre invadente nella vita del figlio di Alza la testa di Alessandro Angelini; Leone, il miliardario assetato di affetti de Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, che si compra una recita per mettere in scena la famiglia che non possiede. Prima di ricevere il Premio, Castellitto sarà protagonista di un incontro con il pubblico dove racconterà le proprie esperienze sul set in veste di medico e di malato. La serata si concluderà con la proiezione di un episodio della prima stagione di In Treatment, diretta da Saverio Costanzo, protagonista appunto Sergio Castellitto.

Si ricorda che nelle precedenti edizioni il Premio Speciale Lo Spiraglio era stato assegnato a Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia.

Per maggiori informazioni

www.lospiragliofilmfestival.org

spiragliofest@gmail.com

cell. 393 52 46858

LA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA ALLA MEDIATECA REGIONALE PUGLIESE DI BARI dal 1° all’8 settembre

Ricevo e volentieri pubblico

 

MEDIATECA REGIONALE PUGLIESE

LA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA SBARCA ECCEZIONALMENTE IN MEDIATECA

Dal 1° all’8 settembre le proiezioni delle sezioni ORIZZONTI e BIENNALE COLLEGE

 

Aria veneziana nella Mediateca Regionale Pugliese di Bari, gestita da Apulia Film Commission, che riapre lunedì 1° settembre collegandosi per tutta la prima settimana alla SALA WEB della 71.ma Mostra del cinema di Venezia, anche quest’anno utilizzando la piattaforma web “Mymovieslive!”.

In quasi contemporanea alle proiezioni del Lido, fino all’8 settembre, gli utenti della Mediateca potranno eccezionalmente apprezzare in streaming, ogni giorno alle 18.30 e alle 21.00, alcuni dei titoli in concorso alla 71^ Mostra del cinema, nelle sezioni “Orizzonti” e “Biennale College”, che propongono film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive (il caso di Orizzonti) o frutto del lavoro di giovanissimi autori provenienti da tutto il mondo (Biennale College).

Per accedere alla proiezione occorre essere registrati in Mediateca e venire muniti della tessera. I posti sono limitati e le prenotazioni saranno aperte mezz’ora prima della proiezione.

the-presidentIl programma si apre quindi lunedì 1° settembre alle 18.30 con “The President” di Mohsen Makhmalbaf, storia ambientata in un paese caucasico di fantasia (115 minuti, georgiano con sottotitoli in inglese). Il Presidente è un dittatore che a seguito di un colpo di stato si mette in fuga insieme al nipote di cinque anni. I due intraprendono un viaggio attraverso le terre che un tempo il Presidente governava. Ora, travestito da musicista di strada per non farsi riconoscere, l’ex dittatore entra in contatto con il suo popolo e lo conosce da una nuova prospettiva. A seguire, alle 21.00, la proiezione del progetto “Blood Cells” di Joseph Bull e Luke Seomore (86 minuti, sezione “Biennale college”, live dal Lido con sottotitoli in italiano). Dieci anni dopo che una catastrofe ha distrutto la sua famiglia e la sua fattoria, un ritorno dal passato costringe un giovane esiliato a imbarcarsi in un’odissea attraverso i confini incerti e bellissimi dell’Inghilterra di oggi.

la vita oscenaMartedì 2 settembre, alle 18.30 la “La vita oscena” di Renato De Maria, con Isabella Ferrari (85 minuti, sezione Orizzonti). Racconto di formazione di un ragazzo che attraversa i traumi e i dolori fino in fondo, spingendosi a cercare la morte, per poi arrivare alla rinascita. Alle 21.00 “These are the rules” (77 minuti, in croato con sottotitoli in inglese) di Ognjen Svilicic, ambientato nella Zagabria di oggi, dove una coppia di mezza età e di umili origini si ritrova ad affrontare un dramma famigliare: il figlio unico adolescente è stato vittima di un brutale pestaggio in strada e i genitori devono fare i conti con emozioni che credevano di aver superato, come la paura per la propria incolumità e la riluttanza verso una società violenta in cui domina il principio della sopraffazione.

Mercoledì 3 settembre, alle 18.30, “Short skin” di Duccio Chiarini (83 minuti, sezione Biennale College, sottotitoli in inglese), storia dell’adolescente Edoardo che sin da piccolo, soffre di una malformazione al prepuzio che gli impedisce di masturbarsi e lo rende insicuro e impacciato con le ragazze. Chiuso nel suo microcosmo asessuato, Edoardo è infastidito dalle pressioni del mondo circostante, che non fanno che peggiorare le sue insicurezze. Tutti attorno a lui sembrano parlare solo di sesso. A seguire, alle 21.00, la proiezione di “Bypass” di Duane Hopkins (103 minuti, sezione Orizzonti, live da Lido, in inglese senza sottotitoli). Il film racconta la storia di Tim, un giovane della classe proletaria inglese. Tim è un bravo ragazzo che deve occuparsi di un numero spropositato di questioni e cerca di trovare i mezzi per farlo. Ha bisogno di guadagnare, ha un figlio in arrivo, non sa scrivere né leggere, ha recentemente perso sua madre e ha una fidanzata da cui sta per avere un figlio. Tim è anche un piccolo ricettatore che vende oggetti rubati.  Tim è malato, ma non capisce quanto malato. Quando la pressione cresce, anche la sua malattia peggiora e un giorno si sveglia in un letto d’ospedale, attaccato a fili e macchinari.

Giovedì 4 settembre alle 18.30 si comincia con “H” di Rania Attieh (93 minuti, sezione Biennale College, in inglese senza sottotitoli), rivisitazione immaginaria, moderna e lirica di una classica tragedia greca e si continua, alle 21.00, con “Io sto con la sposa” di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry (89 minuti, sezione Orizzonti, live dal Lido, in italiano e arabo con sottotitoli in inglese). Nella forma del documentario il film racconta di un poeta palestinese siriano e di un giornalista italiano i quali incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra: i due decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri.

Venerdì 5 settembre alle 18.30 tocca a “Court” di Chaitanya Tamhane (116 minuti, sezione Orizzonti, con sottotitoli in inglese): qui il cadavere di un lavoratore della rete fognaria viene trovato sotto un tombino a Mumbai. Un vecchio cantastorie popolare viene processato con l’accusa di istigazione al suicidio per aver cantato una canzone che potrebbe aver incitato il lavoratore a commettere l’atto. Mentre il processo va avanti, le vite private, al di fuori degli ambiti lavorativi, degli avvocati e del giudice coinvolti nel caso vengono osservate per esplorare come i valori individuali e personali di queste persone possono avere implicazioni sui giudizi di vita e morte emessi in tribunale. Sempre venerdì 5, alle 21.00 “Line of credit” di Salomé Alexi (85 minuti, sezione Orizzonti, live dal Lido con sottotitoli in inglese): opera prima di Salomé Alexi, regista georgiana sensibile alla questione femminile e alla relazione che la donna intrattiene col mondo della produzione, “Line of Credit” racconta la storia di Nina e di una Nazione che versa in una crisi economica profonda e in un’altrettanta inquietudine civile. Costretta a chiedere un prestito e poi impossibilitata a pagare gli interessi troppo alti, Nina incarna il suo Paese.

Il ricco ed eccezionale ciclo dedicato alla Mostra veneziana si conclude infine lunedì 8 settembre, alle 18.30, con la proiezione di “Nabat” (105 minuti, con sottotitoli in inglese) opera seconda di Elchin Musaoglu, il regista dell’Azerbaigian il cui cinema, a cavallo fra finzione e documentario, è stato paragonato dal critico Peter Debruge di “Variety” al Neorealismo italiano alla Vittorio De Sica e a quello iraniano dei primi anni Ottanta. Nabat narra di una donna azera che vive con il marito malato in una casa isolata. Il loro unico figlio è morto in guerra e ora i due sopravvivono grazie al latte di una sola mucca di loro proprietà. Quando anche il marito muore, Nabat deve cavarsela da sola.

Ingresso riservato agli utenti registrati, la registrazione è gratuita.

La Mediateca è un’ Iniziativa cofinanziata dal FESR – Azione 4.3.1.

THE SPECIAL NEED di Carlo Zoratti fa centro negli USA!

Ricevo e volentieri pubblico

The Special Need

fa centro negli USA!

 Immagine

L’opera prima di Carlo Zoratti, che uscirà nelle sale il 1 e il 2 aprile

– in occasione della Giornata Mondiale dell’Autismo –

ha vinto il premio del pubblico al SXSW Film Festival di Austin.

LEGGI L’ARTICOLO https://entracteblog.wordpress.com/2014/03/14/news-in-sala-the-special-need-di-carlo-zoratti-in-sala-da-martedi-2-aprile/

GUARDA IL TRAILER  http://www.youtube.com/watch?v=vBvf8S8g_2o

UDINE – The Special Need, l’opera prima del giovane regista udinese Carlo Zoratti, ha fatto centro anche negli USA, conquistando il pubblico del     SXSW Film Festival di Austin (Texas)! Appena archiviate le tre vittorie europee (Dok Leipzig di Lipsia, Trieste Film Festival, ZagrebDox di Zagabria), dunque, l’insolito e divertente road movie si porta a casa una medaglia americana: l’Audience Award della sezione SXGlobal.

Grande allegria per la crew di sognatori che ha realizzato The Special Need (dalla produzione, Videomante e Detailfilm, fino alla distribuzione, Tucker Film, passando per il Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia) e grande allegria anche per Enea Gabino, l’irresistibile protagonista, che ha commentato la notizia con il suo classico «In bomba!». Il premio, del resto, è uno di quelli con la P maiuscola, se consideriamo che il SXSW Film Festival rappresenta uno dei maggiori avamposti internazionali nel campo della ricerca e dell’innovazione: sul fronte cinematografico, appunto, ma anche sul fronte musicale e sul fronte del web (solo pochi giorni fa, come molti ricorderanno, il Festival ha ospitato e trasmesso in tutto il mondo l’intervento di Edward Snowden).

Ora The Special Need si appresta a raggiungere le sale italiane: la data è fissata per il 1 aprile, in occasione della Giornata Mondiale dell’Autismo, e l’uscita sarà preceduta da un evento esclusivo l’anteprima streaming su MYmovieslive, il 24 marzo che anticipa quindi la diretta satellitare dall’Anteo spazioCinema di Milano, il 1° aprile alle ore 20:00, trasmessa in 70 cinema).

Dopo Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto e TIR di Alberto Fasulo, altri due gioielli del nuovo panorama friulano, la Tucker Film ha deciso di scommettere sull’esordio di Zoratti: un documentario che esplora con allegria e leggerezza il binomio sesso-disabilità. Una leggerezza densa, a tratti poetica, dentro cui ognuno può riconoscere gli entusiasmi, i dubbi e le fragilità della vita quotidiana…

Ricordiamo che l’anteprima friulana del film è programmata per lunedì 31 marzo alle ore 20:30 al Visionario di Udine (tra gli ospiti, Enea Gabino e Carlo Zoratti). A Cinemazero di Pordenone, invece, doppio appuntamento il 2 aprile sotto il segno della Fondazione Bambini e Autismo Onlus: alle 9.00 un matinée dedicato alle scuole e alle 21.00 la presentazione per il pubblico.

Sito ufficiale del film www.thespecialneed.com