ITALIAN FILM FESTIVAL BERLINO – partenza all’Ambasciata Italiana

Ricevo e volentieri pubblico

ITALIAN FILM FESTIVAL BERLINO, PARTENZA ALL’AMBASCIATA ITALIANA
Ricevimento con Verdone e Papaleo. Oggi l’apertura ufficiale

IFF_GruppoIl cinema rappresenta un mezzo importante per consolidare i rapporti tra Italia e Germania e iniziative come l’Italian Film Festival vanno in questa direzione. Con le parole di Pietro Benassi, ambasciatore d’Italia a Berlino, si è aperta nella serata di giovedì 1 ottobre, nei saloni dell’ambasciata italiana in Germania, la terza edizione della manifestazione, organizzata dal Tuscia Film Fest in collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura. Al ricevimento hanno preso parte tra gli altri, oltre all’ambasciatore Benassi che ha fatto gli onori di casa, gli attori e registi Carlo Verdone e Rocco Papaleo, ospiti della rassegna, Luigi Reitani, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Berlino, il critico cinematografico Enrico Magrelli e Mauro Morucci, direttore dell’Italian Film Festival. “Siamo pronti e fiduciosi di ripetere i numeri dello scorso anno – ha detto Morucci – per il Tuscia Film Fest e per il nostro territorio è molto importante essere qui”. Da segnalare, infatti, che all’interno del cinema Babylon, dove si svolge la manifestazione, sono allestite due mostre: “Lazio, la grande bellezza” curata dal critico Franco Grattarola e dal fotografo Francesco Galli dedicata ai luoghi e i protagonisti del cinema della regione italiana e “Le città perdute”, sui centri abbandonati nell’Alto Lazio sempre di Francesco Galli organizzata in collaborazione con l’Agenzia di Promozione del Turismo del Lazio.

IFF_Benasis_Verdone_PapaleoIl programma. Venerdì 2 ottobre è il giorno del grande omaggio a Carlo Verdone con la proiezione alle 18.30 del documentario “Carlo!” di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti seguita da un incontro con lo stesso Verdone moderato da Enrico Magrelli. Subito dopo ci sarà la première tedesca di “Sotto una buona stella” dello stesso attore e regista romano. Prima, già alle 16.30, ci sarà la vera inaugurazione del festival con la première tedesca di “I nostri ragazzi” diretto da Ivano De Matteo, uno dei film più apprezzati della stagione italiana 2014/2015.

Sabato si continuerà alle 15.30 con la proiezione della commedia “Se Dio vuole” di Edoardo Falcone. A seguire, alle 17.30, sarà la volta di “Anime Nere” di Francesco Munzi alla presenza di Gioacchino Criaco, autore dell’omonimo libro da cui è stato tratto il film, 14 David di Donatello 2015 (gli Oscar del cinema italiano). In serata si parlerà di musica, cinema e italiani all’estero con “Localeuropa – Musica valida per l’espatrio”, il documentario di Francesco Cordio che seguendo il recente tour europeo del trio Max Gazzé, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi ha raccolto storie, amori e passioni di giovani espatriati. Sia il regista che Silvestri saranno a disposizione del pubblico per un incontro dopo la proiezione.

se-dio-vuole-659x345Domenica pomeriggio sarà la volta di Edoardo Leo e della sua commedia “Noi e la Giulia”, da lui diretta e interpretata. Per il regista e attore romano si tratta di un ritorno all’Italian Film Festival Berlin dopo la partecipazione dello scorso anno con “Smetto quando voglio” e “Buongiorno Papà”. A seguire Rocco Papaleo presenterà “Una piccola impresa meridionale”, suo ultimo film diretto e interpretato con Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova. Non è tutto. Parallelamente al programma nella sala principale, quest’anno il festival proietterà una serie di selezionate pellicole anche nella sala 2 e 3 del Babylon. È il caso di “All’improvviso Komir” di Rocco Ricciardulli e con Gaia Bermani Amaral (entrambi presenti a Berlino), di “The Last days” of Tacheles, film italo-berlinese di Stefano Casertano sugli ultimi giorni del centro sociale più ; celebre della Berlino riunificata, di “Song Birth”, documentario di Simona Irrea dedicato ai cantatuatori metropolitani di oggi e di “Belluscone”, di Franco Maresco David di Donatello 2015 come migliore documentario.

L’Italian Film Festival Berlin è organizzato dal Tuscia Film Fest in collaborazione con l’Istituto di Cultura italiana a Berlino. Media partner dell’evento in Germania è Berlino Cacio & Pepe Magazine. Il comitato di direzione è composto da Mauro Morucci (anche direttore del Tuscia Film Fest), Margherita Vestri, Andrea d’Addio e Cristos Acrivulis. Consulente editoriale artistico è Enrico Magrelli. Main sponsor: Audi. Partners istituzionali: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Regione Lazio – Agenzia Regionale per il Turismo del Lazio (per la mostra “Lazio la grande bellezza”)  –  Unindustria  –  Roma  Lazio  Film Commission – Confartigianato – Fondazione Carivit.

LA RECENSIONE DI MARINA: ROGER WATERS – THE WALL di Roger Waters e Sean Evans

Imperdibile evento speciale, nelle sale italiane, il 29 e 30 settembre ed il 1° ottobre: in questi giorni, infatti, sarà possibile assistere alla proiezione del documentario “Roger Waters -The Wall”, diretto dallo stesso Roger Waters insieme a Sean Evans.

WatersTheWall_POSTER_webNon è necessario conoscere ed amare i Pink Floyd, come non è necessario aver vissuto la loro epoca per poter apprezzare questo prodotto, che è attuale in qualsiasi periodo storico venga proiettato.
“Roger Waters – The Wall” è un percorso interiore compiuto dallo stesso Roger Waters, leader dei Pink Floyd, che vede protagonista il rapporto con suo padre, morto in Italia durante la seconda guerra mondiale quando Waters era ancora un bambino, l’influenza che tale fatto ha avuto sulla vita del cantante e la costruzione di una serie di barriere interiori, di un muro (The Wall), al fine di proteggersi dalle avversità della vita.
Il muro di cui qui si parla non riguarda il solo Waters, bensì tutta l’umanità: ed ecco che il rapporto col padre prematuramente scomparso in guerra diventa metafora di tutte le ingiustizie, di tutte le morti di innocenti nel corso delle guerre che, ancora oggi, vengono combattute in tutto il mondo. Guerre, queste, che hanno fatto sì che ognuno di noi abbia costruito un muro dentro di sé, avendo ormai perso fiducia nell’umanità ed avendo assistito alla privazione di fondamentali diritti di cui ogni essere umano dovrebbe godere.
the wallTale muro viene costruito sul palco dove Waters tiene il suo concerto. Un muro fatto di centinaia di blocchi. Su di essi ecco apparire immagini di guerre, esplosioni, ma anche volti umani, colori psichedelici ed immagini che trasmettono una grande voglia di abbattere una volta per tutte queste barriere, più interiori che esteriori.
Tutto questo, con la musica dei Pink Floyd in sottofondo.
“Roger Waters – The Wall” si è rivelato un’esperienza visiva ed uditiva fuori dal comune: magnetico, ti colpisce come un pugno allo stomaco e ti mette di fronte al tuo passato, al tuo presente ed alle tue paure.
Alla fine della visione ci si sente come liberati, con una speranza ed una forza in più.
Un’esperienza da vivere fino in fondo.
VOTO: 8/10
Marina Pavido

LE GIORNATE DEL PREMIO ADELIO FERRERO dall’1 al 3 ottobre ad Alessandria

Ricevo e volentieri pubblico

LE GIORNATE DEL PREMIO ADELIO FERRERO
Tre giorni di cinema e critica
Alessandria, 1 – 3 ottobre 2015

Dopo quattro anni di pausa forzata, con “Le giornate del Premio Adelio Ferrero” rinasce,
promosso dal Comune di Alessandria, il più famoso ed apprezzato premio dedicato ai
giovani critici e saggisti di cinema.
Il Premio Adelio Ferrero, giunto alla trentaduesima edizione, è dedicato alla memoria del critico alessandrino, primo docente di storia e critica del cinema presso l’Università di Bologna, scomparso prematuramente nel 1977.
“Le giornate” si svolgeranno ad Alessandria dall’1 al 3 ottobre e saranno un festival del
cinema e della critica, tre giorni di incontri, visioni, riflessioni e dibattiti, vivacizzati dalla
presenza dei registi Roberto Faenza, Alessandro D’Alatri e Mirko Locatelli, dal maestro del montaggio Roberto Perpignani a cui sarà dedicata una retrospettiva, da un convegno sull’eredità pasoliniana a quarant’anni dal “film-testamento” Salò ma anche da un tributo a Liliana Cavani e da uno, al suono di musica, a Buster Keaton che il 4 ottobre “compirà” 120 anni. La sera del 3 ottobre verranno premiati i vincitori del concorso per le migliori recensioni e per i migliori saggi, mentre saranno consegnate anche le “targhe Adelio Ferrero” per il contributo alla cultura e all’arte cinematografica.
ll premio salvaguarda il ricordo e l’opera di Adelio Ferrero, storico critico  inematografico
che nella sua breve ed intensa vita lasciò il segno operando per un rinnovamento  rofondo del rapporto tra le istituzioni culturali e il cittadino. Direttore della rivista “Cinema e cinema”, primo presidente del teatro comunale di Alessandria e docente presso il DAMS di Bologna, Adelio Ferrero scrisse libri ancora oggi fondamentali su autori come Pasolini e Bresson.
Ferrero morì prematuramente a 42 anni. Dal 1978 sorse ad Alessandria il premio dedicato alla sua memoria. Non solo un premio dedicato alla memoria però: nelle intenzioni degli organizzatori, esso deve rappresentare quel laboratorio necessario per proiettare i nuovi critici nel futuro e segnalare firme di valore. Nel corso di trentuno edizioni, il premio è cresciuto, e molti partecipanti hanno visto nella manifestazione annuale il banco di prova per ulteriori affermazioni.
Si ringrazia il Comune di Alessandria che con l’Assessore ai beni e politiche culturali e alle politiche giovanili Dr.ssa Vittoria Oneto ha sostenuto il Premio Adelio Ferrero 2015 in collaborazione con ASM Costruire Insieme, Circolo del Cinema “Adelio Ferrero” ed Edizioni Falsopiano; con il patrocinio di Regione Piemonte, AlessandriaNews e Il Piccolo di Alessandria e il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Alegas, Centrale del Latte Alessandria e Asti, Cultura e Sviluppo di Alessandria.

Per info:

ASM Costruire Insieme – Via Savona, 1 – 15121 ALESSANDRIA

Centralino 0131/234266 int. 206 fax 0131/253200 Daniela Sguaizer –

premioferrero@asmcostruireinsieme.it

ANTEPRIMA
sabato 26 settembre, ore 18,15 – libreria Mondadori, Alessandria
presentazione del programma della manifestazione, cineaperitivo e tavola rotonda sui
nuovi libri di Mario Gerosa (Terence Young, Roger Vadim), Roberto Lasagna (Cinema e
spettri del Terzo Reich), Federico Magni (Meraviglioso, la storia degli effetti speciali),
Barbara Rossi (Anna Magnani). Intervengono gli autori e i critici Danilo Arona e Fabio
Zanello.

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Giovedì 1 ottobre, ore 19,00 – Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria
“Salò” di Pier Paolo Pasolini: a quarant’anni dal film-testamento, quale eredità per il
cinema italiano?
Una serata di riflessioni e testimonianze attraverso la discussione di film significativi e la
partecipazione di alcuni protagonisti del cinema italiano. Ospiti: il critico e saggista
Mathias Balbi, il regista cinematografico Alessandro D’Alatri, il regista Mirko Locatelli, il
maestro del montaggio Roberto Perpignani. Moderatori: Roberto Lasagna e Saverio
Zumbo. La serata, a ingresso libero, sarà intervallata da una pausa buffet.
Venerdì 2 ottobre – multisala Kristalli di Alessandria,
Roberto Perpignani: una maestro del montaggio e del cinema internazionale si
racconta.
Ore 18,00 proiezione di “La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani (evento
preceduto dalla presentazione del Quaderno di Storia Contemporanea dedicato a
“cinema e resistenza” in collaborazione con ISRAL).
Ore 20,15 aperitivo con Roberto Perpignani e proiezione di sequenze inedite de “Il postino” di Michael Radford interpretato da Massimo Troisi e Philippe Noiret.
Ore 20,50 Roberto Perpignani introduce la proiezione del film di Nanni Moretti “Sogni
d’oro”.
Ore 22,45 Roberto Perpignani presenta alcune sequenze inedite del lungometraggio di
Bernardo Bertolucci “Prima della rivoluzione”. Seguirà la proiezione del film.(durante la
serata sarà possibile iscriversi alla nuova stagione di proiezioni del Circolo del Cinema
Adelio Ferrero)
Sabato 3 ottobre – Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria
Rinasce il premio Adelio Ferrero
Ore 14,30 Presentazione del programma della giornata.
Ore 14,45 “Dare forma alle emozioni”. Lectio Magistralis di Roberto Perpignani (Cilect
Teaching Award 2015).
Ore 15,30 Dalla radio a Hollywood (party). Incontro con il critico e scrittore Stefano Della Casa.
Ore 16,15 “Garrone Moretti Sorrentino a Cannes 2015”. Intervengono i critici Mauro
Gervasini, Alessandro Leone, Paolo Micalizzi, Adriano Piccardi, Saverio Zumbo.
Ore 17,15 Omaggio a Claudio G. Fava. Proiezione del corto ‘Il cinema e la Grande
guerra’. Interventi di Oreste De Fornari e letture di Giorgio Boccassi.
Ore 18,00 Omaggio a Liliana Cavani. Interviene Francesca Brignoli.
Proiezione del corto di Liliana Cavani “Clarisse” (premio Pasinetti 2012).
Ore 19,00 I concorrenti del Premio Adelio Ferrero recensiscono “Clarisse”.
Pausa buffet
Ore 20.45 proclamazione dei vincitori della trentaduesima edizione del Premio Adelio
Ferrero dedicato ai giovani critici cinematografici.
Premiazione di personalità artistiche di rilievo per il loro significativo contributo all’arte
cinematografica.
Ore 21,30 Omaggio all’opera cinematografica di Roberto Faenza. Conversano con il
regista, Danilo Arona e Roberto Lasagna.
Ore 22,15 Musica per occhi. Proiezione sonorizzata di “The blacksmith” di Buster Keaton.
Suona il Frame Freeze Quartet.
Intervengono Francesco Ballo e Paolo Darra per festeggiare i 120 anni della nascita di
Buster Keaton.

Direzione artistica e ideazione: Circolo del Cinema Adelio Ferrero di Alessandria, in
collaborazione con Edizioni Falsopiano, Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, Asm Costruire Insieme.

LA GIURIA
La giuria del Premio Adelio Ferrero, trentaduesima edizione, è così composta:
Mathias Balbi (critico cinematografico)
Giorgio Cremonini (critico cinematografico)
Davide D’Alto (critico ed editore)
Bruno Fornara (critico cinematografico)
Mario Gerosa (giornalista)
Roberto Lasagna (saggista e critico)
Nuccio Lodato (saggista cinematografico)
Luca Malavasi (critico cinematografico)
Roy Menarini (critico e saggista)
Emiliano Morreale (critico cinematografico)
Lorenzo Pellizzari (presidente della giuria)
Adriano Piccardi (critico cinematografico)
Barbara Rossi (critica cinematografica)
Saverio Zumbo (saggista e critico)

IL PREMIO ADELIO FERRERO
Il PREMIO FERRERO ebbe luogo la prima volta il 24 settembre 1978, a un anno dalla
scomparsa improvvisa del critico cinematografico Adelio Ferrero, protagonista della
cultura alessandrina, docente di cinema presso il DAMS all’università di Bologna,
fondatore della rivista “Cinema e Cinema”, primo presidente del Teatro Comunale di
Alessandria. Da allora si sono succedute a cadenza annuale 31 edizioni, l’ultima delle
quali nel 2010.
Fin dalla seconda edizione il concorso venne affiancato da seminari critici e laboratoriali
di grande rilevanza anche internazionale, dal convegno nazionale Teleschermo in
collaborazione con la Rai, da mostre d’arte contemporanea, da mostre fotografiche,
dallo spazio dedicato ai giovani registi italiani alcuni di loro divenuti poi star internazionali come Gabriele Salvatores.
Dal 2002 al 2010 il Premio Ferrero si è ripresentato nell’ambito del Festival della critica
cinematografica “Ring!”, manifestazione particolare e innovativa con un successo
straordinario e un promotore di eccezione, il regista Nanni Moretti. Nel corso di queste
edizioni, il festival si fece promotore di un’attività culturale il cui fiore all’occhiello furono le raccolte degli scritti di alcuni tra i più importanti critici e studiosi di cinema, confluite nella collana “La nobile arte” edita da Falsopiano e curata da Lorenzo Pellizzari.
Nelle 31 edizioni del Premio Ferrero, sono passati ad Alessandria i più bei nomi del
panorama culturale cinematografico internazionale tra registi, critici e giornalisti, che
hanno contribuito a fare grande la storia di una manifestazione che quest’anno rinasce,
grazie soprattutto alla volontà e al desiderio di riavere in città un momento di cultura
davvero alto e proiettato nel futuro.

ROGER WATERS THE WALL al cinema in 4K e Dolby Atmos per tre giorni

Ricevo e volentieri pubblico

Arriva al cinema in contemporanea mondiale

ROGER WATERS. THE WALL

 

Per tre giorni sul grande schermo il film evento in 4K e Dolby Atmos sul tour sold out dedicato al monumentale album dei Pink Floyd.

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Un’esclusiva cinematografica

Nelle sale solo il 29 e 30 settembre e l’1 ottobre

Ecco il trailer

https://www.youtube.com/watch?v=odEBC0DkObI

 

Considerato all’unanimità una pietra miliare della storia del rock e della carriera dei Pink Floyd con oltre 30 milioni di copie vendute nel mondo, l’album THE WALL fa coincidere uno dei vertici creativi della band inglese con il più importante contributo in termini compositivi del suo autore principale, ROGER WATERS. Il tutto in un’opera che, a 36 anni dalla sua pubblicazione su disco, ancora non smette di sorprendere per attualità, coinvolgimento emotivo e significato. Ne sono riprova, oltre alle sue successive ristampe e alla riduzione cinematografica che ne fece nel 1982 il regista Premio Oscar Alan Parker, anche e soprattutto i 219 concerti che lo stesso WATERS ha tenuto tra il 2010 e il 2013, riproponendo la monumentale opera rock nella sua interezza e infiammando le platee di tutto il mondo.

Ora proprio le immagini e i suoni di quel tour arrivano su grande schermo in ultra definizione anche in Dolby Atmos in contemporanea mondiale dopo il successo raccolto al Toronto International Film Festival. ROGER WATERS. THE WALL è infatti un film-evento che si sviluppa su più livelli: è l’esperienza di un concerto travolgente dell’album classico dei Pink Floyd, un road movie di Waters che fa i conti col passato e un emozionante film contro la guerra. Il film sarà accompagnato in via eccezionale dall’intima conversazione tra Roger Waters e Nick Mason e sarà distribuito in contemporanea mondiale il 29 settembre alle 20, ma i fan italiani, unici al mondo al momento, lo troveranno al cinema per tre giorni: il 29 e 30 settembre e l’1 ottobre (l’elenco delle sale disponibile su www.nexodigital.it e trailer qui https://www.youtube.com/watch?v=odEBC0DkObI). Le prevendite sono già aperte.

Il film è stato girato in 4K e mixato in Dolby Atmos durante il tour tutto esaurito di Waters “The Wall Live” che ha raccolto oltre 1,5 milioni di fan in America del Nord, 1 milione di fan in America Latina e America Centrale e 1 milione di fan in Europa: oltre 4 milioni di spettatori in tutto il mondo per il più grande tour mondiale mai intrapreso da un artista solista.

L’identificazione dei fans con THE WALL è infatti seconda soltanto a quella dello stesso WATERS, che ha scavato nel profondo della propria storia personale e della propria sensibilità per costruire una parabola immortale sulla guerra, il senso di perdita, l’amore e la vita. Fino ad arrivare alla decisione di produrre e co-dirigere (insieme al direttore creativo del tour Sean Evans) un film che, oltre ad offrire finalmente una testimonianza di quegli straordinari concerti, gli ha permesso di confrontarsi con il significato odierno di THE WALL. Fortemente segnato dal lutto per la morte in guerra del nonno (nel corso della I Guerra Mondiale) e del padre (morto durante la II Guerra Mondiale), THE WALL libera oggi ancora di più il suo urlo contro l’orrore di ogni tipo di guerra, proprio un secolo dopo il primo conflitto mondiale.

Parlando dell’evento al cinema Roger Waters ha dichiarato, “Eravamo una grande famiglia on the road, in tutto 189, uno più, uno meno.  In linea di massima eravamo felici, come io sono davvero felice di dare il benvenuto a bordo a tutti; lo so, lo so, sto mescolando le metafore. Dov’ero rimasto? Ah sì, con il vostro aiuto l’evento di settembre sarà il modo perfetto per ricordare non solo i nostri cari, ma anche le persone care agli altri ragazzi, quelle che non ci sono più, quelle che ci sono ancora e quelle che devono ancora nascere”.

ROGER WATERS. THE WALL è un film di Roger Waters e Sean Evans presentato da Rue 21 Productions. Musiche di Roger Waters, Produzione musicale di Nigel Godrich, Montaggio di Katharine McQuerrey, Fotografia di Brett Turnbull. Produttore esecutivo: Mark Fenwick. Prodotto da Roger Waters, Clare Spencer. Diretto da Sean Evans e Roger Waters.

I diritti del film in l’Italia sono di  Nexo Digital che lo distribuisce in collaborazione con Radio DEEJAY, MYmovies ed MTV.

NEWS IN SALA: FUCK YOU, PROF! di Bora Dagtekin in sala dal 1 ottobre

Ricevo e volentieri pubblico

ARRIVA IN ITALIA IL PRIMO OTTOBRE, DISTRIBUITO DA CAMIMOVIE IN PARTNERSHIP CON MEDUSA

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La “buona scuola” è legge e, dopo tante proteste, dalla Germania arriva un film che ci permetterà di riderci sopra. È il giovane regista Bora Dagtekin, ideatore della riuscitissima serie tv Kebab for Breakfast – fra le più popolari in patria e sbarcata su Mtv Italia a partire dal 2007 – ad offrirci un ottimo esempio del nuovo modello scolastico prospettato nella sua ultima fatica Fuck You, Prof! Un divertente ritratto della scuola di oggi rappresentata, ancora una volta, dal bravissimo Elyas M’Barek nei panni del “professore abusivo” Zeki Müller e dalla sua vivace classe. Ricco di sfumature tonali, il film passa con naturalezza da un genere all’altro, abbracciando in un primo momento il paukerfilm ( il classico teen movie americano) per poi virare verso una comicità in bilico fra il demenziale ed il grottesco – a tratti anche piuttosto “sboccata” – e cambiare nuovamente rotta sul finale verso un genere più sentimentale. L’immancabile love story, così come l’happy end, però, non distolgono l’attenzione dalla tematica centrale che è quella sul rapporto fra studenti ed insegnanti.

Non solo, Fuck You, Prof!, oltre a sfatare il mito sul mancato senso dell’umorismo dei tedeschi, dimostra di essere un racconto spumeggiante in grado di farsi apprezzare da un pubblico di ogni età – all’uscita in Germania, ha venduto sei milioni di biglietti, guadagnando più di 60 milioni di euro al box office e battendo nel primo weekend di uscita un kolossal come Lo Hobbit – La desolazione di Smaug di Peter Jackson.

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Il regista Bora Dagtekin e l’attore Elyas M’Barek, protagonista di Fuck You, Prof! nei panni di Zeki Müller, si conoscono da anni e il loro affiatamento è una delle chiavi del successo di questo film e dei loro lavori precedenti.

{PRIMA DI  FUCK YOU, PROF!

Nel 2006 Bora Dagtekin ha diretto una serie tv, Türkisch für Anfänger (Turco per principianti), che ha ottenuto un’enorme popolarità e tra gli attori principali c’era il giovane Elyas M’Barek. La serie era ambientata a Berlino, la città europea in cui risiede il più alto numero di immigrati e cittadini di origine turca. I protagonisti erano i componenti di due famiglie: una di origine turca, gli Öztürk, composta da Metin (il padre, commissario di polizia), Cem (il figlio maggiore, molto orgoglioso, interpretato dal nostro M’Barek) e Yağmur (la figlia minore, molto credente e rispettosa della religione musulmana); ed una tedesca, gli Schneider, composta da Doris (la madre, psicologa), Lena (la figlia maggiore, una ragazza esuberante ma piena di dubbi sentimentali e in piena adolescenza) e Nils (il fratello minore di Lena), che un giorno si trovano a vivere insieme dopo che i due capofamiglia si innamorano e decidono di convivere, formando una famiglia allargata. Le difficoltà non sono poche, date le differenze culturali. La trama ruotava principalmente intorno a Lena, che con una videocamera racconta tutte le sue disavventure alla sua migliore amica Khaty – trasferitasi negli Stati Uniti – nelle prime due stagioni, e a suo padre – che fa l’etologo in Amazzonia – nella terza. L’arco narrativo aveva una durata di quattro anni: quando inizia il telefilm la protagonista ha 16 anni, quando si conclude ne ha compiuti 20. La serie ha chiuso i battenti in Germania il 12 dicembre 2008 al termine della terza stagione, dopo 52 episodi. In Italia è stata l’emittente MTV a mandare in onda tutte e tre le stagioni con il titolo Kebab for breakfast (Kebab a colazione). Una serie tv pluripremiata con il German Television Award 2006 (tra i più prestigiosi premi televisivi tedeschi), l’Adolf Grimme Award e il Prix Italia 2006 come “Best tv drama”, con la motivazione di trattare in salsa agrodolce e con i ritmi accelerati di una sit-com temi ben più seri come la multietnicità, le famiglie allargate e il superamento delle barriere sociali. In una società come quella tedesca dove le comunità di origine turca sono ormai parte economicamente attiva nei bilanci del Paese, i tentativi dei quattro ragazzi di superare e accettare le proprie differenze culturali ne hanno fatto una delle produzioni televisive più innovative delle ultime stagioni. Kebab for breakfast, che ha debuttato su MTV Italia nell’ottobre 2007, si è rivelata una serie di culto per il pubblico più giovane anche nel nostro Paese. Dato il successo internazionale, sia in termini di audience che per le tematiche affrontate nel narrare la convivenza tra turchi e tedeschi, Bora Dagtekin decide di farci un lungometraggio che arriva sul grande schermo nel 2012 con attori principali Josefine Preuß e Elyas M’Barek, ovvero i Lena e Cem della sit-com, oltre a tutti gli altri attori che hanno raccontato le vicissitudini delle famiglie Schneider e Öztürk. Il film, Türkisch für Anfänger, inizia con uno strambo incidente aereo che fa ritrovare Lena Schneider sola – anche se solo inizialmente – sulle Isole Andamane in compagnia di un attraente Cem Öztürk. Peccato che dopo un primo idillio inizino ad apparire anche gli altri membri delle due famiglie, a cominciare dalla religiosissima madre di Lena, Doris Schneider (Anna Stieblich).}

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Dopo avere infilato un successo dopo l’altro, era piuttosto naturale che Bora ed Elyas non si perdessero di vista. Così, l’anno successivo, nel 2013, girano insieme Fuck You, Prof! (Fack ju Göhte), e con questo film superano ogni più roseo sogno di successo. Il regista ha affermato di aver scritto il personaggio di Zeki Müller – il protagonista del film – proprio per Elyas M’Barek. Ed oltre ad essere la prova che non è vero che i tedeschi non hanno il senso dell’umorismo, Fuck You, Prof! ha ottenuto un consenso di pubblico in Germania sbalorditivo: sei milioni di biglietti dalla sua uscita, guadagnando più di 60 milioni di euro al box office e battendo nel primo weekend di uscita un kolossal come Lo Hobbit – La desolazione di Smaug di Peter Jackson. La riuscita del film si deve a molti fattori, primo fra tutti il carisma dell’attore Elyas M’Barek (Zeki) che si sposa perfettamente con il temperamento ironico delle attrici, a cominciare da Karoline Herfurth (Lisi) e Katja Riemann (la Preside) fino a Jana Pallaske (Charlie, l’amica prostituta di Zeki per la quale stravede Quentin Tarantino, tanto da ritagliarle il piccolo ruolo di Babette nel suo capolavoro Bastardi senza gloria – Inglourious Basterds) ed Alwara Höfels (Caro, amica, coinquilina e insegnante nella stessa scuola di Lisi). Ma M’Barek appare in sintonia anche con i giovani studenti, da Jella Haase (Chantal Akerman), Max von der Groeben (Danger) ad Anna-Lena Klenke (Laura, la sorella minore di Lisi che quest’ultima ha in affidamento). Fuck You, Prof! è un film divertente, in grado di attrarre il pubblico adolescenziale di tutto il mondo, e non solo. La comicità demenziale, in particolare all’inizio della storia che si rivela anche un po’ “sboccata”, non ferisce la sensibilità del pubblico perché tutti i protagonisti, in particolare Zeki ed alcuni studenti, non sono quelle “carogne” che vorrebbero apparire. E così si ride, lasciandosi trasportare da questa vicenda in continua evoluzione per arrivare ad un finale che vira verso il romanticismo. Il film, infatti, è ricco di sfumature tonali e passa con semplicità da un genere all’altro. La storia si apre come un classico teen movie americano per poi abbracciare la comicità demenziale e cambiare nuovamente rotta sul finale verso un genere più sentimentale. Il tutto pur rimanendo assolutamente originale ed imperniato sul rapporto tra studenti ed insegnanti. A tal proposito, il personaggio della direttrice della Goethe Gesamtschule Gudrun Gerster, magistralmente interpretata da Katja Riemann, ricorda moltissimo, con le dovute differenze che esistono tra un personaggio da commedia e la realtà, la nuova figura del preside introdotta dall’ultima riforma della scuola, recentemente varata dal Governo italiano. Uno dei punti cruciali del ddl La Buona Scuola, infatti, è proprio quello di un preside con maggior potere esecutivo, con la possibilità di assumere gli insegnanti a chiamata diretta con contratti di tre anni (rinnovabili), premiando i più meritevoli. In fondo, è un po’ quello che succede in Fuck You, Prof! con la bravissima Katja Riemann nei panni della direttrice Gudrun, che gestisce l’Istituto come una vera e propria manager. Infatti, è lei a decidere quali professori possono rimanere e quali se ne devono andare, deve far quadrare i conti e rientrare tra le migliori scuole della nazione, dato che è attraverso il ‘merito’ che vengono assegnati i sussidi dallo Stato. Su questo e tanti altri punti il sistema scolastico tedesco assomiglia molto a quello prospettato dalla nuova riforma, che entrerà in vigore nel nostro Paese dal 2016.

Nel film di Bora Dagtekin, la Goethe Gesamtschule deve fare i conti con una classe che abbassa notevolmente la media dell’intera scuola. Sarà proprio un ex criminale a cambiare l’atteggiamento di questi studenti “sbandati”, facendogli comprendere appieno l’importanza dello studio al fine di crearsi un futuro dignitoso.

Nella nuova legge sulla riforma della scuola, Renzi e il suo Governo, hanno ovviamente optato per un tipo di scuola che si distacchi il più possibile dal modello attuale, apportando decisi cambiamenti nel nostro sistema di istruzione ed educazione. Ad iniziare dal ‘merito’ che, in qualsiasi paese civile, è l’unico criterio con il quale vengono esaminati gli studenti ma anche i professori. In Fuck You, Prof! i ragazzi fanno la loro classifica online degli insegnanti, ed essendo una commedia le voci sono esilaranti, dalla professoressa più sexy al professore più “cool”. Nella realtà chiaramente gli insegnanti saranno giudicati per altri motivi ma anche questa è una novità. Dal prossimo anno, infatti, nel sistema scolastico italiano, non solo gli studenti ma anche gli insegnanti saranno sottoposti a valutazioni periodiche sui risultati raggiunti. Un film che, pur nella sua leggerezza, potrà concedere interessanti spunti di riflessione su questo dibattutissimo tema. Nonostante le critiche che si possono muovere al decreto e ai punti che possono e devono essere migliorati, questo pone al centro alcune tematiche fondamentali nell’istruzione. A cominciare dal rapporto fra studenti ed insegnanti, sempre più distante ed incapace di trovare un modo per comunicare, fino alla formazione dei ragazzi che dovrebbero essere più preparati, culturalmente e professionalmente, per rendersi competitivi nel mondo del lavoro. Una competizione che sia, certamente, basata solo ed unicamente sul merito ma che riesca a coinvolgere anche gli stessi insegnanti, affinché anche loro siano più motivati nel formare le nuove generazioni. I “migliori” da noi, studenti ed insegnanti, devono sgomitare non per farsi valere, ma per esistere. In Fuck You, Prof! non è un caso che il solo in grado di rimettere in riga i ragazzi e motivarli fino in fondo, tanto da riuscire a trasformarli da cinici ragazzi sulla via del crimine in studenti appassionati, non sia un professore. Siamo nella finzione, certo, ma anche questo aspetto può aiutarci a comprendere meglio l’importanza di un dialogo fra docenti ed allievi che si basi su un sistema meritocratico.

Per quanto riguarda il regista Bora Dagtekin e tutto il resto della troupe di Fuck You, Prof!, attualmente sono impegnati nel sequel di questa riuscitissima commedia che vi terrà incollati alla poltrona fino ai comici titoli di coda, in cui si potranno apprezzare le scene tagliate e i divertentissimi errori del cast.

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La CAMiMOVIEche, in partnership con Medusa ha distribuito come primo film French Connection (uscito il 26 marzo 2015), è una nuova società del Gruppo Abate (Industrie Abate Holding). Dopo l’ingresso nel mondo televisivo, avvenuto lo scorso gennaio con la nascita dell’emittente a carattere regionale (Campania) Piuenne, entra anche nel mondo del cinema con una nuova società che va ad ampliare ed arricchire le numerose e solide realtà del Gruppo. La CAMiMOVIE, infatti, si occupa di produzione e di distribuzione cinematografica. Il secondo film distribuito è stato un sequel attesissimo, uno degli horror più apprezzati ed elogiati dalla critica, Wolf Creek 2 – La preda sei tu, che è arrivato nelle sale italiane il 10 giugno 2015. Nel 2005 l’australiano Greg Mclean ha diretto Wolf Creek, presentato al Sundance Film Festival, che è diventato subito un film cult, passando in diverse manifestazioni cinematografiche e vincendo innumerevoli premi. Il seguito, sempre diretto da Mclean, per alcuni critici è perfino migliore dell’originale.

fuckyouprof3Il terzo film è Fuck You, Prof! (titolo originale: Fack ju Göhte) di Bora Dagtekin, una divertentissima e scorretta commedia ambientata in un liceo made in Germany che arriverà nelle sale italiane il primo ottobre. E se qualcuno pensa che i tedeschi non abbiano senso dell’umorismo si ricrederà con questo film che ha ottenuto un enorme successo di pubblico in Germania: sei milioni di biglietti dalla sua uscita, guadagnando più di 60 milioni di euro al box office tedesco. Last but not least, sempre in autunno uscirà nelle sale italiane Un momento di follia (titolo originale: Un moment d’égarement) diretto da Jean-François Richet con Vincent Cassel e François Cluzet, remake del film di Claude Berri del 1977. Una commedia uscita in Francia a giugno del 2015, che ha conquistato immediatamente il podio al box office nel primo weekend e che ha suscitato un grande dibattito sulla stampa. Come accadde alla fine degli anni ’70 con il film di Berri che fu definito scandaloso, oggi più che mai la storia di un uomo di oltre quarant’anni che cede alle lusinghe di un’adolescente fa molto discutere. Antoine (François Cluzet) e Laurent (Vincent Cassel) sono amici di vecchia data e decidono di passare le vacanze in Corsica con le rispettive figlie: Louna di 17 anni e Marie di 18. Una sera sulla spiaggia, Louna seduce Laurent. La ragazza si innamora dell’amico del padre mentre per lui è stato solo ‘un momento di follia’ di cui ora dovrà affrontare le conseguenze… Per quanto tempo riuscirà a mantenere il segreto con l’amico Antoine?

NOTE

Il 7 novembre 2013, la Constantin Film ha distribuito nei cinema tedeschi Fuck You, Prof!, con più di 6 milioni di biglietti venduti ed un incasso ai botteghini di oltre 60.000.000 di euro. L’ultima fatica di Bora Dagtekin e del gruppo che ha realizzato il grande successo del 2012 Turkish for Beginners in qualche modo ha contributo anche all’attuazione della riforma del sistema scolastico tanto necessaria anche in Germania. Fuck You, Prof!, infatti, pur utilizzando le tipiche tonalità leggere che si addicono al genere, pone al centro della pellicola la storia di insegnanti sovraccarichi di lavoro e del loro rapporto con studenti problematici. Dagtekin, così, senza rinunciare alla comicità esilarante che contraddistingue il film, muove una forte critica nei confronti di un “conservatorismo miope” che spesso caratterizza molte scuole tedesche.

Fuck You, Prof! è stato prodotto da Lena Schömann e Christian Becker (Turkish for Beginners; Vorstadtkrokodile 1-3; Wickie und die starken Männer); è una produzione Rat Pack Filmproduktion in coproduzione con la Constantin Film. La commedia ha ricevuto finanziamenti dal FilmFernsehFonds della Baviera, dal Medienboard Berlin-Brandenburg, dal Federal Film Board (FFA – Commissione Federale per il Cinema) e dal German Federal Film Fund (DFFF – Fondo Federale Tedesco per il Cinema).cev

COME IL PESO DELL’ACQUA di Andrea Segre, Marco Paolini, Giuseppe Battiston e Stefano Liberti, venerdì 3 ottobre su Rai 3

Ricevo e volentieri pubblico

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Venerdì 3 ottobre alle ore 22.00 su Rai 3 (dopo uno speciale di Agorà delle 21) andrà in onda uno speciale di teatro/documentario realizzato da Andrea Segre insieme a Marco Paolini, Giuseppe Battiston e Stefano Liberti.

COME IL PESO DELL’ACQUA parte dalle storie di tre donne migranti per capire cosa sta succedendo intorno al Mediterraneo e oltre.

Prima della messa
 in onda Andrea Segre, Stefano Liberti e Marco Paolini presenteranno il lavoro in anteprima speciale a Caserta, il 1 Ottobre alle 21.00 al Multicinema Duel, per sostenere il Movimento dei Migranti e il Centro Sociale Ex Canapificio che da anni lottano per i diritti di donne e uomini migranti che lavorano in quelle terre, e a Roma, il 2 Ottobre alle 20.30 al Palazzo Occupato di Via Curtatone 3, a sostegno dei rifugiati eritrei che abitano il palazzo.


Dopo la messa in onda sarà possibile chiedere COME IL PESO DELL’ACQUA per proiezioni ed eventi a ZaLab, scrivendo all’indirizzo distribuzione@zalab.org

Buona visione.

ZaLab
www.zalab.org