11° FESTA DEL CINEMA DI ROMA -MOONLIGHT di Barry Jenkins

1663TITOLO: MOONLIGHT; REGIA: Barry Jenkins; genere: drammatico; anno: 2016; paese: USA; cast: Mahershala Ali, Naomie Harris, Trevante Rhodes; durata: 110′

Film di apertura dell’11° Festa del Cinema di Roma è Moonlight, diretto dal giovane regista statunitense Barry Jenkins.

Chiron è un bambino fragile, il quale viene bullizzato dai suoi coetanei e, come se non bastasse, vive una difficile situazione familiare, in quanto sua madre è dipendente dalla droga. Saranno l’incontro con uno spacciatore del luogo – che fin da subito prende a cuore la situazione del ragazzo – e l’amicizia con il coetaneo Kevin ad aiutare il ragazzino a sopravvivere all’ambiente in cui vive, a conoscersi e a crescere.

Apertura piuttosto deludente, quella di quest’ultima edizione della Festa del Cinema. Malgrado le attese, infatti, Moonlight risulta un prodotto decisamente deludente che non riesce a salvarsi da banali clichés, ma che, al contrario, si è classificato come un lungometraggio “furbo”, con il solo intento di accattivarsi consensi di pubblico e di critica. Senza riuscire del tutto nel suo scopo, però.

Facendo eccezione per la recitazione – di fatto, tutti gli interpreti si sono rivelati perfettamente all’altezza dei loro ruoli – e fatta eccezione anche per la regia – ottima la scelta dell’uso frequente di camera a spalla, così come particolarmente riuscita è l’operazione di ricostruzione di particolari ambienti ed atmosfere – questo ultimo lungometraggio di Jenkins, seppur adottando inizialmente un’interessante struttura narrativa (suddividendo il film stesso in tre sezioni: le principali fasi della vita di Chiron), non riesce a mantenere lo stesso ritmo durante tutta la durata, rendendo il tutto eccessivamente frammentato, fino a dargli pericolosamente la forma di una sorta di soap opera, man mano che ci si avvicina al finale.

Per quanto riguarda il tema trattato – la scoperta della propria omosessualità – va fatto un discorso a parte. Ora, volenti o nolenti, abbiamo avuto spesso modo di notare, negli ultimi anni, con quale frequenza analoghe situazioni siano state trasposte sul grande schermo. Ma, ovviamente, al di là di ciò che si vuole parlare, l’importante, alla fin fine, è come parlarne, come raccontarlo per immagini. E, purtroppo, in Moonlight troviamo una scarsa quanto raffazzonata indagine psicologica in merito, a causa della quale non ci si riesce a staccare da banali e sbagliati luoghi comuni. Oltre, ovviamente, a situazioni già abbondantemente viste e riviste.

Ultima considerazione: nel lontano 1959 un giovane critico cinematografico francese, tale François Truffaut, girò la sua opera prima, I 400 colpi: grande capolavoro della storia del cinema che si conclude con l’immagine del giovane protagonista Antoine Doinel, il quale, dopo una corsa sulla spiaggia, guarda in macchina. Bene, allora dov’è il problema? Il problema è che tale scena è stata citata e barbaramente scopiazzata così spesso che ogni volta che si presenta l’ennesimo film  con una simile conclusione, la reazione che si ha è quasi di rabbia, oltre che di sconforto. Non credo, a questo punto, serva dire altro.

VOTO: 5/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA: GUEROS di Alonso Ruizpalacios

Gueros_web_3TITOLO: GÜEROS; REGIA: Alonso Ruizpalacios; genere: drammatico, commedia; anno: 2016; paese: Messico; cast: Tenoch Huerta, Sebastiàn Aguirre, Ilse Salas; durata: 111′

Nelle sale italiane dal 23 giugno, Güeros è un interessante lungometraggio diretto da Alonso Ruizpalacios, premiato come Miglior Opera Prima all’ultima edizione del Festival di Berlino.

Tomàs è un vivace adolescente che, dopo essersi trasferito a Città del Messico a casa di suo fratello Federico, convince quest’ultimo a raggiungere l’ospedale per rendere omaggio  al suo cantante preferito, in fin di vita. I due, insieme insieme all’amico Santos e ad Ana, un vecchio amore di Federico, partiranno, così, per un lungo viaggio durante il quale avranno modo di conoscersi meglio e di crescere insieme.

30034631_sfafyvebc8Un vero piacere per gli occhi, questo lavoro di Ruizpalacios. Fin da subito, infatti, quello che colpisce è un’interessante quanto curata regia, con un montaggio decisamente non convenzionale e dinamico, con primi piani di dettagli a prima vista quasi insignificanti, con un ben riuscito bianco e nero e con movimenti di macchina che stanno a raccontarci l’intimo dei personaggi come raramente viene fatto. C’è da dire questo: il lungometraggio, fin da subito, è stato presentato come un omaggio alla Nouvelle Vague. E a ragione. Il modo di girare, infatti, fa fin da subito pensare al Jean Luc Godard dei primi anni, con la sua regia ricca di scavalcamenti di campo e di jump cuts, che, se da un lato si diverte a giocare con lo spettatore disorientandolo, dall’altro riesce a dare alla narrazione quel tocco di leggerezza e di “giocosità” malgrado la drammaticità dei temi spesso trattati.

guerosUn altro elemento che fa pensare agli anni d’oro del cinema francese è proprio la figura di Tomàs: un adolescente ribelle, con un difficile rapporto con la madre – la quale, a sua volta, non se la sente di avere a che fare con lui e preferisce che sia qualcun altro a tenerlo in casa. Questo ragazzo, non può non farci pensare al vivace Antoine Doinel, indimenticabile protagonista de I 400 colpi, capolavoro di François Truffaut.

Güeros-770x433Ma, al di là di qualsivoglia citazione cinefila, Ruizpalacio con questa sua opera prima ha dimostrato non solo una grande conoscenza del mezzo cinematografico, ma anche un grande talento. Basti pensare alla scrittura stessa. I personaggi, intensi, ben scritti, mai stereotipati risultano inseriti alla perfezione nel contesto. La voglia di libertà, l’amore per la vita che traspare in tutto il film, inoltre, sono ulteriori punti a favore del giovane regista messicano.

Ultima considerazione: la scena finale, con Federico che si unisce alla folla di manifestanti e viene fotografato da Tomàs è la ciliegina sulla torta. Un giusto coronamento per un piccolo prodotto ben confezionato, il quale – malgrado le possibili critiche per quanto riguarda la sua estetica eccessivamente costruita – si classifica, in ogni caso, come una vera e propria perla della cinematografia sudamericana. Un film assolutamente da non perdere.

VOTO: 8/10

Marina Pavido

I 400 COLPI di Francois Truffaut per “Il cinema Ritrovato”

Ricevo e volentieri pubblico

CIRCUITO D’AUTORE IN COLLABORAZIONE CON CINETECA DI BOLOGNA

PRESENTA

IL CINEMA RITROVATO

NUOVO APPUNTAMENTO DA GIOVEDì 25 SETTEMBRE

I 400 colpi di Francois Truffaut

da giovedì 25 settembre

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Dopo il successo della passata stagione, ritorna il ciclo “Il cinema ritrovato”, curato dalla Cineteca di Bologna e proposto in Puglia dal Circuito D’Autore di Apulia Film Commission. Ricomincia quindi il viaggio alla riscoperta di grandi titoli del passato, restaurati e presentati nelle versioni originali con i sottotitoli.

È “I 400 colpi” di Francois Truffaut (1959) il primo titolo in programma da giovedì 25 settembre in sette delle venti sale del Circuito. Il calendario prevede le proiezioni: giovedì 25 settembre all’ABC Centro di cultura cinematografica di Bari (spettacoli alle 18.15; 20.00 e 21.30) e all’Opera di Barletta (spettacoli alle 18.00, 20.00, 22.00); venerdì 26 settembre al Piccolo di Bari Santo Spirito (spettacoli alle 19.00 e alle 21.00); sabato 27 e domenica 28 settembre allo Splendor di Bari (spettacolo unico alle 17.00); lunedì 29 settembre al Db d’essai di Lecce (spettacoli alle 19.00 e alle 21.00); giovedì 2 ottobre al Metropolis di Mola di Bari (spettacoli alle 19 e alle 21.00), venerdì 3 ottobre al Garzia di Terlizzi (spettacoli alle 21.15).

Girato fra la fine del 1958 e l’inizio del 1959 a Parigi, “I 400 colpi” è il primo lungometraggio di Truffaut e venne presentato al 12° festival di Cannes dove vinse il Premio per la miglior regia. Manifesto della Nouvelle Vague francese, a tratti divertente e spesso commovente, “I 400 colpi” racconta di Antoine Doinel, un vivace quattordicenne che vive con i genitori in un piccolo appartamento a Parigi. Incompreso dalla famiglia e dagli insegnanti, incapaci di interpretare i bisogni affettivi e le inquietudini tipiche dell’adolescenza, il ragazzo si fa notare per la sua irrequietezza, lo scarso profitto e per gli scherzi che combina, tanto che finisce, in molte occasioni, per diventare il capro espiatorio di marachelle altrui. Le sue azioni sono un messo, non sempre consapevole, per attirare l’attenzione degli adulti e per protestare contro la loro insensibilità e la loro ostilità. Il solo conforto alla sua solitudine è l’amicizia col coetaneo Renè, con cui marina frequentemente la scuola andando al cinema, nei parchi parigini o al Luna Park. Una serie di episodi e incomprensioni portano Antoine al riformatorio, abbandonato a se stesso il giovane manifesta una continua malinconia che gli farà decidere per una fuga rocambolesca verso il mare.

Antoine è un po’ il cugino del giovane Holden, come lui vaga in giro per la città, che lo ospita, ma non lo difende, come lui scappa, sempre in fuga, sempre di corsa.

Il programma proseguirà con “Gioventù bruciata” di Nicholas Ray dal 6 novembre e “Tempi moderni” di Charlie Chaplin, dal 9 dicembre.

Info dautore.apuliafilmcommission.it

FRANÇOIS TRUFFAUT – la retrospettiva completa in lingua originale allo Spazio Oberdan di Milano

Ricevo e volentieri pubblico

 

 

Sala Alda Merini – Spazio Oberdan – Provincia di Milano

Viale Vittorio Veneto 2, Milano

 

FRANÇOIS TRUFFAUT

TUTTI I FILM IN V.O.

Dal 17 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 2014

 

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Dal 17 settembre al 5 ottobre 2014 presso Spazio Oberdan Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta François Truffaut, la retrospettiva completa dedicata al regista e critico cinematografico francese scomparso 30 anni fa dopo aver realizzato 21 lungometraggi, alcuni memorabili, altri importanti, tutti belli.

 

La rassegna che la Cineteca di Milano gli dedica intende riproporre tutti i suoi lungometraggi in versione originale con sottotitoli in italiano, da quello d’esordio, I quattrocento colpi (1959), uno dei film che diedero inizio alla Nouvelle Vague, formidabile stagione che rivoluzionò la storia del cinema e di cui Truffaut fu uno dei massimi esponenti, a Finalmente domenica! (1984), rivisitazione d’autore del genere noir e forse estremo omaggio di Truffaut al suo amato Alfred Hitchcock.

 

Cinema e vita furono per Truffaut una sola cosa, poiché sempre il cinema fu vissuto come rifugio e salvezza fisica, prima ancora che come professione. Nel corso di una molteplice attività, sviluppò un percorso lucido e coerente, forte come il suo amore di cinéphile e rigoroso come la sua militanza di critico, in un continuo confronto con i classici, riletti e reinventati in una personalissima poetica fondata su quattro grandi amori: i libri, le donne, i bambini, il cinema. Vinse al Festival di Cannes il premio per la regia con Les 400 coups (1959; I quattrocento colpi) e nel 1974 l’Oscar per il miglior film straniero con La nuit américaine (1973; Effetto notte).

 

 

SCHEDE FILM

 

Adèle H., una storia d’amore (L’histoire d’Adèle H.)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, Suzanne Schiffman, dal libro Le Journal d’Adèle Hugo di Frances V. Guille. Int.: Isabelle Adjani, Bruce Robinson, Sylvia Marriot, Reubin Dorey, Joseph Blatchley. Francia, 1975, col., 110’, v.o. sott. it.

Ambientata a metà ‘800, la storia di Adèle Hugo, figlia del grande scrittore Victor e innamorata di un ufficiale inglese con cui ha avuto una relazione. Lui non vuole più saperne di lei, ma Adèle lo insegue prima in Canada e poi alle Barbados, per finire internata in una casa di cura.

 

L’amore fugge (L’amour en fuite)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Marie-France Pisier, Jean Aurel. Int.: Jean-Pierre Léaud, Marie-France Pisier, Claude Jade, Dorothée. Francia, 1979, col., 94’, v.o. sott. it.

Ultimo capitolo delle avventure di Antoine Doinel, qui ormai trentacinquenne. Divorziato, Antoine tenta un bilancio della propria vita, soprattutto sentimentale. Ma oltre a incontrare le donne del passato, ne conosce una nuova, e al solito se ne innamora.

 

Gli anni in tasca (L’argent de poche)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman. Int.: Geory Desmouceaux, Philippe Goldmann, Claudio e Frank Deluca, Richard Golfier. Francia, 1976, col., 104’, v.o. sott. it.

A Thiers, piccolo villaggio nel centro della Francia, le amicizie, le prime passioni sentimentali, i conflitti reciproci e con gli adulti di un gruppo di ragazzi della scuola media affidati a un nuovo insegnante.

 

Baci rubati (Baisers volés)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Claude de Givray, Bernard Revon. Int.: Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Delphine Seyrig, Marie-France Pisier, Clairer Duhamel. Francia, 1968, col., 90’, v.o. sott. it.

Terzo film della saga Doinel, in cui il giovane Antoine, reduce dal servizio militare, si improvvisa investigatore privato. Prima si invaghisce della donna che dovrebbe sorvegliare, quindi, diventato riparatore di televisori, incontra l’amore vero.

 

Antoine e Colette (ep. di L’amore a vent’anni) (Antoine et Colette, ép. de L’amour à vingt ans)

  1. e sc.: François Truffaut. Int.: Jean-Pierre Léaud, Marie-France Pisier, Patrick Auffray. Francia, 1962, b/n, circa 24’. v. o. sott. it.

Ancora Antoine Doinel alle prese con l’amore. L’oggetto del desiderio è questa volta Colette, ma “l’amore a vent’anni” è sempre difficile.

 

La calda amante (La peau douce)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard. Int.: Françoise Dorléac, Jean Desailly, Nelly Benedetti.

Francia, 1964, b/n, 115’, v. o. sott. it.

La storia di un adulterio fra un intellettuale e una giovane hostess. Dopo l’iniziale entusiasmo, la relazione si fa sempre più stanca, ma la moglie dell’uomo è decisa a non passare sopra al tradimento.

 

La camera verde (La chambre verte)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Grualt, da tre novelle di Henry James (La bestia nella giungla, L’altare dei morti, Gli amici degli amici). Int.: F. Truffaut, Nathalie Baye, Jean Dasté, Jean-Pierre Moulin, Antoine Vitez. Francia, 1978, col., 94’, v. o. sott. it.

Ambientata negli anni Trenta, la storia di un uomo solitario, Julien, che vive in provincia e che non riesce ad accettare la morte della moglie Julie. Così trasforma la cappella in cui la donna è sepolta in una sorta di santuario, convinto che i morti non vadano dimenticati, contro la consuetudine della elaborazione del lutto che conduce all’oblio. Al suo fianco una donna che sembra condividere le sue ossessioni e che gli resterà accanto fino alla fine

 

Le due inglesi (Les deux Anglaises et le Continent)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, dal romanzo omonimo di Henri Pierre Roché. Int.: Jean-Pierre Léaud, Kika Markham, Stacey Tendeter, Sylvia Marriot, Philippe Léotard. Francia, 1971, col., 108’, v. o. sott. it.

Due giovani amiche, Anne e Muriel, invitano Claude (da loro ribattezzato “il Continente”) nella loro casa di vacanze in Cornovaglia. Qui il ragazzo si innamora di Muriel, diventando però l’amante di Anne una volta tornato a Parigi.

 

Effetto notte (La nuit américaine)

Effetto notteR.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman. Int.: Jean-Pierre Léaud, Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Alexandra Stewart, Jean-Pierre Aumont, Nathalie Baye, F. Truffaut. Francia, 1973, col., 115’. v. o. sott. it.

Un film che racconta la lavorazione di un film, dal primo giorno delle riprese all’ultimo. I dubbi e le riflessioni del regista, le bizze degli attori, i rapporti più o meni difficili fra i membri della troupe.

 

Fahrenheit 451 (Fahrenheit 451)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, dal romanzo Gli anni della Fenice di Ray Bradbury. Int.: Oskar Werner, Julie Christie, Cyril Cusack, Anton Driffing, Bee Duffel. GB, 1966, col., 112’, v.o. sott. it.

In una immaginaria e dispotica società sospesa tra passato e futuro, leggere è un reato e i libri vengono bruciati. Uno degli uomini incaricati dei roghi si innamora di una donna che fa parte dei clandestini amanti della lettura, della quale scopre a sua volta il piacere.  

 

Finalmente domenica (Vivement dimanche)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Jean Aurel. Int.: Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Caroline Sihol, Philippe Morier-Genoud. Francia, 1983, b/n, 111’, v.o. sott. it.

Un agente immobiliare viene accusato dell’omicidio di un suo amico avvenuto durante una battuta di caccia. Sarà la sua segretaria, bella, fedele e innamorata di lui, a tirarlo fuori dai guai.

 

Jules e Jim (Jules et Jim)

jules et jimR.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché. Int.: Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Marie Dubois. Francia, 1961, b/n, 110’. v. o. sott. it.

Jules, austriaco, e Jim, francese, continuano a darsi del lei ma sono amici per la pelle. La Prima guerra mondiale e l’amore per la stessa donna li separerà, ma per unirli ancora di più.

 

La mia droga si chiama Julie (La sirène du Mississippi)la mia droga si chiama Julie_2e sc.: F. Truffaut, dal romanzo di William Irish Vertigine senza fine. Int.: Jean-Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Michel Bouquet, Nelly Borgeaud, Marcel Berbert. Francia, 1969, col., 120’, v.o. sott. it.

Il protagonista, Louis, è un ricco avventuriero proprietario di una fabbrica di sigarette nell’isola di Réunion. Decide di sposarsi, e lo fa con una francese conosciuta per corrispondenza. La donna è bella, anche troppo, e infatti scappa con i soldi. Ma Louis la insegue, la ritrova, la perdona e, per proteggerla, arriva a uccidere un uomo.

 

Mica scema la ragazza (Une belle fille comme moi)

R.: François Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Loup Dabadie, dal romanzo di Henry Farrel Such a Gorgeous Kid Like Me. Int.: Bernadette Lafont, Claude Brasseur, Charles Denner, Guy Marchand, André Dussollier, Philippe Léotard. Francia, 1972, col., 100’, v. o. sott. it.

Una giovane donna, Camilla, detenuta in attesa di processo per omicidio, e un professore di sociologia, Stanislao, che la prende come soggetto per un trattato sulla criminalità. Stanislao, innamoratosi di lei, riesce a dimostrare la sua “innocenza”. Scarcerata, la donna tradisce l’ingenuo professore, che finirà a sua volta in prigione con l’accusa di aver ucciso un uomo.

 

Non drammatizziamo… è solo questione di corna (Domicile conjugal)

R.: François Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Claude de Givray, Bernard Revon. Int.: Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Daniel Ceccaldi, Claire Duhamel. Francia, 1970, col., 97’, v.o. sott. it.

Ritorna Antoine Doinel, ormai “adulto”, sposato e con un figlio piccolo. Un giorno incontra un’affascinante giapponese e con lei inizia una relazione. Scoperto dalla moglie Christine e cacciato di casa, si stufa presto dell’avventura esotica e fa di tutto per farsi perdonare. Così i due coniugi ricominciano a vivere insieme. E a litigare.

 

I 400 colpi (Les 400 coups)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Marcel Moussy. Int.: Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier, Patrick Auffay, Jacques Monod. Francia, 1959, b/n, 101’, v.o. sott. it.

L’inizio della saga di Antoine Doinel, qui ragazzino di dodici anni che non sopporta i soprusi della scuola e di una famiglia che non lo ama. Il suo spirito ribelle lo porta a commettere un piccolo furto, per il quale finisce in riformatorio. Ma riuscirà a fuggire, correndo incontro alla libertà e ad altri formidabili film.

 

Il regista dello schermo accanto

Intervista di Judith Jasmin a François Truffaut e Jean-Pierre Léaud. Trasmissione “Carrefour”, Radio-Canada. Edizione italiana a cura di Mario Serenellini. Canada, 1959, b/n, 7’, v.o. sott. it.

Cannes 1959: in camerino, dopo la prima trionfale di Les 400 coups (poi vincitore del Grand Prix per la regia), risponde il regista col giovanissimo Jean-Pierre Léaud, che di tanto in tanto si mette le dita nel naso.

 

Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Jean Gruault. Fot.: Nestor Almendros. Mus.: A. Vivaldi. Int.: Jean-Pierre Cargol, Françoise Seigner, F. Truffaut, Pierre Fabre, Jean Dasté. Francia, 1970, b/n, 85’, v.o. sott. it.

Francia, 1798. Un medico parigino che si occupa di giovani sordomuti riesce a farsi affidare un ragazzo catturato da alcuni contadini nei boschi, dove viveva allo stato primitivo, e, incurante delle diagnosi pessimiste e sommarie dei colleghi, inizia con lui un paziente e amorevole lavoro di recupero alla vita civile. La storia e il suo protagonista, il dottor Jean Itard, sono realmente esistiti.

 

Les Mistons (Les Mistons)

  1. e sc.: François Truffaut, dalla novella di Maurice Pons. Int.: Bernadette Lafont, Gérard Blain. Francia, 1957, b/n, 20’. v. o. sott. it.

I primi turbamenti sessuali di un gruppo di adolescenti che, nell’estate assolata di una cittadina del sud della Francia (Nîmes), passano il tempo a tenere d’occhio e a infastidire una coppia di innamorati.

 

La signora della porta accanto (La femme d’à côté)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Jean Aurel. Int.: Fanny Ardant, Gérard Depardieu, Michèle Baumgartner, Henri Garcin. Francia, 1981, col., 106’, v.o. sott. it.

Bernard e Mathilde sono stati amanti. Poi si sono lasciati, così va la vita. Finché un giorno si ritrovano vicini di casa con le rispettive famiglie. Fra loro scoppia di nuovo la passione, violenta, irrefrenabile, al limite dell’autodistruzione.

 

La sposa in nero (La mariée était en noir)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, dal romanzo The Bride Wore Black di William Irish. Int.: Jeanne Moreau, Claude Rich, Jean-Claude Brialy, Michel Bouquet, Charles Denner. Francia, 1967, col., 105’, v. o. sott. it.

Un uomo rimane ucciso all’uscita dalla chiesa in cui si è appena sposato. La moglie dedicherà la sua vita alla vendetta contro i responsabili di quella morte assurda.

 

Tirate sul pianista (Tirez sur le pianiste)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Marcel Moussy, dal romanzo Down There di David Goodis. Int.: Charles Aznavour, Marie Dubois, Nicole Berger, Albert Rémy, Michèle Mercier. Francia, 1960, b/n, 80’, v.o. sott. it.

Una “fiaba nera” i cui protagonisti sono un pianista rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie e una giovane donna che diventa la sua amante. L’uomo per lei è pronto a tutto, ma la cattiva sorte aleggia sopra di loro.

 

L’ultimo metrò (Le dernier métro)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman. Int.: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennent, Jean Poiret, Andréa Ferréol, Sabine Haudepin. Francia, 1980, col., 128’. v.o. sott. it.

Un teatro parigino negli anni bui dell’occupazione nazista. La proprietaria continua ad allestire spettacoli, tenendo l’anziano marito regista ed ebreo nascosto nei sotterranei. L’entrata in scena di un nuovo, giovane attore che si innamora di lei rende la situazione ancora più difficile

 

L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Michel Fermaud, Suzanne Schiffman. Int.: Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Geneviève Fontanel, Nathalie Baye. Francia, 1977, col., 118’, v.o. sott. it.

Bertrand fa l’ingegnere, ha quarant’anni e una sola passione, ma divorante: le donne. A incontrarle dedica la sua vita, finché non decide di scrivere un libro in cui raccontarsi e riflettere su di sé. Riuscirà a darlo alle stampe appena in tempo, prima di morire in un ultimo, disperato tentativo di raggiungere il suo eterno oggetto del desiderio.

 

 

CALENDARIO PROIEZIONI

 

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

h 16.45 La calda amante (F. Truffaut, 1964, 115’) v.o. sott. it.

h 19.00 L’uomo che amava le donne (F. Truffaut, 1977, 118’) v.o. sott. it.

h 21.15 La signora della porta accanto (F. Truffaut, 1981, 106’) v.o. sott. it.

 

GIOVEDì 18 SETTEMBRE

h 17.00 Il regista dello schermo accanto (J. Jasmin, 1959, 7’) v.o. sott. it.

I 400 colpi (F. Truffaut, 1959, 101’) v.o. sott. it.

h 19.15 L’amore fugge (F. Truffaut, 1979, 94’) v.o. sott. it.

h 21.15 Jules e Jim (F. Truffaut, 1961, 110’) v. o. sott. it.

 

VENERDì 19 SETTEMBRE

h 17.00 Le due inglesi (F. Truffaut, 1971, 108’) v.o. sott. it.

h 19.30 Tirate sul pianista (F. Truffaut, 1960, 80’), v.o. sott. it.

 

SABATO 20 SETTEMBRE

h 15.00 Finalmente domenica (F. Truffaut, 1983, 111’) v.o sott. it.

h 19.00 Mica scema la ragazza (F. Truffaut, 1972, 100’) v.o. sott. it.

h 21.15 Fahrenheit 451 (F. Truffaut, 1966, 112’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 21 SETTEMBRE

h 15.00 La camera verde (F. Truffaut, 1978, 94’) v.o. sott. it.

h 16.45 Effetto notte (F. Truffaut, 1973, 115’) v. o. sott. it.

 

MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE

h 18.45 Antoine e Colette (ep. di L’amore a vent’anni, F. Truffaut, 1962, 24’) v. o. sott. it.

Baci rubati (F. Truffaut, 1968, 90’) v.o. sott. it.

 

GIOVEDì 25 SETTEMBRE

h 17.00 L’ultimo metrò (F. Truffaut, 1980, 128’) v.o. sott. it.

 

VENERDì 26 SETTEMBRE

h 17.00 La signora della porta accanto (F. Truffaut, 1981, 106’) v.o. sott. it.

h 21.15 Il regista dello schermo accanto (J. Jasmin, 1959, 7’) v.o. sott. it.

I 400 colpi (F. Truffaut, 1959, 101’) v.o. sott. it.

 

SABATO 27 SETTEMBRE

h 15.00 Non drammatizziamo… è solo questione di corna (F. Truffaut, 1970, 97’) v.o. sott. it.

h 19.00 La mia droga si chiama Julie (F. Truffaut, 1969, 120’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 28 SETTEMBRE

h 16.45 L’uomo che amava le donne (F. Truffaut, 1977, 118’) v.o. sott. it.

h 21.00 La sposa in nero (F. Truffaut, 1967, 105’) v.o. sott. it.

 

MERCOLEDÌ 1 OTTOBRE

h 17.00 Gli anni in tasca (F. Truffaut, 1976, 104’) v.o. sott. it.

 

VENERDì 3 OTTOBRE

h 17.00 Jules e Jim (F. Truffaut, 1961, 110’) v. o. sott. it.

h 19.00 Adèle H., una storia d’amore (F. Truffaut, 1975, 110’), v.o. sott. it.

 

SABATO 4 OTTOBRE

h 15.00 L’amore fugge (F. Truffaut, 1979, 94’) v.o. sott. it.

h 21.15 L’ultimo metrò (F. Truffaut, 1980, 128’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 5 OTTOBRE

h 16.45 Les Mistons (F Truffaut, 1957, 20’) v.o.sott. It.

Il ragazzo selvaggio (F. Truffaut, 1970, 85’) v.o. sott. it.

 

 

INFO:

T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it

 

MODALITÀ D’INGRESSO:

Biglietto d’ingresso: intero € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50

Proiezione pomeridiana feriale: intero € 5,50, ridotto € 3,50.

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema – e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.

FRANÇOIS TRUFFAUT – la retrospettiva completa in lingua originale allo Spazio Oberdan di Milano

Ricevo e volentieri pubblico

 

 

Sala Alda Merini – Spazio Oberdan – Provincia di Milano

Viale Vittorio Veneto 2, Milano

 

FRANÇOIS TRUFFAUT

TUTTI I FILM IN V.O.

Dal 17 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 2014

 

 truffaut_1

Dal 17 settembre al 5 ottobre 2014 presso Spazio Oberdan Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta François Truffaut, la retrospettiva completa dedicata al regista e critico cinematografico francese scomparso 30 anni fa dopo aver realizzato 21 lungometraggi, alcuni memorabili, altri importanti, tutti belli.

 

La rassegna che la Cineteca di Milano gli dedica intende riproporre tutti i suoi lungometraggi in versione originale con sottotitoli in italiano, da quello d’esordio, I quattrocento colpi (1959), uno dei film che diedero inizio alla Nouvelle Vague, formidabile stagione che rivoluzionò la storia del cinema e di cui Truffaut fu uno dei massimi esponenti, a Finalmente domenica! (1984), rivisitazione d’autore del genere noir e forse estremo omaggio di Truffaut al suo amato Alfred Hitchcock.

 

Cinema e vita furono per Truffaut una sola cosa, poiché sempre il cinema fu vissuto come rifugio e salvezza fisica, prima ancora che come professione. Nel corso di una molteplice attività, sviluppò un percorso lucido e coerente, forte come il suo amore di cinéphile e rigoroso come la sua militanza di critico, in un continuo confronto con i classici, riletti e reinventati in una personalissima poetica fondata su quattro grandi amori: i libri, le donne, i bambini, il cinema. Vinse al Festival di Cannes il premio per la regia con Les 400 coups (1959; I quattrocento colpi) e nel 1974 l’Oscar per il miglior film straniero con La nuit américaine (1973; Effetto notte).

 

 

SCHEDE FILM

 

Adèle H., una storia d’amore (L’histoire d’Adèle H.)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, Suzanne Schiffman, dal libro Le Journal d’Adèle Hugo di Frances V. Guille. Int.: Isabelle Adjani, Bruce Robinson, Sylvia Marriot, Reubin Dorey, Joseph Blatchley. Francia, 1975, col., 110’, v.o. sott. it.

Ambientata a metà ‘800, la storia di Adèle Hugo, figlia del grande scrittore Victor e innamorata di un ufficiale inglese con cui ha avuto una relazione. Lui non vuole più saperne di lei, ma Adèle lo insegue prima in Canada e poi alle Barbados, per finire internata in una casa di cura.

 

L’amore fugge (L’amour en fuite)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Marie-France Pisier, Jean Aurel. Int.: Jean-Pierre Léaud, Marie-France Pisier, Claude Jade, Dorothée. Francia, 1979, col., 94’, v.o. sott. it.

Ultimo capitolo delle avventure di Antoine Doinel, qui ormai trentacinquenne. Divorziato, Antoine tenta un bilancio della propria vita, soprattutto sentimentale. Ma oltre a incontrare le donne del passato, ne conosce una nuova, e al solito se ne innamora.

 

Gli anni in tasca (L’argent de poche)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman. Int.: Geory Desmouceaux, Philippe Goldmann, Claudio e Frank Deluca, Richard Golfier. Francia, 1976, col., 104’, v.o. sott. it.

A Thiers, piccolo villaggio nel centro della Francia, le amicizie, le prime passioni sentimentali, i conflitti reciproci e con gli adulti di un gruppo di ragazzi della scuola media affidati a un nuovo insegnante.

 

Baci rubati (Baisers volés)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Claude de Givray, Bernard Revon. Int.: Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Delphine Seyrig, Marie-France Pisier, Clairer Duhamel. Francia, 1968, col., 90’, v.o. sott. it.

Terzo film della saga Doinel, in cui il giovane Antoine, reduce dal servizio militare, si improvvisa investigatore privato. Prima si invaghisce della donna che dovrebbe sorvegliare, quindi, diventato riparatore di televisori, incontra l’amore vero.

 

Antoine e Colette (ep. di L’amore a vent’anni) (Antoine et Colette, ép. de L’amour à vingt ans)

  1. e sc.: François Truffaut. Int.: Jean-Pierre Léaud, Marie-France Pisier, Patrick Auffray. Francia, 1962, b/n, circa 24’. v. o. sott. it.

Ancora Antoine Doinel alle prese con l’amore. L’oggetto del desiderio è questa volta Colette, ma “l’amore a vent’anni” è sempre difficile.

 

La calda amante (La peau douce)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard. Int.: Françoise Dorléac, Jean Desailly, Nelly Benedetti.

Francia, 1964, b/n, 115’, v. o. sott. it.

La storia di un adulterio fra un intellettuale e una giovane hostess. Dopo l’iniziale entusiasmo, la relazione si fa sempre più stanca, ma la moglie dell’uomo è decisa a non passare sopra al tradimento.

 

La camera verde (La chambre verte)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Grualt, da tre novelle di Henry James (La bestia nella giungla, L’altare dei morti, Gli amici degli amici). Int.: F. Truffaut, Nathalie Baye, Jean Dasté, Jean-Pierre Moulin, Antoine Vitez. Francia, 1978, col., 94’, v. o. sott. it.

Ambientata negli anni Trenta, la storia di un uomo solitario, Julien, che vive in provincia e che non riesce ad accettare la morte della moglie Julie. Così trasforma la cappella in cui la donna è sepolta in una sorta di santuario, convinto che i morti non vadano dimenticati, contro la consuetudine della elaborazione del lutto che conduce all’oblio. Al suo fianco una donna che sembra condividere le sue ossessioni e che gli resterà accanto fino alla fine

 

Le due inglesi (Les deux Anglaises et le Continent)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, dal romanzo omonimo di Henri Pierre Roché. Int.: Jean-Pierre Léaud, Kika Markham, Stacey Tendeter, Sylvia Marriot, Philippe Léotard. Francia, 1971, col., 108’, v. o. sott. it.

Due giovani amiche, Anne e Muriel, invitano Claude (da loro ribattezzato “il Continente”) nella loro casa di vacanze in Cornovaglia. Qui il ragazzo si innamora di Muriel, diventando però l’amante di Anne una volta tornato a Parigi.

 

Effetto notte (La nuit américaine)

Effetto notteR.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman. Int.: Jean-Pierre Léaud, Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Alexandra Stewart, Jean-Pierre Aumont, Nathalie Baye, F. Truffaut. Francia, 1973, col., 115’. v. o. sott. it.

Un film che racconta la lavorazione di un film, dal primo giorno delle riprese all’ultimo. I dubbi e le riflessioni del regista, le bizze degli attori, i rapporti più o meni difficili fra i membri della troupe.

 

Fahrenheit 451 (Fahrenheit 451)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, dal romanzo Gli anni della Fenice di Ray Bradbury. Int.: Oskar Werner, Julie Christie, Cyril Cusack, Anton Driffing, Bee Duffel. GB, 1966, col., 112’, v.o. sott. it.

In una immaginaria e dispotica società sospesa tra passato e futuro, leggere è un reato e i libri vengono bruciati. Uno degli uomini incaricati dei roghi si innamora di una donna che fa parte dei clandestini amanti della lettura, della quale scopre a sua volta il piacere.  

 

Finalmente domenica (Vivement dimanche)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Jean Aurel. Int.: Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Caroline Sihol, Philippe Morier-Genoud. Francia, 1983, b/n, 111’, v.o. sott. it.

Un agente immobiliare viene accusato dell’omicidio di un suo amico avvenuto durante una battuta di caccia. Sarà la sua segretaria, bella, fedele e innamorata di lui, a tirarlo fuori dai guai.

 

Jules e Jim (Jules et Jim)

jules et jimR.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean Gruault, dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché. Int.: Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Marie Dubois. Francia, 1961, b/n, 110’. v. o. sott. it.

Jules, austriaco, e Jim, francese, continuano a darsi del lei ma sono amici per la pelle. La Prima guerra mondiale e l’amore per la stessa donna li separerà, ma per unirli ancora di più.

 

La mia droga si chiama Julie (La sirène du Mississippi)la mia droga si chiama Julie_2e sc.: F. Truffaut, dal romanzo di William Irish Vertigine senza fine. Int.: Jean-Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Michel Bouquet, Nelly Borgeaud, Marcel Berbert. Francia, 1969, col., 120’, v.o. sott. it.

Il protagonista, Louis, è un ricco avventuriero proprietario di una fabbrica di sigarette nell’isola di Réunion. Decide di sposarsi, e lo fa con una francese conosciuta per corrispondenza. La donna è bella, anche troppo, e infatti scappa con i soldi. Ma Louis la insegue, la ritrova, la perdona e, per proteggerla, arriva a uccidere un uomo.

 

Mica scema la ragazza (Une belle fille comme moi)

R.: François Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Loup Dabadie, dal romanzo di Henry Farrel Such a Gorgeous Kid Like Me. Int.: Bernadette Lafont, Claude Brasseur, Charles Denner, Guy Marchand, André Dussollier, Philippe Léotard. Francia, 1972, col., 100’, v. o. sott. it.

Una giovane donna, Camilla, detenuta in attesa di processo per omicidio, e un professore di sociologia, Stanislao, che la prende come soggetto per un trattato sulla criminalità. Stanislao, innamoratosi di lei, riesce a dimostrare la sua “innocenza”. Scarcerata, la donna tradisce l’ingenuo professore, che finirà a sua volta in prigione con l’accusa di aver ucciso un uomo.

 

Non drammatizziamo… è solo questione di corna (Domicile conjugal)

R.: François Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Claude de Givray, Bernard Revon. Int.: Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Daniel Ceccaldi, Claire Duhamel. Francia, 1970, col., 97’, v.o. sott. it.

Ritorna Antoine Doinel, ormai “adulto”, sposato e con un figlio piccolo. Un giorno incontra un’affascinante giapponese e con lei inizia una relazione. Scoperto dalla moglie Christine e cacciato di casa, si stufa presto dell’avventura esotica e fa di tutto per farsi perdonare. Così i due coniugi ricominciano a vivere insieme. E a litigare.

 

I 400 colpi (Les 400 coups)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Marcel Moussy. Int.: Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier, Patrick Auffay, Jacques Monod. Francia, 1959, b/n, 101’, v.o. sott. it.

L’inizio della saga di Antoine Doinel, qui ragazzino di dodici anni che non sopporta i soprusi della scuola e di una famiglia che non lo ama. Il suo spirito ribelle lo porta a commettere un piccolo furto, per il quale finisce in riformatorio. Ma riuscirà a fuggire, correndo incontro alla libertà e ad altri formidabili film.

 

Il regista dello schermo accanto

Intervista di Judith Jasmin a François Truffaut e Jean-Pierre Léaud. Trasmissione “Carrefour”, Radio-Canada. Edizione italiana a cura di Mario Serenellini. Canada, 1959, b/n, 7’, v.o. sott. it.

Cannes 1959: in camerino, dopo la prima trionfale di Les 400 coups (poi vincitore del Grand Prix per la regia), risponde il regista col giovanissimo Jean-Pierre Léaud, che di tanto in tanto si mette le dita nel naso.

 

Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Jean Gruault. Fot.: Nestor Almendros. Mus.: A. Vivaldi. Int.: Jean-Pierre Cargol, Françoise Seigner, F. Truffaut, Pierre Fabre, Jean Dasté. Francia, 1970, b/n, 85’, v.o. sott. it.

Francia, 1798. Un medico parigino che si occupa di giovani sordomuti riesce a farsi affidare un ragazzo catturato da alcuni contadini nei boschi, dove viveva allo stato primitivo, e, incurante delle diagnosi pessimiste e sommarie dei colleghi, inizia con lui un paziente e amorevole lavoro di recupero alla vita civile. La storia e il suo protagonista, il dottor Jean Itard, sono realmente esistiti.

 

Les Mistons (Les Mistons)

  1. e sc.: François Truffaut, dalla novella di Maurice Pons. Int.: Bernadette Lafont, Gérard Blain. Francia, 1957, b/n, 20’. v. o. sott. it.

I primi turbamenti sessuali di un gruppo di adolescenti che, nell’estate assolata di una cittadina del sud della Francia (Nîmes), passano il tempo a tenere d’occhio e a infastidire una coppia di innamorati.

 

La signora della porta accanto (La femme d’à côté)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman, Jean Aurel. Int.: Fanny Ardant, Gérard Depardieu, Michèle Baumgartner, Henri Garcin. Francia, 1981, col., 106’, v.o. sott. it.

Bernard e Mathilde sono stati amanti. Poi si sono lasciati, così va la vita. Finché un giorno si ritrovano vicini di casa con le rispettive famiglie. Fra loro scoppia di nuovo la passione, violenta, irrefrenabile, al limite dell’autodistruzione.

 

La sposa in nero (La mariée était en noir)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Jean-Louis Richard, dal romanzo The Bride Wore Black di William Irish. Int.: Jeanne Moreau, Claude Rich, Jean-Claude Brialy, Michel Bouquet, Charles Denner. Francia, 1967, col., 105’, v. o. sott. it.

Un uomo rimane ucciso all’uscita dalla chiesa in cui si è appena sposato. La moglie dedicherà la sua vita alla vendetta contro i responsabili di quella morte assurda.

 

Tirate sul pianista (Tirez sur le pianiste)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Marcel Moussy, dal romanzo Down There di David Goodis. Int.: Charles Aznavour, Marie Dubois, Nicole Berger, Albert Rémy, Michèle Mercier. Francia, 1960, b/n, 80’, v.o. sott. it.

Una “fiaba nera” i cui protagonisti sono un pianista rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie e una giovane donna che diventa la sua amante. L’uomo per lei è pronto a tutto, ma la cattiva sorte aleggia sopra di loro.

 

L’ultimo metrò (Le dernier métro)

Regia: François Truffaut. Scenegg.: F. Truffaut, Suzanne Schiffman. Int.: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennent, Jean Poiret, Andréa Ferréol, Sabine Haudepin. Francia, 1980, col., 128’. v.o. sott. it.

Un teatro parigino negli anni bui dell’occupazione nazista. La proprietaria continua ad allestire spettacoli, tenendo l’anziano marito regista ed ebreo nascosto nei sotterranei. L’entrata in scena di un nuovo, giovane attore che si innamora di lei rende la situazione ancora più difficile

 

L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes)

R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Michel Fermaud, Suzanne Schiffman. Int.: Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Geneviève Fontanel, Nathalie Baye. Francia, 1977, col., 118’, v.o. sott. it.

Bertrand fa l’ingegnere, ha quarant’anni e una sola passione, ma divorante: le donne. A incontrarle dedica la sua vita, finché non decide di scrivere un libro in cui raccontarsi e riflettere su di sé. Riuscirà a darlo alle stampe appena in tempo, prima di morire in un ultimo, disperato tentativo di raggiungere il suo eterno oggetto del desiderio.

 

 

CALENDARIO PROIEZIONI

 

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

h 16.45 La calda amante (F. Truffaut, 1964, 115’) v.o. sott. it.

h 19.00 L’uomo che amava le donne (F. Truffaut, 1977, 118’) v.o. sott. it.

h 21.15 La signora della porta accanto (F. Truffaut, 1981, 106’) v.o. sott. it.

 

GIOVEDì 18 SETTEMBRE

h 17.00 Il regista dello schermo accanto (J. Jasmin, 1959, 7’) v.o. sott. it.

I 400 colpi (F. Truffaut, 1959, 101’) v.o. sott. it.

h 19.15 L’amore fugge (F. Truffaut, 1979, 94’) v.o. sott. it.

h 21.15 Jules e Jim (F. Truffaut, 1961, 110’) v. o. sott. it.

 

VENERDì 19 SETTEMBRE

h 17.00 Le due inglesi (F. Truffaut, 1971, 108’) v.o. sott. it.

h 19.30 Tirate sul pianista (F. Truffaut, 1960, 80’), v.o. sott. it.

 

SABATO 20 SETTEMBRE

h 15.00 Finalmente domenica (F. Truffaut, 1983, 111’) v.o sott. it.

h 19.00 Mica scema la ragazza (F. Truffaut, 1972, 100’) v.o. sott. it.

h 21.15 Fahrenheit 451 (F. Truffaut, 1966, 112’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 21 SETTEMBRE

h 15.00 La camera verde (F. Truffaut, 1978, 94’) v.o. sott. it.

h 16.45 Effetto notte (F. Truffaut, 1973, 115’) v. o. sott. it.

 

MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE

h 18.45 Antoine e Colette (ep. di L’amore a vent’anni, F. Truffaut, 1962, 24’) v. o. sott. it.

Baci rubati (F. Truffaut, 1968, 90’) v.o. sott. it.

 

GIOVEDì 25 SETTEMBRE

h 17.00 L’ultimo metrò (F. Truffaut, 1980, 128’) v.o. sott. it.

 

VENERDì 26 SETTEMBRE

h 17.00 La signora della porta accanto (F. Truffaut, 1981, 106’) v.o. sott. it.

h 21.15 Il regista dello schermo accanto (J. Jasmin, 1959, 7’) v.o. sott. it.

I 400 colpi (F. Truffaut, 1959, 101’) v.o. sott. it.

 

SABATO 27 SETTEMBRE

h 15.00 Non drammatizziamo… è solo questione di corna (F. Truffaut, 1970, 97’) v.o. sott. it.

h 19.00 La mia droga si chiama Julie (F. Truffaut, 1969, 120’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 28 SETTEMBRE

h 16.45 L’uomo che amava le donne (F. Truffaut, 1977, 118’) v.o. sott. it.

h 21.00 La sposa in nero (F. Truffaut, 1967, 105’) v.o. sott. it.

 

MERCOLEDÌ 1 OTTOBRE

h 17.00 Gli anni in tasca (F. Truffaut, 1976, 104’) v.o. sott. it.

 

VENERDì 3 OTTOBRE

h 17.00 Jules e Jim (F. Truffaut, 1961, 110’) v. o. sott. it.

h 19.00 Adèle H., una storia d’amore (F. Truffaut, 1975, 110’), v.o. sott. it.

 

SABATO 4 OTTOBRE

h 15.00 L’amore fugge (F. Truffaut, 1979, 94’) v.o. sott. it.

h 21.15 L’ultimo metrò (F. Truffaut, 1980, 128’) v.o. sott. it.

 

DOMENICA 5 OTTOBRE

h 16.45 Les Mistons (F Truffaut, 1957, 20’) v.o.sott. It.

Il ragazzo selvaggio (F. Truffaut, 1970, 85’) v.o. sott. it.

 

 

INFO:

T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it

 

MODALITÀ D’INGRESSO:

Biglietto d’ingresso: intero € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50

Proiezione pomeridiana feriale: intero € 5,50, ridotto € 3,50.

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema – e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.