LA RECENSIONE – PRIMA DI DOMANI di Ry Russo-Young

prima-di-domani-filmTITOLO: PRIMA DI DOMANI; REGIA: Ry Russo-Young; genere: drammatico, thriller; anno: 2017; paese: USA; cast: Zoey Deutsch, Halston Sage, Logan Miller; durata: 98′

Nelle sale italiane dal 19 luglio, Prima di domani è l’ultimo lungometraggio della regista di Orphans, Ry russo-Young.

La giovane Sam è una bella ragazza all’ultimo anno di liceo, la cui vita sembra a dir poco perfetta: ha una famiglia armoniosa, un ragazzo da far invidia a tutta la scuola e tre migliori amiche che adora e che la adorano a loro volta. Dopo essere stata ad una festa con queste ultime, però, la macchina sulla quale viaggia ha un terribile incidente. La cosa strana è che, immediatamente dopo, la ragazza si risveglierà nel suo letto e rivivrà lo stesso identico giorno, come se nulla fosse mai accaduto. È da qui in poi che la giovane protagonista sembra finita in un loop apparentemente senza fine. Come farà ad uscirne?

prima-di-domani-foto-film_1Seppur non originalissimo – e con non pochi rimandi a pellicole come Sliding doors, Cambia la tua vita con un click ed altre commediole del genere che, in un modo o nell’altro, hanno fatto epoca a loro tempo – bisogna riconoscere che durante i primi minuti, lo script può sembrare anche piuttosto interessante. Soprattutto se si pensa ai possibili ed innumerevoli risvolti che la faccenda potrebbe avere. L’iniziale interesse, però, tende tristemente a scemare dopo poco tempo. Sempre per colpa dello stesso script, il quale, prevede non pochi elementi che rendono il prodotto pericolosamente banale, oltre che decisamente prevedibile. Malgrado i numerosi spunti che un lavoro del genere può offrire, tutto sembra procedere in modo eccessivamente lineare, con risvolti e pseudo colpi di scena piuttosto deboli, oltre a cosiddetti “twist” che, di fatto, twist non sono, in quanto tutto può già essere facilmente immaginato fin dall’inizio.

Stesso discorso vale per le locations o, meglio ancora, il mondo scolastico ricostruito: neanche i più classici dei clichés – le ragazze più ambite della scuola, il belloccio di turno che sembra spezzare cuori a destra e a manca, la ragazzina più introversa, isolata e bullizzata – sembrano essere solide basi per risvolti innovativi. Nulla, tutto resta fermo dov’è, in un contesto stagnante e a dir poco angusto.

coverlg (2)Con premesse del genere, tra l’altro, non è raro che si verifichino scivoloni aventi come risultato un effetto comico involontario – i dialoghi, a tal proposito, giocano un ruolo fondamentale, così come l’ultima frase pronunciata dalla protagonista in chiusura del film – oltre ad un effetto finale che fa tanto stucchevole apologia dei buoni sentimenti.

Niente da fare, dunque, per salvare questo ultimo lavoro di Ry Russo-Young, che, di fatto, con i suoi precedenti lungometraggi aveva anche riscosso un discreto successo. Nel caso di Prima di domani, però, stiamo parlando di qualcosa di completamente diverso. Sarà anche per questo, forse, che la sua permanenza in sala è stata inserita all’interno del palinsesto estivo?

VOTO: 5/10

Marina Pavido

19° FAR EAST FILM FESTIVAL – AT CAFE’ 6 di Neal Wu

e8517c51e9TITOLO: AT CAFÉ 6; REGIA: Neal Wu; genere: commedia, drammatico; anno: 2016; paese: Taiwan; cast: Zijian Dong, Cherry Ngan; durata: 103′

Presentato in anteprima alla diciannovesima edizione del Far East Film Festival, At Café 6 è l’opera prima del regista taiwanese Neal Wu, tratta dall’omonimo romanzo dello stesso autore.

Quanto può essere forte un amore nato tra i banchi di scuola? Dove è capace di arrivare la vera amicizia? È possibile che una storia resista alla distanza? Sono questi tutti gli interrogativi che il regista qui si pone, raccontandoci le vicende di Guan Ming-lu, studente liceale innamorato della bella Xin-rui. Tra litigi tra compagni di classe, gite e scherzi tra amici, i due alla fine si metteranno insieme. Le cose, però, si faranno complicate nel momento in cui i due ragazzi andranno a frequentare due università diverse.

Che questa sia l’opera prima del regista taiwanese si intuisce facilmente. Innanzitutto, ciò che contraddistingue At Café 6 è una particolare freschezza, una gioia di vivere che permea soprattutto la prima parte del film. È questo il momento in cui, spesso e volentieri, il montaggio sembra seguire delle regole tutte sue, quasi volesse seguire il ritmo di una musica ideale. Non a caso, infatti, è la stessa musica a fare da protagonista in molte sequenze (interessante, a tal proposito, la scena della rissa tra ragazzi, montata per intero al ralenty, con le note di Johann Strauss in sottofondo), stando quasi a ricordare un videoclip. Nella seconda parte del lungometraggio, però, le cose cambiano radicalmente: al via, ora, attese, viaggi, silenzi, litigi ed incomprensioni. Il tutto raccontato con una messa in scena decisamente più classica: montaggio lineare, uso moderato della musica, regia curata ed essenziale. Quasi come se la freschezza dell’adolescenza fosse pian piano svanita. Non sempre Neal Wu riesce a gestire come si deve tale cambio di registro. Più che altro fatica parecchio a dare al tutto una certa, necessaria fluidità. Stesso discorso vale per la gestione dei numerosi flashback presenti: troppi, troppo frequenti, decisamente eccessivi e a volte fuorvianti per una storia che pur partendo bene, man mano che ci si avvicina al finale tende ad essere sempre più forzata e stiracchiata, fino a risultare addirittura troppo caricata. Con tanto di inutile spiegone subito dopo i titoli di coda.

Nonostante ciò, come già è stato detto, questo lungometraggio di Neal Wu ha dalla sua una certa onestà e genuinità. Non pretende di essere più di quello che è e fin da subito si intuisce innanzitutto il fatto che la storia sia sentita dall’autore fino in fondo. Senza contare che, di quando in quando, vi sono non pochi momenti particolarmente interessanti – ed estremamente poetici – da un punto di vista prettamente registico (la scena della gita fuori città con i compagni di liceo ne è un esempio, così come l’immagine del migliore amico del protagonista – ormai adulto – che ricorda il passato in riva al mare, danzando come erano soliti fare entrambi da ragazzi).

Ad ogni modo, un’interessante operazione.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

CHIUSA LA TERZA EDIZIONE DI TONARA EXPERIENCE

Ricevo e volentieri pubblico

 

SI E’ CHIUSA CON SUCCESSO LA TERZA EDIZIONE DI TONARA EXPERIENCE

Arca: “Giffoni esempio per piccole realtà che sanno crescere”

Si è conclusa con successo la seconda e ultima fase della terza edizione del progetto Tonara Experience che ha fatto tappa nel comune sardo. La manifestazione, finanziata dal Consorzio Bim Taloro e dalla Regione Sardegna, è nata dalla collaborazione tra il Giffoni Experience, Giffoni Media Service, l’Impresa Sociale Nuovi Scenari, il Comune di Tonara e l’ENEL. Protagonisti migliaia di studenti degli Istituti Superiori provenienti da tutta la regione.

“E’ andata splendidamente”: con queste parole  Giovanna Busia, alla guida del Consorzio Bim Taloro dal 2011, ha commentato l’edizione 2016 del progetto Tonara Experience. “In questo percorso – ha spiegato – abbiamo incontrato tante sensibilità come quella dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Claudia Firino, che ha sposato il progetto e alla quale veramente faccio un appello: continuare con questa sensibilità attraverso uno strumento che la Regione ha e che è la Finanziaria. Eventi come questo hanno necessità di risorse, noi, dal canto nostro, abbiamo piantato dei semi per far nascere un polo regionale del cinema per gli adolescenti unico in Sardegna, anche come strumento educativo. Io ho iniziato la collaborazione col Giffoni già quando ero assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fonni. Con la mia presidenza al Bim, nel 2011, abbiamo poi avviato il Movie Days al Centro Polivalente di Tonara, struttura che nasce nel ventre del Bim. L’evento è cresciuto ogni anno coinvolgendo tutti i giovani del territorio. L’edizione 2016 – ha aggiunto ancora Giovanna Busia – è giunta al termine, ma al Bim si lavora già pensando al 2017. Chiediamo, ripeto, il sostegno della Regione, dal momento chele aspettative create dal Giffoni a Tonara sono state coronate con successo”.

 

“Si vuole in questo modo – ha aggiunto Pino DAntonio, amministratore di Nuovi Scenari – promuovere la cultura cinematografica e i film di qualità tra i bambini e i ragazzi favorendo, allo steso tempo, il protagonismo giovanile; è quanto, come impresa sociale, facciamo da anni in Sardegna attraverso la collaborazione con il Giffoni Experience”.

Oltre ad assistere alla proiezione dei film vincitori delle ultime edizioni del Giffoni Film Festival, i ragazzi sono stati coinvolti in una miriade di attività grazie a Giffoni Innovation Hub che ha promosso un contest per la selezione di idee, progetti innovativi e startup d’impresa, riservato agli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carmelo Floris di Gavoi, dell’Istituto Professionale di Stato Commerciale Turistico e Alberghiero “Montanaru” di Desulo, dell’Istituto Tecnico Industriale “Gramsci” di Tonara e del Liceo Pedagogico di Fonni.

Protagonisti dell’iniziativa sono stati i ragazzi dai 14 ai 20 anni degli Istituti Superiori Secondari che, in collaborazione con lo staff di dPixel e auLAB, hanno realizzato un percorso di mentorship presso il centro polivalente di Tonara. Durante le lezioni, sono state previste attività di gruppo e momenti di mentoring individuale, con lo scopo di fornire ai team partecipanti gli strumenti utili alla focalizzazione della business idea e ai criteri per la presentazione efficace ai potenziali investitori.

Il progetto risultato vincitore è stato Albergo Diffuso realizzato dell’Istituto Professionale Alberghiero di Desulo. Il progetto è mirato allo sviluppo del turismo locale puntando su tradizioni e prodotti tipici.  I vincitori parteciperanno durante il Giffoni Film Festival al percorso Tech Days e alla finale nazionale Techgarage 2016 del 21 luglio. In tre giorni sono state realizzate 30 ore di didattica laboratoriale, 30 studenti coinvolti provenienti dei 13 comuni del Bim, 3 progetti sviluppati.

Alla cerimonia di chiusura, insieme a Flavia Loche, Sindaco di Tonara; Giovanna Busia, Presidente BIM (ente finanziatore dell’intero progetto); Antonia Grimaldi, Vice Direttore Gex, è intervenuto anche l’attore Francesco Arca.

“Trovo che Giffoni – ha detto Arca – sia stato il punto di partenza e l’esempio per tutti i paesi medio piccoli che esistono in Italia. Tutto quello che era considerato una chimera si è trasformato grazie al Direttore del Giffoni Claudio Gubitosi in realtà. L’ultima magistrale intuizione sono le tante attività correlate al Festival stesso. Considero necessario e fondamentale l’apporto delle istituzioni che devono abbracciare simbolicamente ed economicamente tali progetti, per il bene delle giovani generazioni, che sono il nostro futuro”.

CONTRO LA DECADENZA CULTURALE – Il cinema nelle scuole

photoSi è tenuta questa mattina, giovedì 21 gennaio, a Roma, presso la Casa del Cinema, la conferenza stampa di presentazione dei nuovi progetti per il 2016 dell’Associazione Culturale Rete Degli Spettatori, atti alla promozione del cinema italiano passato e contemporaneo, oltre alla diffusione di questo stesso cinema come materia di studio nelle scuole. Il regista Valerio Jalongo ha moderato la conferenza. Sono intervenuti, inoltre, il regista Marco Turco, Emiliano De Maio, Paola Casella per Mymovies, Maria Pia Fusco per La Repubblica ed il regista Daniele Luchetti.

Per quanto riguarda la necessità di far entrare il cinema a far parte ufficialmente delle materie scolastiche, tutti si sono trovati d’accordo. A tal proposito, lo scorso anno è stato indotto un concorso avente come tema: “1914-2014: Un anno lungo un secolo”, nel corso del quale istituti scolastici in tutta Italia hanno realizzato dei cortometraggi, sotto la supervisione di registi del calibro di Marco Turco, Edoardo Winspeare e Mario Brenta, al fine di raccontare, ognuno a modo proprio, la Prima Guerra Mondiale. I tre cortometraggi vincitori sono stati, poi, proiettati, a chiusura della conferenza. Si tratta di:

Giorni di sangue ho passato a combattere, realizzato dal Liceo Classico “Giambattista Brocchi” di Bassano del Grappa, con la supervisione di Mario Brenta;

Silenzio, realizzato dal Liceo Scientifico “Albert Nobel” di Torre del Greco, con la supervisione di Marco Turco;

Il rimpianto dell’amarezza, realizzato dal Liceo Classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta, con la supervisione di Edoardo Winspeare.

In seguito a questa collaborazione, il regista Marco Turco ha affermato: “Non era la prima volta che lavoravo in un liceo, ma stavolta sono rimasto particolarmente colpito dalla straordinaria conoscenza del mezzo cinematografico da parte degli studenti. Parlare con persone competenti ha reso tutto più semplice. A quel punto abbiamo dovuto lavorare solo sul modo in cui dare una potenza espressiva al mezzo tecnico stesso.”

Emiliano De Maio, a questo proposito, sì è dichiarato d’accordo alla fruizione del cinema nelle scuole come materia di studio :”Il cinema racchiude in sé tutte le forme d’arte. Ormai i giovani di oggi conoscono molto bene i mezzi tecnici. E ciò permette di approfondire, di volta in volta, tutti i temi che si vogliono, in modo da far comprendere anche ai più giovani, le innumerevoli potenzialità di questo mezzo espressivo.”

Il cinema nelle scuole, tuttavia, in Italia è ancora troppo poco diffuso rispetto ad altri paesi europei, come, ad esempio, la Francia. La politica italiana continua a guardare ancora con sufficienza a questa forma d’arte. Per questo motivo sono state avanzate nuove proposte di legge che verranno discusse a febbraio, al fine di rendere le attività scolastiche dedicate al cinema sempre meno sporadiche.

L’Associazione Rete Degli Spettatori ha, inoltre, presentato il proprio programma per il 2016 che, tramite il progetto A TUTTO SCHERMO, promuoverà la programmazione di film italiani dell’ultima stagione cinematografica precedentemente selezionati da una giuria nominata dall’Associazione 100 Autori, composta da Paola Casella (Mymovies), Maria Pia Fusco (La Repubblica), Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera), Giona Nazzaro (Il Manifesto, Micromega, FilmTv) e Silvana Silvestri (Il Manifesto). Tale giuria è stata affiancata da un ulteriore titolo, indicato dalla giuria dei Festival, la quale comprende il Festival dei Popoli, il Festival di Torino, FilmMakerFest e Via Emilia@docfest.

Marina Pavido

UNA VOLTA NELLA VITA di Marie-Castille Menion-Schaar in sala dal 27 gennaio

Ricevo e volentieri pubblico

 

GIORNO DELLA MEMORIA:
AL CINEMA DAL 27 GENNAIO
“UNA VOLTA NELLA VITA”
DALLA BANLIEUE PARIGINA UN MESSAGGIO DI SPERANZA
ISPIRATO A UNA STORIA VERA

​Uscirà nelle sale italiane il prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria, distribuito da Parthénos, UNA VOLTA NELLA VITA, il film di Marie-Castille Mention-Schaar salutato in Francia come “un messaggio di speranza e un tributo alla nobile missione degli insegnanti“.

Ispirato alla storia vera del giovane protagonista Ahmed Dramé (anche autore della sceneggiatura insieme alla regista, e del libro omonimo pubblicato in Italia da Vallardi), Una volta nella vita è ambientato nel Liceo Léon Blum di Créteil, città nella banlieue sud-est di Parigi: una scuola che è un incrocio esplosivo di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. Qui una professoressa, Anne Gueguen (Ariane Ascaride), propone alla sua classe più problematica un progetto comune: partecipare a un concorso nazionale di storia dedicato alla Resistenza e alla Deportazione. Un incontro, quello con la memoria della

​​

Shoah, che cambierà per sempre la vita degli studenti.

SARDINIA FILM FESTIVAL – IL PROGRAMMA DI DOMANI

Ricevo e volentieri pubblico

Seconda giornata di proiezioni per il Sardinia Film Festival

EVENTO SPECIALE: OMAGGIO AI REGISTI DADAISTI

CINE-CONCERTO AL LICEO AZUNI

 Anomalo 

Fin dalle prime edizioni, il Sardinia Film Festival ha sempre riservato uno spazio importante ai ragazzi e alle scuole e anche quest’anno mette in cartellone un evento speciale realizzato insieme agli studenti del Liceo Classico Musicale Azuni: Il cinema delle avanguardie, un omaggio sonoro e visivo ai registi dadaisti del Novecento, che si svolge nell’Aula Magna dell’istituto martedì 23 giugno alle 18 (ingresso libero). L’ensemble musicale dell’Azuni, diretto dal docente Andrea Bini, accompagna la proiezione di cinque opere cult delle avanguardie storiche: Anémic Cinéma (1925) di Marcel Duchamp, Rhythmus 21 (1921) e Vormittagsspuk (1928) di Hans Richter, Retour à la raison (1923) di Man Ray, Entr’acte (1924) di René Claire. Ma gli studenti non si limitano ad eseguire le partiture. Con l’aiuto dei professori, infatti, hanno composto personalmente le musiche per tutte le pellicole, tranne che per l’ultima, che conserva le note originali di Erik Satie.

In contemporanea al Cinema delle Avanguardie, nell’Aula Verde del Quadrilatero (viale Mancini, 5), il festival propone fuori concorso alcuni cortometraggi selezionati da uno dei partner europei del Sardinia Film Festival, il Corona Fastnet Short Film Festival di Schull (Irlanda), presentati da Maria Pizzuti, una delle organizzatrici del festival irlandese.

Not anymore

Le proiezioni serali dei film in concorso iniziano come sempre alle 21 nel cortile del Quadrilatero. In programma nove cortometraggi, tra cui quattro italiani: Per un pugno di note di Maurizio Iezzi, Zacharie ya no vive aqui di Alberto Segre, Mathieu di Massimiliano Camaiti, Ultimo giro di Giuseppe Sansonna, che ha nel cast il volto noto di Giorgio Colangeli. In visione c’è anche Listen di Hamy Ramezan e Rungano Nyoni (vincitore all’ultimo Tribeca Film Festival): ambientato in Danimarca, il film mette a fuoco le difficoltà di comunicazione tra culture diverse. Da segnalare anche la “commedia noir” spagnola Anomalo di Aitor Gutierrez con Oscar Ladoire e il drammatico Not anymore: a story of revolution di Mattew Vandyke, che racconta la rivoluzione siriana attraverso le esperienze di un combattente ribelle e di una giornalista. Chiudono la serata il portoghese A cadeira per la sezione “Scuola” e il cortometraggio sperimentale Autogenic di Prakash H, che arriva da Singapore.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA: GIULIO CESARE – COMPAGNI DI SCUOLA di antonello Sarno, tutto esaurito per la proiezione ufficiale

Ricevo e volentieri pubblico

Giulio cesare

Caccia al biglietto per la proiezione ufficiale di

GIULIO CESARE – Compagni di scuola al Festival Internazionale del Film di Roma

Il film di Antonello Sarno registra il tutto esaurito

E’ stata una vera caccia quella per accaparrarsi i biglietti per la proiezione ufficiale di GIULIO CESARE – Compagni di scuola di Antonello Sarno che si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica Domenica 19 ottobre alle ore 20.00, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma, sezione Gala.

Il docufilm che celebra gli 80 anni dello storico liceo romano ha infatti registrato il tutto esaurito già una settimana prima dell’evento. Numerosi saranno gli “special guests” che calpesteranno domenica sera il tappeto rosso:  dagli Zero Assoluto a Tommaso Zanello – Piotta, da Marco Pannella a Franco Frattini e a Giorgio Benvenuto. Non poteva mancare Antonello Venditti che con le sue canzoni è uno dei protagonisti del film e ne ha ispirato il titolo.

E oltre agli studenti di ieri, parteciperanno numerosissimi anche i ragazzi del Giulio Cesare di oggi – il più grande liceo italiano di cui il giornalista e regista Antonello Sarno ricostruisce la storia, coniugando intrattenimento, attualità e informazione,  attraverso le testimonianze di famosi ex-alunni. Una storia orale collettiva che diventa lo straordinario affresco di una grande capitale come Roma, e di un Paese intero.

Il documentario è prodotto dalla R&C Produzioni di Tilde Corsi e Gianni Romoli e dalla Agnus Dei di Tiziana Rocca in associazione con Istituto Luce Cinecittà e in collaborazione con Rai Cinema e con il quotidiano Il Messaggero.

E inoltre, sabato 25 e domenica 26 ottobre lo storico liceo celebra i suoi primi ottanta anni.

Molte le iniziative in programma per “80 voglia di Giulio”, che accompagnano il visitatore dalla scuola di ieri a quella di domani.

IL VALSUSA FILMFEST SI CONCLUDE CON IL TEATRO

Ricevo e volentieri pubblico

 “È PRIMAVERA SVEGLIATEVI BAMBINE!”
Viaggio negli universi femminili

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progetto teatrale a cura di Itaca-Teatro e diretto da Marco Alotto
con i ragazzi dei laboratori teatrali del Liceo N. Rosa di Susa e Bussoleno, dell’IIS L. Des Ambrois di Oulx, dell’ITCG G.Galilei di Avigliana, con i robot dell’IIS E. Ferrari di Susa e abitanti-attori della Valle

Spettacolo realizzato all’interno del progetto: “Valle di Susa: un viaggio attraverso le Alpi”

GIOVEDÌ 1 MAGGIO – Ore16:00 ad AVIGLIANA – Piazza Conte Rosso
SABATO 3 MAGGIO – Ore 21:00 a VILLAR FOCCHIARDO, Salone Polivalente
DOMENICA 4 MAGGIO – Ore 16:00 a BUSSOLENO, Piazza cavour

Spettacoli ad ingresso gratuito

La XVIII edizione del Valsusa Filmfest si conclude con il teatro e specificatamente con “È primavera svegliatevi bambine!”,  uno spettacolo di Marco Alotto che debutterà il 1° maggio nella splendida cornice di Piazza conte Rosso ad Avigliana per poi replicare il 3 maggio nel Salone Polivalente di Villar Focchiardo e il 4 maggio in Piazza Cavour a Bussoleno.

Dopo l’esperienza del 2013 con “Prospettive di Pace”, incentrato sui Trattati di Utrecht e sulle conseguenze che ebbero per il territorio valsusino, viene riproposto anche quest’anno uno spettacolo teatrale in cui il regista Marco Alotto dirige, oltre ad alcuni attori- abitanti della Valle di Susa, i ragazzi dei laboratori teatrali del liceo “Norberto Rosa” di Susa e Bussoleno, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Des Ambrois” di Oulx e dell’Istituto Tecnico “Galileo Galilei” di Avigliana, affiancati in scena dai robot realizzati dagli allievi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Ferrari” di Susa.
Lo spettacolo si svolge all’interno del progetto “Un viaggio attraverso le Alpi” con il quale nel 2012 il piano di valorizzazione “Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina” ha vinto il bando della Compagnia di San Paolo “Le risorse culturali e paesaggistiche del territorio: una valorizzazione a rete”.

Lo spettacolo si apre con una scena tratta da Lisistrata di Aristofane, considerata il primo testo oggi noto che tratti il tema dell’emarginazione femminile, non solo tramite il lamento patetico ma attraverso una fattiva collaborazione tra donne, anche di diverse città, che appaiono qui più che mai consce delle loro possibilità di imporre la propria volontà agli uomini.

E infatti il coro dei vecchi lancia un canto allarmato:
“Se cediamo, se gli diamo il minimo appiglio, non ci sarà più un mestiere che queste, con la loro ostinazione, non riusciranno a fare. Costruiranno navi, vorranno combattere per mare. Se poi si mettono a cavalcare, è la fine dei cavalieri.”

Le donne non provano sensi di inferiorità né di debolezza, al punto di pensare che se anche gli uomini riuscissero a strappar loro un atto sessuale con la forza, esse otterrebbero comunque il loro obiettivo compiendo l’atto senza partecipazione.
Questo nel 400 A.C.
E oggi?
Lo spettacolo analizza e prende in considerazione la condizione femminile oggi in diversi paesi del mondo raccontando storie di emarginazione, storie di sfruttamento e storie di violenza nei confronti della donna.

 

XVIII CONCORSO VALSUSA FILMFEST

Le opere vincitrici

 

Premiazioni sabato 26 aprile ore 21:00 al Teatro Fassino di AVIGLIANA, in via IV Novembre 19

 

Il CONCORSO del XVIII Valsusa Filmfest si articola in 4 sezioniCortometraggi, Le Alpi, Documentari e Memoria Storica – e le proiezioni delle opere finaliste si è svolta tra l’11 e il 25 aprile 2014.

Il tema della sezione Cortometraggi è ‘Poveri ma belli’, la sezione Documentari ha come titolo “Oltre la crisi”, la sezione Le Alpi è per filmati sulla montagna e sulla cultura montana e la sezione Memoria Storica, organizzata in collaborazione con l’ANPI Valle di Susa, è come sempre riservata a opere che consegnino a futura memoria la documentazione di un importante avvenimento della nostra storia passata o recente.

Sono pervenute 195 opere di cui 21 provenienti dall’estero e precisamente da Francia, Germania e Spagna.

 

Le proiezioni delle opere in concorso si sono svolte al Cinema Comunale di Condove ma non solo poiché la proiezione dei ‘Cortometraggi’ è avvenuta anche nel carcere di Fosssano e nel carcere femminile di Pozzuoli il 12 aprile grazie alla seconda edizione del progetto “Corti Dentro”, la sezione ‘Le Alpi’ è stata proposta il 12 aprile anche presso la Sede dell’Ente Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, i ‘Documentari’ il 14 aprile anche all’Istituto Tecnico Galileo Galilei di Avigliana con votazione degli studenti valida per la determinazione finale dei vincitori ed infine, il 25 aprile alle ore 10.30, è stato proiettato il filmato vincitore della sezione ‘Memoria Storica’ al Museo Diffuso della Resistenzadi Torino.

 

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LE OPERE VINCITRICI:

 

sezione di concorso LE ALPI

a cura di Luigi Cantore

 

1° Premio e Premio Parco Gran Bosco di Salbertrand a

“La Barma” di Fredo Valla – Sanfront (Cuneo) – Durata 40’

Sinossi: Balma, Boves, villaggio rupestre sulle Alpi Cozie Cuneesi. Vertigine temporale, volti, storie che testimoniano la fatica e la bellezza di una civiltà saggia e dimenticata.

Motivazioni: emozionante nel descrivere le sensazioni, ben dosato, mai patetico

 

2° Premio a

“Il pastore e la montagna” Di Valter Torri – Vezzano Ligure – Durata 53’

Sinossi: Un pastore con il suo gregge e i cani, tra gli straordinari scenari della Garfagnana, compie un decisivo viaggio lungo un giorno.

Motivazioni: qualità e montaggio che colpiscono per il grosso e meritevole lavoro. storia e personaggio un po’ scontati.

 

 

sezione di concorso “CORTOMETRAGGI – Poveri ma belli”

A cura di Simona Bani.

Giuria mista composta da detenuti e non della casa Circondariale di Pozzuoli e del Carcere di Saluzzo

 

1° Premio a

“Matilde” Di Vito Palmieri – Bologna | Durata 10’

Sinossi: Pure essendo di poche parole Matilde è una bambina dall’intelligenza vivace e dalla personalità spiccata. Tra i banchi di scuola però c’è qualcosa che sembra turbarla.

Motivazioni: Messaggio universale, ottima fotografia e sceneggiatura, affronta un tema spinoso come l’Handicap con spirito e leggerezza grazie all’inventiva della protagonista

 

2° Premio a

“La Currybonara” Di Ezio Maisto – Pontecagnano (Salerno) | Durata 15’

Sinossi: Robin e Olga sono partiti entrambi dall’est per cercare fortuna nel West del mondo, ma la desolata landa di terra promessa che sono faticosamente riusciti a conquistare è ogni giorno minacciata da Marina, una pericolosa nativa del luogo.

Motivazioni: L’integrazione interculturale e intergenerazionale e la reintegrazione sociale attraverso la cucina, come elemento comune di confronto e riscatto. Il tutto trattato in modo ironico e leggero

 

 

 

Premio Arte e Arti Bussoleno a

“Margerita” Di Alessandro Grande – Roma | Durata 15’

Sinossi: Efrem, giovane rom e abile borseggiatore affronta il primo furto in appartamento. Un’esperienza che gli cambierà la vita.

Motivazioni: La bellezza interiore di una minoranza di persone per lo più considerate un peso per la società, emarginate e giudicate negativamente. Il regista è riuscito, attraverso piccoli gesti e con la bravura degli attori, a suscitare emozioni positive inducendo ad uno sguardo ottimistico anche laddove

apparentemente regna la bruttezza.

 

 

sezione di concorso “DOCUMENTARI – Oltre la Crisi”

 

Il filmato vincitore è:

“Piccole aragoste crescono” di Francesco Cabras Alberto Molinari – Rispescia (Grosseto) | Durata 29’

Sinossi: E’ la storia di un piccolo miracolo ambientale nel mar di Sardegna.

Motivazioni: E’ stato definito un piccolo miracolo ambientale nel mare della Sardegna. Un esempio riuscito dove il lavoro dell’uomo si concilia bene con l’ambiente. Montaggio e fotografia mai banale

 

 

sezione di concorso MEMORIA STORICA

a cura della sezione ANPI di Condove-Caprie

 

Il filmato vincitore è:

“Bimba col Pugno Chiuso” di Regia: Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio

Sinossi: Giovanna Marturano, antifascista, partigiana, protagonista di battaglie politiche e sociali dal dopoguerra ai giorni nostri. Un secolo di storia attraverso lo sguardo di una bimba di 101 anni.

Motivazioni: Per l’originalità con cui è¨ stata presentata la storia di Giovanna Marturano. Non solo un’intervista, ma un vero e proprio documentario storico che, grazie al brillante accostamento dei fumetti alle riprese tradizionali, è¨ in grado di appassionare anche i più giovani, tramandando così un’importante esperienza di vita anche alle nuove generazioni. “Dalla lotta non si va in pensione” è¨ il messaggio lanciato da questo documentario e che viene pienamente accolto dall’ANPI nell’ottica comune di tramandare i principi della democrazia e dell’antifascismo.