LA RECENSIONE – PARIGI PUO’ ATTENDERE di Eleanor Coppola

Parigi può attendere Diane Lane Alec Baldwin Arnaud Viard foto dal film 4_bigTITOLO: PARIGI PUÒ ATTENDERE; REGIA: Eleanor Coppola; genere: commedia; paese: USA – Francia; anno: 2017; cast: Diane Lane, Alec Baldwin, Arnaud Viard; durata: 92′

Nelle sale italiane dal 15 giugno, Parigi può attendere -presentato in anteprima italiana alla 13° edizione del Biografilm – è l’opera prima di Eleanor Coppola, moglie del grande cineasta Francis Ford Coppola.

La storia prende il via, non a caso, a Cannes, dove si è da poco concluso il festival e dove, per l’occasione, ha dovuto essere presente anche il produttore Michael Lockwood (Alec Baldwin) insieme a sua moglie Anne (interpretata da una splendida Diane Lane), da lui spesso trascurata a causa della sua professione. L’uomo, subito dopo il festival, deve recarsi fuori dalla Francia per lavoro, ma Anne non può seguirlo in aereo a causa di una forte otite. Sarà un socio in affari di Michael, l’affascinante Jacques (l’attore e regista Arnaud Viard), ad offrirsi per accompagnare la donna in macchina da Cannes a Parigi, dove la coppia dovrà trascorrere qualche giorno di vacanza a casa di amici. Un viaggio che in teoria dovrebbe durare solo sette ore, però, durerà ben due giorni, alla scoperta delle bellezze della Francia, del buon cibo, del buon vino e, soprattutto, di sé stessi.

paris_can_wait_02-1030x686Una piccola e molto personale commediola romantica, in pratica, che, si presume, può avere grande importanza per chi la realizza, ma, vista da un occhio esterno, può allo stesso tempo lasciare quasi del tutto indifferenti. Di fatto, tecnicamente parlando, non v’è nulla che non vada in questa opera prima della Coppola (d’altronde ha avuto un ottimo maestro per molti anni, oltre alla possibilità di lavorare con una squadra di ricercatissimi professionisti, prima fra tutti la costumista Milena Canonero, giusto per intenderci): lo script funziona, le ambientazioni riescono a rendere perfettamente giustizia ad una nazione tanto bella quanto variegata come la Francia, la regia è pulita e priva di inutili fronzoli. Il tutto pervaso da una grazia e da una delicatezza tipiche della commedia francese (quella ben riuscita, sia chiaro). Eppure, Parigi può attendere non riesce, di fatto, a spiccare il fatidico “salto”.

parigi-puo-attendere-film-recensioneIl vero problema di questo lavoro di Eleanor Coppola è proprio la mancanza di mordente, una personalità un po’ troppo debole che come conseguenza può avere soltanto il confondersi del lungometraggio nella miriade di commedie del genere che ogni anno fanno la loro apparizione in palinsesto e che, tuttavia, sembrano somigliarsi tutte tra di loro. Forse sarà proprio il fatto di essere “la moglie di”, in questo caso, a far sì che in qualche modo ci si ricordi, in futuro, del lungometraggio in questione. Eppure, la figura di Eleanor Coppola in sé indubbiamente fa molta simpatia: un’anziana ma eclettica signora con la passione per l’arte in tutte le sue forme che dopo gli ottant’anni finalmente decide di realizzare la sua opera prima. E, chissà, magari con i prossimi lavori potrà anche regalarci piacevoli sorprese.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL dal 2 al 10 luglio a Trieste la XVI EDIZIONE

Ricevo e volentieri pubblico

SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

Trieste,  2 – 10 luglio 2015

XVI edizione

 

XVI edizione per ShorTs International Film Festival a Trieste, la città sul mare, dal 2 al 10 luglio 2015. Un maxi schermo all’aperto in Piazza Verdi a Trieste, accanto al suo splendido Teatro adiacente a Piazza Unità proietterà una maratona dedicata ai migliori cortometraggi a livello internazionale, già vincitori di almeno un premio e provenienti da tutto il mondo…

89 i selezionati, tra gli oltre 1300 arrivati, che si contenderanno il premio di10.000 per il miglior corto in assoluto. La Giuria è composta dall’attore e regista Pippo Delbono, l’attrice Chiara Caselli, il produttore per Rai Cinema Carlo Brancaleoni, il critico Luisa Morandini e la giornalista Emanuela Genovese. Il produttore Claudio Bonivento assegnerà invece il Premio speciale alla produzione italiana, mentre il pubblico decreterà il vincitore del Premio del Pubblico Trieste Caffè.

Al Cinema Ariston invece dieci opere prime italiane in gara affidate alla Giuria Nuove Impronte, composta dalla produttrice Francesca Cima, dal regista Francesco Patierno e dall’attrice Barbora Bobulova che a Trieste incontrerà il pubblico e racconterà la sua brillante carriera. Anche in questa categoria, il pubblico sarà chiamato a decidere chi si aggiudicherà il Premio del Pubblico Bakel.

ShorTS come ogni anno rinnova la sua scommessa sui giovani talenti del nostro cinema:  protagonista della “Prospettiva”, lo spazio dedicato agli attori italiani emergenti, sarà Jacopo Olmi Antinori. Toscano, classe 1996, già attore teatrale, esordisce al cinema come protagonista nel film diretto da Bernando Bertolucci “Io e te”. Vince allo scorso Festival del Cinema di Venezia l’AKAI International Film Fest Award come migliore attore nel film “I nostri ragazzi” (2014) di Ivano de Matteo, interpretato assieme a  Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e la stessa Barbora Bobuľová. Il film sarà proiettato il 10 luglio alle 21.30 al cinema Ariston con la presenza in sala sia di Jacopo Olmi Antinori che di Barbora Bobulova. I due attori inoltre incontreranno il pubblico giovedì 9 luglio alle 18.30 nello spazio del Teatro Verdi riservato al Festival.

E novità 2015 di ShorTS, un vero e proprio festival nel festival: SweeTS4Kids, con tanto di direttore artistico formato xs, Tommaso Gregori, 10 anni, cresciuto a pan e cinema.

In gara 27 cortometraggi da tutto il mondo – selezionati tra un centinaio – valutati dalla giuria composta da 101 bambini fra gli 8 e i 13 anni che assegnerà il premio al miglior corto. Le proiezioni si terranno all’Auditorium del Museo Revoltella mercoledì 8 e giovedì 9 luglio dalle 18.30.

Durante il Festival, si potrà inoltre visitare la città di Trieste sotto il profilo insolito dei “luoghi del cinema” attraverso le passeggiate Esterno/Giorno con il critico cinematografico Nicola Falcinella, giovedì 9 e venerdì 10 luglio dalle 18, si ripercorreranno con passeggiate a tema, le location e le storie delle tante opere per il grande schermo girate nella città giuliana, che per la caratteristica luce dei suoi tramonti sul mare, per la bellezza dei suoi storici edifici e della natura circostante è molto apprezzata dai registi di tutto il mondo, da Mauro Bolognini a Luchino Visconti, da Francis Ford Coppola a Cristina Comencini, da Anthony Minghella, a Giuseppe Tornatore.

 

In questa XVI edizione di ShorTS, non manca la sezione “Oltre il Muro” grazie alla quale dal 2009 il cinema di Maremetraggio è entrato nella Casa Circondariale di Trieste. Anche quest’anno una giuria di 14 detenuti sceglierà il miglior corto.

Non mancano incontri con attori e registi, eventi speciali, cocktail e happening con i protagonisti della cinematografia italiana e straniera; gran finale venerdì 10 luglio al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” nella Sala Bobi Bazlen, con la proclamazione dei film vincitori e la consegna dei premi della 16esima edizione di ShorTS International Film Festival.

Info e programma: www.maremetraggio.com

ARRIVA LA XVI EDIZIONE DELLO SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

Ricevo e volentieri pubblico

SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

Trieste,  2 – 10 luglio 2015

XVI edizione

 

XVI edizione per ShorTs International Film Festival a Trieste, la città sul mare, dal 2 al 10 luglio 2015. Un maxi schermo all’aperto in Piazza Verdi a Trieste, accanto al suo splendido Teatro adiacente a Piazza Unità proietterà una maratona dedicata ai migliori cortometraggi a livello internazionale, già vincitori di almeno un premio e provenienti da tutto il mondo.

BarboraBobulovaalta

89 i selezionati, tra gli oltre 1300 arrivati, che si contenderanno il premio di 10.000 per il miglior corto in assoluto. La Giuria è composta dall’attore e regista Pippo Delbono, l’attrice Chiara Caselli, il produttore per Rai Cinema Carlo Brancaleoni, il critico Luisa Morandini e la giornalista Emanuela Genovese. Il produttore Claudio Bonivento assegnerà invece il Premio speciale alla produzione italiana, mentre il pubblico decreterà il vincitore del Premio del Pubblico Trieste Caffè.

Al Cinema Ariston invece dieci opere prime italiane in gara affidate alla Giuria Nuove Impronte, composta dalla produttrice Francesca Cima, dal regista Francesco Patierno e dall’attrice Barbora Bobulova che a Trieste incontrerà il pubblico e racconterà la sua brillante carriera. Anche in questa categoria, il pubblico sarà chiamato a decidere chi si aggiudicherà il Premio del Pubblico Bakel.

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ShorTS come ogni anno rinnova la sua scommessa sui giovani talenti del nostro cinema:  protagonista della “Prospettiva”, lo spazio dedicato agli attori italiani emergenti, sarà Jacopo Olmi Antinori. Toscano, classe 1996, già attore teatrale, esordisce al cinema come protagonista nel film diretto da Bernando Bertolucci “Io e te”. Vince allo scorso Festival del Cinema di Venezia l’AKAI International Film Fest Award come migliore attore nel film “I nostri ragazzi” (2014) di Ivano de Matteo, interpretato assieme a  Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e la stessa Barbora Bobulova. Il film sarà proiettato il 10 luglio alle 21.30 al cinema Ariston con la presenza in sala sia di Jacopo Olmi Antinori che di Barbora Bobulova. I due attori inoltre incontreranno il pubblico giovedì 9 luglio alle 18.30 nello spazio del Teatro Verdi riservato al Festival.

E novità 2015 di ShorTS, un vero e proprio festival nel festival: SweeTS4Kids, con tanto di direttore artistico formato xs, Tommaso Gregori, 10 anni, cresciuto a pan e cinema.

In gara 27 cortometraggi da tutto il mondo – selezionati tra un centinaio – valutati dalla giuria composta da 101 bambini fra gli 8 e i 13 anni che assegnerà il premio al miglior corto. Le proiezioni si terranno all’Auditorium del Museo Revoltella mercoledì 8 e giovedì 9 luglio dalle 18.30.

Durante il Festival, si potrà inoltre visitare la città di Trieste sotto il profilo insolito dei “luoghi del cinema” attraverso le passeggiate Esterno/Giorno con il critico cinematografico Nicola Falcinella, giovedì 9 e venerdì 10 luglio dalle 18, si ripercorreranno con passeggiate a tema, le location e le storie delle tante opere per il grande schermo girate nella città giuliana, che per la caratteristica luce dei suoi tramonti sul mare, per la bellezza dei suoi storici edifici e della natura circostante è molto apprezzata dai registi di tutto il mondo, da Mauro Bolognini a Luchino Visconti, da Francis Ford Coppola a Cristina Comencini, da Anthony Minghella, a Giuseppe Tornatore.

 

In questa XVI edizione di ShorTS, non manca la sezione “Oltre il Muro” grazie alla quale dal 2009 il cinema di Maremetraggio è entrato nella Casa Circondariale di Trieste. Anche quest’anno una giuria di 14 detenuti sceglierà il miglior corto.

Non mancano incontri con attori e registi, eventi speciali, cocktail e happening con i protagonisti della cinematografia italiana e straniera; gran finale venerdì 10 luglio al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” nella Sala Bobi Bazlen, con la proclamazione dei film vincitori e la consegna dei premi della 16esima edizione di ShorTS International Film Festival.

Info e programma: www.maremetraggio.com

V CA’ FOSCRI SHORT FILM FESTIVAL – dal 18 al 21 marzo

Ricevo e volentieri pubblico

Locandina-Ca-Foscari-Short-IV
Il Ca’ Foscari Short Film Festival, giunto alla quinta edizione, è stato presentato questa mattina nel salone del Rettorato dell’Università Ca’ Foscari dalla direttrice artistica Roberta Novielli, con  Flavio Gregori prorettore alle Attività e Rapporti Culturali e (in collegamento via skype) Yusaki Fusako, animatrice con la plastilina (clay-animation) di fama internazionale conosciuta in Italia per la collaborazione con programmi per bambini come L’Albero Azzurro, cui il festival dedica una retrospettiva.


Flavio Gregori: “Anche quest’anno il Ca’ Foscari Short Film Festival è riuscito a presentare un programma ricco e nutrito di iniziative. Lo Short è ormai un’attività di punta dell’ateneo per estensione di eventi, panorama internazionale e coinvolgimento degli studenti.Ca’ Foscari Short Film Festival si inserisce nella ricca offerta culturale dell’Università Ca’ Foscari ed è diventato nel corso degli anni un momento atteso e apprezzato dal pubblico. L’ateneo vanta un’importante tradizione nel campo delle produzioni culturali e di recente ha ottenuto il primo posto per numero di eventi culturali organizzati a Venezia. Le iniziative culturali dell’Ateneo, frutto di una lunga e consolidata esperienza di studio e ricerca nei settori artistici, letterari, audiovisivi e delle lingue e culture straniere, sono non solo occasioni di approfondimento e arricchimento culturale, ma anche momenti di formazione per tanti studenti”.

Roberta Novielli: “Siamo arrivati ormai alla quinta edizione dello Short Film Festival che è cresciuto nel tempo arrivando ad avere ben 20 paesi rappresentati, 30 corti in concorso dalle scuole di cinema di tutto il mondo, con un livello stilistico sempre più elevato. Quest’anno è centrale la figura maschile cui fa da contrappunto una giuria tutta al femminile. L’interesse crescente suscitato dal festival è dato anche dal fatto che quest’anno più di metà dei registi dei corti in gara saranno presenti a Venezia. E poi ci saranno Fusako Yusaki come gradita ospite e programmi speciali, concorsi collaterali e una splendida serata finale come è tradizione del Festival”.

CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL 5

18-21 MARZO 2015

AUDITORIUM SANTA MARGHERITA, VENEZIA

http://cafoscarishort.unive.it – mail: cafoscarishort@unive.it- Telefono: 041 234 6244 

Quest’anno i corti selezionati per il Concorso Internazionale si concentrano sull’universo maschile, analizzato da diverse prospettive. La crescita, la sessualità, l’amore, la violenza sono i temi al centro dei corti ricevuti.

Il manifesto anche quest’anno è firmato da Igort.

 

La giuria internazionale è tutta femminile ed è composta dalla produttrice inglese Dominique Green (La Tregua di Francesco Rosi, recentemente scomparso); dalla regista franco-svizzera Isabelle Mayor (La Ménagerie de Betty del 2009) e dall’attrice romena Anamaria Marinca (protagonista del film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2007, 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni e che ha lavorato anche con Francis Ford Coppola ed è in Fury di David Ayer con Brad Pitt).

 

Tra i programmi speciali: focus di commemorazione di Pier Paolo Pasolini per i 40 anni dalla morte; speciale sulla scuola di cinema Film and Television Istitute of India; uno sguardo rivolto al passato ovvero una ricognizione sulle prime sperimentazioni con il colore nel cinema a cura di Carlo Montanaro; più spazio dedicato al cinema sperimentale di animazione con i lavori di Fusako Yusaki e lo speciale Anymation; un focus commemorativo su Giulio Questi; un focus sulla video-arte italiana più recente.

Inoltre: il Veneto High School Competition dedicato agli studenti della regione e, dopo i successi degli anni passati, la terza edizione del video-concorso Short&Sostenibilità.

Per il secondo anno viene assegnato il Premio “Olga Brunner Levi” in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, destinato a videoclip musicali; la Fondazione conferirà anche il premio per la migliore colonna sonora per un corto del concorso internazionale. Torna infine lo spazio indirizzato allo storico Videoconcorso Pasinetti.

VENEZIA, 11 marzo 2015. Il Ca’ Foscari Short Film Festival, il festival del cortometraggio organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, giunge quest’anno alla sua quinta edizione, che si svolgerà dal 18 al 21 marzo 2015, nella splendida e consueta cornice dell’Auditorium Santa Margherita.

Il festival, il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università, mantiene fede alla sua mission di essere una manifestazione pensata dai giovani per i giovani: sono loro i protagonisti di questa grande festa, dall’una e dall’altra parte dello schermo. Lo “Short” è pensato come momento professionalmente formativo per gli studenti volontari di Ca’ Foscari, i quali forniscono linfa vitale sempre nuova alla collaudata macchina organizzativa del festival, guidata da figure professionali d’esperienza, con il coordinamento e la direzione artistica di Roberta Novielli. La partecipazione attiva degli studenti rimane comunque un elemento basilare nella filosofia dello Short, i giovani vengono, infatti, coinvolti in tutte le fasi della realizzazione del festival: dal catalogo alla logistica, dall’ufficio stampa ai sottotitoli, dal gruppo video alla giuria dei concorsi collaterali. I volontari dello Short crescono di anno in anno, e a chi vi ha già partecipato – e con entusiasmo continua a farlo – si aggiungono sempre forze nuove, tanto da toccare quest’anno la cifra record di oltre 200 studenti volontari.

I giovani sono protagonisti anche del Concorso Internazionale, centro nevralgico del Festival che, come da tradizione, raccoglierà 30 opere che rappresentano gli ultimi lavori e i saggi di diploma più recenti realizzati dagli studenti delle migliori scuole di cinema (o di corsi universitari ad esso dedicati) di tutto il mondo: dall’Australia al Portogallo, dagli Stati Uniti all’India. Se l’anno scorso si notava un’attenzione particolare nei confronti di tutti i tipi di violenza che l’individuo può subire, in particolare quella perpetrata ai danni delle donne e di tutti coloro che appaiono “deboli��, quest’anno i primi lavori selezionati sembrano concentrarsi sulla sfera dell’universo maschile, analizzato da prospettive molto differenti ed attente ad aspetti diversissimi come la crescita, il rapporto padri-figli o in generale bambini-adulti, la scoperta della sessualità e le discriminazioni collegate a tutti questi eventi; non mancano i ‘corti’ che rappresentano la violenza dell’uomo sull’uomo, sia come scontro fisico, sia come pressione della società e dell’ambiente circostante sulla vita degli individui. Sono temi universali che si prestano a molte declinazioni, come si nota nelle prime opere selezionate provenienti da vari angoli del globo terrestre: dal Portogallo arriva Bestas (Beasts) scritto e diretto da Rui Neto e Joana Nicolau. Il corto ha per protagonista Lucas, un ragazzino di 13 anni che cercando una rivalsa nei confronti dell’uomo che abusa di sua madre, finisce per far apparire, o tornare, un “predatore” ancora peggiore. Dall’Australia arriva The Comedian di Iain Bonner, in cui un ragazzo che desidera fare stand-up comedy è annientato da una schiacciante timidezza. Conoscendo una ragazza cinese, anche lei spaesata come lui, imparerà che nella vita può bastare avere un pubblico di una sola persona, per essere quello che si è sempre desiderato. Per concludere queste anticipazioni, dalla Slovenia arriva per una premiere internazionale, Svetlo črna (Bright Black), il film che rappresenta il saggio di laurea di Rene Maurin, nel quale un pittore al verde si trova costretto per sopravvivere ad impegnare la pregevole poltrona di suo nonno. Questo gesto metterà in moto una serie di visioni ed eventi che rivoluzioneranno il rapporto del protagonista con la realtà e il denaro.

Dalla Germania arriva Bruder (Brother): in questo corto il ventiquattrenne protagonista, di nome Lucasz, cerca di migliorare la propria condizione esistenziale legandosi ad un certo Milan, un malavitoso, per il quale comincia a lavorare. La sua ascesa nel mondo del crimine gli porta un piccolo lusso materiale che lo appaga, e il rispetto e la lealtà che andava cercando. Ma nel confronto con il suo fratello minore, Kamil, di tredici anni, piombatogli in casa dopo la morte della madre, vedrà se stesso, e nel momento in cui Lucasz comincerà a pensare “al plurale” dovrà prendere delle scelte che si riveleranno decisive. Dal Messico arriva El hombre que se rescató a la princesa (The man who rescued the princess), la storia di un seminarista ossessionato dalle sue fantasie su una donna misteriosa e provocante, che abita i suoi sogni. La passione per questa oscura figura femminile crescerà sempre più fino a mettere in discussione la sua fede, le scelte della sua vita, fino alla stessa “realtà” del protagonista, la sua nozione di bene, e di male.Un altro corto arriva invece dal Giappone: Daughters di Ken Ninomya racconta di un anziano vedovo che, sfrattato dalla casa dove vive in solitudine, si ritrova per alcuni giorni senza un posto dove andare. L’anziano decide allora di fare visita alle sue tre figlie, una dopo laltra, portando con sé solo una pianta in vaso appartenuta alla moglie. Questa piccola Odissea familiare metterà alla prova l’identità del protagonista, e nei silenzi e negli imbarazzi tra le generazioni si potranno leggere le sconfitte e le possibilità di riscatto di un vecchio padre e nonno. Da Israele arriva Eishech, Teshukatech (Longing) di Nadav Mishali. In questo corto l’uomo in quanto marito e “maschio” è indagato dal punto di vista femminile di Michal, giovane sposa che ogni mese s’immerge nell’acqua, come prevede la pratica rituale del Mikveh, con lo scopo di purificare il proprio corpo in modo da poter giacere con il marito. Eppure quest’ultimo si disinteressa completamente a lei, gettandola nello sconforto e mettendo in crisi il loro rapporto e le loro identità. Dall’India arriva Rong’ Kuchak (Echoes) di Dominic Sangma. Protagonista del corto è Ianche, un poeta di successo che però è in piena crisi: non riesce più a scrivere perché è consapevole che la lingua da lui usata, il Garo, non ha mai sviluppato un proprio alfabeto ma ha preso in prestito quello inglese. Tormentato da questa consapevolezza Ianche vede il suo popolo che sta abbandonando la propria cultura e l’unico modo per salvare la propria tribù ma soprattutto se stesso gli pare sia scrivere i suoi pensieri in un’opera, o meglio creare un “nuovo alfabeto”, rinnovando il suo ruolo, quello del poeta, nella propria comunità. Dall’Argentina infine arriva Otro Día Más (Another Day) di Anne Thieme, che presenta uno scorcio nella quotidianità di Jorge, un uomo di mezza età costretto su una sedia a rotelle. Ogni giorno Jorge ha bisogno dell’aiuto della sua domestica, una giovane madre peruviana, che deve lavorare per lui per cercare di mantenere se stessa e il suo bambino. Il complesso rapporto di interdipendenza è il tema principale del corto che presenta la costruzione di una reciproca dipendenza come uno dei bisogni dell’essere umano.

La giuria internazionale che sarà chiamata a decretare il vincitore del Concorso si presenta tutta al femminile: per la quinta edizione dello Short la giuria è composta da Dominique Green, produttrice e distributrice dalla lunga carriera nel campo dell’industria cinematografica e fotografica, attualmente delegata per il Festival di Berlino per Inghilterra e Irlanda e, tra le sue produzioni, si annoverano La Tregua (1997) del maestro Francesco Rosi che ci ha lasciati il 10 gennaio di quest’anno, e Three Dollars (2004) di Robert Connolly; dalla giovane e pluripremiata regista (corti, videoclip e documentari) svizzero-francese Isabelle Mayor, tra i suoi lavori La Ménagerie de Betty (2009) e Amira (2014); e l’attrice romena Anamaria Marinca, già premiata per 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (2007) di Cristian Mungiu, che ha recitato anche in Un’altra giovinezza (2007) di Francis Ford Coppola, e nel recente Fury (2014) di David Ayer con un cast di star hollywoodiane.

In occasione della sua quinta edizione il Ca’ Foscari Short Film Festival conferisce ai vincitori dei premi in vetro di Murano realizzati appositamente per il festival; si tratta di pezzi unici, lavorati da una tra le più importanti aziende impegnate nella produzione vetraria artistica muranese: la vetreria artistica Vivarini. Il Ca’ Foscari Short Film Festival rinnova e rafforza i propri legami con la città in cui si svolge, Venezia, un luogo carico di storia e cultura, cercando così di intrecciare diverse espressioni artistiche.

Come per l’anno scorso anche per la quinta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival Igort, nome d’arte di Igor Tuveri, uno dei fumettisti italiani più apprezzati a livello nazionale ed internazionale, le cui opere sono state distribuite in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, ha donato un suo disegno per il manifesto del festival (in allegato). Nel 2000 Igort ha fondato la casa editrice Coconino Press, con la quale ha pubblicato alcuni dei suoi lavori più acclamati e premiati, come 5 è il numero perfetto (2002), Dimmi che non vuoi morire (2007) e Quaderni ucraini (2010), mentre ha coltivato parallelamente le attività di musicista e autore radiofonico. Quest’anno Igort ha generosamente donato al Festival la bellissima copertina del suo Baobab 2.

Ricchissima e variegata anche quest’anno l’offerta dei programmi speciali che spaziano tra retrospettive, focus, workshop ed incontri con illustri ospiti.

L’animazione sperimentale di Yusaki Fusako sarà al centro di una retrospettiva a lei dedicata. La pluripremiata artista giapponese nel 1964 si è trasferita a Milano, dove ha frequentato l’accademia di Brera e dove tutt’ora risiede. In Italia è celebre per avere collaborato con le sue animazioni in clay-animation (animazioni di plastilina) a programmi per bambini molto conosciuti come L’Albero Azzurro, ma la sua fama non si limita alla sola produzione televisiva: lo Short ha il piacere di presentare alcune delle sue opere sperimentali che hanno contribuito ad elevare il livello dell’animazione giapponese nel mondo; ha inoltre realizzato il celebre spot del liquore Fernet Branca, trasmesso durante la trasmissione Carosello negli anni ’60 e ’70. Yusaki Fusako sarà ospite del festival. Il Ca’ Foscari Short Film Festival ha il privilegio di presentare in anteprima, grazie alla gentile disponibilità di Rai Fiction, le nuove animazioni realizzate per la serie Oto and music, che sarà prossimamente trasmesso dalla Rai.

Fondamentale e validissimo appuntamento di questa edizione è il programma speciale dal titolo Pasolini40, curato dallo studioso Fabio Francione, e dedicato alla commemorazione del genio registico di Pasolini nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa. Saranno proiettati alcuni dei cortometraggi e spezzoni più noti realizzati dal regista, poeta e scrittore, tra i quali il celeberrimo La Ricotta. Un altro evento di commemorazione sempre curato da Francione dedicato al regista, sceneggiatore e attore Giulio Questi, anche lui scomparso da poco tempo, alla fine del 2014, avverrà con la proiezione di Doctor Schizo e Mister Phrenic (2002) e Tatatatango (2003), due dei sette cortometraggi sperimentali che ha realizzato tra il 2002 e il 2007.

Sarà dedicato come ogni anno un focus su una scuola di produzione di film e corti; quest’anno è di scena il Film and Television Institute of India, oggi considerato un centro di eccellenza per la formazione delle maestranze in cinema e televisione non solo in India ma in tutto il mondo. Numerosissimi i riconoscimenti conseguiti da ex-alunni dell’Istituto, che hanno lasciato un segno nel cinema mondiale. Sarà proposta una selezione di saggi di diploma di famosi registi, a partire dal regista indiano Kumar Shahani, già giurato per l’edizione dello Short dell’anno scorso. Proprio con un’opera di Shahani si aprirà questo programma: The Glass pane (1966). Inoltre, saranno presentati i lavori di registi del calibro di Mani Kaul, Umesh Kulkarni e Amit Dutta. Sarà inoltre mostrato il corto Allah is Great (2012) di Andrea Iannetta, un italiano laureatosi alla FTII, che sarà ospite del festival.

Come ogni anno lo Short dedica uno spazio di approfondimento al cinema del passato. Quest’anno, in collaborazione l’archivio Carlo Montanaro e La Fabbrica del Vedere, si ripercorreranno le prime sperimentazioni del colore nella settima arte nel programma speciale dal titolo Verso i “colori naturali”.

Ritorna, dopo il grande successo del festival d’animazione organizzato nel 2012 dagli ideatori dello Short, anche il workshop Anymation curato da Davide Giurlando, che propone uno spazio dedicato al cinema di animazione, con un programma speciale, decisamente corposo, contenente corti e inserti da film. L’argomento approfondito quest’anno sarà quello delle intersezioni tra mondo “reale” e mondo animato.

Un programma speciale è riservato alla giuria internazionale, alle loro opere e ai corti che porteranno per questa edizione. Isabelle Mayor proporrà allo Short Amira (2014), prima assoluta per l’Italia; Anamaria Marinca invece porta il corto diretto da Tony Grisoni che la vede protagonista: Bootstrapped (2014); il corto, che è stato selezionato per il MagikalCharm Experimental Film Festival 2015 che si svolge a New York, viene proiettato per la prima volta in Italia. Mentre con Dominique Green si omaggerà Francesco Rosi, proiettando frammenti del suo La tregua (1997).

Ad affiancare il Concorso Internazionale torna come ogni anno anche il Veneto High School Competition dedicato a lavori realizzati da studenti degli istituti superiori veneti oltre alla terza edizione del video-concorso: Short&Sostenibilità, ideato in collaborazione con Ca’ Foscari Sostenibile. Il contest è aperto a tutti i giovani sotto i 35 anni, i quali dovranno ripensare il concetto di sostenibilità in un corto di 5 minuti, realizzato con qualsiasi tecnologia a loro disposizione. Viene riproposto anche quest’anno il Premio “Olga Brunner Levi” in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, dedicato ai videoclip realizzati da studenti delle Scuole Secondarie di II grado della Regione Veneto; la Fondazione conferirà anche il premio per la migliore colonna sonora per un corto del concorso internazionale.

Torna lo spazio intitolato allo storico Videoconcorso Pasinetti, da sempre partner dello Short, che quest’anno avrà come protagonista Venezia con una serie di corti che trattano delle tante realtà, problematiche ed eccellenze che riguardano la città lagunare: turismo, residenzialità, cultura, degrado. In aggiunta il programma speciale Lo sguardo sospeso, curato da Elisabetta Di Sopra, accompagnerà lo spettatore in un viaggio nella video-arte italiana più recente. Sarà anche presente un programma speciale che intende rendere omaggio ad un festival romano dedicato alla sordità nel cinema, Cinedeaf.

RIVER TO RIVER – l’ultima giornata

Ricevo e volentieri pubblico

ln programma l’ultimo film della retrospettiva a Irfan Khan ‘Il destino nel nome’ di Mira Nair e la prima italiana del docu sull’acclamato suonatore di tabla, Zakir Hussain, che interverrà in collegamento Skype. Alle 20 la cerimonia di premiazione.

Ram Leela, ‘Romeo e Giulietta’ in stile Bollywood chiude il 14/o River to River Florence Indian Film Festival

Il film, diretto da Sanjay Leela Bhansali, un maestro del genere, ha un grande cast supportato da coreografie, musiche e scenografie da fabia. Tra le interpreti, l’attrice e modella Deepika Padukone

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Sarà la prima italiana del colossal Ram Leela di Sanjay Leela Bhansali, appassionante Romeo e Giulietta in salsa Bollywood a chiudere domani, venerdì 12 dicembre alle ore 20.30, tra musiche e scenografie da sogno, la 14° River to River Florence Indian Film Festival, presso il cinema Odeon (p.zza Strozzi, n.1). Il film, che ha come protagonista l’attrice e modella Deepika Padukone, sarà preceduto, alle ore 20.00, dall’annuncio dei vincitori del River to River Doombo Audience Award per le varie sezioni del festival (lungometraggi, documentari e cortometraggi).

Dopo le date fiorentine il River to River Florence Indian Film Festival, da sabato 13 a domenica 14 dicembre, si sposterà a Roma presso il Nuovo Cinema Aquila (via l’Aquila n.66).

The namesake 6La giornata inizia alle ore 16.30, con il film cult Il destino nel nome della pluri-acclamata regista indiana Mira Nair, l’ultimo film della retrospettiva dedicata alla star indiana Irrfan Khan, sulle vicissitudini di una coppia bengalese a New York che cerca di integrarsi nella vita della città. Tratto dal romanzo omonimo di Jhumpa Lahiri, il film racconta il consolidarsi della coppia e le vicende del figlio primogenito, chiamato Gogol in onore dello scrittore russo, in un continuo tentativo di ribellarsi alla cultura impostagli dai genitori e al suo stesso nome.

Alle ore 18.30, sarà proiettata la prima italiana della docu – intervista Zakir Hussain: Sessions di Anisa Quereshi, su uno dei più conosciuti suonatori di tabla viventi. A fine proiezione Zakir Hussain, vincitore di 3 Grammy Award e compositore di musiche dei film di Francis Ford Coppola, sarà in collegamento via skype con il pubblico dell’Odeon.

Dalle ore 20.00, dopo la premiazione, sarà proiettato Ram Leela di Sanjay Leela Bhansali. Ram è il Romeo locale del villaggio, affascinante ma vagabondo, mentre Leela è la passionale e sfrenata Giulietta. Ambientato in una terra di sparatorie e vendette, su uno scenario musicale magnifico, Ram e Leela dovranno combattere contro le loro famiglie per avverare i propri sogni.

Eventi Collaterali della giornata:

Alle ore 12.00 si terrà la visita guidata alla collezione indiana del Museo Stibbert (via Stibbert 26).

Per ulteriori informazioni www.rivertoriver.it

River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e di FIND – India/Europe Foundation for New Dialogues, e realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e OAC, e Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano. La 50 Giorni di Cinema Internazionale, è un progetto di Fondazione Sistema Toscana (Fst), sostenuta da Regione Toscana, Comune di Firenze e Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Biglietti: Biglietto unico intero 6 euro, ridotto 5 euro; Biglietto giornaliero intero 10 euro, Biglietto giornaliero ridotto 8 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, possessori biglietto Museo Stibbert e Museo Salvatore Ferragamo).

Abbonamenti: Abbonamento intero 40 euro, Abbonamento ridotto studenti 30 euro. Sono previste convenzioni con Trenitalia e pacchetti viaggio, per info consultare il sito della 50 Giorni http://www.50giornidicinema.it/908-2/ o sul sito Box Office Toscana attraverso il link http://eventi.boxofficetoscana.it/50giorni/

RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL: RITRATTI DI UNA GENERAZIONE

Ricevo e volentieri pubblico

Il festival dedicherà la prima retrospettiva europea alla star Irrfan Khan, conosciuto in tutto il mondo per ruoli in film come “Vita di Pi”, “The Millionaire”, “The Amazing Spiderman”, “Lunchbox” e la serie HBO “In Treatment”.

14° River to River Florence Indian Film Festival: ritratti di una generazione

l film festival si terrà a Firenze dal 6 al 12 dicembre,

a Roma (il 13 e 14 dicembre),

Milano (febbraio 2015)

e per il primo anno a Mumbai (marzo 2015).

In programma 40 film tra prime nazionali, europee e mondiali.

fandry_01  Lo sfruttamento della prostituzione minorile nei bordelli di Calcutta; le difficoltà di una madre single in un paese straniero; un concorso canoro per operai che cercano riscatto da una vita difficile; l’India rurale delle caste, le aspirazioni delle giovani generazioni, tra tradizione e mondo in evoluzione fino allo sport come elemento di rivincita personale: sono alcuni dei temi in programma per il 14° River to River Florence Indian Film Festival, unico festival italiano dedicato alla cinematografia indiana. Il festival si svolgerà a Firenze dal 6 al 12 dicembre, nel cartellone della “50 Giorni” (Cinema Odeon, Piazza Strozzi 2, Firenze), con oltre 40 film (in prima nazionale, europea e mondiale), tra novità del circuito indipendente e le ultime produzioni di Bollywood. Completano il programma la prima retrospettiva europea alla star indiana Irrfan Khan con 2 film in prima italiana (all’attore sarà consegnata l’onorificenza ‘Le chiavi della città’ dal sindaco di Firenze Dario Nardella, il 7 dicembre alle ore 20.30 presso il cinema Odeon); 5 eventi speciali; 2 incontri mattutini e 10 ospiti internazionali che animeranno le presentazioni dei film.

River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e di FIND – India/Europe Foundation for New Dialogues, e realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e OAC, e Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano.

Dopo le date fiorentine il River to River si sposterà a Roma (13 – 14 dicembre) presso il Nuovo Cinema Aquila (via l’Aquila n.66), per una due giorni di film e inaugurerà il nuovo anno allo Spazio Oberdan di Milano (viale Vittorio Veneto n.2) a febbraio 2015. Per la prima volta (marzo 2015), il River to River Florence Indian Film Festival approderà con il “best of” dell’edizione fiorentina anche a Mumbai, in collaborazione con Pocket Films di Mumbai.

INAUGURAZIONE E CHIUSURA

qissa_irrfan khanIl River to River inaugura con il sorriso, sabato 6 dicembre (ore 20), con la prima italiana della commedia on the road Finding Fanny di Homi Adajana, grande successo al botteghino indiano, con un cast d’eccezione e tra i protagonisti la modella Deepika Padukone, sul ritrovamento a distanza di 30 anni di una lettera d’amore mai consegnata e il conseguente viaggio dei cinque protagonisti alla ricerca della destinataria. Il film sarà presentato dall’associate director Arunima Sharma. Sarà poi un’altra interpretazione della Padukone a chiudere il festival, venerdì 12 dicembre (ore 20), con la prima italiana del colossal Ram Leela di Sanjay Leela Bhansali, appassionante Romeo e Giulietta in salsa Bollywood, tra musiche e scenografie da sogno.

OMAGGIO A IRRFAN KHAN

Irrfan Khan, presto nei cinema con Jurassic World di Colin Trevorrow (il nuovo capitolo di Jurassic Park in uscita a giugno 2015), e conosciuto dal pubblico per la sua collaborazione con registi internazionali del calibro di Ang Lee nel film Vita di Pi (in cui interpreta Pi da adulto), Danny Boyle in The Millionaire, Marc Webb in The Amazing Spider-Man e Wes Anderson ne Il treno per il Darjeeling, sarà omaggiato dal festival con la prima retrospettiva europea dei suoi film, con la proiezione di tre film: Qissa di Anup Singh (in prima italiana domenica 7, ore 20.30 alla presenza del regista e di Irrfan Khan), storia di una bambina cresciuta come fosse un maschio dal padre e data in sposo ad una ragazza, Paan Singh Tomar di Tigmanshu Dhulia (prima italiana, lunedì 8, ore 17), biopic sul soldato dell’esercito indiano, campione dei 3000 metri, costretto a diventare un fuorilegge e il cult Il destino nel nome (venerdì 12, ore 16.30) di Mira Nair, sulle vicissitudini di una coppia indiana a New York che cerca di integrarsi nella vita della città. In programma, martedì 9 (ore 17), mercoledì 19 (ore 16.30) e giovedì 11 (ore 16), anche sette episodi della terza stagione della serie americana Hbo In Treatment, di cui l’attore è stato protagonista.

LUNGOMETRAGGI IN CONCORSO

ramleela_06Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Si parte domenica 7 dicembre (ore 17.30), con la commedia M Cream di Agneya Singh, la storia di formazione di un gruppo di amici che, grazie alla ricerca di una mitologica tipologia di hashish, rivaluteranno i loro valori e il loro stile di vita; lunedì 8 dicembre (ore 20.30) l’amore sarà protagonista nella prima europea di Mrs. Scooter di Shiladitya Moulik (che incontrerà il pubblico in sala), storia di sentimenti a bordo di una vespa e martedì 9 (ore 20.30) nel poetico Fandry di Nagraj Manjule, film pluripremiato e vincitore del Mumbai International Film Awards, che racconta la storia difficile tra un giovane dalit, appartenente agli intoccabili, e una compagna di classe appartenente ad una casta più alta. Mercoledì 10 dicembre, in occasione del Human Rights Day, alle ore 20.30, il festival presenta la prima italiana di Sold, del regista Premio Oscar Jeffrey Brown (che incontrerà il pubblico in sala). Prodotto da Emma Thompson e con David Arquette e Gillian Anderson nel cast, il film narra il problema dello sfruttamento della prostituzione minorile nei bordelli di Calcutta. A chiudere la selezione, giovedì 11 dicembre (ore 20.30), sarà presentata la prima italiana di I am Yours di Iram Haq, interpretato dall’attrice Amrita Acharia, tra le protagoniste della serie cult Il trono di spade, sulle vicende di una giovane madre single indo norvegese che vive ad Oslo e la difficoltà di far coesistere le due culture tra amore e solitudine.

DOCUMENTARI IN CONCORSO

Nella sezione Doc India, dedicata al cinema documentario in tutte le sue declinazioni, si parte lunedì 8 dicembre (ore 16) con il docu Goonga Pehelwan di Prateek Gupta, Mit Jani e Vivek Chaudhary, sulle vicende dell’omonimo campione di lotta indiano non udente e la sua corsa alle qualificazioni per le Olimpiadi di Rio del 2016, mentre martedì 9 dicembre (ore 18.30) sarà proiettata la prima mondiale di Chronicles of a temple painter di Shravan Katikaneni, storia di un uomo hindu che salva una neonata musulmana dallo scoppio di una bomba nella cittadina di Hyderabad, suscitando polemiche tra le due comunità. A seguire (ore 19.30), si terrà la prima italiana di That elephant from the bridge di Abhilash Vijayan, silenzioso ritratto della vita di un circo indiano. Giovedì 11 (ore 18.30) la musica sarà la protagonista in Champ of the camp di Mahmoud Kaabour, documentario su un concorso canoro tipo “X Factor” in stile Bollywood, a cui partecipano ogni anno moltissimi operai indiani che lavorano negli Emirati Arabi, che cercano nel concorso un riscatto da una vita difficile e lontana dagli affetti.

CORTOMETRAGGI IN CONCORSO

Le proiezioni dei cortometraggi in concorso al 14° River to River, tutti in prima italiana, si concentreranno in due giornate. La prima sarà incentrata su storie di vita quotidiana, domenica 7 dicembre (dalle ore 16), con la proiezione di 6 Cup Chai di Laila Khan, Dreamworks di Vishal Vittal, Hechki di Kartik Singh e My Dear Americans di Arpita Kumar, The Frame di Samvida Nanda. A fine proiezione i registi Laila Khan e Kartik Singh incontreranno il pubblico. La seconda giornata di corti, mercoledì 10 (dalle ore 17.30), parlerà di amore in tutte le sue declinazioni con i corti 8 to 8 di Pratim Dasupta, Bar Stools del duo Varun Bajaj e Neale Hemrajani, Chypre di Anish Dedhia, Int Café night di Adhiraj Bose e Stuff di Sofian Khan. Nel programma, giovedì 11 (ore 11), anche la Student Film Section, una selezione di cortometraggi in prima europea fuori concorso, provenienti dalle tre maggiori scuole di cinema indiane, il  Film and TV Institute di Pune, la Whistling Woods di Mumbai e il Prasad Film and TV Institute di Chennai.

EVENTI SPECIALI

Tra le novità di quest’anno le Online Stories, ovvero la società dell’India contemporanea raccontata attraverso internet e i suoi social dalla generazione di “registi 2.0”. In programma (domenica 7, ore 14.30) Hank and Asha di James E. Duff, film sull’amore ai tempi di internet nella storia d’amicizia tra una ragazza indiana, che studia a Praga, e un solitario newyorkese, in cui due estranei cercano una connessione profonda in un mondo iper-connesso; la prima europea di Acceptance (lunedì 8, ore 15) di Matthew Chan (presente in sala con i due attori Vinesh Nagrani e Pierre Cassini), storia autobiografica del regista, il cui compagno di stanza, grazie alla complicità dei social network, inganna gli amici fingendo di essere entrato ad Harvard. Completa la sezione (mercoledì 10, ore 18.30) Diary Of an Overly Reactive Middle Aged Teenager  di Prashant Sehgal, il ‘webcam diary’ di Saski, aspirante attrice a Mumbai, che racconta le giornate della giovane dal punto di vista della sua telecamera.

Tra gli eventi speciali il festival presenta tre documentari fuori concorso. Si inizia lunedì 8 dicembre (ore 11) con Upaj di Hoku Uchiyama, sull’incontro professionale e umano tra il guru della danza kathak Pandit Chitresh Das e la tap star afro americana Jason Smith mentre, alle ore 14.30, si parlerà di energia rinnovabile nella prima mondiale del docu Narmada – Power to the people di Fahar Samar, sul mastodontico progetto di costruzione di un ponte sulla diga del fiume Narmada. A chiudere la selezione, venerdì 12 (ore 18.30), la docu intervista Zakir Hussain: Sessions di Anisa Quereshi, su uno dei più conosciuti suonatori di tabla viventi. A fine proiezione Zakir Hussain, vincitore di 3 Grammy Award e compositore di musiche dei film di Francis Ford Coppola, sarà in collegamento via skype con il pubblico dell’Odeon.

Per il settimo anno consecutivo, il festival conferma la collaborazione con Pocket Films di Mumbai per Advantage India, il concorso di cortometraggi i cui due vincitori – Chappalled di Yusuf Abidin e Rani di Manish Sharma – saranno proiettati la serata finale, venerdì 12 dicembre alle ore 20. Il vincitore del primo premio di Advantage India  – The Frame di Samvida Nandi –   entra di diritto tra i 10 cortometraggi in concorso del festival.

PREMI

Il pubblico decreterà poi il miglior film, tra le varie sezioni del festival (lungometraggi, documentari e cortometraggi) che si aggiudicherà il River to River Doombo Audience Award.

Tutti i film saranno proiettati al Cinema Odeon (P.zza Strozzi n’2) e sono in lingua originale sottotitolati in italiano e in inglese.

EVENTI COLLATERALI

Incontri.

Domenica 7, alle ore 11.30, si terrà l’incontro Online Stories. Come i social media e le nuove tecnologie stanno cambiando l’India. Interverranno Troy Nachtigall, esperto di social media e professore presso l’Istituto Europeo di Design e Marco Restelli, indologo dell’Università Statale di Milano e giornalista (cinema Odeon – ingresso libero).

Lunedì 8, alle ore 12, a corollario del film Upaj, si terrà l’incontro L’arte di improvvisare tra musica e danza alla presenza di Rossella Fanelli, docente e performer di danza Kathak, Nihar Mehta, suonatore di tabla e Ernesto Tacco, docente e performer di tap dance (cinema Odeon –  ingresso libero).

Mercoledì 10 dicembre, alle ore 17, in occasione del Human Rights Day, sarà presentato il libro La scelta di Samir della giornalista Valeria Benatti, sul lavoro del pediatra indiano Samir Chaudhuri. La presentazione si terrà in collaborazione con il Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe. Saranno presenti il pediatra Samir Chaudhuri, fondatore e direttore di Child In Need Istitute – Cini India e l’autrice del libro Valeria Benatti (Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe,  Via Ghibellina 12a – ingresso libero).

Mostre e Musei

Martedì 9 dicembre, alle ore 19, sarà inaugurata la rassegna video River to River – OFF, una selezione di opere video dei quattro famosi artisti indiani contemporanei Anish Kapoor, Nikhil Chopra, Shilpa Gupta e Subodh Gupta, in collaborazione con il Museo Marino Marini e la Galleria Continua – San Gimignano/Beijing/Les Moulins. La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre compreso (Museo Marino Marini, Piazza S. Pancrazio – ingresso libero).

A partire da martedì 9 dicembre, il River to River, in collaborazione con il Museo Stibbert, organizza nelle giornate di martedì 9 (ore 12-13), mercoledì 10 (dalle 12 alle 13) e venerdì 12 (dalle 14 alle 15)  tre visite guidate alla collezione indiana del museo (Museo Stibbert, Via Stibbert 26 – sarà applicata una tariffa ridotta da 8 a 6 euro alle persone che si presentano con il biglietto del cinema). Durante la settimana del festival, il Museo Salvatore Ferragamo (Palazzo Feroni, Piazza S. Trinita 5) applicherà una tariffa ridotta da 6 a 3 euro alle persone che si presentano con il biglietto del cinema.

La 50 Giorni di Cinema Internazionale, è un progetto di Fondazione Sistema Toscana (Fst), sostenuta da Regione Toscana, Comune di Firenze e Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Da quest’anno il River to River Florence Indian Film Festival inaugura una nuova collaborazione con il luxury hotel J.K. Place Firenze, che accoglie i suoi ospiti internazionali in un’atmosfera esclusiva e riservata nel cuore della città. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, River to River conferma la collaborazione con l’azienda Salvatore Ferragamo da sempre attenta al dialogo con il mondo della cultura, dell’arte e del cinema. Mediapartner il sito di cinema  taxidrivers.it. Il festival si avvale inoltre della collaborazione degli sponsor: Klopman, Latte Maremma e Instyle. Tra i partner: Four Seasons Hotel Firenze, Palazzo Tornabuoni, Hotel Roma, Pensione Canada, Vini Mazzei, Amblè, Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, Museo Marino Marini, Galleria Continua-San Gimignano/Beijing/Les Moulins, Museo Stibbert, Teatro del Sale. Hair&makeup di Irrfan Khan a cura di Gabrio Staff Olimpo.

Durante la settimana del festival a Firenze, l’Odeon Bistro ospiterà la cucina indiana del ristorante Royal India.

Biglietti: Biglietto unico intero 6 euro, ridotto 5 euro; Biglietto giornaliero intero 10 euro, Biglietto giornaliero ridotto 8 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, possessori biglietto Museo Stibbert e Museo Salvatore Ferragamo).

Abbonamenti: Abbonamento intero 40 euro, Abbonamento ridotto studenti 30 euro. Sono previste convenzioni con Trenitalia e pacchetti viaggio, per info consultare il sito della 50 Giorni http://www.50giornidicinema.it/908-2/ o sul sito Box Office Toscana attraverso il link http://eventi.boxofficetoscana.it/50giorni/

CERCANDO CONRAD – CINEMA E GRANDE LETTERATURA – dal 14 al 16 novembre a Milano – INGRESSO LIBERO

Ricevo e volentieri pubblico

CERCANDO CONRAD

CINEMA E GRANDE LETTERATURA

 

DAL 14 AL 16 NOVEMBRE 2014

INGRESSO LIBERO

Dal 14 al 16 novembre 2014 presso Spazio Oberdan e MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta CERCANDO CONRAD, Cinema e grande letteratura, una rassegna ad ingresso libero in 10 film tratti da alcune delle più significative opere di Joseph Conrad.

Nell’ambito degli appuntamenti di Book City Milano 2014, e in contemporanea con l’inaugurazione della mostra “Cercando Conrad” (Acquario Civico di Milano, 12 novembre 2014 – 29 marzo 2015) di cui il MIC- Museo Interattivo del Cinema è partner, verrà presentata una rassegna di film tratti da opere di Joseph Conrad. Polacco naturalizzato britannico, Conrad (1857-1924) è stato uno dei primi e maggiori interpreti della modernità. Claudio Magris lo ha definito: «uno scrittore classico che racconta la dissoluzione di ogni classicità e di ogni lineare nettezza in un labirinto in cui tutto si aggroviglia; un maestro che ha creato strutture narrative tortuose e complesse come la vita che raccontano. (…) Una specie di Kafka uscito all’ aria aperta e al grande vento del mare, che aiuta a capire meglio anche l’aria viziata degli uffici kafkiani».

secret sharerTra i film in programma presso Spazio Oberdan, da segnalare l’anteprima di Secret Sharer che inaugurerà la rassegna alla presenza del regista Peter Fudakowski.

“Da sfogliare” sul grande schermo poi Cuore di tenebra, “variazione sul tema” di Apocalypse Now, anch’esso in cartellone, I Duellanti di Ridley Scott, Sabotaggio (1936) di Alfred Hitchcock, L’agente segreto di Joseph Conrad di Chistopher Hampton con un cast d’eccezione, fra cui Bob Hoskins, Patricia Arquette, Gérard Depardieu, Robin Williams e Christian Bale.

MBDTHMA EC017E ancora Il terzo uomo di Carol Reed, un classico noir del cinema britannico che vede Orson Welles nel ruolo di Harry Lime; Lo straniero che venne dal mare, favola malinconica di Beeban Kidron; Lord Jim diretto da Richard Brooks, film di forte fascino figurativo che restituisce la complessità dell’omonimo romanzo di Conrad; Gabrielle di Patrice Chéreau, basato sul racconto Il ritorno, che indaga la deriva esistenziale di una coppia nella Francia della Belle époque, attraverso la magistrale interpretazione di Isabelle Huppert.

SCHEDE DEI FILM

Venerdì 14 novembre h 21 – SPAZIO OBERDAN

Secret Sharer (Anteprima)

  1. e sc.: Peter Fudakowski, ispirato al racconto Il compagno segreto di J. Conrad. Int.: Jack Laskey, Zhu Zhu, Leon Dal, Hsia-Ching-Ting. Uk/Polonia/China/Thailandia, 2014, col., 103’, v.o. sott.it.

Ambientato nel Mar Cinese Meridionale, su un cargo cinese, racconta la prima missione di comando di un giovane capitano polacco. Il riottoso equipaggio cinese sospetta che lui e il suo capo vogliano affondare la nave per una truffa assicurativa. Quando l’equipaggio abbandona la nave, ancorata in una baia, il giovane capitano resta solo a bordo, confuso e impotente. Quella notte, mentre aspetta ansioso sul ponte, scorge un corpo nudo che galleggia, impigliato nella scala di corda della nave. Il corpo appartiene a una bellissima donna cinese, viva ma in difficoltà, che si arrampica a bordo, dicendo solo: «Nascondimi». L’alba arriva poche ore dopo portando con sé il marito della donna, seguito dall’equipaggio del cargo, tutti in cerca di un assassino…

Il regista Peter Fudakowski sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.

Sabato 15 novembre h 15 – MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA

Lord Jim

e Sc.: Richard Brooks; int.: James Mason,Curd Jürgens,Peter O’Toole. Tratto dall’omonimo romanzo di J. Conrad. USA/Gran Bretagna, 1965, col., 154’.

Divenuto sottufficiale di marina, Jim si dimostra capace e volenteroso e trova subito un imbarco su di una vecchia nave che trasporta alla Mecca dei pellegrini musulmani. Durante un naufragio, abbandona al suo destino l’imbarcazione e viene radiato. Successivamente, alla ricerca di un nuovo impiego, riceve un difficile incarico: aiutare una tribù indiana vessata dai fuorilegge. Nel loro villaggio, i nativi lo adoreranno e insieme a lui riusciranno a compiere molte imprese.

Sabato 15 novembre h 17 – SPAZIO OBERDAN

L’agente segreto di Joseph Conrad

e sc.: Chistopher Hampton. Int.: Bob Hoskins, Patricia Arquette, Gérard Depardieu, Robin Williams, Christian Bale. USA, 1996, col., 95’.

Alla fine del diciannovesimo secolo Londra è il paradiso dei rifugiati politici. Verloc è una spia al soldo del governo russo, un agente doppiogiochista che, al tempo stesso, fornisce informazioni alla polizia inglese, specialmente all’Ispettore Capo Heat. Quando il nuovo ambasciatore russo chiede una prova d’onesta, Verloc innesca una tragica catena di eventi che coinvolgono la sua bella moglie Winnie, il fratello ritardato Stevie e un personaggio chiamato il Professore, un dinamitardo che costruisce bombe per Verloc.

 

Sabato 15 novembre h 18 – MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA

Gabrielle

gabrielleR.: Patrice Chéreau. Sc.: Patrice Chéreau, Anne-Louise Trividic, tratto dal racconto Il ritorno di J. Conrad. Int.: Isabelle HuppertPascal GreggoryThierry Hancisse. Francia/Italia/Germania, 2005, col., 90’.

Parigi, 1912. In dieci anni di matrimonio, Jean e Gabrielle, coppia in vista nell’alta società parigina, hanno nascosto passione e sentimenti dietro una facciata lussuosa e impersonale di convenzioni e obblighi sociali. Editore autoritario e maschilista lui, moglie repressa e soggiogata lei, almeno fino a quando Gabrielle scopre di poter trasgredire in un modo fino a quel momento impensabile, sfidando la morale comune e la cecità di Jean.

 

Sabato 15 novembre h 19 – SPAZIO OBERDAN

Cuore di tenebra

cuore di tenebraR.: Nicolas Roeg. Sc.: Benedict Fitzgerald, dall’omonimo romanzo di J. Conrad. Int.: James Fox, Tim Roth, John Malkovich, Isaach de Bankolé, Morten Faldaas. USA, 1994, col. 100’.

Kurtz, funzionario di una compagnia belga che traffica in avorio, è forse impazzito nel suo isolato avamposto nel Congo. Il capitano Marlowe è inviato alla sua ricerca.

Sabato 15 novembre h 21.15 – SPAZIO OBERDAN

Il terzo uomo

R.: Carol Reed. Sc.: Graham Greene. Int.: O. Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard. UK/USA, 1949, b/n, 93’, v.o. sott. it.

Poco dopo la fine della guerra, Holly Martins, scrittore canadese, si reca a Vienna, dove un suo amico d’infanzia, Harry Lime, sta svolgendo un’attività di carattere umanitario. Martins si propone di collaborare con l’amico ma, giunto a Vienna, apprende che Harry è morto il giorno prima in seguito a un incidente. Al funerale dell’amico, Martins conosce Calloway, capo della polizia militare americana, il quale gli rivela che Harry era un malfattore. Martins non ci vuol credere e intanto inizia, per suo conto, indagini sulla morte accidentale di Harry.

 

Domenica 16 novembre h 15 – MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA

Apocalypse Now

Apocalypse nowR.: Francis Ford Coppola. Sc.: Francis Ford Coppola,Michael HerrJohn Milius, liberamente ispirato al romanzo Cuore di tenebra di J. Conrad. Int.: Martin SheenMarlon BrandoRobert DuvallFrederic ForrestSam Bottoms. USA, 1979, col., 153’.

Kurtz, colonnello dell’esercito statunitense in Vietnam è uscito dai ranghi, ha sconfinato in Cambogia con i suoi uomini e ha costituito una sorta di impero personale dove combatte una sua feroce guerra privata. Al capitano Willard è affidata la missione di raggiungere Kurtz nel suo territorio e di eliminarlo. Sarà un viaggio terribile, punteggiato di insidie e, ancor più, avvelenato da molteplici orrori.

Domenica 16 novembre h 17 – SPAZIO OBERDAN

Lo straniero che venne dal mare

R.: Beeban Kidron. Sc.: Tim Willocks, dal racconto Amy Foster di J. Conrad. Int.: Rachel Weisz, Vincent Perez, Ian McKellen, Kathy Bates. UK, 1998, col., 110’.

A un naufragio scampa un solo superstite, Yanko, che, ferito e affamato, cerca aiuto nella fattoria del Dottor Kennedy, ma la gente ha paura di lui. Solo una serva, Amy, è gentile e lo aiuta, anche lei è sola e la gente la considera una pazza. Fra i due emarginati dalla società presto nasce l’amore.

 

Domenica 16 novembre h 18 – MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA

I Duellanti

I duellantiR.: Ridley Scott. Sc.: Gerald Vaughan-Hughes, dal racconto The Duel di J. Conrad. Int.: Keith Carradine, Harvey Keitel, Albert Finney. UK, 1977, col., 95’, v.o. sott. it.

È un duello senza fine quello tra il tenente ussaro Armand d’Hubert e l’ufficiale Gabriel Féraud. Quest’ultimo è un tipo particolarmente collerico e, dopo aver sfidato d’Hubert per la prima volta per un futilissimo motivo, continua a perseguitarlo con sfide successive. Finita la guerra, che li ha visti impegnati sugli stessi fronti nelle varie campagne napoleoniche, d’Hubert se ne torna a casa, ma Féraud trova il modo di farsi nuovamente vivo.

 

Domenica 16 novembre h 19 – SPAZIO OBERDAN

I Duellanti

R.: Ridley Scott. Sc.: Gerald Vaughan-Hughes, dal racconto The Duel di J. Conrad. Int.: Keith Carradine, Harvey Keitel, Albert Finney. UK, 1977, col., 95’, v.o. sott. it.

A Strasburgo, nel 1800, mentre Napoleone è Console, il tenente Gabriel Féraud ferisce gravemente in duello il nipote del sindaco e il gen. Treillard incarica il tenente Armand d’Hubert di notificare al collega gli arresti domiciliari. D’Hubert compie il suo dovere mentre Féraud si trova nel salotto di Madame de Lionne; ne provoca l’ira e una sfida a duello. Vincitore, Armand si troverà invischiato per anni e anni in un codice d’onore che lo vuole o assassino o cadavere.

Domenica 16 novembre h 21.15 – SPAZIO OBERDAN

Sabotaggio

R.: Alfred Hitchcock. Sc.: E.V.H. Emmett, I. Hay, C.Bennet, H.Simpson, tratto dal romanzo L’agente segreto di J.Conrad. Int.: Sylvia Sidney, Oskar Homolka, Desmond Tester, John Loder, Joyce Barbour. UK, 1936, col., 76’, v.o. sott. it.

Il gestore di un cinema alla periferia di Londra affida al giovane fratello della moglie un pacco con una bomba a orologeria perché compia, inconsapevolmente, un attentato.

INFO

info@cinetecamilano.it

www.cinetecamilano.it

T 02 87242114

Cineteca Milano @cinetecamilano

 

MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA

Viale Fulvio Testi 121 Milano – MM5 Bicocca

SPAZIO OBERDAN

Viale Vittorio Veneto 2 Milano – MM1 Porta Venezia

VENEZIA 71: PANEL INTERNAZIONALE per BIENNALE COLLEGE-CINEMA

Ricevo e volentieri pubblico

 

la Biennale di Venezia /

Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica /

Biennale College-Cinema – Previsioni e prospettive

Panel internazionale

 

Si intitola Biennale College-Cinema – Previsioni e prospettive il panel internazionale della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, moderato da Peter Cowie, che ha avuto luogo al Lido mercoledì 3 settembre 2014 alle ore 15.00 in Sala Conferenze Stampa, al terzo piano del Palazzo del Casinò.

 

La 71. Mostra di Venezia si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2014 al Lido, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

 

Biennale College-Cinema è il laboratorio di alta formazione aperto a giovani filmmakers di tutto il mondo per la produzione di film a basso costo, realizzato dalla Biennale di Venezia.

 

“L’anno scorso in questo periodo avevamo felicemente constatato che i primi tre film commissionati da Biennale College Cinema erano estremamente interessanti”, fa notare il moderatore dell’incontro, Peter Cowie (storico del cinema ed ex caporedattore internazionale di “Variety”). “Ogni film ha avuto i suoi ammiratori, è stato presentato in occasione di festival cinematografici e ha ricevuto critiche eccellenti. La struttura di Biennale College-Cinema è molto stimolante perché si tratta essenzialmente di un workshop incentrato su due temi principali: la realizzazione di film low-budget in un periodo di recessione globale e il bisogno di trovare giovani autori per ridare forza al cinema”.

 

All’incontro hanno partecipato i registi e produttori dei tre film di Biennale College-Cinema: Ben Young (Gran Bretagna), produttore di Blood Cells, Pierce Varous (Usa), produttori di H. e Duccio Chiarini (Italia), regista di Short Skin.

 

assieme a:

Peter Cowie (Gran Bretagna), Richard Corliss (Usa, autore e capo redattore per il cinema di “Time”, New York), Ann Hornaday (Usa, capo redattore per il cinema di “The Washington Post”, Washington D.C.), Mick LaSalle (Usa, capo redattore per il cinema degli “Hearst Newspapers”, San Francisco), Savina Neirotti (Italia, direttore del TorinoFilmLab e Head of Program di Biennale College-Cinema), Stephanie Zacharek (Usa, la principale critica cinematografica di “The Village Voice”, New York).

 

Biennale College – Cinema, realizzato dalla Biennale di Venezia in sponsorship con Gucci, ha il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema -, e della Regione del Veneto. Biennale College – Cinema si avvale della collaborazione accademica con IFP di New York, del Dubai International Film Festival, e del TorinoFilmLab e del Busan International Film Festival. Direttore è Alberto Barbera, Head of Programme Savina Neirotti.

 

I tre film commissionati quest’anno da Biennale College Cinema:

  • Blood Cells

Regia di Joseph Bull e Luke Seomore. Prodotto da Samm Hailay e Ben Young.

Dopo una catastrofe che ha distrutto la sua famiglia e la sua fattoria dieci anni prima, un’eruzione dal passato forza un giovane esiliato a intraprendere un’odissea attraverso i margini, rotti e bellissimi, dell’Inghilterra contemporanea.

 

  • H.

Diretto da Rania Attieh e Daniel Garcia. Prodotto da Shruti Ria Ganguly e Pierce Varous.

Una storia di due donne, entrambe di nome Helen, le cui vite e relazioni iniziano a disfarsi subito dopo all’esplosione di un meteorite sulla loro città, Troy, New York. Un’interpretazione moderna e lirica di una tragedia greca classica.

 

  • Short Skin

Diretto da Duccio Chiarini. Prodotto da Babak Jalali.

Citazione: Uno deve crescere da duro, ma senza perdere mai la sua tenerezza.

 

***

 

Nel 1963 Peter Cowie ha lanciato l’annuale International Film Guide, da lui curata per 40 anni. Ha scritto più di 30 libri sul cinema, tra cui biografie di Orson Welles, Ingmar Bergman e Francis Ford Coppola, studi sul cinema scandinavo e, più di recente, su Akira Kurosawa. Tra le sue pubblicazioni si segnalano articoli scritti per “The New York Times”, “The San Francisco Chronicle”, “The Los Angeles Times”, “Sunday Times” di Londra, “The Wall Street Journal”, “Le Monde”, “Expressen”, “Neue Zürcher Zeitung”, “The Nation”, e “Sight and Sound”. Dal 1993 al 2000 è stato caporedattore internazionale di “Variety”, è stato inoltre professore di cinema presso la University of California Santa Barbara. Cowie ha scritto più di una dozzina di commenti a corredo di dvd realizzati da Criterion.

 

Richard Corliss ha raggiunto la notorietà come editor dell’influente rivista “Film Comment”, prima di essere nominato critico cinematografico dal “Time”, un ruolo che ricopre tuttora. Corliss è ammirato soprattutto per il suo tenace impegno nel far riconoscere la giusta importanza alla figura dello sceneggiatore nella storia di Hollywood, prima con l’antologia Hollywood Screenwriters, e poi con un libro ancora più brillante, Talking Pictures: Screenwriters in the American Cinema 1927-1973.

 

Cresciuta a Des Moines, in Iowa, Ann Hornaday si è laureata con lode in scienze politiche allo Smith College. Dopo aver lavorato per la rivista “Ms.” come ricercatrice e assistente editoriale, è diventata scrittrice freelance a New York, dove ha iniziato a scrivere di cinema per la sezione Arts & Leisure del “New York Times” e per altre testate. Nel 1995 è stata critica cinematografica dell’“Austin American-Statesman” di Austin, in Texas, dove è rimasta due anni prima di trasferirsi a Baltimora per ricoprire lo stesso ruolo al “Baltimore Sun”. Ha lasciato il “Sun” nel 2000 e ha cominciato a lavorare per il “Washington Post” nel 2002. È stata finalista del premio Pulitzer per la critica nel 2008.

 

Mick LaSalle è critico cinematografico per “The San Francisco Chronicle” e autore di due apprezzati libri sulla Hollywood pre-codice Hays e di un recente studio sulle attrici francesi, The Beauty of the Real. Lavora come critico per il gruppo editoriale Hearst Newspaper. Mick ha inoltre scritto e co-prodotto il documentario della Turner Classic Movies intitolato Complicated Women, basato su un suo libro. Per diversi anni ha tenuto corsi di cinema alla University of California di Berkeley, mentre ora insegna alla Standford University.

 

Nata a Genova, Savina Neirotti si è laureata in Filosofia e ha completato il primo anno di Master in Estetica presso la University of Pennsylvania. Dopo essere tornata in Italia, è diventata la responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, dove era anche a capo del dipartimento formativo. Negli stessi anni ha fondato, insieme con Alessandro Baricco, la Scuola Holden a Torino. È la direttrice del Master in Tecniche di Narrazione presso la Scuola Holden, e supervisiona tutte le attività della scuola, con particolare attenzione ai contatti internazionali. Negli ultimi dieci anni Savina ha scritto articoli e interviste sulla narrazione e sulla musica classica, recensioni di libri e di film per quotidiani italiani e internazionali. È a capo di “Script&Pitch Workshops” dal 2005, e del TorinoFilmLab dal 2008.

 

Stephanie Zacharek è critico di cinema e musica, i suoi testi a proposito di libri e sulla cultura pop sono apparsi, tra gli altri, su “The New York Times”, “New York Magazine”, “Los Angeles Times Book Review”, “Rolling Stone”, “Entertainment Weekly” e “Sight and Sound”. Fa parte della National Society of Film Critics. Il suo lavoro è apparso nell’antologia American Movies Critics, redatta da Philip Lopate nel 2006. Precedentemente la sua carica presso “The Voice”, è stata responsabile critico cinematografico di “Movieline.com”, e per anni ha scritto numerosi articoli per “Salon.com”.

 

 

 

AKIRA KUROSAWA allo Spazio Oberdan di Milano dal 2 al 18 luglio

Ricevo e volentieri pubblico

 

Sala Alda Merini – Spazio Oberdan – Provincia di Milano

Viale Vittorio Veneto 2, Milano

 

AKIRA KUROSAWA

DAL 2 AL 18 LUGLIO 2014

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Dal 2 al 18 luglio 2014 presso Spazio Oberdan della Provincia di Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta AKIRA KUROSAWA, rassegna interamente dedicata a quello che forse è il più grande maestro del cinema giapponese.

 

In 12 lungometraggi, di fatto altrettanti capolavori, un omaggio ad Akira Kurosawa, uno degli imperatori del cinema, autore i cui film, dato il loro grandioso impianto formale, unito alla densità dei temi trattati, solo su grande schermo possono essere apprezzati in tutta la loro straordinaria forza espressiva. Epica, avventura, azione, ma anche riflessione, introspezione, scavo nelle tenebre dell’anima: questi gli ingredienti dell’arte cinematografica di Akira Kurosawa, che ha saputo fondere tradizione e modernità, popolarità e ricerca, contaminando la cultura orientale con gli esempi più alti dell’arte dell’Occidente.

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Nato nel 1910 e scomparso nel 1998, Kurosawa fa il suo esordio alla regia nel 1943, dopo aver tentato la via della pittura, con il film Sugata Sanshiro, prima opera di una carriera fantastica, che conta la produzione di oltre trenta lungometraggi. A partire da L’angelo ubriaco (1948) inizia la sua collaborazione con l’attore Toshiro Mifune, con il quale realizzerà ben sedici pellicole tra le quali spicca Rashomon (1950), Leone d’oro alla mostra del cinema di Venezia e opera che sdogana definitivamente il cinema giapponese in Occidente. Dopo una crisi di depressione e un tentativo fallito di suicidio, Kurosawa torna dietro alla macchina da presa a suo modo, ovvero realizzando altre opere memorabili come Kagemusha – L’ombra del guerriero (1980, Palma d’Oro al Festival di Cannes), Ran (1985) e Sogni (1990), film realizzati con la collaborazione di alcuni registi ammiratori del suo lavoro come Francis Ford Coppola, Steven Spielberg e George Lucas.

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La rassegna offre un’ampia panoramica della carriera del regista, e conta tra i suoi titoli i classici degli anni Quaranta L’angelo ubriaco e Cane randagio (1949); il rivoluzionario Rashomon; lo straziante Vivere (1951); gli shakespeariani Il trono di sangue (1957) e Ran; i classici film di samurai I sette samurai (1954), La fortezza nascosta (1958), La sfida del samurai (1961) e Kagemusha; i biografici e riflessivi Sogni e Rapsodia d’agosto (1992).

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SCHEDE FILM E CALENDARIO PROIEZIONI

 

 

Mercoledì 2 luglio

h 17

L’angelo ubriaco (Akira Kurosawa, Giappone, 1948, b/n, 98’)

Nei sobborghi di Tokyo, nel secondo dopoguerra, nasce uno strano, intenso rapporto di amicizia fra un giovane capomafia malato di tubercolosi e un medico alcolizzato, direttore di una clinica che tenta di salvargli la vita.

 

h 21

Il trono di sangue (Akira Kurosawa, Giappone, 1957, b/n, 110’)

Ispirato al Macbeth di Shakespeare. Al nobile Taketoki Washizu viene profetizzata l’ascesa al potere con il delitto, ma anche un’invincibilità limitata a quando la foresta non si muoverà verso il Castello del Ragno. Esortato dalla diabolica moglie, Washizu usurpa dunque il regno a Kuniharu, ma non potrà evitare il compimento della profezia.

 

Giovedì 3 luglio

h 17            

Sogni (Akira Kurosawa, Giappone, 1990, col., 117’)

Otto storie, più sogni che ricordi, raccontate da un unico personaggio e che ripercorrono in qualche modo la vita dello stesso Kurosawa: dalla magia dell’infanzia alle speranze della maturità, alla visione sofferta e tragica, al limite del nichilismo, degli ultimi anni.

 

Sabato 5 luglio

h 16.45        

Cane randagio (Akira Kurosawa, Giappone, 1949, b/n, 122’)

Il poliziotto idealista Murakami, appena arruolato, tenta in tutti i modi di ritrovare la pistola che gli è stata rubata e che viene usata per commettere una serie di omicidi. Poliziotto e criminale sono entrambi figli del caos postbellico. Un noir girato tra le miseria dei bassifondi di Tokyo, che si trasforma in un documentario di stampo quasi neorealista.

 

h 20.45

I sette samurai (Akira Kurosawa, Giappone, 1954, b/n, 192’)

Giappone, XVI secolo, l’epoca delle grandi guerre civili. Un povero villaggio di contadini vive nell’incubo di una soldataglia dedita al brigantaggio, che periodicamente li assale razziando il raccolto. Disperati, gli abitanti chiedono aiuto a un gruppo di ronin e riescono a trovarne sei disposti a difenderli nonostante l’esiguo compenso. Il settimo “paladino”, Kikuchiyo, è un contadino straccione desideroso di mostrare ai samurai il suo valore. Lo scontro con i banditi sarà all’ultimo sangue, ma alla fine il villaggio sarà liberato.

 

Domenica 6 luglio

h 16                             

Rashômon (Akira Kurosawa, Giappone, 1950, b/n, 88’, v. o. sott. it.)

In una foresta, un bandito ha teso un agguato a un samurai, immobilizzandolo e violentando sua moglie, la quale, visto il marito disonorato, istiga il bandito a ucciderlo. Ma le cose sono andate proprio così o questa è solo la versione del bandito di fronte al tribunale che deve giudicarlo? Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

 

h 18                             

Kagemusha, l’ombra del guerriero (Akira Kurosawa, Giappone, 1980, col., 159’, v. o. sott. it.)

Nel Giappone del 1500, il paese è sotto il controllo di alcuni clan. Capo di uno di questi è Takeda, che in punto di morte ordina di non dare la notizia e di mettere al suo posto un kagemusha, cioè un sosia. Per il ruolo viene scelto un piccolo ladro, meschino e vile, che saprà però morire da eroe. Palma d’Oro al Festival di Cannes.

 

Mercoledì 9 luglio

h 17

Il trono di sangue (Akira Kurosawa, Giappone, 1957, b/n, 110’) Replica

 

h 19.15                         

Rapsodia d’agosto (Akira Kurosawa, Giappone, 1991, col., 98’)

Estate 1990. La storia di una pacifica vacanza che quattro ragazzi dai dieci ai diciott’anni trascorrono in una vecchia casa di campagna presso Nagasaki, in compagnia di una nonna quasi novantenne. I nipoti si fanno raccontare da lei la tragedia dell’agosto 1945, e d essi si immaginano così il terribile fungo atomico. Alla compagnia si aggiunge anche un cugino nippo-americano, che sorprenderà tutti per il suo atteggiamento delicato e sensibile.

 

h 21.15                        

Rashômon (Akira Kurosawa, Giappone, 1950, b/n, 88’, v. o. sott. it.) Replica

 

Giovedì 10 luglio

h 17                     

La sfida del samurai (Akira Kurosawa, Giappone, 1961, b/n, 110’)

In un piccolo villaggio del XVII secolo la vita è paralizzata dalla guerra fra due clan rivali. Finché non arriva un samurai nomade e solitario, Sanjuro, che concepisce un piano ambizioso: ristabilire la pace nel paese schierandosi ora con un clan ora con l’altro, fino alla loro completa distruzione.

 

h 19            

Cane randagio (Akira Kurosawa, Giappone, 1949, b/n, 122’) Replica

 

Venerdì 11 luglio

h 17                             

Rapsodia d’agosto (Akira Kurosawa, Giappone, 1991, col., 98’) Replica

 

h 21        

La fortezza nascosta (Akira Kurosawa, Giappone, 1958, b/n, 139’)

Sullo sfondo di una lotta fra clan rivali, la missione di un pugno di valorosi, guidati dal generale Rokurota, per portare in salvo la giovane principessa erede al trono e un carico d’oro attraverso le linee nemiche. Il film ha ispirato George Lucas per Guerre stellari.

 

Sabato 12 Luglio

h 19

L’angelo ubriaco (Akira Kurosawa, Giappone, 1948, b/n, 98’) Replica

 

Domenica 13 luglio

h 16.30        

Ran (Akira Kurosawa, Giappone/Francia, 1985, col., 143’)

La storia riprende lo shakespeariano Re Lear. Protagonista è Hidetora, potente despota che, ormai vecchio, decide di ripartire il suo regno fra i tre figli, tutti senza scrupoli e ognuno deciso ad andare per la sua strada, scatenando così una guerra fratricida.

 

h 19            

La sfida del samurai (Akira Kurosawa, Giappone, 1961, b/n, 110’) Replica

 

Lunedì 14 luglio

h 20.30        

I sette samurai (Akira Kurosawa, Giappone, 1954, b/n, 192’) Replica

 

Martedì 15 luglio

h 21            

Ran (Akira Kurosawa, Giappone/Francia, 1985, col., 143’) Replica

 

Mercoledì 16 luglio

h 16                             

Kagemusha, l’ombra del guerriero (Akira Kurosawa, Giappone, 1980, col., 159’, v. o. sott. it.) Replica

 

Giovedì 17 luglio

h 17        

La fortezza nascosta (Akira Kurosawa, Giappone, 1958, b/n, 139’) Replica

 

Venerdì 18 luglio

h 21            

Vivere (Akira Kurosawa, Giappone, 1952, b/n, 140’, v. o. sott. it.)

Watanabe è un impiegato municipale, caposervizio della “sezione civili”. Uomo senza molte qualità e privo di interessi, trent’anni di routine hanno soffocato in lui ambizioni e ideali. Dopo aver scoperto di avere il cancro decide di dare un senso alla sua vita occupandosi di trasformare l’immondo acquitrino di un quartiere periferico in un parco destinato ai bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INFO:

T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it

 

MODALITÀ D’INGRESSO:

Biglietto d’ingresso:intero € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50

Proiezione pomeridiana feriale: intero € 5,50, ridotto € 3,50.

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema – e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.

CINECITTA’ E CHOPARD INSIEME PER LA BELLEZZA DEL CINEMA NEL MONDO

Ricevo e volentieri pubblico

 

Cinecittà e Chopard insieme per la bellezza del cinema nel mondo

Chopard, il marchio di eccellenza mondiale dell’orologeria e della gioielleria, già sponsor del Festival di Cannes e produttore della Palma d’oro, sarà il main sponsor di un importante intervento di restauro dell’ingresso di Cinecittà che avrà inizio nel mese di maggio per essere completato entro il mese di settembre 2014.

 

Il progetto, elaborato congiuntamente da Cinecittà Studios e Istituto Luce-Cinecittà, – del quale quest’anno ricorre il 90mo anniversario dalla fondazione – sarà annunciato il 14 maggio, giorno di apertura della 67a edizione del Festival di Cannes, dalla terrazza dell’Hotel Martinez, dove è ospitata la mostra fotografica “Backstage at Cinecittà” con immagini dell’Archivio Storico Luce, in collaborazione con la Cineteca Nazionale. 

Si tratta del primo appuntamento di una partnership che i tre marchi intendono estendere nei prossimi anni, in forme e contenuti d’importanza strategica per quel mito di Cinecittà famoso in tutto il mondo.

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Meta dal 2011 di decine di migliaia di visitatori grazie all’iniziativa Cinecittà Si Mostra, gli Studios di via Tuscolana 1055 a Roma nascono nel 1937 su progetto di Gino Peresutti e conobbero il loro massimo splendore a partire dagli anni Cinquanta quando, per la quantità di kolossal statunitensi che vi trovarono accoglienza, fu ribattezzata la “Hollywood sul Tevere”.

 Negli Studios vennero girati,  tra gli altri,  Quo vadis di Mervin Le Roy, War and peace di King Vidor, Ben Hur di William Wyler e Cleopatra di Joseph L. Mankiewicz e opere di grande valore come Bellissima di Luchino Visconti, Umberto D. di Vittorio De Sica, I vitelloni di Fellini, Il viale della speranza e Una vita difficile di Dino Risi e decine di film francesi tra cui Fanfan la Tulipe di Christian Jaque e La carrozza d’oro di Jean Renoir. Ed ancora film di genere come il western Per qualche dollaro in più di Sergio Leone ed opere d’autore di grande impegno, come Ludwig di Luchino Visconti, Novecento di Bernardo Bertolucci, Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, Once upon a time in America di Leone.

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Tra le produzioni internazionali: The last emperor di Bertolucci, The adventures of Baron Munchausen di Terry Gilliam, The godfather, part III di Francis F. Coppola, Cliffhanger di Renny Harlin, The English patient di Anthony Minghella, fino a Gangs of New York di Martin Scorsese che confermò il sodalizio tra Scorsese e lo scenografo Dante Ferretti, dopo il primo incontro avvenuto proprio a Cinecittà sul set di La città delle donne (1980) di Fellini.

 

Ed è proprio al regista italiano 5 volte premio Oscar che lo scorso anno, nel ventennale dalla sua morte, veniva intitolato il Teatro 5 di Cinecittà, il più grande d’Europa – mentre Chopard, già attento e sensibile partner di Cinecittà Studios e Luce-Cinecittà, dedicava un evento ispirato a La Strada.

 Tra le ultime produzioni realizzate negli studi di Cinecittà: We have a Pope di Nanni Moretti, To Rome with Love di Woody Allen, Romeo & Juliet di Carlo carlei, Borgia I – II (Tv series), The Third Person di Paul Haggis e Everest di Baltasar Kormakur.