RIFF 2016 – TUTTI GLI OSPITI,I FILM E I DOCUMENTARI DELLA XV EDIZIONE

download-5Dal 25 novembre al 1° dicembre, presso il cinema Savoy, a Roma, avrà luogo la XV edizione del Rome Independent Film Festival, che, come ogni anno, ci mostra un’importante selezione di lungometraggi e documentari indipendenti. <una settimana ricca di proiezioni, incontri e dibattiti a cui non si può mancare!

Di seguito, tutti i dettagli riguardanti il festival.

Torna il RIFF CON OLTRE 110 FILM IN SELEZIONE. 
IN ANTEPRIMA ITALIANA TUTTI I FILM IN CONCORSO.
NUTRITA LA SEZIONE DI DOCUMENTARI.

Tra gli ospiti della XV edizione

Valeria Bruni Tedeschi, Lorenza Indovina, Silvia D’Amico, Filippo Nigro, Donatella Finocchiaro, Francesco Montanari, Stefano Fresi, Lisa Andreozzi, Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Loverso, Ciro Petrone, Franco Nero, Marco d’Amore, Alessandro Haber, Maurizio Sciarra, Paolo Sassanelli, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek.
Tra gli stranieri atteso il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel,  
Gli attori Jamie Bamber, Kellan Lutz, Edward Asner e
Phedon Papamichael – direttore della fotografia nominato agli Oscar.

Dal 25 Novembre al 1 Dicembre 2016 avrà luogo la XV edizione del Rome Independent Film Festival – RIFF, nella location del Cinema Savoy, del Cinema Europa e della Biblioteca Europea di Roma, dove saranno protagonisti 110 titoli tra film e documentari “indipendenti” provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono in anteprima italiana su un totale di duemila film visionati.
Sono 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si aggiungo quattro film italiani in Concorso.
Film di apertura del Concorso Internazionale il 25 novembre sarà il film cileno You’ll Never Be Alone (Nunca vas a estar solo) di Alex Anwandter. Il film è stato vincitore del Teddy Jury Awards alla Berlinale 2016 e sarà presentato in anteprima italiana al RIFF, che, quest’anno apre la sua selezione con un film a tematica Queer. Dopo che il figlio Pablo, adolescente gay, viene malmenato da alcuni giovani omofobi, Juan, taciturno manager di una fabbrica di manichini, lotta tra il dover pagare le esorbitanti spese mediche di suo figlio e l’ultimo tentativo di diventare socio della sua azienda. Mentre s’imbatte in vicoli ciechi e in tradimenti inaspettati, scoprirà che il mondo può essere violento anche con lui. Juan ha fatto troppi errori, ma suo figlio può ancora essere salvato.
Sabato 26 novembre sarà presentato An Autumn Without Berlin (Un otoño sin Berlin) della spagnola Lara Izagirre che sarà presente in sala. Dopo essere andata via di casa alla ricerca di un futuro migliore, June ritorna nella sua città natale per riprendere i contatti con Diego, il suo primo amore, e con suo padre. June proverà a realizzare il suo sogno adolescenziale di andare a Berlino con Diego, ma si renderà presto conto che gli anni lo hanno cambiato.
Sempre sabato 26 sarà proiettato il film francese di animazione The Girl Without Hands (La Jeune Fille Sans Mains) diretto da Sébastien Laudenbach. In tempi duri, un mugnaio vende la figlia al diavolo. Protetta dalla sua purezza, lei fugge ma è priva delle sue mani. Durante il suo cammino, incontra la dea delle acque, un dolce giardiniere e il principe nel suo castello. Un lungo viaggio verso la luce.
Lo stesso 26 novembre sarà presentato il film filippino/USA Toto diretto da John Paul Su che sarà presente in sala. Antonio “Toto” Estares, lavora in un hotel di Manila, ed ha sempre sognato di arrivare in America per realizzare il sogno dei suoi genitori. Dopo una serie di tentativi andati a male, per ottenere un visto statunitense in cui mette a repentaglio amicizie, lavoro e dignità, perde la speranza di realizzare il suo sogno ma sarà un americano ad aiutarlo, in un modo molto inaspettato.
Domenica 27 sarà proiettato Money di Martín Rosete, il film sarà presentato dal Produttore Atit Shahe e da gli attori Jamie Bamber, Kellan Lutz. Il film Usa/Spagna vede al centro due uomini d’affari in procinto di scappare con 5 milioni di dollari provenienti da traffici illeciti quando ricevono una visita inaspettata.
Martedì 29 sarà presentato il film tedesco Jonathan di Piotr J. Lewandowski. Le responsabilità di Jonathan contraddicono i suoi 23 anni. Le giornate iniziano e finisco prendendosi cura del padre malato, Burghardt, e mandando avanti la fattoria di famiglia con la zia Martha. Col passare del tempo le condizioni di Burghardt peggiorano, Martha assume Anka, un’infermiera che aiuta il padre, della quale Jonathan s’innamora. Mentre la loro relazione fiorisce, la distanza emotiva di Burghardt dalla sua famiglia rivela devastanti segreti, uno dei quali emergerà con l’arrivo di Ron, un suo vecchio amico. Conosciuta la verità, potrà Jonathan perdonare suo padre?
Mercoledì 30 novembre sarà la volta del film canadese 01:54 diretto da Yan England che saluterà il pubblico in sala. Tim, un atleta timido di 16 anni, è sia intelligente che talentuoso. Ma la pressione che subisce lo porta verso il baratro, in un luogo in cui i limiti umani raggiungono un punto di non-ritorno. La proiezione del film rientra tra gli eventi dedicati alle scuole in cui l’incontro col regista ha l’obiettivo di stimolare l’immaginazione dei ragazzi. Il film scelto, per la tematica affrontata e per lo stile con cui è girato, ha lo scopo di sviluppare lo sguardo critico degli studenti.
Sempre il 30 sarà presentato il film USA Hunky Dory di Michael Curtis Johnson. Sidney avrebbe sempre voluto essere una rock star, ma è diventato una drag queen in una bettola. La sua vita prende una piega drammatica quando la sua ex svanisce dopo aver inaspettatamente lasciato fuori dal suo appartamento il loro figlio undicenne. Sidney è sempre stato in grado di nascondere al figlio i suoi demoni, ma quando lo stress di ritrovarsi genitore single si fa pesante, la sua vita inizia a cadere a pezzi.

Per gli italiani in concorso, venerdì 25 il primo dei film proiettato alla presenza della regista è La Fuga (Girl in Flight) di Sandra Vannucchi. Il film racconta la storia di Silvia, una bambina undicenne la cui vita a casa è consumata dalla depressione clinica della madre. Capendo che nessuno realizzerà il suo sogno di visitare Roma, scappa, determinata a farlo da sola. Sul treno incontra una ragazza, Emina, e la segue per le vie di Roma fino al suo campo. Girato in un vero campo nomadi con attori non professionisti. Le immagini del film, catturate dal pluripremiato direttore della fotografia Vladan Radovic, mostrano il tenero, spaventoso ed emozionante percorso emotivo di una ragazzina che prende in mano la propria vita. Nel cast Donatella Finocchiaro, Filippo Nigroe Lisa Ruth Andreozzi, tutti presenti al Festival.
Sabato 26 sarà presentato Sex Cowboys diretto da Adriano Giotti. Sex cowboys è un viaggio dentro la nostra generazione, la generazione perduta, destinata a vivere senza un lavoro fisso, una casa fissa e uno stile di vita ben preciso. I personaggi di questo viaggio sono nomadi, precari e immaturi. Alla rabbia di Simone e al bisogno di magia di Marla, si alterna la passione e il sesso. La crisi generazionale è dentro di noi, e noi dobbiamo trovare il modo per sopravvivere e fare del presente il nostro sogno, dato che nel futuro non avremo spazio.
Domenica 27 sarà presentato Gramigna (Volevo una vita normale) di Sebastiano Rizzo. Gramigna narra la storia di Luigi, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita campana che, ancora oggi, sta scontando l’ergastolo e che lui ha visto solo in galera. Luigi è costretto a fare i conti con il bene e il male, conteso tra “tentatori” e “angeli custodi”. Gli insegnamenti di questi ultimi mettono in guardia Luigi dai rischi del malaffare e lo spronano a studiare e a lavorare, riuscendo a estirpare dalla sua mente, come una Gramigna, ogni forma di tentazione che potrebbe costargli quella libertà che conquisterà a sue spese, sperimentando l’umiliazione del carcere. Nel cast Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Lo Verso, Ciro Petrone, tutti presenti al Festival.
Martedì 29 sarà la volta di Da che parte stai di Francesco Lopez. In una delle tante città del sud in piena espansione, gli ultimi abitanti di un quartiere popolare devono cedere i propri alloggi alle ristrutturazioni che trasformeranno il quartiere nella nuova area residenza signorile del centro. Manuela, giovane madre di due bambini insieme a suo marito Nico, appena uscito di galera, e suo fratello Enzo avranno 24 ore per trovare una nuova sistemazione, ma il destino li metterà l‘uno contro l’altro e ognuno di loro dovrà scegliere da che parte stare.

Sul fronte dei documentari il RIFF propone 14 documentari in concorso di cui cinque per la sezione internazionale provenienti da Nuova Zelanda, Giappone, Usa e Francia e nove documentari italiani.

Anche la sezione documentari, da sempre, fiore all’occhiello del RIFF per l’importanza delle tematiche affrontate compie 15 anni. La selezione dei documentari Internazionali e i suoi cinque titoli, raccontando storie diverse propone uno spunto di riflessione sulla società, la politica e la storia odierna.
Domenica 27 sarà proiettato, alla presenza della regista, il biografico Crossing Rachmaninoff diretto dalla neo-zelandese Rebecca Tansley che segue l’aspirante solista di pianoforte Flavio Villani nella sua prima performance in orchestra nel preparare il concerto No.2 di Rachmaninoff.
Lunedì 28 sarà la volta del documentario USA Under The Gun di Stephanie Soechtig che offre uno sguardo sul periodo immediatamente successivo al massacro di Sandy Hook e sul fatto che non determinò nessun cambiamento nelle leggi americane sul possesso di armi da fuoco.
Martedì 29 il documentario francese Women Against Isis diretto da Pascale Bourgaux e ambientato in Siria mostra un sorprendente numero di donne combattenti contro l’organizzazione terroristica che minaccia il territorio.
Mercoledì 30 sarà presentato Une jeune fille de 90 ans, diretto da Valeria Bruni Tedeschi, che prenderà parte alla serata, il documentario è il frutto di una coregia con Yann Coridian, presente al festival, ed è ambientato nel reparto geriatrico di un ospedale in cui il famoso coreografo Thierry Thieu Niang tiene un laboratorio di danza con i pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Il giapponese A New Moon Over Tohoku di Linda Ohama che sarà presentato sempre il 30 racconta, invece, una commovente storia d’amore e di sopravvivenza attraverso la ricostruzione del terremoto, dello tsunami e del disastro nucleare che nel 2011 hanno colpito il Giappone.
Al centro della proposta dei nove documentari Italiani invece ci sono l’incontro e le persone tra passato, presente e nuovi mondi da scoprire. C’è chi crea uno spazio di condivisione come in Bar Mario di Stefano Lisci che sarà proiettato venerdì 25 alla presenza del regista e che racconta di un bar a forma di nave punto di riferimento per gli abitanti di un quartiere di Bolzano. Sempre il 25 alla presenza del regista sarà la volta di Puzzle città immaginate di Matteo Alemanno che racconta di una realtà urbana diventata modello sociale alternativo nato dal basso e capace di offrire importanti attività sociali. Lo stesso giorno ci sarà anche Ombre Della Sera di Valentina Esposito, presente in sala, e che racconta il difficile percorso di reinserimento familiare e sociale dei detenuti in misura alternativa e degli ex detenuti del Carcere di Rebibbia. Tra gli interpreti Pippo Delbono.  Il 25 altri due documentari italiani in concorso. In Europia di Fabio Colasso & Sirio Timossi, ci si immerge nelle storie di chi ha cercato di dimenticare un paese in guerra, di fuggire da un’epidemia, di ricongiungersi ai propri cari, iniziare una nuova vita tra approdi incerti e il rischio di morire. La storia di Sakiko di Francesco Mancinisegue, invece, una coppia siciliana che adotta una bambina in oriente: Italia e Giappone, paesi con solidissime tradizioni e davvero distanti tra loro, si ritrovano così uniti dalla storia di una bimba.
Sabato 26, con il regista in sala, sarà presentato Gente di amore e rabbia di Stefano Casertano che ha come protagonista un luogo d’incontro e ospitalità: Corviale è infatti il più grande palazzo residenziale in Europa. Sempre sabato sarà programmato Sull’orlo della gloria diretto da Maurizio Sciarra, che presenterà il film in sala.  Si tratta di un percorso alla scoperta delle cose e dei personaggi che hanno animato il mondo innovativo e geniale di Pino Pascali, uno dei fondatori della cosiddetta arte povera. Nel documentario Paola Pitagora.
Martedì 29 in 2 Girls di Marco Speroni le storie parallele di Lola e Tigist, due ragazze provenienti da paesi molto diversi quali il Bangladesh e l’Etiopia, ma che condividono la fuga come unica possibilità di salvezza da una vita di povertà e abusi.
Mercoledì 30 l’immigrazione è al centro di Porto il velo adoro i Queen di Luisa Porrino che descrive le nuove identità etniche presenti in Italia attraverso gli occhi delle nuove generazioni.
Chiude la XV edizione del RIFF il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel che sarà presente al Festival con Rivers Of Hope di Dawn Gifford Engle che racconta la storia dell’America Latina degli ultimi ottanta anni vista attraverso gli occhi di un uomo – artista di fama mondiale, attivista per i diritti umani, e premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel. Dal lavoro che ha svelato la “guerra sporca” condotta dalle dittature militari, al suo periodo come “desaparecido” e prigioniero politico, Adolfo diventa simbolo della coscienza dell’America. Questo film racconta i reali progressi compiuti nella lotta per i diritti umani e la giustizia sociale.

E ancora cortometraggi internazionali e nazionali e corti di animazione. Tra i numerosi cortometraggi internazionali in concorso: domenica 27 sarà presentato A Beautiful Day diretto da Phedon Papamichael con gli interpreti James Brolin e Frances Fisher. Phedon Papamichael, celebre direttore della fotografia americano, ha ricevuto una nomination agli Oscar per Nebraska, sarà presente in sala per il pubblico del festival. Qui alla regia di un interessante cortometraggi che, nel solco del nuovo fenomeno del Cinema greco, mette in risalto la fragilità della psiche umana davanti alla morte e alla sua difficile accettazione. Il regista terrà anche una masterclass sabato 26 novembre.

Tra gli altri corti internazionali A New Home di Z. Virc – Slovenia, Baraka di N. Ruiz Medina – Spagna, False Flag di A. Urbieta – Spagna, Home di D. Mulloy – Kosovo/UK, Já Passou di S. Salgado – Portugal, Lethe di D. Kulumbegashvili – Georgia/Francia, Limbo di K. Kotzamani – Grecia/Francia, Minh Tâm di V. Maury – Francia, Mixteip – The Greatest Tape Ever Told di T. Åke – Finlandia, Serval And Chaumier di B. Daret & A. Goisset – Francia, The Beast (Zvjerka) di D. O. Pusic – Croazia /Finlandia, The Quantified Self di G. Osatinski – USA, Veil of Silence (Un Grand Silence) di J. Gourdain – Francia, Youth di B. Marty – USA.

Per I cortometraggi italiani: Buffet di S. De Santis & A. D’Ambrosi, E così sia di C. Spina, Che ora è di F. d’Aniello,
Ego di Lorenza Indovina con Rolando Ravello, Il buio di G. Oppes con Franco Nero, La favola bella di L. Ferrari Carissimi, La gita di F. Buffa, Millelire di A. Calculli nel cast: Paolo Sassanelli, Lorenzo De Angelis, Dino Abbrescia, Uccio De Santis, Simone Castano, Agnese Nano, Anna Ferzetti, Nando Irene. E ancora Monica di Alessandro Haber, presente in sala, dedicato alla grande Monica Scattini, scomparsa nel 2015. Mostri di A. Giotti con Alessandro benvenuti e Federico Rosati, Nous revons di A. Spaziani, Parla che ti sento di I. Niosi, Santa Maria di A. G. Giacummo, Sogni a orologeria di F. Colangelo, Timballo di M. Forcella con Maria Grazia Cucinotta e Ivan Franek presente al Festival.
Ivan Franek, Tundra di M. Nardari, Uno di noi di L. Ferrante & M. Ricca con Simone Montedoro, Euridice Axen, Uomo in mare di E. Palamara conMarco D’Amore che sarà presente al festival con il regista.
Per I corti di animazione Neck And Neck di S. Clark – UK, Nutag – Homeland di A. Telengut – Canada, Leerstelle di U. Zintler – Germania, Playground(Cour de récré) di F.Gavelle & C. Inguimberty – Francia, Satie’s parade (Parade de Satie) di Koji Yamamura – Giappone, Urban Audio di M. Schnider – Germania/Svizzera.
Per I film fuori concorso: A proposito di Franco di Gaetano Di Lorenzo – Italia, Non voltarti indietro di Francesco Del Grosso – Italia, Fatti osceni in luogo pubblico di Stefano Viali – Italia, Giro di giostra di Massimiliano Davoli – Italia, La slitta di Emanuela Ponzano – Italia, L’insonne – Ouverture di Alessandro Giordani – Italia, Like a butterfly di Eitan Pitigliani – Italia/UK, Nessuno mi aveva mai aperto la porta di Valeria Tomasulo – Italia, Neuf cordes di Ugo Arsac – Italia/Francia, Umbra di Carlo Fenizi – Italia, Where We Begin di Hikari aka, Mitsuyo Miyazaki – USA.

Il RIFF è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”

VENEZIA 73 – ONE MORE TIME WITH FEELING di Andrew Dominik

one-more-feelingTITOLO: ONE MORE TIME WITH FEELING; REGIA: Andrew Dominik; genere: documentario; anno: 2016; paese: USA, GB; durata: 112′

Presentato fuori concorso alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, One more time with feeling è l’ultimo lavoro dell’acclamato regista statunitense Andrew Dominik, già apprezzato per L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e Cogan – Killing them softly.

Realizzato interamente in 3D, con un bianco e nero talvolta poco contrastato e decisamente contemplativo, questo ultimo lavoro di Dominik ci mostra un Nick Cave fino ad ora sconosciuto, un Nick Cave che non ha paura di raccontare – davanti alla macchina da presa – il suo passato, il suo rapporto con le canzoni da lui composte, i suoi affetti ed il suo recente dolore, in seguito alla morte prematura del figlio Arthur.

Quel che fin da subito colpisce è un particolare uso del 3D che prevede – inizialmente, quando il protagonista non si è ancora del tutto svelato – immagini spesso fuori fuoco e movimenti di macchina che sembrano ancora incerti. Immagini che, però, si fanno via via sempre più definite, man mano che il personaggio si svela a noi, e movimenti di macchina che si trasformano in lunghi piani sequenza e carrellate che ricordano quasi una danza con una coreografia ben strutturata e particolarmente curata.

Non vi sono domande e risposte. Fatta eccezione per qualche breve interazione, il regista non interviene quasi mai. Cave si limita a raccontare e a raccontarsi in una sorta di flusso di coscienza, facendo sì che il tutto scorra come un fiume in piena. Interessante, inoltre, anche il discorso sulla narratività che fa il cantante durante i primi minuti, parlando dei testi delle sue canzoni, prive, appunto, di un preciso andamento narrativo. La narrazione – secondo Cave – non fa parte della vita, in quanto ognuno di noi segue un iter a sé. Lo stesso vale per i testi delle canzoni da lui composte, così come anche per la struttura narrativa di tutto il documentario, che, dunque, risulta perfettamente in linea con il modo che ha il cantante di concepire la propria arte.

E poi c’è il metacinema. Sovente capita di vedere in campo macchine da presa e carrelli. Talvolta, addirittura, è lo stesso Cave a menzionare i vari macchinari presenti. Ed ecco che è il mezzo cinematografico stesso a prendere coscienza di sé e a mostrarsi in tutta la sua complessità. Il tutto fa sì, di conseguenza, che il documentario proceda su due livelli paralleli: da un lato abbiamo Cave ed il suo scoprirsi e raccontarsi, dall’altro abbiamo il cinema in quanto espressione artistica, il quale, analogamente a quanto fa il cantante, ci mostra – deciso ma mai “prepotente” – la sua imprescindibile presenza.

La complessità di tale opera non può non far riflettere sulla regia di Andrew Dominik e sulla sua evoluzione nel corso della carriera. Il cineasta statunitense ha fin da subito dimostrato un grande talento nella gestione degli spazi, così come dei personaggi fin dalla sua opera prima, Chopper. Il suo “giocare” sapientemente con la macchina da presa, inoltre, ci ha fin da subito svelato un grande talento. E questa sua ultima fatica si classifica, dunque – dal punto di vista della regia – come una sorta di “esplosione”, come se lo stile del cineasta avesse raggiunto qui il suo apice, portando all’estremo i suoi numerosi virtuosismi e facendolo anche in modo del tutto pertinente e mai gratuito.

È per questo che One more time with feeling si è rivelato un’interessante scoperta. Un’opera imponente dentro la quale ci si può solo perdere, per poi lasciarsi trasportare in un vortice di suoni ed immagini di cui difficilmente ci si può dimenticare.

VOTO: 8

Marina Pavido

COMUNICAZIONI INTERESSANTI: VINCENT VAN GOGH in contemporanea mondiale il 14 aprile

Ricevo e volentieri pubblico

Due anni di produzione, un racconto straordinario, l’accesso inedito ai tesori del

Van Gogh Museum di Amsterdam e al suo nuovo e impressionante allestimento

NELL’ANNO DELLE CELEBRAZIONI

ARRIVA AL CINEMA

VINCENT VAN GOGH

Un nuovo modo di vedere

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UN EVENTO CINEMATOGRAFICO UNICO IN CONTEMPORANEA MONDIALE

 

Nel 125° anniversario della scomparsa dell’artista

arriva sul grande schermo martedì 14 aprile, solo per un giorno,

il tour cinematografico nel Van Gogh Museum di Amsterdam: un viaggio esclusivo e sorprendente alla scoperta dell’artista che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere

 

 

Ecco il trailer

https://www.youtube.com/watch?v=mqIpCbZqcgk

 

 

«Caro Theo, non posso farci niente se i miei quadri non si vendono.

Ma verrà il giorno in cui si vedrà che valgono più del prezzo del colore e della vita,

anche se molto misera, che ci sto rimettendo».

Da Vincent van Gogh “Lettere a Theo”, Guanda editore

 

 

Due anni di produzione, un racconto straordinario, l’accesso assolutamente inedito ai tesori del Van Gogh Museum di Amsterdam e al suo nuovo e impressionante allestimento.

E’ una celebrazione senza precedenti quella che l’Olanda dedica al 125° anniversario della morte dell’artista, omaggiandolo con un evento cinematografico unico che sarà trasmesso in contemporanea mondiale in oltre 1000 sale cinematografiche in Europa, Stati Uniti, Canada, Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda e America Latina. Vincent van Gogh: un nuovo modo di vedere, che arriva nelle sale italiane solo per un giorno martedì 14 aprile (elenco dei cinema disponibile su www.nexodigital.it e trailer qui https://www.youtube.com/watch?v=mqIpCbZqcgk), è stato infatti realizzato in stretta collaborazione con i curatori del Museo Van Gogh, protagonisti del suo nuovissimo allestimento, e guiderà lo spettatore tra le gallerie e i magazzini del museo (in genere preclusi ai visitatori). L’evento cinematografico offrirà così al pubblico una visita esclusiva e privilegiata tra capolavori e disegni di van Gogh: da opere iconiche come I mangiatori di patate, I Girasoli, Iris, La camera di Vincent ad Arles ai numerosi autoritratti dell’artista, dalle lettere al fratello sino ai disegni e alle annotazioni. Il tutto raccontato con nuove intuizioni e con l’interpretazione di curatori, storici  dell’arte, artisti, ma anche di Vincent Willem van Gogh (pronipote di Theo van Gogh), Dominique-Charles Janssens (Presidente dell’Istituto Van Gogh) e Axel Rüger (Direttore del Van Gogh Museum).

Il Museo Van Gogh di Amsterdam è una delle gallerie più popolari del mondo e Van Gogh è uno degli artisti più amati di tutti i tempi. Oltre che artista sorprendente, Vincent van Gogh è stato un prolifico scrittore di lettere. Per questo il film ne ripercorre i momenti rivelatori, con la partecipazione straordinaria dell’attore Jamie de Courcey a dare movenze e letture alla corrispondenza dell’artista, soprattutto nelle commuoventi ed illuminanti lettere dedicate al fratello Théo (in Italia le Lettere a Theo di  Vincent van Gogh sono pubblicate da Guanda). Tra l’Olanda della sua infanzia, l’Inghilterra e la Francia, Vincent van Gogh: un nuovo modo di vedere racconta l’uomo e l’artista van Gogh ed è stato pensato come un film accessibile a un pubblico di tutte le età.

Il regista David Bickerstaff ha dichiarato: “Vincent van Gogh è diventato un artista all’età di 27 anni e ha prodotto opere solo per 10 anni, prima di spegnersi nel 1890. Ciò di cui molte persone non si rendono conto è che per i primi cinque anni ha realizzato solo disegni e acquerelli – non quadri. Ha quindi prodotto oltre 450 opere negli ultimi cinque anni della sua vita. E’ una cosa incredibile quando si pensa che molte di esse sono dei veri capolavori. Immaginate cosa avrebbe potuto realizzare se non si fosse suicidato? Questo film dimostra che Vincent non era un pazzo o un genio solitario: era un uomo di pensiero profondo, desideroso di

comprendere l’essenza del fare arte. Attraverso le sue lettere si capisce che aveva fame di interagire con il mondo, in particolare con la natura e con le persone comuni, quelle della vita di tutti i giorni“.

Il produttore Phil Grabsky ha aggiunto:

La vita di van Gogh è avvolta in un alone di mito e incomprensione. Quante volte avete sentito dire che ha venduto un solo dipinto durante la sua vita? Questa è solo una delle tante leggende che lo circondano. Il film rivela come si tratti di un falso storico. Quale modo migliore per scoprire il vero van Gogh che attraverso la sua arte?“.

La Grande Arte sul Grande Schermo è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital, consigliata da SKY ARTE HD, promossa in collaborazione con NanoPress e MYmovies.it

 

Ecco i prossimi appuntamenti della Grande Arte sul Grande Schermo

(dettagli e sale in aggiornamento su www.nexodigital.it)

 

 

Mercoledì 11 Marzo 2015 | NATIONAL GALLERY di FREDERICK WISEMAN

 

Un brulicare di studenti e turisti, appassionati e curiosi, un flusso ininterrotto di vite e di storie che entra nella National Gallery di Londra, dilaga nei saloni dai colori forti, guarda e si lascia guardare dai ritratti nelle grandi cornici. C’è chi va a trovare il proprio quadro preferito e chi si lancia in un’orgia di scoperte variegate. Chi sfila distratto e chi si incanta per ore. Chi si siede per terra a copiare la mano di Tiziano e chi si china per incontrare le prospettive di Holbein. E c’è chi lavora o cerca di lavorare: curatori, custodi, negozianti… Il ritratto di un grande luogo della cultura e un originale racconto sull’arte, sull’intenso e continuo dialogo tra i capolavori del nostro passato e le passioni del nostro presente. Ultima illuminante creazione di Wiseman, presentata a Cannes 2014.

 

Martedì 14 Aprile 2015 | VINCENT VAN GOGH

E’ probabilmente l’artista più amato di tutto il mondo. Il più studiato, copiato, ammirato. Ed è proprio il Museo Van Gogh di Amsterdam ad aprire per la prima volta le sue porte al cinema e mostrare i suoi tesori in un film evento sorprendente che celebrerà il 125° anniversario della morte dell’artista. Grazie alla stretta collaborazione con gli esperti del Museo, gli spettatori potranno gustarsi su grande schermo i capolavori coloratissimi dell’artista mentre gli ospiti appositamente invitati getteranno nuova luce sulla figura di Vincent Van Gogh.

Martedì 21 Aprile 2015 | CATTEDRALI DELLA CULTURA 3D da un’idea di WIM WENDERS

Se queste costruzioni potessero parlare cosa ci potrebbero raccontare? Celebri registi come Robert Redford, Michael Madsen e Wim Wenders, ciascuno con il proprio stile, confezionano un progetto in 3D per dare voce ad alcuni degli edifici più rappresentativi delle comunità umane e per mostrare allo spettatore come essi siano in realtà dei punti di riferimento, dei guardiani della memoria, delle manifestazioni materiali del pensiero e dell’azione umana.

Martedì 26 Maggio 2015 | GLI IMPRESSIONISTI

Uno straordinario tour alla scoperta dei pionieri di una rivoluzione che ha stravolto il mondo dell’arte raccontata attraverso una nuova sorprendente mostra sul collezionista d’arte parigino Paul Durand-Ruel, primo paladino degli impressionisti sin da quando nel 1886 li espose a New York, facendo conoscere ai ricchi americani la rivoluzionaria pittura francese moderna. Sarà un’immersione nel mondo di Cezanne, Monet, Degas e compagni, gli artisti della rottura che sarebbero diventate icone della cultura moderna.

RAVENNA NIGHTMARE FILM FEST 2014 – dal 25 ottobre al 1 novembre a Ravenna

Ricevo e volentieri pubblico

ravenna nightmare festival

RAVENNA NIGHTMARE FILM FEST 2014
Italian Capital of horror cinema 12th edition – Ravenna, Italy
25th October – 1st November  2014

A Ravenna Halloween si festeggia al cinema.
SI SONO CHIUSE LE ISCRIZIONI AL FESTIVAL


E’ in arrivo una nuova edizione da brivido per Ravenna Nightmare Film Fest, l’appuntamento più importante in Italia per il cinema horror e fantastico, dal 25 ottobre al 1 novembre 2014 a Ravenna.

Chiuso il bando di iscrizione, il comitato di selezione è già al lavoro: a loro il difficile compito di scegliere, tra le centinaia di lungometraggi e cortometraggi arrivati, quelli che saranno in gara per l’ambito Anello d’Oro e Anello d’Argento disegnati dal Maestro Orafo Marco Gerbella.
manifesto RNFF14Moltissimi i paesi di provenienza delle opere:
dall’Europa alle Americhe, dalla Turchia alla Nuova Zelanda, dall’Australia al Giappone.

Il Concorso Internazionale per lungometraggi e il Concorso Internazionale per Cortometraggi, come da tradizione, sono la struttura portante della manifestazione e presenteranno quanto di meglio è emerso nella recente produzione cinematografica di genere. E poi anteprime, retrospettive ed ospiti speciali che renderanno per una settimana Ravenna la capitale italiana del cinema del terrore.

TRA LE ANTICIPAZIONI

Omaggio ai 50 anni della serie televisiva americana La Famiglia Addams. 

RNFF OvO
EVENTO LIVE – IL CONCERTO DEGLI OvO
“Frankenstein vs OvO”
il grande classico Frankenstein (James Whale, 1931) sonorizzato dal vivo dagli OvO,
una delle band più innovative del panorama italiano underground

La rassegna
(organizzata da Start Cinema in compartecipazione col Comune di Ravenna e col contributo della Regione Emilia Romagna) fa parte del calendario “Prove Tecniche 2019
”, il programma di eventi ed incontri che la città di Ravenna organizza in vista della candidatura a Capitale Europea della Cultura.

RNFF frankensteinSi ricorda che i film sono tutti in versione originale con sottotitoli in italiano.

pubblico 2
    

Per informazioni: RAVENNA NIGHTMARE FILM FEST Via Mura di Porta Serrata 13, 48100 Ravenna, Italy
Tel +39.0544.201456 dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.00
info@ravennanightmare.it

www.ravennanightmare.it 

www.startcinema.it

AL VIA IL FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO – Roma, Milano, Firenze

Ricevo e volentieri pubblico

FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO
 edizione #7
Roma – 8/ 13 maggio 2014
Milano – 15 / 18 maggio 2014
Firenze – 6 / 8 giugno 2014

Inaugurazione a Roma con il regista David Trueba;

la sezione cult cine-gastronomica con Maestros a la carta;
il partner ufficiale RAI Movie e l’espansione trans mediale
TV e WEB; l’evento di chiusura con Omero Antonutti che presenta El Sur di Víctor Erice

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Il Festival del Cinema Spagnolo, giunto alla sua settima edizione, torna con un triplo appuntamento: a Roma dall’8 al 13 maggio, e per la prima volta a Milano dal 15 al 18 maggio e a Firenze dal 6 all’8 giugno. Sedi delle proiezioni: il Cinema Farnese Persol di Campo de’ Fiori a Roma e l’Apollo SpazioCinema, il Cinema Palestrina e il Beltrade a Milano e il Cinema Odeon a Firenze. La Nueva Ola, sezione principale del festival, fondato e diretto da Iris Martín-Peralta e Federico Sartori, presenterà come di consueto le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione tra cui il film di apertura a Roma e Milano: Vivir es fácil con los ojos cerrados (Vivere è facile ad occhi chiusi), di David Trueba, che sarà presente alla proiezione, recente trionfatore ai Premi Goya con 6 statuette (tra cui Miglior Film, Miglior regista, Miglior attore, Miglior colonna sonora a Pat Metheny). La serata romana di inaugurazione, giovedì 8 maggio, prevede un drink gratuito per tutto il pubblico a fine proiezione.

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Il film, che sarà distribuito in Italia da EXIT med!a dal prossimo 16 ottobre, è ambientato nella Spagna del 1966, precisamente in Almeria, luogo di riprese degli spaghetti western. Racconta la storia vera di un insegnante di inglese (interpretato da Javier Cámara, l’infermiere Benigno in Parla con lei) che attraversa la Spagna per incontrare John Lennon che in piena crisi esistenziale sta girando il film Come ho vinto la guerra di Richard Lester. Il titolo del film è la traduzione di Living is easy with eyes closed…, uno dei versi della canzone Strawberry fields forever che Lennon stava componendo proprio in quel periodo proprio in Almeria, famosa per essere la terra delle fragole.

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Altro ospite della manifestazione romana, il regista Jonás Trueba, figlio del Premio Oscar Fernando Trueba, che presenta, accompagnato dall’attore italo spagnolo Francesco Carril (Pisa, 1986), uno dei nuovi volti della scena indipendente madrilena, il suo film Los ilusos, omaggio al cinema con accenti da Nouvelle Vague, venerdì 9 maggio. La regista Mar Coll presenterà quindi il suo Tots volem el millor per a ella, la storia di una giovane donna che si risveglia dal coma, brillante dramma sulle facili apparenze, sabato 10 maggio. La città di Barcellona è protagonista assoluta di Barcelona nit d’estiu, opera prima del regista venticinquenne Dani de la Orden, commedia romantica a episodi, con varie storie d’amore, incorniciate da una notte d’estate, tra due calciatori gay; tra due giovani presto genitori, tra due vecchi amici, un tempo amanti, che si rivedono riscoprendo gli angoli più magici della città. Spazio anche al documentario, con l’Evento Speciale Mòn petit di Marcel Barrena, lunedì 12 maggio alle ore 20:30, road movie su un ragazzo di Barcellona che senza budget e su sedia a rotelle compie un viaggio fino in Nuova Zelanda. Il listino EXIT med!a è arricchito inoltre daTodas las mujeres, di Mariano Barroso, (in programma venerdì 9 alle ore 18:30 e domenica 11 alle 20:00), Premio miglior sceneggiatura ai Goya 2014, film che ruota intorno a uno strepitoso Eduard Fernández che ricorre alle donne della sua vita per risolvere un problema che avrebbe una semplice soluzione: dire la verità. Trama ricca d’ironia. Autentica rivelazione dell’anno.

 

All’interno della tappa romana, sarà protagonista la sezione ‘Maestros a la carta’: tre capolavori imperdibili del cinema spagnolo, nei quali i celebri maestri come Luis Buñuel, Pedro Almodóvar e Víctor Erice trasformano lo spunto gastronomico in elemento simbolico e dominante della trama. In primis, giovedì 8 maggio alle ore 17:00 e in replica domenica 11 alle ore 22:00, l’eleganza frenetica di  Mujeres al borde de un ataque de nervios (Donne sull’orlo di una crisi di nervi), di Pedro Almodóvar, che nel 1988 valse al grande regista la prima nomination al Premio Oscar e 5 Premi Goya tra cui Miglior Film, Miglior Attrice (Carmen Maura) e Miglior Sceneggiatura. Bagnato dal gazpacho, frullato semifreddo a base di pomodoro, peperoni, cetrioli, aglio e cipolla, qui usato in versione narcotizzante, il film è ormai considerato un classico moderno. Quindi, giovedì 8 maggio alle ore 19:00 e in replica sabato 10 alle ore 16:30, Tristana, presentato a Cannes nel 1970 una delle perle di Luis Buñuel, con Fernando Rey, Franco Nero e la Deneuve nel ruolo di una orfanella sedotta dal proprio Pigmalione. Il film, un compendio di ossessione erotica e gastronomica, resta tra i titoli più corrosivi e fondamentali del Maestro di Calanda. 

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A chiudere il festival arriva El sur (Il sud), di Víctor Erice, che sarà presentato a Roma, martedì 13 aprile alle ore 21:00 dall’attore protagonista, Omero Antonutti. Uno dei migliori film spagnoli di tutti i tempi, anno 1983, ultima collaborazione tra il regista e il più grande produttore del cinema spagnolo, Elias Querejeta, recentemente scomparso, El sur narra la relazione tra una figlia e suo padre, medico rabdomante (un indimenticabile Omero Antonutti), che ha lasciato il sud per vivere nel nord della Spagna. Pieno di momenti cult, come la scena del pasodoble dopo il pranzo a base di zuppa di pesce.

A Milano (15-18 maggio) il festival si celebra in tre sale differenti: l’Apollo spazio Cinema ospita sia inaugurazione che chiusura. Giovedì 15 maggio si apre sempre con Vivir es fácil con los ojos cerrados (Vivere è facile ad occhi chiusi), di David Trueba, alle ore 20:00 e alle 21:30 alla presenza dell’attore protagonista Javier Cámara, già interprete di Parla con lei, La mala educación e Gli amanti passeggeri di Pedro Almodóvar. La chiusura, domenica 18 maggio alle ore 18:00, avrà come protagonista Paco León uno dei personaggi più celebri dello Star System iberico, che presenterà Carmina o Revienta il suo primo film come regista, commedia dal sapore almodovariano tra documentario e finzione su Carmina, sua madre-matrona andalusa capace di piegare la realtà al sua volere. Entrambe le serata prevedono un drink gratuito per tutto il pubblico a fine proiezioni.

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Il programma si snoda quindi al Palestrina, dal 16 al 18 maggio, presentando tra gli altri titoli Los ilusos, di Jonás Trueba (venerdì 16 maggio alle ore 17:30 e domenica 18 maggio alle ore 22:00); Tots volem el millor per ella, di Mar Coll, (sabato 17 maggio alle ore 17:30); Mòn petit di Marcel Barrena (sabato 17 maggio alle ore 17:30); e Todas las mujeres, di Mariano Barroso, miglior sceneggiatura ai Goya 2014, autentica rivelazione dell’anno (venerdì 16 maggio alle ore 21:30 e domenica 18 maggio alle ore 22:00).

La terza sala coinvolta in questa prima edizione milanese è il cinema Beltrade che domenica 18 maggio alle ore 21:00 ospita la proiezione speciale di Arrugas-Rughe di Ignacio Ferreras, film d’animazione  pluripremiato a livello internazionale tratto dall’omonimo graphic novel di Paco Roca, considerato unanimemente il film spagnolo d’animazione più sorprendente e toccante di tutti i tempi.  Solo per la tappa milanese del festival, inoltre, sarà presentata la mostra fotografica Cineastas Contados, i volti del cinema spagnolo di Oscar Orengo, a ingresso gratuito a partire dal 14 maggio, presso l’Instituto Cervantes di Milano e da una speciale sezione dedicata al Cinema Argentino, Ventana Argentina, presso il Cinema Beltrade dal 22 al 25 maggio.

Dopo le tappe romane e milanesi di maggio, il Festival del cinema spagnolo sbarca anche a Firenze dal 6 all’ 8 giugno presso il Cinema Odeon con i film del listino EXIT med!a Distribuzione: una selezione de La Nueva Ola tra cui Vivir es fácil con los ojos cerrados (Vivere è facile ad occhi chiusi), di David Trueba, Los ilusos, di Jonás Trueba, Todas las mujeres, di Mariano BarrosoIl Festival si svolge in concomitanza con la Settimana di Spagna a Firenze, organizzata in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia e Turspain.

 

Assoluta novità di questa edizione è la collaborazione con la RAI, attraverso il canale Rai Movie, che dall’8 al 18 maggio presenterà sul canale 24 del digitale terrestre Notti Spagnole, un palinsesto concepito sulla falsa riga del festival. L’espansione trans mediale non si arresta qui: il festival inaugura la sezione Cortos en-Línea, che presenterà esclusivamente on-line (sulla piattaforma VOD di RAI.TV) alcuni tra i migliori corti d’animazione del cinema spagnolo e latinoamericano.

 

La manifestazione è sostenuta dall’Ambasciata di Spagna in Italia, dall’ICAA del Ministero di Cultura di Spagna (Madrid), dall’AC/E, dall’Instituto Cervantes Italia, dall’Ufficio del Turismo Spagnolo in Italia, dalla Reale Accademia di Spagna a Roma e dall’Institut Ramon Llull, oltre a partner privati come NH Hotels, Freixenet, San Miguel, Rolfi e Fundación Autor.

 

Tutte le proiezioni del Festival del Cinema Spagnolo sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

 

Info
www.cinemaspagna.org
press@cinemaspagna.org
cell. 380 5908856
tel. 06 6864395

Prezzi Roma
6€ intero
4€ ridotto – studenti, over 60 e il primo spettacolo
8€ solo per film d’apertura

Promozione: conservando i biglietti, dopo i primi 4 film visti, il 5° è gratis 
Con ogni ingresso, conservando il biglietto si ha diritto a 1 drink gratis presso il CCGD di via del Pellegrino 13

Prezzi Milano
6€ intero
5€ ridotto – studenti, over 65

IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì – BOOM DI VENDITE INTERNAZIONALI!

Ricevo e stravolentieri pubblico

BOOM DI VENDITE INTERNAZIONALI PER IL CAPITALE UMANO DI VIRZÌ

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In attesa della prima americana al Tribeca, già 30 paesi hanno acquisito i diritti internazionali del film

Il capitale umano di Paolo Virzì, ancora prima di affacciarsi alla sua prima internazionale,  che avrà luogo il 18 aprile nell’ambito del Tribeca Film Festha già conquistato quattro continenti con circa 30 paesi raggiunti dalla società francese Bac Films.

Quello che sorprende  è la grande eterogeneità dei distributori: indiani, giapponesi, canadesi, australiani, oltre alla compagine europea al completo, dai portoghesi ai finlandesi. Il risultato è ancor più straordinario se si considera che Il capitale umano non ha usufruito di un lancio festivaliero ma è stato finora  presentato in occasioni di mercato, tra cui la Berlinale.

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A parte la Francia, paese coproduttore, questi i territori che hanno acquistato i diritti per la distribuzione del film : Giappone, Taiwan, India, Sud Corea, Hong Kong, Turchia, Australia, Nuova Zelanda, Israele, Brasile, Canada, Stati Uniti, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Portogallo, Finlandia, Estonia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Svizzera, Bulgaria, Germania, Austria, Gran Bretagna  e Irlanda.