LA RECENSIONE – GRAMIGNA di Sebastiano Rizzo

_MG_4965TITOLO: GRAMIGNA; REGIA: Sebastiano Rizzo; genere: drammatico, biografico; paese: Italia; anno: 2017; cast: Biagio Izzo, Gianluca Di Gennaro, Teresa Saponangelo; durata: 95′

Nelle sale italiane dal 23 novembre, Gramigna è l’ultimo lavoro del regista Sebastiano Rizzo.

Il lungometraggio narra la vera storia di Luigi, figlio di Diego, potente boss della malavita campana che ancora oggi sta scontando l’ergastolo. Luigi, fin dall’infanzia, cercherà di rigare dritto e di non seguire le orme del padre. Le tentazioni, però, saranno forti e il giovane, anche se per un breve periodo, dovrà passare del tempo in carcere. Saranno sua madre, sua moglie ed il suo allenatore di calcio, però, ad aiutarlo a non perdersi.

Interessante operazione, questa da cui nasce il lungometraggio. Dal momento che il progetto è destinato ad essere diffuso nelle scuole, si rivela un ottimo modo per parlare ai ragazzi.

Cinematograficamente parlando, interessante la scelta di voler lasciare molto spazio ai flashback, alternandoli sapientemente con i momenti vissuti in carcere dal protagonista. Quello che convince meno, è proprio la messa in scena, con delle musiche sempre più “invadenti” man mano che ci si avvicina al finale ed un tono da fiction televisiva che poco sembra adattarsi al grande schermo. Peccato, soprattutto perché di spunti interessanti ce n’è eccome.

Capita, però, che in questi casi, soprattutto quando si vuol mettere in scena una storia di tale portata, ci si lasci prendere eccessivamente la mano dall’emotività. Poco male. L’importante è che il lavoro, in questo caso specifico, riesca a centrare il suo obiettivo primario e riuscire a trasmettere l’importante messaggio al suo interno ai ragazzi. Staremo a vedere in che modo verrà accolto, in sala e fuori.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – UN NATALE AL SUD di Federico Marsicano

un-natale-al-sudTITOLO: UN NATALE AL SUD; REGIA: Federico Marsicano; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Massimo Boldi, Biagio Izzo, Anna Tatangelo, Paolo Conticini; durata: 90′

Nelle sale italiane dal 1° dicembre, Un Natale al Sud è l’ultimo lungometraggio diretto da Federico Marsicano, interpretato da Massimo Boldi, Biagio Izzo, Anna Tatangelo e Paolo Conticini.

La storia è sempre la stessa: Peppino – carabiniere milanese – ed Ambrogio – fioraio napoletano – si recano insieme alle rispettive mogli nella stessa località turistica per festeggiare il Natale. Neanche a farlo apposta, però, i figli delle due coppie hanno scelto lo stesso villaggio per trascorrere le feste. Qui, i ragazzi dovrebbero incontrare per la prima volta le rispettive fidanzate, conosciute solo virtualmente. Tra gag ed equivoci di ogni genere, tutti, alla fine, avranno modo di capire quali siano i valori davvero importanti nella vita.

un-natale-al-sud-08-1150x748Fatta eccezione per la location, per le feste natalizie imminenti, per l’importante ruolo svolto – nello script – dal mondo del web, degli smartphones e delle chat e per qualche new entry all’interno del cast, questo è un film più e più volte riproposto, in cui i personaggi – così come le scelte registiche adottate – sono sempre gli stessi: genitori che non si rassegnano al fatto di non essere più dei ragazzini, figli adolescenti molto più maturi dei loro stessi padri, una famiglia del nord costretta a “convivere” con una famiglia del sud, l’inevitabile “scontro” tra i due capifamiglia e la solida amicizia tra le di loro mogli. Il tutto condito da una serie di gag viste e riviste – e, diciamolo pure, spesso e volentieri anche decisamente volgari – oltre a un poco velato product placement (in questo caso vediamo un Paolo Conticini pronunciare il nome del prodotto sponsorizzato guardando direttamente in macchina, ad esempio) che mal si colloca all’interno di una sceneggiatura che già di per sé non si distingue per qualità e che, al contrario, viene sottolineato da una regia più adatta ad una fiction televisiva che poco spazio lascia alla libera interpretazione e che, proprio con l’intento di voler mostrare tutto a tutti i costi, dà vita a immagini “finte” ed a personaggi eccessivamente affettati nei movimenti, tanto da sembrare artificiosi oltre ogni limite e decisamente poco credibili.

un-natale-al-sud-43-1150x748Con questo non vogliamo certo sminuire il lavoro degli interpreti e del regista stesso (che di sicuro in altri contesti avrebbe dato il meglio di sé). Il problema è alla base. Va benissimo produrre un certo tipo di cinema – in fondo ognuno ha il diritto di vivere la Settima Arte come meglio crede – ma quando tali prodotti tendono a monopolizzare la maggior parte delle sale cinematografiche a scapito di altri, allora la faccenda si fa grave. E ce ne rendiamo conto quando vediamo che, per la maggior parte delle persone, oggi il cinema è proprio questo – cosa, ovviamente, assolutamente inconcepibile qualche decennio fa, ossia prima dell’inizio del lungo processo di appiattimento delle menti che, al giorno d’oggi, sembra finalmente essere riuscito nel proprio intento.

C’è speranza, in qualche modo, di risalire dal baratro in cui siamo precipitati? La cosa sembra, ora come ora, piuttosto difficile. Triste ma vero.

VOTO: 3/10

Marina Pavido

RIFF 2016 – TUTTI GLI OSPITI,I FILM E I DOCUMENTARI DELLA XV EDIZIONE

download-5Dal 25 novembre al 1° dicembre, presso il cinema Savoy, a Roma, avrà luogo la XV edizione del Rome Independent Film Festival, che, come ogni anno, ci mostra un’importante selezione di lungometraggi e documentari indipendenti. <una settimana ricca di proiezioni, incontri e dibattiti a cui non si può mancare!

Di seguito, tutti i dettagli riguardanti il festival.

Torna il RIFF CON OLTRE 110 FILM IN SELEZIONE. 
IN ANTEPRIMA ITALIANA TUTTI I FILM IN CONCORSO.
NUTRITA LA SEZIONE DI DOCUMENTARI.

Tra gli ospiti della XV edizione

Valeria Bruni Tedeschi, Lorenza Indovina, Silvia D’Amico, Filippo Nigro, Donatella Finocchiaro, Francesco Montanari, Stefano Fresi, Lisa Andreozzi, Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Loverso, Ciro Petrone, Franco Nero, Marco d’Amore, Alessandro Haber, Maurizio Sciarra, Paolo Sassanelli, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek.
Tra gli stranieri atteso il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel,  
Gli attori Jamie Bamber, Kellan Lutz, Edward Asner e
Phedon Papamichael – direttore della fotografia nominato agli Oscar.

Dal 25 Novembre al 1 Dicembre 2016 avrà luogo la XV edizione del Rome Independent Film Festival – RIFF, nella location del Cinema Savoy, del Cinema Europa e della Biblioteca Europea di Roma, dove saranno protagonisti 110 titoli tra film e documentari “indipendenti” provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono in anteprima italiana su un totale di duemila film visionati.
Sono 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si aggiungo quattro film italiani in Concorso.
Film di apertura del Concorso Internazionale il 25 novembre sarà il film cileno You’ll Never Be Alone (Nunca vas a estar solo) di Alex Anwandter. Il film è stato vincitore del Teddy Jury Awards alla Berlinale 2016 e sarà presentato in anteprima italiana al RIFF, che, quest’anno apre la sua selezione con un film a tematica Queer. Dopo che il figlio Pablo, adolescente gay, viene malmenato da alcuni giovani omofobi, Juan, taciturno manager di una fabbrica di manichini, lotta tra il dover pagare le esorbitanti spese mediche di suo figlio e l’ultimo tentativo di diventare socio della sua azienda. Mentre s’imbatte in vicoli ciechi e in tradimenti inaspettati, scoprirà che il mondo può essere violento anche con lui. Juan ha fatto troppi errori, ma suo figlio può ancora essere salvato.
Sabato 26 novembre sarà presentato An Autumn Without Berlin (Un otoño sin Berlin) della spagnola Lara Izagirre che sarà presente in sala. Dopo essere andata via di casa alla ricerca di un futuro migliore, June ritorna nella sua città natale per riprendere i contatti con Diego, il suo primo amore, e con suo padre. June proverà a realizzare il suo sogno adolescenziale di andare a Berlino con Diego, ma si renderà presto conto che gli anni lo hanno cambiato.
Sempre sabato 26 sarà proiettato il film francese di animazione The Girl Without Hands (La Jeune Fille Sans Mains) diretto da Sébastien Laudenbach. In tempi duri, un mugnaio vende la figlia al diavolo. Protetta dalla sua purezza, lei fugge ma è priva delle sue mani. Durante il suo cammino, incontra la dea delle acque, un dolce giardiniere e il principe nel suo castello. Un lungo viaggio verso la luce.
Lo stesso 26 novembre sarà presentato il film filippino/USA Toto diretto da John Paul Su che sarà presente in sala. Antonio “Toto” Estares, lavora in un hotel di Manila, ed ha sempre sognato di arrivare in America per realizzare il sogno dei suoi genitori. Dopo una serie di tentativi andati a male, per ottenere un visto statunitense in cui mette a repentaglio amicizie, lavoro e dignità, perde la speranza di realizzare il suo sogno ma sarà un americano ad aiutarlo, in un modo molto inaspettato.
Domenica 27 sarà proiettato Money di Martín Rosete, il film sarà presentato dal Produttore Atit Shahe e da gli attori Jamie Bamber, Kellan Lutz. Il film Usa/Spagna vede al centro due uomini d’affari in procinto di scappare con 5 milioni di dollari provenienti da traffici illeciti quando ricevono una visita inaspettata.
Martedì 29 sarà presentato il film tedesco Jonathan di Piotr J. Lewandowski. Le responsabilità di Jonathan contraddicono i suoi 23 anni. Le giornate iniziano e finisco prendendosi cura del padre malato, Burghardt, e mandando avanti la fattoria di famiglia con la zia Martha. Col passare del tempo le condizioni di Burghardt peggiorano, Martha assume Anka, un’infermiera che aiuta il padre, della quale Jonathan s’innamora. Mentre la loro relazione fiorisce, la distanza emotiva di Burghardt dalla sua famiglia rivela devastanti segreti, uno dei quali emergerà con l’arrivo di Ron, un suo vecchio amico. Conosciuta la verità, potrà Jonathan perdonare suo padre?
Mercoledì 30 novembre sarà la volta del film canadese 01:54 diretto da Yan England che saluterà il pubblico in sala. Tim, un atleta timido di 16 anni, è sia intelligente che talentuoso. Ma la pressione che subisce lo porta verso il baratro, in un luogo in cui i limiti umani raggiungono un punto di non-ritorno. La proiezione del film rientra tra gli eventi dedicati alle scuole in cui l’incontro col regista ha l’obiettivo di stimolare l’immaginazione dei ragazzi. Il film scelto, per la tematica affrontata e per lo stile con cui è girato, ha lo scopo di sviluppare lo sguardo critico degli studenti.
Sempre il 30 sarà presentato il film USA Hunky Dory di Michael Curtis Johnson. Sidney avrebbe sempre voluto essere una rock star, ma è diventato una drag queen in una bettola. La sua vita prende una piega drammatica quando la sua ex svanisce dopo aver inaspettatamente lasciato fuori dal suo appartamento il loro figlio undicenne. Sidney è sempre stato in grado di nascondere al figlio i suoi demoni, ma quando lo stress di ritrovarsi genitore single si fa pesante, la sua vita inizia a cadere a pezzi.

Per gli italiani in concorso, venerdì 25 il primo dei film proiettato alla presenza della regista è La Fuga (Girl in Flight) di Sandra Vannucchi. Il film racconta la storia di Silvia, una bambina undicenne la cui vita a casa è consumata dalla depressione clinica della madre. Capendo che nessuno realizzerà il suo sogno di visitare Roma, scappa, determinata a farlo da sola. Sul treno incontra una ragazza, Emina, e la segue per le vie di Roma fino al suo campo. Girato in un vero campo nomadi con attori non professionisti. Le immagini del film, catturate dal pluripremiato direttore della fotografia Vladan Radovic, mostrano il tenero, spaventoso ed emozionante percorso emotivo di una ragazzina che prende in mano la propria vita. Nel cast Donatella Finocchiaro, Filippo Nigroe Lisa Ruth Andreozzi, tutti presenti al Festival.
Sabato 26 sarà presentato Sex Cowboys diretto da Adriano Giotti. Sex cowboys è un viaggio dentro la nostra generazione, la generazione perduta, destinata a vivere senza un lavoro fisso, una casa fissa e uno stile di vita ben preciso. I personaggi di questo viaggio sono nomadi, precari e immaturi. Alla rabbia di Simone e al bisogno di magia di Marla, si alterna la passione e il sesso. La crisi generazionale è dentro di noi, e noi dobbiamo trovare il modo per sopravvivere e fare del presente il nostro sogno, dato che nel futuro non avremo spazio.
Domenica 27 sarà presentato Gramigna (Volevo una vita normale) di Sebastiano Rizzo. Gramigna narra la storia di Luigi, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita campana che, ancora oggi, sta scontando l’ergastolo e che lui ha visto solo in galera. Luigi è costretto a fare i conti con il bene e il male, conteso tra “tentatori” e “angeli custodi”. Gli insegnamenti di questi ultimi mettono in guardia Luigi dai rischi del malaffare e lo spronano a studiare e a lavorare, riuscendo a estirpare dalla sua mente, come una Gramigna, ogni forma di tentazione che potrebbe costargli quella libertà che conquisterà a sue spese, sperimentando l’umiliazione del carcere. Nel cast Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Lo Verso, Ciro Petrone, tutti presenti al Festival.
Martedì 29 sarà la volta di Da che parte stai di Francesco Lopez. In una delle tante città del sud in piena espansione, gli ultimi abitanti di un quartiere popolare devono cedere i propri alloggi alle ristrutturazioni che trasformeranno il quartiere nella nuova area residenza signorile del centro. Manuela, giovane madre di due bambini insieme a suo marito Nico, appena uscito di galera, e suo fratello Enzo avranno 24 ore per trovare una nuova sistemazione, ma il destino li metterà l‘uno contro l’altro e ognuno di loro dovrà scegliere da che parte stare.

Sul fronte dei documentari il RIFF propone 14 documentari in concorso di cui cinque per la sezione internazionale provenienti da Nuova Zelanda, Giappone, Usa e Francia e nove documentari italiani.

Anche la sezione documentari, da sempre, fiore all’occhiello del RIFF per l’importanza delle tematiche affrontate compie 15 anni. La selezione dei documentari Internazionali e i suoi cinque titoli, raccontando storie diverse propone uno spunto di riflessione sulla società, la politica e la storia odierna.
Domenica 27 sarà proiettato, alla presenza della regista, il biografico Crossing Rachmaninoff diretto dalla neo-zelandese Rebecca Tansley che segue l’aspirante solista di pianoforte Flavio Villani nella sua prima performance in orchestra nel preparare il concerto No.2 di Rachmaninoff.
Lunedì 28 sarà la volta del documentario USA Under The Gun di Stephanie Soechtig che offre uno sguardo sul periodo immediatamente successivo al massacro di Sandy Hook e sul fatto che non determinò nessun cambiamento nelle leggi americane sul possesso di armi da fuoco.
Martedì 29 il documentario francese Women Against Isis diretto da Pascale Bourgaux e ambientato in Siria mostra un sorprendente numero di donne combattenti contro l’organizzazione terroristica che minaccia il territorio.
Mercoledì 30 sarà presentato Une jeune fille de 90 ans, diretto da Valeria Bruni Tedeschi, che prenderà parte alla serata, il documentario è il frutto di una coregia con Yann Coridian, presente al festival, ed è ambientato nel reparto geriatrico di un ospedale in cui il famoso coreografo Thierry Thieu Niang tiene un laboratorio di danza con i pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Il giapponese A New Moon Over Tohoku di Linda Ohama che sarà presentato sempre il 30 racconta, invece, una commovente storia d’amore e di sopravvivenza attraverso la ricostruzione del terremoto, dello tsunami e del disastro nucleare che nel 2011 hanno colpito il Giappone.
Al centro della proposta dei nove documentari Italiani invece ci sono l’incontro e le persone tra passato, presente e nuovi mondi da scoprire. C’è chi crea uno spazio di condivisione come in Bar Mario di Stefano Lisci che sarà proiettato venerdì 25 alla presenza del regista e che racconta di un bar a forma di nave punto di riferimento per gli abitanti di un quartiere di Bolzano. Sempre il 25 alla presenza del regista sarà la volta di Puzzle città immaginate di Matteo Alemanno che racconta di una realtà urbana diventata modello sociale alternativo nato dal basso e capace di offrire importanti attività sociali. Lo stesso giorno ci sarà anche Ombre Della Sera di Valentina Esposito, presente in sala, e che racconta il difficile percorso di reinserimento familiare e sociale dei detenuti in misura alternativa e degli ex detenuti del Carcere di Rebibbia. Tra gli interpreti Pippo Delbono.  Il 25 altri due documentari italiani in concorso. In Europia di Fabio Colasso & Sirio Timossi, ci si immerge nelle storie di chi ha cercato di dimenticare un paese in guerra, di fuggire da un’epidemia, di ricongiungersi ai propri cari, iniziare una nuova vita tra approdi incerti e il rischio di morire. La storia di Sakiko di Francesco Mancinisegue, invece, una coppia siciliana che adotta una bambina in oriente: Italia e Giappone, paesi con solidissime tradizioni e davvero distanti tra loro, si ritrovano così uniti dalla storia di una bimba.
Sabato 26, con il regista in sala, sarà presentato Gente di amore e rabbia di Stefano Casertano che ha come protagonista un luogo d’incontro e ospitalità: Corviale è infatti il più grande palazzo residenziale in Europa. Sempre sabato sarà programmato Sull’orlo della gloria diretto da Maurizio Sciarra, che presenterà il film in sala.  Si tratta di un percorso alla scoperta delle cose e dei personaggi che hanno animato il mondo innovativo e geniale di Pino Pascali, uno dei fondatori della cosiddetta arte povera. Nel documentario Paola Pitagora.
Martedì 29 in 2 Girls di Marco Speroni le storie parallele di Lola e Tigist, due ragazze provenienti da paesi molto diversi quali il Bangladesh e l’Etiopia, ma che condividono la fuga come unica possibilità di salvezza da una vita di povertà e abusi.
Mercoledì 30 l’immigrazione è al centro di Porto il velo adoro i Queen di Luisa Porrino che descrive le nuove identità etniche presenti in Italia attraverso gli occhi delle nuove generazioni.
Chiude la XV edizione del RIFF il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel che sarà presente al Festival con Rivers Of Hope di Dawn Gifford Engle che racconta la storia dell’America Latina degli ultimi ottanta anni vista attraverso gli occhi di un uomo – artista di fama mondiale, attivista per i diritti umani, e premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel. Dal lavoro che ha svelato la “guerra sporca” condotta dalle dittature militari, al suo periodo come “desaparecido” e prigioniero politico, Adolfo diventa simbolo della coscienza dell’America. Questo film racconta i reali progressi compiuti nella lotta per i diritti umani e la giustizia sociale.

E ancora cortometraggi internazionali e nazionali e corti di animazione. Tra i numerosi cortometraggi internazionali in concorso: domenica 27 sarà presentato A Beautiful Day diretto da Phedon Papamichael con gli interpreti James Brolin e Frances Fisher. Phedon Papamichael, celebre direttore della fotografia americano, ha ricevuto una nomination agli Oscar per Nebraska, sarà presente in sala per il pubblico del festival. Qui alla regia di un interessante cortometraggi che, nel solco del nuovo fenomeno del Cinema greco, mette in risalto la fragilità della psiche umana davanti alla morte e alla sua difficile accettazione. Il regista terrà anche una masterclass sabato 26 novembre.

Tra gli altri corti internazionali A New Home di Z. Virc – Slovenia, Baraka di N. Ruiz Medina – Spagna, False Flag di A. Urbieta – Spagna, Home di D. Mulloy – Kosovo/UK, Já Passou di S. Salgado – Portugal, Lethe di D. Kulumbegashvili – Georgia/Francia, Limbo di K. Kotzamani – Grecia/Francia, Minh Tâm di V. Maury – Francia, Mixteip – The Greatest Tape Ever Told di T. Åke – Finlandia, Serval And Chaumier di B. Daret & A. Goisset – Francia, The Beast (Zvjerka) di D. O. Pusic – Croazia /Finlandia, The Quantified Self di G. Osatinski – USA, Veil of Silence (Un Grand Silence) di J. Gourdain – Francia, Youth di B. Marty – USA.

Per I cortometraggi italiani: Buffet di S. De Santis & A. D’Ambrosi, E così sia di C. Spina, Che ora è di F. d’Aniello,
Ego di Lorenza Indovina con Rolando Ravello, Il buio di G. Oppes con Franco Nero, La favola bella di L. Ferrari Carissimi, La gita di F. Buffa, Millelire di A. Calculli nel cast: Paolo Sassanelli, Lorenzo De Angelis, Dino Abbrescia, Uccio De Santis, Simone Castano, Agnese Nano, Anna Ferzetti, Nando Irene. E ancora Monica di Alessandro Haber, presente in sala, dedicato alla grande Monica Scattini, scomparsa nel 2015. Mostri di A. Giotti con Alessandro benvenuti e Federico Rosati, Nous revons di A. Spaziani, Parla che ti sento di I. Niosi, Santa Maria di A. G. Giacummo, Sogni a orologeria di F. Colangelo, Timballo di M. Forcella con Maria Grazia Cucinotta e Ivan Franek presente al Festival.
Ivan Franek, Tundra di M. Nardari, Uno di noi di L. Ferrante & M. Ricca con Simone Montedoro, Euridice Axen, Uomo in mare di E. Palamara conMarco D’Amore che sarà presente al festival con il regista.
Per I corti di animazione Neck And Neck di S. Clark – UK, Nutag – Homeland di A. Telengut – Canada, Leerstelle di U. Zintler – Germania, Playground(Cour de récré) di F.Gavelle & C. Inguimberty – Francia, Satie’s parade (Parade de Satie) di Koji Yamamura – Giappone, Urban Audio di M. Schnider – Germania/Svizzera.
Per I film fuori concorso: A proposito di Franco di Gaetano Di Lorenzo – Italia, Non voltarti indietro di Francesco Del Grosso – Italia, Fatti osceni in luogo pubblico di Stefano Viali – Italia, Giro di giostra di Massimiliano Davoli – Italia, La slitta di Emanuela Ponzano – Italia, L’insonne – Ouverture di Alessandro Giordani – Italia, Like a butterfly di Eitan Pitigliani – Italia/UK, Nessuno mi aveva mai aperto la porta di Valeria Tomasulo – Italia, Neuf cordes di Ugo Arsac – Italia/Francia, Umbra di Carlo Fenizi – Italia, Where We Begin di Hikari aka, Mitsuyo Miyazaki – USA.

Il RIFF è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”

LA RECENSIONE DI MARINA: MATRIMONIO AL SUD di Paolo Costella

Nelle sale italiane dal 12 novembre, “Matrimonio al sud” è l’ultimo lungometraggio diretto da Paolo Costella ed interpretato da Massimo Boldi e Biagio Izzo.

fotografo vincenzo schettino castellammare di stabia (1387 di 1819)Lorenzo è un imprenditore milanese, orgoglioso delle sue origini. La sua vita verrà sconvolta il giorno in cui scoprirà che suo figlio Teo sta per sposare Sofia, figlia di Pasquale, pizzaiolo napoletano.

Il lungometraggio di Costella è uno dei tanti film che trattano l’eterno divario nord-sud, ormai da almeno dieci anni a questa parte. Sebbene tematiche del genere siano state spesso affrontate (basti pensare al fortunato “Benvenuti al sud”), è anche importante il modo in cui il tema viene trattato. Ebbene, questo film non si salva nemmeno da questo punto di vista. Banale, scontato, pieno di stereotipi, è perfettamente in linea con i tanti film del duo Boldi – De Sica (ormai scoppiato) e con tutti gli altri lungometraggi interpretati dai due comici dopo la rottura. In poche parole, un film totalmente visto e rivisto.

fotografo vincenzo schettino (46)Ma andiamo con ordine. Le famiglie qui presentate sono stereotipate ai limiti del ridicolo. Quasi come se il film fosse ambientato decenni fa, quando non si conoscevano gli usi e i costumi delle diverse regioni d’Italia, se non per sentito dire. Ok, la scelta di adottare questi stereotipi è finalizzata a creare un effetto comico. Tale effetto comico, però, è del tutto inesistente. Come si può pensare che possa far ridere vedere Boldi che, per sbaglio, si soffia il naso con la pasta della pizza, che resta traumatizzato dall’idea di dover mangiare un capitone o che si schiaccia le dita chiudendo un portone?

Fa ancora ridere mettere in scena la freddezza della gente del nord insieme alla pacchianeria della gente del sud? Ormai nessuno crede più a certi clichés.

fotografo vincenzo schettino castellammare di stabia-282Anche per quanto riguarda le singole gag comiche (se così si può chiamarle), si tratta di qualcosa di visto e rivisto, spesso e volentieri viene usata la volgarità come unico espediente. Basti pensare, ad esempio, alla scena in cui Boldi e Izzo vanno in sacrestia e, vedendo il prete fare un’iniezione al sacrestano, subito sono portati a pensare ad una situazione sessualmente ambigua.

Battute volgari, personaggi volgari e una sensazione di dejà vu sono i veri protagonisti del film, il quale, pur essendo stato girato solo nei mesi scorsi, risulta vecchio di almeno vent’anni.

foto mas 2 (1)Ciò che lascia interdetti è la convinzione che il pubblico possa essere attirato solo da roba del genere. E questa è decisamente un’offesa bella e buona all’intelligenza umana, dal momento che certi film resteranno in palinsesto chissà per quante settimane, mentre altri interessanti prodotti, che non hanno importanti case di produzione alle spalle, sono destinati a passare quasi inosservati.

Ma forse anche questo è un discorso affrontato ormai così tante volte da essere quasi superato.

Per concludere, l’effetto finale di questo film è quello di sollevare un unico interrogativo: che ne sarà di questo nostro cinema che tanto ha insegnato in tutto il mondo negli anni passati e nel quale sembra ormai non credere più nessuno? Personalmente, ho quasi paura a conoscere la risposta.

VOTO: 1/10

Marina Pavido​

SOCIAL WORLD FILM FESTIVAL – presentata la IV edizione

Ricevo e volentieri pubblico

 

CINEMA, PRESENTATA LA IV EDIZIONE DEL SOCIAL WORLD FILM FESTIVAL

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Vico Equense (1-9 giugno 2014)

Undici film in concorso in anteprima, Giancarlo Giannini al Museo del Cinema                   

Valerio Caprara presidente Giuria di Qualità, Premio alla Carriera a Massimo Dapporto

Presentata al Maschio Angioino di Napoli la quarta edizione del Social Wold Film Festival, il festival internazionale del cinema sociale.

LA SELEZIONE UFFICIALE. I 23 film della Selezione Ufficiale (di cui 11 in anteprima: 3 italiana, 4 europea e 4 mondiale) provengono da 15 paesi del mondo: Italia, Kenya, Iran, Turchia, Israele, Australia, Filippine, Pakistan, Belgio, Albania, Francia, Stati Uniti, Islanda, Giappone, Svizzera, Kosovo. A fare da filo rosso, il tema di quest’anno: “L’amore che unisce”. I popoli, le persone, i punti della Terra. Ad affiancare la Selezione Ufficiale, le selezioni Città del Cortometraggio, La Notte del Cinema e Selezione Focus. Quest’ultima è una sezione competitiva dedicata ai film realizzati nel Mezzogiorno d’Italia.

IL MUSEO DEL CINEMA. Il 4 giugno Giancarlo Giannini – una delle stelle italiane sulla Walk of fame hollywoodiana – e Anna Falchi (il 5 giugno),inaugureranno i lavori per l’istituzione del “Museo del Cinema del territorio e della Penisola Sorrentina”, per poi prendere parte agli eventi serali del Social World Film Festival. Due sale dell’antico palazzo comunale di Vico Equense raccoglieranno documenti, testimonianze fotografiche, reperti video di tutta la cinematografia girata in penisola sorrentina, grazie a un protocollo d’intesa tra i sindaci del territorio, da Castellammare di Stabia a Massa Lubrense.

GLI EVENTI SERALI. Gli eventi serali trasformeranno la piazza Kennedy di Vico Equense nell’Arena Loren, con proiezioni dei film di maggior successo della passata stagione cinematografica. Le serate vedranno la partecipazione, tra gli altri, di Luca Miniero (1 giugno, proiezione “Un boss in salotto”), Gabriel Garko (2 giugno), Aurore Erguy (5 giugno, proiezione “Sole a catinelle”), Francesco Arca (6 giugno, proiezione “Allacciate le cinture”), Alessio Boni (7 giugno). Maggiori dettagli nel programma in allegato.

LE GIURIE. Da quest’anno Social World Film Festival assegna il Premio della Critica. La Giuria Critica è composta da sette protagonisti dell’informazione italiana, con attenzione anche alle testate giornalistiche del territorio. La Giuria di Qualità della quarta edizione, invece, è presieduta dal critico cinematografico Valerio Caprara.

ALL’IMPROVVISO UN UOMO. Il 4 giugno sarà presentata l’anteprima di “All’improvviso un uomo”, il film diretto da Claudio Insegno e girato per la maggior parte a Vico Equense. I protagonisti del film prenderanno parte all’evento: Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, e Gianni Ciardo.

PREMIO ALLA CARRIERA. Sabato 7 giugno durante il Gala di Premiazione Massimo Dapporto riceverà il Premio alla Carriera e firmerà il Wall of fame, il Muro dei famosi di Vico Equense, iniziativa partita l’anno scorso con la firma della madrina della terza edizione Maria Grazia Cucinotta.

LA MADRINA della quarta edizione è stata svelata durante la conferenza stampa internazionale (17 maggio 2014, Italian Pavilion – Festival de Cannes). Sarà l’attrice siciliana Isabella Ragonese,presente alla manifestazione di Vico Equense il 4 giugno in una serata dedicata.

LA PRESENTATRICE degli eventi serali del Social World Film Festival è l’attrice Roberta Scardola.

DIVA UNIVERSAL. Anche quest’anno Diva Universal (Canale 133 di Sky) rinnova il suo sostegno come partner del Social World Film Festival e assegnerà il Premio Diva Universal al miglior corto di genere, che verrà poi messo in onda in esclusiva lunedì 11 agosto alle ore 21.00.

VALSUSA FILMFEST NEWS: “Bimba col pugno chiuso” e incontro con Patrizio Rispo

Ricevo e volentieri pubblico

mercoledì 16 aprile 2014 – ore 21.00
Cinema Comunale, piazza del Municipio – CONDOVE (TO)  |  Ingresso gratuito
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premiazione e proiezione di “Bimba col pugno chiuso”
documentario di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio
VINCITORE DELLA SEZIONE DI CONCORSO “MEMORIA STORICA”
il documentario verrà proiettato anche il 25 aprile al Museo Diffuso della Resistenza di Torino

Mercoledì 16 aprile alle ore 21, la XVIII edizione del Valsusa Filmfest presenta, in collaborazione con L’ANPI di Condove-Caprie e l’ANPI di Vaie-Sant’Antonino, la premiazione e proiezione di “Bimba col Pugno Chiuso”, documentario di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio vincitore della sezione di concorso Memoria Storica, e la proiezione di “Cuba Libre”, film documentario con regia di Liborio L’Abbate e Omelio Borrotto sull’inizio della rivoluzione cubana. Grazie ad una preziosa collaborazione che si rinnova da diversi anni, “Bimba col Pugno Chiuso” verrà proiettato anche il 25 aprile nella sala conferenze del Museo Diffuso della Resistenza di Torino.

“Bimba col Pugno Chiuso”
Regia: Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio
Anno di produzione: 2013  |  Durata: 58′
Tipologia: documentario  |  Genere: animazione/biografico/sociale
Paese: Italia  |  Produzione: TodoModo, Produzioni dal Basso
Sito Web: http://bimbacolpugnochiuso.wordpress.com
“Bimba col Pugno Chiuso” è stato sostenuto dalla Provincia di Roma e da Radio Popolare Roma

Giovanna Marturano, antifascista, partigiana, protagonista di battaglie politiche e sociali dal dopoguerra ai giorni nostri. Un secolo di storia attraverso lo sguardo di una bimba di 101 anni.
Giovanna Marturano è una piccola donna di 101 anni, con la gioia di vivere di una bambina. Nelle sue parole risuona la storia del ‘900 italiano, quella di una donna e di una famiglia comune, come la definisce lei, ma che comune non è.  La sua è una storia di parte, di quella parte che per un secolo ha lottato contro il totalitarismo fascista e per una vera giustizia sociale. Giovanna sa raccontare e le piace farlo, attraverso i suoi libri, attraverso incontri con le nuove generazioni, attraverso interventi politici, davanti ad una videocamera. Lo fa con la lucidità di chi ha vissuto la vita e conosce il senso vero delle cose, ma soprattutto lo fa con ironia e schiettezza.
“Bimba col Pugno Chiuso” vuole raccontare il percorso esistenziale di Giovanna, partendo dai suoi ricordi di bambina che vide la marcia fascista su Roma nel ‘22, fino ad arrivare alla sua attuale lettura del presente e al suo costante impegno politico, che le fa dire “non c’è altra via che combattere, questo è il fatto. Dal lavoro si può andare in pensione, dalla lotta no.”

Questo documentario ha inoltre due particolarità che lo rendono in qualche modo unico: è un documentario animato ed è stato prodotto attraverso la modalità di produzione dal basso. A differenza del classico documentario di memorie, non si avvale di materiale di repertorio. I racconti di Giovanna sono infatti “illustrati” da disegni ed animazioni realizzati da Maurizio Ribichini, in collaborazione con Salvo Santonocito e Adriano Mestichella. Le parole di Giovanna prendono forma attraverso il disegno e ci conducono in una nuova dimensione, dove ricordo personale e storia si fondono e confondono.

“Bimba col Pugno Chiuso” è prodotto da 441 persone e realtà associative, sparse in tutta Italia e non solo, che hanno scelto di sostenere la sua realizzazione, attraverso la campagna di crowdfunding che abbiamo lanciato sul portale produzionidalbasso.com.  Grazie all’interesse suscitato dalla campagna di produzione del basso, il documentario ha poi ricevuto anche il contributo della Provincia di Roma. La memoria è un ingranaggio collettivo!


 

venerdì 18 aprile2014 – ore 21.00
Cinema Comunale, piazza del Municipio, CONDOVE (TO)  |  evento gratuito
Immagine
Incontro con PATRIZIO RISPO
che presenta il film “L’era Legale”

Il noto attore di ‘Un posto al sole’ incontra il pubblico del Valsusa Filmfest
e presenta il film ‘L’era legale’ di cui è protagonista

Venerdì 18 aprile alle ore 11 al Cinema di Condove è atteso uno dei principali ospiti di questa edizione del Valsusa Filmfest, Patrizio Rispo, bravissimo attore partenopeo e star di ‘Un posto al sole’ che in un incontro con il pubblico presenta ‘L’era Legale’, film di cui è protagonista sotto la regia di Enrico Caria, un mockumentary (finto documentario) che racconta le tragicomiche avventure di un personaggio che diventa sindaco di Napoli e sconfigge definitivamente la criminalità organizzata grazie alla legalizzazione delle droghe.

“L’era legale”
Regia: Enrico Caria
Anno di produzione: 2010 | Durata: 76′
Tipologia: documentario  |  Genere: docufiction/drammatico
Paese: Italia | Produzione: Rossellini Film & TV, Meta Research
La produzione è stata sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) (Riunione del 21 dicembre 2011 – Film d’Essai)

Sinossi:
“L’era legale” è un film che ha come punto di riferimento Zelig di Woody Allen e racconta le tragicomiche avventure di Nicolino Amore, interpretato da Patrizio Rispo, il quale diventa sindaco di Napoli e sconfigge definitivamente la criminalità organizzata grazie alla legalizzazione delle droghe. Il protagonista, proprio come in Zelig, è inserito all’interno di un mockumentary, cioè un falso documentario, costruito, però, dal punto di vista formale sullo stile del documentarismo storico e scientifico anglosassone, con voce narrante, intreccio di immagini di repertorio e amatoriali, fotografie e interviste a gente comune o nota come Pietro Grasso, Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli, Tano Grasso, sempre insistendo sui toni della commedia surreale e graffiante perché, per usare le parole dello stesso Caria, attraverso la commedia si può “andare in profondità nell’analisi di questioni scottanti come la criminalità o il narcotraffico, però riuscendo anche a fare buon intrattenimento per coinvolgere più spettatori possibile”.

Patrizio Rispo (Napoli, 26 agosto 1956) Ha iniziato a lavorare come attore di cabaret con un gruppo chiamato Il criticone, con Francesco Paolantoni e Mario Porfito e nel cinema come stuntman.
Attore di teatro, cinema e televisione è noto al grande pubblico per la soap opera trasmessa da Rai 3, Un posto al sole, dove dal 1996 interpreta il ruolo di Raffaele Giordano, come portiere di “Palazzo Palladini”.
In teatro ha recitato con Vittorio Caprioli, Eros Pagni, Carla Gravina, Valeria Moriconi. È stato diretto da Egisto Marcucci, Giancarlo Sepe, Giancarlo Cobelli, Massimo Castri.
Per cinque anni ha avuto una compagnia teatrale con Biagio Izzo, Mario Porfito e Mimmo Esposito. Nel 2009 è in tournée con due spettacoli teatrali: Se devi dire una bugia dilla grossa, per la regia di Stefano Amatucci, con Mario Porfito, Mimmo Esposito e Gea Martire, e Matrimonio a sorpresa di Gaetano di Maio con la compagnia del Teatro Bellini. Nel 2011 recita con Gianfranco e Massimiliano Gallo nella commedia Felici in circostanze misteriose di G.Gallo.
Nel 2006 pubblica il ricettario Un pasto al sole, che racchiude le principali ricette della famiglia Rispo, che si basa prevalentemente sulla cucina napoletana. Ha scritto quattro commedie teatrali. Collabora con l’UNICEF ed ha compiuto anche un viaggio accompagnato da Ilenia Lazzarin che nella soap ha il ruolo di Viola Bruni. Nel 2003 è stato premiato come miglior attore con la Grolla d’Oro a Saint Vincent.Premio Totò, premio Napoli film festival, premio Pirandello e premio Galà del cinema e della fiction 2011 come miglior attore. È membro del consiglio dei delegati dell’IMAIE. Autore dei programmi televisivi: L’occhio sul teatro (Rai 3), A livello di Domenica (Can 21), Cuochi d’artificio (Tele A), L’ora legale (Can 21). Dal 2010 è Ambasciatore di CBM Italia per la quale è stato in missione nel 2011 in Kenya.

Enrico Caria (Roma, 7 agosto 1957) è un regista, sceneggiatore, scrittore, giornalista e disegnatore satirico che, anche in collaborazione con L’Osservatorio sulla camorra, si è spesso occupato di crimine e illegalità.
Vignettista e giornalista per Paese Sera, La Repubblica, L’Unità, Il Mattino, Roma, Italia Sera, Cuore, Boxer, Caria è autore di due libri, Bandidos (Feltrinelli) e L’uomo che cambiava idea (Rizzoli), di sceneggiature per la radio e la televisione, tra cui Isso, essa, o’ malamente e L’uomo della fortuna, e ha raggiunto la notorietà come autore e inviato della trasmissione televisiva Le iene.
Ha esordito dietro la macchina da presa con 17, ovvero: l’incredibile e triste storia del cinico Rudy Caino, con Peppe Barra, prima commedia graffiante di una trilogia di cui è anche sceneggiatore, che mescola noir e satira, fotografando senza pietà la situazione del nostro paese, e che continua con Carogne – Ciro and me, con Alessandro Haber, Carlotta Natoli e Leo Gullotta, e Blek Giek, con Biagio Izzo e Lillo&Greg. Del 2006 è il suo lungometraggio in digitale Vedi Napoli e poi muori, in cui “tutto è raccontato benissimo, in uno stile popolare che fa ridere, fa disperare, fa riflettere” (La Stampa), un film che “martella cuore e cervello con passione e inventiva” (Il Messaggero). La sua ultima fatica è L’era legale.