13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – THE HATE U GIVE di George Tillman Jr.

hateugive_03-h_2018TITOLO: THE HATE U GIVE; REGIA: George Tillman Jr.; genere: drammatico; paese: USA; anno: 2018; cast: Amandla Stenberg, Regina Hall, Russell Hornsby; durata: 133′

Presentato in anteprima italiana alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, The Hate U Give (titolo in italiano Il Coraggio della Verità), presentato all’interno della Selezione Ufficiale, è l’ultimo lavoro diretto da George Tillman Jr. e tratto dall’omonimo romanzo di Angie Thomas.

Questo singolare young adult dai chiari rimandi al cinema di Spike Lee ci racconta la storia di Starr (Amandla Stenberg), adolescente di colore che assiste all’uccisione del suo amico di infanzia Khalil (Algee Smith) per mano di un poliziotto che lo credeva armato. La ragazza è l’unica testimone dei fatti e le sue parole possono far sì che il poliziotto venga incriminato. Dall’altro canto, però, un noto spacciatore della zona, per cui il ragazzo ucciso lavorava, continua a minacciarla, in caso di testimonianza, per evitare che la giovane faccia anche il suo nome.

Lungometraggio ad alto rischio di retorica e di pericolosi luoghi comuni, ma che, tutto sommato, si è rivelato una sorta di sorpresa all’interno della presente manifestazione cinematografica, questo ultimo lavoro di George Tillman Jr. Fatta eccezione, infatti, per qualche sbavatura riguardante la sceneggiatura (vedi le figure delle amiche della protagonista, praticamente inutili al procedere della narrazione) o scelte registiche azzardate e poco appropriate (come la decisione di far apparire durante il processo – nell’immaginazione di Starr – la figura del defunto Khalil), The Hate U Give si è rivelato un prodotto pulito e gradevole, che ben sa miscelare i momenti di spensieratezza tra adolescenti al dramma sociale, con tanto di crescendo man mano che ci si avvicina al finale e un’importante messaggio per nulla banale, che fa del presente lungometraggio un film di denuncia a tutti gli effetti, fruibile da giovani e da meno giovani e che vede nel suo punto di forza la straordinaria interpretazione della promettente Amandla Stenberg nel ruolo della protagonista.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA – THE MISEDUCATION OF CAMERON POST di Desiree Akhavan

the-miseducation-of-cameron-post-official-u-s-trailer-1280x720TITOLO: THE MISEDUCATION OF CAMERON POST; REGIA: Desiree Akhavan; genere: drammatico, commedia; paese: USA; anno: 2018; cast: Chloe Grace Moretz, Sasha Lane, John Gallagher Jr.; durata: 90′

Presentato in anteprima italiana alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, all’interno della Selezione Ufficiale, The Miseducation of Cameron Post, opera seconda della giovane regista statunitense Desiree Akhavan è un piccolo lungometraggio che punta a raccontare una storia come tante, senza voler a tutti i costi strafare.

Da sempre appassionata di vicende che si svolgono all’interno di case di riabilitazione, la regista ha scelto come ambientazione per questo suo lavoro, proprio una struttura religiosa atta a ospitare adolescenti attratti verso lo stesso sesso. Tra i pazienti, la giovane Cameron Post (Chloe Grace Moretz), appunto, qui rinchiusa dopo essere stata scoperta mentre baciava una compagna di scuola durante il ballo di fine anno. La ragazza, inizialmente spaesata, troverà presto preziosi alleati in Jane (Sasha Lane), amputata a una gamba, e nel suo amico indiano Lakota (John Gallagher Jr.). Sarà compito dei tre stravolgere gli equilibri all’interno della struttura, al fine di riconquistare una meritata libertà.

Pulito nella forma, con l’ottima interpretazione della Moretz come punta di diamante, questo piccolo, prezioso lungometraggio della Akhavan fa immediatamente pensare a un Jason Reitman minore, senza particolari picchi a livello di scrittura, ma onesto e ben girato, quanto basta per classificarsi come uno dei più piacevoli prodotti della Festa del Cinema di Roma. Non si lascia affascinare, la regista, da pericolose retoriche e da luoghi comuni. Pur cavalcando, infatti, uno dei temi del momento, non si vuol a tutti i costi lanciare un messaggio politico o sociale (fatta eccezione per una critica alle istituzioni religiose e alle loro strette vedute). Ciò che si vuole principalmente mettere in scena è un vero e proprio inno alla libertà, di vita o di pensiero che sia.

E tale messaggio si rispecchia soprattutto nella freschezza dell’intero prodotto, libero, giovane e pieno di vita. Anche se, dunque, data la giovane età e la scarsa esperienza dietro la macchina da presa, Desiree Akhavan ha da raggiungere ancora una propria, definita cifra stilistica, un’opera seconda come la presente ci fa ben sperare in interessanti lavori futuri.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

EVENTO SPECIALE – HOSTILE di Nathan Ambrosioni

Cinema : HOSTILETITOLO: HOSTILE; REGIA: Nathan Ambrosioni; genere: horror; anno: 2016; paese: Francia; cast: Shelley Ward, Julie Venturelli, Luna Belan; durata: 90′

Nelle sale italiane dal 31 ottobre al 2 novembre, Hostile è l’opera prima del giovanissimo regista francese Nathan Ambrosioni.

Anna ed Emilie sono due giovani sorelle orfane che vengono adottate dalla benestante Meredith Langston. Inizialmente tutto sembra andare per il meglio, ma, dopo pochi giorni, le tre donne iniziano a vedere una misteriosa presenza in casa. Le ragazze sembrano stare al gioco e Meredith, spaventata dai loro comportamenti decide di chiedere aiuto a S. O. S. Adoption, un programma TV che segue i bambini durante il periodo di adattamento presso le famiglie adottive.

Fin da subito notiamo che Hostile è, prima di tutto, un film citazionista. Molti, infatti, sono i riferimenti a pellicole come The Blair Witch Project (per quanto riguarda l’uso frequente di camera a mano e riprese amatoriali), The conjuring (la coppia di coniugi esperti del paranormale) e L’esorcista (per quanto riguarda il tema delle possessioni demoniache). Eppure, nonostante la giovanissima età del regista (solo 14 anni), il lungometraggio in questione una propria identità ce l’ha eccome.

hostile_movie_nathan_ambrosioni_french_horror_filmcourage_1Certo, è chiaro che non poche sono le imperfezioni all’interno del prodotto: una maldestra direzione attoriale, personaggi che vengono abbandonati a sé stessi (in particolare i due reporter televisivi), o anche situazioni poco credibili (sembra strano, infatti, che due reporter debbano addirittura trasferirsi a casa delle famiglie da loro seguite o che ad occuparsi di fenomeni paranormali siano due psicologi). Nonostante tutto, però, il giovane Nathan Ambrosioni ha senza dubbio dimostrato di avere carattere, oltre ad un grande amore per la Settima Arte. Le suddette imperfezioni, d’altronde, sono senz’altro frutto di poca esperienza in materia, quindi del tutto naturali e prevedibili. Qualche maligno potrebbe addirittura affermare che – nonostante, appunto, la giovane età e nonostante il fatto che Hostile sie un’opera prima – Ambrosioni è riuscito nella sua impresa molto meglio di chi fa questo lavoro da anni. Ma, ovviamente, non vogliamo, in questo contesto, aprire eventuali dibattiti in merito.

Come già è stato detto, Hostile si presenta come un piccolo ma sentito film, come un’operazione cinefila ed onesta, che non può che far sperare in interessanti lavori futuri dello stesso Ambrosioni. Per il momento, però, non resta che approfittare di questi pochi giorni per entrare appieno nell’atmosfera di Halloween.

VOTO. 6/10

Marina Pavido

11° FESTA DEL CINEMA DI ROMA -MOONLIGHT di Barry Jenkins

1663TITOLO: MOONLIGHT; REGIA: Barry Jenkins; genere: drammatico; anno: 2016; paese: USA; cast: Mahershala Ali, Naomie Harris, Trevante Rhodes; durata: 110′

Film di apertura dell’11° Festa del Cinema di Roma è Moonlight, diretto dal giovane regista statunitense Barry Jenkins.

Chiron è un bambino fragile, il quale viene bullizzato dai suoi coetanei e, come se non bastasse, vive una difficile situazione familiare, in quanto sua madre è dipendente dalla droga. Saranno l’incontro con uno spacciatore del luogo – che fin da subito prende a cuore la situazione del ragazzo – e l’amicizia con il coetaneo Kevin ad aiutare il ragazzino a sopravvivere all’ambiente in cui vive, a conoscersi e a crescere.

Apertura piuttosto deludente, quella di quest’ultima edizione della Festa del Cinema. Malgrado le attese, infatti, Moonlight risulta un prodotto decisamente deludente che non riesce a salvarsi da banali clichés, ma che, al contrario, si è classificato come un lungometraggio “furbo”, con il solo intento di accattivarsi consensi di pubblico e di critica. Senza riuscire del tutto nel suo scopo, però.

Facendo eccezione per la recitazione – di fatto, tutti gli interpreti si sono rivelati perfettamente all’altezza dei loro ruoli – e fatta eccezione anche per la regia – ottima la scelta dell’uso frequente di camera a spalla, così come particolarmente riuscita è l’operazione di ricostruzione di particolari ambienti ed atmosfere – questo ultimo lungometraggio di Jenkins, seppur adottando inizialmente un’interessante struttura narrativa (suddividendo il film stesso in tre sezioni: le principali fasi della vita di Chiron), non riesce a mantenere lo stesso ritmo durante tutta la durata, rendendo il tutto eccessivamente frammentato, fino a dargli pericolosamente la forma di una sorta di soap opera, man mano che ci si avvicina al finale.

Per quanto riguarda il tema trattato – la scoperta della propria omosessualità – va fatto un discorso a parte. Ora, volenti o nolenti, abbiamo avuto spesso modo di notare, negli ultimi anni, con quale frequenza analoghe situazioni siano state trasposte sul grande schermo. Ma, ovviamente, al di là di ciò che si vuole parlare, l’importante, alla fin fine, è come parlarne, come raccontarlo per immagini. E, purtroppo, in Moonlight troviamo una scarsa quanto raffazzonata indagine psicologica in merito, a causa della quale non ci si riesce a staccare da banali e sbagliati luoghi comuni. Oltre, ovviamente, a situazioni già abbondantemente viste e riviste.

Ultima considerazione: nel lontano 1959 un giovane critico cinematografico francese, tale François Truffaut, girò la sua opera prima, I 400 colpi: grande capolavoro della storia del cinema che si conclude con l’immagine del giovane protagonista Antoine Doinel, il quale, dopo una corsa sulla spiaggia, guarda in macchina. Bene, allora dov’è il problema? Il problema è che tale scena è stata citata e barbaramente scopiazzata così spesso che ogni volta che si presenta l’ennesimo film  con una simile conclusione, la reazione che si ha è quasi di rabbia, oltre che di sconforto. Non credo, a questo punto, serva dire altro.

VOTO: 5/10

Marina Pavido

GIFFONI: FIGLI DI OMOSESSUALI IN CILE NEL FILM DI PEPA SAN MARTIN

Ricevo e volentieri pubblico

DSC_1089Arriva in concorso a Giffoni (+13) “Rara” di Pepa San Martìn accompagnata dalla giovanissima attrice protagonista Julia Lübbert, alias Sara. Il film, che al prossimo Festival di San Sebastian riceverà il Premio Sebastiane Latino, affronta un tema di grande attualità – dice la regista. Oggi noi abbiamo il riconoscimento dei diritti sulle unioni civili ma non quelli dei figli nati da genitori omosessuali. Mi sono ispirata a un fatto di cronaca eclatante in Cile che mi ha dato spunto di grande riflessione – spiega – ho capito che la società civile è più rapida nella sua evoluzione della politica e – aggiunge – ci possiamo trovare con coppie gay che hanno figli ma se una coppia gay si separa ecco il problema  – spiega Pepa San Martìn – perché c’è un genitore che resta senza diritti e così i figli sono privati di un genitore quindi di un diritto. Questo è quello che ho cercato di mostrare nel film.

 “Rara”, infatti, racconta la storia di Sara, tredicenne dolce e un po’ introversa che vive una vita normale per l’età che ha, se non fosse per il fatto che i suoi genitori si sono separati e, mentre la madre vive con un’altra donna, il padre, contrario e combattivo rispetto al tema, intraprende una battaglia per ottenere la custodia di Sara e di sua sorella Cata.  Il film è pensato per gli omofobici – spiega la regista – è pensato proprio per loro, perché dobbiamo abituarci alle famiglie in cui ci possono essere genitori dello stesso sesso e dobbiamo accettare, e rispettare, l’idea secondo cui un bambino possa crescere serenamente e bene, senza essere soggetto al giudizio altrui, in una famiglia in cui due omosessuali si amano, si rispettano e condividono la visione di come si possa impostare una vita insieme nel presente e nel futuro.

LA RECENSIONE DI MARINA: BANG GANG di Eva Husson

bang-gang-03TITOLO: BANG GANG; REGIA: Eva Husson; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Francia; cast: Finnegan Oldfield, Marilyn Lima, Lorenzo Lefèbvre; durata: 98′

Presentato in anteprima durante la rassegna Rendez-vous con il Nuovo Cinema Francese, che proprio in questi giorni sta avendo luogo in diverse città d’Italia, Bang Gang è il lungometraggio d’esordio della giovane regista Eva Husson.

George e Laetitia sono due adolescenti, amiche per la pelle, annoiate, spaesate a causa dei cambiamenti tipici della loro età ed alle prese con i primi amori.Un giorno si recano a casa di due loro compagni di classe e da quel momento avranno inizio i loro singolari incontri basati su alcool, droghe e sesso.

bang gang 2Ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni Novanta, l’opera prima della Husson racconta in modo trasversale l’adolescenza, età difficile e di cambiamento, in cui essere accettati dai propri coetanei e sentirsi, in qualche modo, amati, assume un’importanza centrale nella quotidianità. I personaggi qui raccontati sono, appunto, ragazzi allo sbando, estremamente fragili, che per riempire le loro giornate e sentirsi – per così dire – trasgressivi, giocano con il fuoco, anche a rischio di rimetterci la salute.

313415Un po’ di Gus van Sant, una generosa dose di Larry Clark. Il film di Eva Husson si può riassumere in questa breve descrizione. Al di là dell’interesse per il fatto di cronaca, infatti, nulla di particolarmente nuovo viene messo in scena. L’impressione è quella di un déjà vu, di una sorta di collage di numerose pellicole che più e più volte hanno trattato l’argomento in questione. Il nichilismo, vero protagonista del lungometraggio, fa sì che lo spettatore non riesca ad empatizzare fino in fondo con nessuno dei giovani protagonisti. Effetto, questo, sicuramente voluto, ma che fa sì che ne risenta, alla fine, l’intero film. Peccato, perché – come spesso accade – pur essendo il fatto di cronaca in sé di grande interesse, non sempre la sua trasposizione sullo schermo riesce a rendere al meglio ciò che si vuole raccontare.

Medium-a254a167-91c4-40c2-b5c8-4765f57daa49Uno dei maggiori pregi del lungometraggio è, però, una regia magistrale, che addirittura sorprende, dal momento che stiamo parlando di un’opera prima. La macchina da presa, mediante intensi primi piani dei protagonisti, racconta in modo singolare ed intenso le emozioni che attraversano i loro animi di adolescenti. Senza dimenticare immagini particolarmente poetiche, come il tramonto visto dal fiume che attraversa la cittadina, con il ponte che si rispecchia sull’acqua, mentre George e Gabriel si accingono a tornare a casa.

Eva Husson si è senza dubbio rivelata una regista dal precoce talento. E – benché Bang Gang non sia un film particolarmente nuovo ed entusiasmante – ciò presuppone la produzione, in futuro, di opere certamente più interessanti e ben realizzate.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 31/03/2016

A cura di Marina Pavido

Grandi novità in sala, anche questa settimana! Dall’indipendente WAX – We are the X a La comune – ultimo lungometraggio di Thomas Vinterberg – dal film di animazione Billy il koala al bellissimo documentario L’infinita fabbrica del Duomo. In poche parole, c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Sta a voi decidere ciò che preferite. Nel frattempo, ecco una piccola guida per aiutarvi nelle vostre prossime scelte cinematografiche!

 

13 HOURS: THE SECRET SOLDIERS OF BENGHAZI

861e45b0b0bfb35835e40e76d7aea99038d294d4REGIA: Michael Bay; genere: azione, drammatico, thriller; anno: 2016; paese: USA; cast: Pablo Schreiber, John Krasinski, Toby Stephens

Libia, 2012. Un gruppo di terroristi attacca a Bengasi l’US State Department Special Mission Compound. Al fine di evitare che il numero di vittime salga a livelli esponenziali, sei agenti della sicurezza dovranno fare di tutto per fronteggiare la situazione. Ispirato ad un fatto realmente accaduto.

 

BILLY IL KOALA

billy-il-koalaREGIA: Deane Taylor; genere: animazione, avventura, family; anno: 2015; paese: Australia, USA

Billy è un coraggioso cucciolo di koala che sogna di diventare un grande esploratore, proprio come suo papà. Quando quest’ultimo, però, non torna a casa dopo uno dei suoi viaggi, Billy deciderà di partire in missione al fine di ritrovarlo. Durante il suo cammino, incontrerà tanti nuovi amici che lo aiuteranno nella sua impresa.

 

COME SALTANO I PESCI

700x406xSimone-con-Giulia.png.pagespeed.ic.EDXHWbDqEvREGIA: Alessandro Valori; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Simone Riccioni, Marianna Di Martino, Brenno Placido

Matteo è un ragazzo di 26 anni che conduce una vita tranquilla insieme alla sua famiglia. Un giorno scoprirà, per caso, che tutto il suo mondo è costruito intorno ad una bugia. Da questo momento, il suo scopo sarà quello di scoprire la verità circa la sua vita ed i suoi familiari.

 

DESCONOCIDO – RESA DEI CONTI

image (2)REGIA: Dani de la Torre; genere: thriller; anno: 2015; paese: Spagna; cast: Luis Tosar, Javier Gutiérrez, Goya Toledo

Carlos è uno spregiudicato direttore di banca, che, in passato, ha sovente truffato i suoi clienti con investimenti fallimentari. Un giorno, un’inaspettata telefonata cambierà del tutto la sua vita: uno dei suoi clienti rivuole indietro tutti i soldi persi e, ricattandolo, lo costringerà ad una folle corsa contro il tempo.

 

LA COMUNE

the_commune_photo_by_christian_geisnaes-e1455792008835-700x430REGIA: Thomas Vinterberg; genere: drammatico; anno: 2015; paese: Danimarca; cast: Ulrich Thomsen, Trine Dyrholm, Fares Fares

Erik e Anna, una coppia di intellettuali, decidono di dar vita ad una comune nella grande villa del loro amico Erik, in un quartiere esclusivo di Copenhagen. Tutto sembra andare per il meglio, ma una relazione inaspettata all’interno della casa metterà a dura prova la vita del gruppo di amici. Presentato in concorso all’ultima edizione del Festival di Berlino, il lungometraggio ha visto la premiazione di Trine Dyrholm come miglior attrice.

 

L’INFINITA FABBRICA DEL DUOMO

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REGIA: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti; genere: documentario; anno: 2016; paese: Italia

Suggestivo e poetico documentario che, attraverso immagini e didascalie, ci racconta secoli di storia italiana: da quando, nel 1386, ebbe inizio la costruzione del Duomo di Milano, fino ai giorni nostri. Primo atto della quadrilogia sull’immortalità Spira Mirabilis.

 

LOVE AND MERCY

loveandmercy091431647888_wide-bc11855b51984415b0a90a19407c46d6b3934a6b-s900-c85REGIA: Bill Pohland; genere: biografico; anno: 2015; paese: USA; cast: Paul Dano, John Cusack, Elizabeth Banks

La storia di Brian Wilson, leader dei Beach Boys, definito un genio da Paul McCartney. Oltre alla sua carriera, vengono qui raccontate la sua presunta schizofrenia, le sue amicizie ed i suoi amori, fino all’incontro con la moglie Melinda, che cambierà per sempre la sua vita.

 

L’ULTIMA TEMPESTA

l-ultima-tempesta-listino-disney-2016REGIA: Craig Gillespie; genere: drammatico, azione; anno: 2016; paese: USA; cast: Chris Pine, Ben Foster, Eric Bana

Il 18 febbraio 1952 una terribile tempesta colpisce il New England, devastando numerose imbarcazioni e città della costa. Il lungometraggio racconta l’eroica impresa che la Guardia Costiera Americana portò a compimento, durante quella tragica occasione.

 

ON AIR: STORIA DI UN SUCCESSO

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REGIA: Davide Simon Mazzoli; genere: commedia, drammatico, biografico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Marco Mazzoli, Marco Marzocca, Giancarlo Giannini

Il lungometraggio racconta la storia dello Zoo di 105: gli inizi, le amicizie, i licenziamenti e gli amori, fino al raggiungimento della realizzazione personale e del grande successo a livello nazionale di tutto il gruppo.

 

RACE – IL COLORE DELLA VITTORIA

race-1030x615REGIA: Stephen Hopkins; genere: biografico, drammatico; anno: 2016; paese: Francia, Germania, Canada; cast: Stephan James, Jeremy Irons, Amanda Crew

La vera storia del campione Jesse Owens – vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 – raccontata attraverso le testimonianze della figlia Marlene. Molte leggende sulla vita dell’atleta vengono qui smentite, così ci viene raccontato un personaggio nuovo e con una personalità dalle mille sfaccettature.

 

UN BACIO

un-bacio-filmREGIA: Ivan Cotroneo; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo Pazzagli

Lorenzo, Blu e Antonio sono tre adolescenti di sedici anni, che – ognuno per un motivo diverso – vengono isolati dai propri compagni di scuola. Tra i tre nascerà una profonda amicizia, la quale, però, verrà messa a dura prova dalla nascita dei primi amori e dal desiderio di essere accettati dai propri coetanei.

 

USTICA

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REGIA: Renzo Martinelli; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Marco Leonardi, Caterina Murino, Lubna Azabal

In seguito al disastro aereo avvenuto nel 1980 tra le isole di Ustica e Ponza, una giornalista, la quale ha perso la figlioletta nella tragedia, ed un parlamentare, inizieranno ad indagare su cosa ci sia stato, in realtà, dietro a quel tragico avvenimento.

 

WAX: WE ARE THE X

wax-we-are-the-x-2015-lorenzo-corvino-003REGIA: Lorenzo Corvino; genere: avventura, sentimentale, thriller; anno: 2015; paese: Italia, Francia, Spagna; cast: Gwendolyn Gourvenec, Davide Paganini, Jacopo Maria Bicocchi

Due giovani italiani ed una ragazza francese vengono inviati a Monte Carlo per le riprese di uno spot. Durante il viaggio, però, rocambolesche avventure e nuove passioni metteranno a dura prova la loro convivenza ed il loro lavoro.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana! Buon Cinema a tutti e buon divertimento!

AAA CASTING & PROVINI

Ricevo e volentieri pubblico

PER FILM CERCASI ATTORI E ATTRICI TOSCANI DOMICILIATI A ROMA
Per importante film cercasi attori e attrici (realmente) Toscani su Roma.
Se attori e attrici (Toscani su Roma) con esperienza inviare 3 foto e un curriculum (nel curriculum scrivere la città della Toscana) a: cinemotoreallcasting2003@gmail.com
CASTING APERTO: FILM PER IL CINEMA “T.P. INFINITY ‘900” PER LA REGIA DI ANDREA PRETI
“Le vicende sono ambientate in Puglia dal 1880 ai primi del ‘900 nel contesto rurale e signorile dell’epoca…Nel racconto, fantastiche locations della provincia di Bari e Lecce faranno da sfondo ad un’appassionante storia d’amore in cui gli attori ed i figuranti riprodurranno usi e costumi tra ambientazioni dell’epoca fedelmente ricostruite.”
Regia: Andrea Preti
Produzione: White Wolf Production
Si selezionano attori e caratteristi per i ruoli secondari con le seguenti specifiche:
Provenienza/residenza : PUGLIA (Provincia di Bari e Lecce)
età compresa tra i 18 ed i 25 anni – Ragazzi/e
età compresa tra i 25 ed i 45 anni – Uomini/Donne per piccoli ruoli
età compresa tra i 45 ed i 75 anni – Uomini/Donne per piccoli ruoli
MINORI:
– Bambini/e dai 5 ai 12 anni
– Adolescenti dai 13 ai 17 anni
Si selezionano, inoltre, figurazioni, figurazioni speciali e caratteristi
I candidati dovranno essere corrispondenti a volti e/o caratteri utili ad un film in costume nell’ epoca indicata
Per candidarsi alle selezioni compilare il link:
****CARICARE SULLA ALMENO TRE FOTO**** (anche non professionali ma utili ad una prima descrizione del soggetto)

***E’ FONDAMENTALE CHE NELLA SCHEDA DI CANDIDATURA SIANO COMPILATI TUTTI I CAMPI CON CURA***

*chi d’interesse sarà contattato via sms/mail – le selezioni procederanno secondo l’esigenze di regia a partire dallo : 13 03 2015.
*è sufficiente UNA sola candidatura!!!NON inviare candidature MULTIPLE!!!IL SISTEMA NON CONFERMA LA RICEZIONE.
*è fondamentale che gli artisti siano LIBERI da vincoli per lo sfruttamento dell’immagine e/o di management.
*comunicare preventivamente eventuali rapporti di ESCLUSIVA indicandolo sul proprio cv o nella scheda online.
*Non saranno forniti gli esiti “negativi” dei casting ma soltanto le eventuali “scelte”.
La selezione è stata affidata a: Ita Management
Responsabile: Cristiano ed Annalisa Frisullo

CARD 18: LA PATENTE PER VIAGGIARE LIBERI NEL CINEMA

Ricevo e volentieri pubblico

CARD18

LA PATENTE PER VIAGGIARE LIBERI NEL CINEMA, SEMPRE

FONDAZIONE CINETECA ITALIANA E COMUNE DI MILANO REGALANO

A TUTTI I NEOMAGGIORENNI MILANESI UN ANNO DI CINEMA

 CARD18

Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, ha pensato di regalare ai ragazzi milanesi che nel 2015 compiono 18 anni un abbonamento annuale gratuito per accedere liberamente alle proiezioni in programma presso Spazio Oberdan e MIC – Museo Interattivo del Cinema.

L’iniziativa verrà ufficialmente lanciata domenica 11 gennaio alle ore 21 allo Spazio Oberdan di Milano alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno e il Direttore della Fondazione Cineteca Italiana, Matteo Pavesi.

In programma ad ingresso libero La valle dell’eden di Elia Kazan, un grande film che ha consolidato il mito di James Dean, scelto come testimonial della campagna della Card18 e del quale nel 2015 ricorrono i 60 anni dalla morte.

james dean - giant

Pur vivendo immersi in un mondo di immagini in movimento – videogiochi, tv, canali satellitari, computer, internet, pubblicità, smartphone – l’educazione all’immagine è un ambito sempre più cruciale, perché entra direttamente in gioco nella costruzione dell’identità e della dimensione sociale dei giovani, nella costruzione del proprio rapporto con gli altri e con la società in cui vivono.

Il progetto di Cineteca e Comune di Milano vuole dunque agevolare l’avvicinamento alla settima arte, al fine di permettere ai ragazzi di conoscerne il linguaggio, le potenzialità espressive, rendendo l’analisi del film una pratica affine alla lettura di qualsiasi altro testo. Il progetto mira altresì a sviluppare la creatività ed il senso critico dei giovani, mettendoli di fronte al linguaggio dei mezzi di comunicazione di massa per renderli capaci di decodificarlo.

In un anno cruciale per la città di Milano che si appresta ad ospitare la grande manifestazione di EXPO, questa iniziativa rappresenta per gli oltre 15.000 ragazzi milanesi che diventeranno maggiorenni nel 2015 la possibilità di creare un momento sociale costruttivo, un motivo in più per uscire di casa e affacciarsi alla grande realtà culturale milanese, un modo semplice per “vedere cose da grandi” e scoprire dunque un cinema che non è quello delle grandi case di distribuzione ma film di qualità che li inducano quindi a riflettere senza stereotipi sulla vita e sulle proprie scelte.

La proposta filmica della Cineteca è infatti sempre ricca di stimoli: proprio dall’11 gennaio, e sino all’1 febbraio 2015, prenderà il via presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema la rassegna ADOLESCENTI: 11 GRANDI FILM, 11 GRANDI RITRATTI.

La sfida che i due enti coinvolti vogliono affrontare è quella di non far “consumare” ma “conoscere” il cinema, senza preclusioni o paure, nuovo e vecchio.

A tal fine, come già accennato, verrà data la possibilità a tutti i ragazzi che compiranno 18 anni nel 2015, di ritirare, a partire dall’11 gennaio 2015, la Card18, un abbonamento personale e non cedibile con il quale avranno diritto ad un anno intero di cinema di qualità completamente gratuito!

Esibendo la Card18 nelle sale cinematografiche di Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto, 2 Milano MM1 Porta Venezia) e MIC – Museo Interattivo del Cinema (Viale Fulvio Testi 121, Milano MM5 Bicocca), i diciottenni milanesi potranno accedere liberamente, fino a esaurimento posti disponibili, a qualsiasi proiezione organizzata dalla Cineteca di Milano.

A partire dall’ 11 gennaio 2015 i ragazzi milanesi che compiono 18 anni nel corso del 2015 potranno ritirare la Card18 presso Spazio Oberdan e MIC – Museo Interattivo del Cinema.

INFO

www.cinetecamilano.it / INFOLINE 02.87242114

NEWS IN SALA: MAICOL JECSON di Francesco Calabrese e Enrico Audenino al cinema dal 17 luglio

Ricevo e volentieri pubblico

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Arriva in sala giovedì 17 luglio, distribuito da Wider Films,il film “Maicol Jecson” di Francesco Calabrese e Enrico Audenino con Remo Girone, Tommaso Maria Neri e Vittorio Gianotti

Prodotto da 999 Films con Rai Cinema, e scritto e diretto da Francesco Calabrese ed EnricoAudenino, Maicol Jecson è una commedia di formazione che indaga le dinamiche del rapporto tra adolescenti, anziani e bambini, ed esplora l’amore adolescenziale, l’amicizia, i rapporti familiari al di là dei legami di sangue e la scoperta dell’identità. È interpretato da Remo Girone, Tommaso Maria Neri e Vittorio Gianotti (per la prima volta sullo schermo). È l’ultima settimana del giugno 2009. I genitori di Andrea e Tommaso sono partiti per le vacanze, e il sedicenne Andrea decide di sfruttare la loro assenza per saltare il campo estivo e fare l’amore per la prima volta con la ragazzapiù bella della scuola. Per riuscire nella sua impresa innesca una serie di accadimenti a catena che lo portano, insieme al fratellino di nove anni innamorato di Michael Jackson, e a un anziano conosciuto in un ospizio, a vivere un’avventura carica di imprevisti.