PREAPERTURA VENEZIA 73 – TUTTI A CASA di LUIGI COMENCINI restaurato

Ricevo e volentieri pubblico

Tutti a casa 1la Biennale di Venezia

 Serata di Pre-apertura (martedì 30 agosto 2016)

della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 In Sala Darsena al Lido

Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini nel centenario del regista

in una nuova copia restaurata, presentata in prima mondiale

 Sarà dedicata al grande regista Luigi Comencini (1916 – 2007) in occasione del centenario della nascita, la serata di Pre-apertura di martedì 30 agosto della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà nella Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido.

Sarà proiettato, in un restauro digitale a cura di Filmauro e CSC – Cineteca Nazionale di Roma, il capolavoro diComencini Tutti a casa (Italia/Francia, 1960), con Alberto Sordi, Serge Reggiani, Carla Gravina ed Eduardo De Filippo, prodotto da Dino De Laurentiis, sceneggiato da Age e Scarpelli e premiato all’epoca con due David di Donatello e un Nastro d’argento.

Tutti a casa 2Il restauro viene presentato in prima mondiale ed è stato realizzato in 4K a partire dai negativi originali messi a disposizione da Filmauro. Le lavorazioni in digitale sono state eseguite presso il laboratorio Cinecittà Digital Factory, Roma. Il ritorno in pellicola 35 mm è stato realizzato presso il laboratorio Augustus Color, Roma.

La 73. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016 diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Tutti a casa di Luigi Comencini è uno tra i più celebri e riusciti esempi di ciò che ha reso immortale la commedia all’italiana: l’impasto di comico e drammatico, di vero e grottesco, di coraggio e voglia di sopravvivere. Comencini, con la complicità autobiografica dei due grandi sceneggiatori Age e Scarpelli e con le amare risate provocate da un grandissimoAlberto Sordi, racconta tutto il caos dell’8 settembre 1943, quando con l’armistizio di Badoglio i soldati del re e del duce furono abbandonati a se stessi, tra mille paure. Nel film Alberto Sordi, al telefono sotto il tiro dei tedeschi, chiede ai superiori: “Signor colonnello, sono il tenente Innocenzi, è successa una cosa straordinaria, i tedeschi si sono alleati con gli americani. Cosa dobbiamo fare?”.

Tutti a casa è un film “on the road” lungo l’Italia disastrata e confusa di quel periodo, quando i soldati non ebbero più ordini e ciascuno decise di tornare al suo paese: tutti a casa, appunto. Nella vicenda, il sottotenente Alberto Innocenzi (Sordi), abituato a obbedire e a non contraddire, viene abbandonato dai suoi soldati e si mette in fuga dal nord al sud con l’amico ulceroso, il geniere Ceccarelli di Napoli (Serge Reggiani).  Incontra i tedeschi desiderosi di rappresaglie che gli sparano addosso, vede l’odissea di una ragazza ebrea in fuga (ci rimette la pelle un giovane soldato veneto), conosce un prigioniero americano nascosto in soffitta, si ricongiunge col padre (Eduardo De Filippo), che vorrebbe rimandarlo nelle file fasciste, fino al riscatto finale durante le 4 giornate di Napoli. Comencini dichiarò all’epoca: “L’8 settembre la gente fu abbandonata a se stessa, ed era questo che volevo descrivere”.  Il film fu premiato da un grande successo popolare, con oltre un miliardo di lire al box office.

Luigi Comencini (1916 – 2007), a cui la Biennale di Venezia ha attribuito nel 1987 il Leone d’oro alla carriera, è considerato uno dei grandi maestri della commedia all’italiana, nonché “il regista dei bambini”. Sul fronte della commedia il suo primo capolavoro è Pane, amore e fantasia (1953), con Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica, vincitore dell’Orso d’argento a Berlino, prototipo del cosiddetto “neorealismo rosa” e uno dei più alti incassi nella storia del cinema italiano, seguito negli anni da altre commedie di successo come Pane, amore e gelosia (1954), Mariti in città (1957), Lo scopone scientifico (1972) e Mio Dio, come sono  caduta in basso! (1974).

Tutti a casa 3Sul tema dell’infanzia, Comencini cominciò subito nel 1946 con Bambini in città, il suo primo corto documentario (premiato a Venezia e col Nastro d’argento), mentre Proibito rubare (1948), ambientato tra gli scugnizzi di Napoli, è il suo primo lungometraggio. La sua importante linea “infantile” prosegue con La finestra sul Luna Park (1957), Incompreso (1966, in concorso a Cannes e premiato col David di Donatello), Voltati Eugenio (1980, presentato a Venezia), Un ragazzo di Calabria(1987, in concorso a Venezia), Marcellino pane e vino (1991), il suo ultimo film diretto con la figlia Francesca. Vanno inoltre ricordati gli incontri con due classici della letteratura infantile come Le avventure di Pinocchio (1972) e Cuore (1984).

Fondatore nel 1935 con Alberto Lattuada e Mario Ferrari della Cineteca italiana di Milano, Comencini ha diretto complessivamente una quarantina di lungometraggi, senza contare i documentari, gli sceneggiati e le inchieste per la Rai. Ha praticato molti generi oltre alla commedia, come il giallo (La donna della domenica, 1975), il melodramma (Incompreso, 1966), il film letterario (La ragazza di Bube, 1963), il film in costume (Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano, 1969), il film-opera (La Bohème, 1988), ma si è dedicato anche a film più singolari (Cercasi Gesù, 1982, premiato col Nastro d’argento). In un’intervista all’inizio degli anni ’80 Comencini dichiarò di essere disposto a difendere una decina dei suoi film, che però “non sarebbero mai nati se non avessi fatto altri film sbagliati, in parte o completamente. Ma film in cattiva fede non ne ho mai fatti”.

VENEZIA 72: LEONE D’ORO ALLA CARRIERA a BERTRAND TAVERNIER

Dal sito ufficiale della Mostra

Leone d’oro alla carriera al regista francese Bertrand Tavernier
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È stato attribuito al regista francese Bertrand Tavernier il Leone d’oro alla carriera della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre 2015). La cerimonia di premiazione si è svolta martedì 8 settembre in Sala Grande  dopo la proiezione del suo film La vie et rien d’autre (La vita e nient’altro, 1989, 135’).
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.
Nella presentazione al Cda della proposta di Leone d’oro alla carriera, Alberto Barbera scrive: “Tavernier è un autore completo, istintivamente anticonformista, coraggiosamente eclettico. L’insieme dei suoi film costituisce un corpus in parte anomalo nel panorama del cinema francese degli ultimi quarant’anni. Non riconducibile alle istanze più radicali della Nouvelle Vague, nonostante le iniziali e assidue frequentazioni critiche di alcuni fra i suoi esponenti, né riduttivamente assimilabile alla Tradizione della Qualità, di cui peraltro ha mantenuto alcuni tratti distintivi sapientemente innovati: l’attenzione per la solidità narrativa, la cura nella costruzione dei personaggi, l’attitudine all’introspezione psicologica, la presenza costante di un substrato letterario. In Tavernier, l’importanza attribuita alla dimensione artigianale del mestiere si compenetra di altre due componenti: l’amore per il cinema classico americano, del quale ha assimilato la capacità di fare spettacolo senza rinunciare a una dimensione espressiva, e l’innata passione per i temi politici e sociali, che conferiscono al suo cinema caratteristiche personalissime e originali”.

Bertrand Tavernier è stato due volte in Concorso alla Mostra di Venezia, nel 1986 con Round Midnight – A mezzanotte circa (che ha ottenuto l’Oscar per la colonna sonora e la nomination per il protagonista, il sassofonista statunitense Dexter Gordon) e nel 1992 con il poliziesco Legge 627. Tavernier ha ricevuto l’Orso d’argento al Festival di Berlino per il suo lungometraggio d’esordio L’orologiaio di Saint-Paul (1974), tratto da Simenon, e sempre a Berlino ha vinto l’Orso d’oro nel 1995 per il poliziesco L’esca. Nel 1984 ha ottenuto il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes per Una domenica in campagna. Ha vinto in tutto quattro premi César (l’Oscar francese).

Tavernier, che Barbera definisce “figura centrale della scena cinematografica francese”, ha inoltre ricevuto una “carte blanche” per la sezione Venezia Classici con la quale ha
selezionato quattro titoli per la sezione, ovvero: Pattes blanches (White Paws) [Zampe
bianche] di Jean Grémillon, La Lupa (The Vixen) di Alberto Lattuada, Sonnenstrahl (Ray of Sunshine) [Viva la vita] di Pál Fejös, A Matter of Life and Death [Scala al paradiso] di Michael Powell ed Emeric Pressburger.

Nella motivazione del premio, Alberto Barbera sottolinea infatti che: “Tavernier è anche
un appassionato critico cinematografico, caratterizzato da un spiccato gusto
antiaccademico e da una predilezione per la scoperta e la rivalutazione di artisti
sconosciuti. Talento messo a frutto in testi memorabili che costituiscono opera di
riferimento per chiunque voglia ripercorre la storia del cinema francese, americano e
italiano in particolare, con l’aiuto dello sguardo raffinato e non convenzionale di un
cinefilo che rifugge ogni tentazione dogmatica, facendo prova di un’apertura di spirito, di
una curiosità e di una larghezza di vedute inconsuete”.

VENEZIA 72: Quattro capolavori scelti da Bertrand Tavernier per Venezia Classici

Dal sito ufficiale della Mostra

I film restaurati di Venezia Classici /
La “carte blanche”
del Leone d’oro alla carriera Bertrand Tavernier /
Il regista Francesco Patierno
Presidente della Giuria di studenti di cinema

Per la prima volta alla Mostra di Venezia, un Leone d’oro alla carriera ha avuto quest’anno a disposizione una “carte blanche” per selezionare alcuni titoli rari, dimenticati o sottovalutati, per la sezione Venezia Classici.

21314-La_lupa_3____CSC_-_Cineteca_NazionaleIl maestro del cinema francese (e appassionato critico cinematografico) Bertrand Tavernier – Leone d’oro alla carriera della 72. Mostra di Venezia (2-12 settembre 2015) – presenterà personalmente al pubblico prima della proiezione, in veste di Guest Director della sezione Venezia Classici, quattro capolavori da lui scelti: Pattes blanches (White Paws) [Zampe bianche] di Jean Grémillon, La Lupa (The Vixen) di Alberto Lattuada, Sonnenstrahl (Ray of Sunshine) [Viva la vita] di Pál Fejös, A Matter of Life and Death [Scala al paradiso] di Michael Powell ed Emeric Pressburger.

Sarà invece il regista italiano Francesco Patierno (La gente che sta bene, Cose dell’altro mondo) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per la terza volta – assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA.

Tra i capolavori restaurati di Venezia Classici della 72. Mostra, saranno presentati: Aleksandr Nevskij (1938) di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Amarcord (1973) di Federico Fellini, Akahige (Barbarossa, 1965) di Akira Kurosawa, Le beau Serge (Bitter Reunion, 1958) di Claude Chabrol, Fenggui lai de ren (The Boys from Feng-kuei, 1983) di Hou Hsiao-hsien, Heaven Can Wait (Il paradiso può attendere, 1943) di Ernst Lubitsch, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini, Umut (Speranza, 1970) di Yılmaz Güney, Vogliamo i colonnelli (1973) di Mario Monicelli.

La 72. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 2 al 12 settembre 2015, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.

Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. Gli studenti della Giuria presieduta da Francesco Patierno, provenienti da diverse Università italiane, sono 26 laureandi in Storia del Cinema indicati dai docenti dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Questo l’elenco dei 21 titoli di Venezia Classici selezionati, di cui 19 restauri che concorreranno al premio per il miglior film restaurato della 72. Mostra:

 Akahige (Red Beard) [Barbarossa]
20052-Red_Beard_4di Akira Kurosawa (Giappone, 1965, 185’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Tōhō Co., Ltd.

 Aleksandr Nevskij (Alexander Nevsky) [Alessandro Nevsky]
di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (URSS, 1938, 108’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Mosfilm

 Amarcord
di Federico Fellini (Italia, 1973, 123’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: Cineteca di Bologna con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini. In collaborazione con Cristaldifilm e Warner Bros.

 Apenas un delincuente (Hardly a Criminal) [Appena un delinquente]
di Hugo Fregonese (Argentina, 1949, 90’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Museo del Cine y Filmoteca Buenos Aires

 Le beau Serge (Bitter Reunion)
di Claude Chabrol (Francia, 1958, 93’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Gaumont

 Fenggui lai de ren (The Boys from Feng-kuei) [I ragazzi di Feng-kuei]
di Hou Hsiao-hsien (Taipei cinese, 1983, 99’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: Cinémathèque Royal de Belgique in collaborazione con Hou Hsiao-hsien e The Film Foundation’s World Cinema Project

 Heaven Can Wait [Il cielo può attendere]
di Ernst Lubitsch (Usa, 1943, 113’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: The Film Foundation

 Léon Morin, prêtre (Léon Morin, Priest) [Léon Morin, prete]
di Jean-Pierre Melville (Francia, 1961, 130’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Studiocanal

 La lupa (The Vixen)
di Alberto Lattuada (Italia, 1953, 93’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Filmauro

 A Matter of Life and Death [Scala al paradiso]
di Michael Powell, Emeric Pressburger (Regno Unito, 1946, 104’, Colore)
proiezione realizzata in collaborazione con Park Circus Limited

 I mostri
21302-I_mostri_1di Dino Risi (Italia, 1963, 118’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Museo Nazionale del Cinema di Torino – Fondazione Maria Adriana Prolo e Cineteca di Bologna, in collaborazione con Rti-Mediaset, Lyon Film e Surf Film

 Pattes blanches (White Paws) [Zampe bianche]
di Jean Grémillon (Francia, 1949, 92’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Gaumont

 Pyaasa (The Thirsty One) [Sete eterna]
di Guru Dutt (India, 1957, 144’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Ultra Media & Entertainment Pvt. Ltd.

 The Power and the Glory [Potenza e gloria]
di William K. Howard (Usa, 1933, 80’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: 20th Century Fox

 Salò o le 120 giornate di Sodoma (Salò, or the 120 Days of Sodom)
di Pier Paolo Pasolini (Italia, 1975, 116’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: Cineteca di Bologna e CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Alberto Grimaldi

 To Sleep with Anger [Dormire con rabbia]
di Charles Burnett (Usa, 1990, 101’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: Sony Pictures

 Sonnenstrahl (Ray of Sunshine) [Viva la vita]
di Pál Fejös (Germania/Austria, 1933, 87’, B/N)
proiezione realizzata in collaborazione con Filmarchiv Austria

 The Trial of Vivienne Ware
di William K. Howard (Usa, 1932, 55’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: The Museum of Modern Art

 Umut (Hope) [Speranza]
21058-Umut_2di Yılmaz Güney (Turchia, 1970, 97’, B/N)
restauro in anteprima mondiale: Repubblica di Turchia – Ministero della Cultura e del Turismo

 Venise
produzione Gaumont Chronochrome (Francia, 1912, 10’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: Gaumont

 Vogliamo i colonnelli (We Want the Colonels)
di Mario Monicelli (Italia, 1973, 96’, Colore)
restauro in anteprima mondiale: CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean Film

A completamento della sezione Venezia Classici, ecco una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori:

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 A Flickering Truth
di Pietra BRETTKELLY (Nuova Zelanda/Afghanistan, 2015, 91’)

 Helmut Berger, Actor di Andreas HORVATH (Austria, 2015, 90’)

 Alfredo Bini, ospite inatteso (Alfredo Bini, the Unexpected Guest)
di Simone ISOLA (Italia, 2015, 84’)

 For the Love of a Man
di Rinku KALSY (India, 2015, 85’)

 Jacques Tourneur le Médium (Filmer l’invisible) di Alain MAZARS (Francia, 2015, 60’)

 The 1000 Eyes of Dr Maddin
di Yves MONTMAYEUR (Francia, 2015, 65’)

 Mifune: the Last Samurai
di Steven OKAZAKI (Giappone, 2015, 70’)

 Dietro gli occhiali bianchi (Behind the White Glasses)
di Valerio RUIZ (Italia, 2015, 104’)

VENEZIA 72: la versione restaurata di OTELLO di Orson Welles finalmente a Venezia

Ricevo e volentieri pubblico


NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ORSON WELLES, L’OTELLO FINALMENTE A VENEZIA

NEL 1951 WELLES RITIRÒ IL FILM DAL CONCORSO ALL’ULTIMO MOMENTO: OGGI QUELLA VERSIONE ITALIANA, RESTAURATA DAL CSC – CINETECA NAZIONALE, ARRIVA AL LIDO PER LA PRE-APERTURA DELLA MOSTRA (IL 1° SETTEMBRE)


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Nel settembre 1951 è in programma alla Mostra del Cinema di Venezia l’Otello di Orson Welles. Si tratta della versione italiana del film, la più lunga, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles.

Sarebbe la prima proiezione mondiale. Ma non avrà mai luogo. Welles convoca una conferenza stampa e, con aria mesta, annuncia che la copia non è pronta. Il film verrà ritirato dal concorso, e una nuova versione, più corta ma in inglese, sarà presentata al Festival di Cannes nel maggio successivo, vincendo il Grand Prix.

Oggi quella rarissima versione italiana del film arriva finalmente al Lido per il centenario della nascita di Orson Welles, in una versione restaurata dal CSC – Cineteca Nazionale, per la pre-apertura della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, martedì 1 settembre.

In occasione del centenario, il CSC – Cineteca Nazionale ha pubblicato anche il volume L’Otello senz’acca. Orson Welles nel fondo Oberdan Troiani di Alberto Anile, che racconta le vicende della versione italiana dell’Otello e le vicissitudini di uno dei set più avventurosi della storia del cinema.

Vi ricordiamo inoltre i tre restauri che la Cineteca Nazionale presenterà nella sezione Venezia Classici (in allegato il c.s.):

  • La lupa di Alberto Lattuada (1952), unico titolo italiano nella “carta bianca” del Leone d’oro alla carriera Bertrand Tavernier (restauro promosso da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Lucana Film Commission).
  • Vogliamo i colonnelli (1973), nel centenario della nascita di Mario Monicelli (restauro promosso da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean film).
  • Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), nel quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini (restauro promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.
 

VENEZIA 72: LA CINETECA NAZIONALE ALLA RISCOPERTA DEL CINEMA ITALIANO

Ricevo e volentieri pubblico

LA CINETECA NAZIONALE ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA

 

ALLA RISCOPERTA DEL CINEMA ITALIANO:

VOGLIAMO I COLONNELLI

PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI MARIO MONICELLI

CARTA BIANCA A BERTRAND TAVERNIER:

LA LUPA DI ALBERTO LATTUADA

SALÒ

PER IL 40° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI

 

L’autentica riscoperta di due grandi film dimenticati, firmati da due maestri del nostro cinema, e un omaggio a Pier Paolo Pasolini. Una commedia profetica ed esilarante di Mario Monicelli e un mélo di grande forza visiva di Alberto Lattuada, mai restaurati finora, e il film-testamento Salò: sono le proposte che la Cineteca Nazionale presenterà alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre, nella sezione Venezia Classici:

  • In occasione del Leone d’oro alla carriera a Bertrand Tavernier, il regista francese è stato chiamato – in qualità di “guest director” della sezione Venezia Classici – a selezionare quattro capolavori: unico italiano in questa “carta bianca” della memoria, La lupa di Alberto Lattuada (1952), uno dei primi film girati tra i Sassi di Matera, sensuale melodramma tratto dalla novella di Verga e sceneggiato – tra gli altri – da Alberto Moravia. Il restauro di La lupa è promosso da CSC – Cineteca Nazionale.
  • Nel centenario della nascita, uno dei film più feroci e sorprendenti del maestro della commedia Mario Monicelli. Un golpe di fascisti cialtroni e militari inetti: Vogliamo i colonnelli (1973), ispirato all’attualità più drammatica e bruciante degli anni ’70, è un fuoco di fila di battute e situazioni, dominato da un irresistibile Ugo Tognazzi. Il restauro di Vogliamo i colonnelli è promosso da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean film.
  • Nel quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, il suo film-testamento Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), primo capitolo di una Trilogia della morte rimasta incompiuta a causa dell’assassinio di PPP, il 2 novembre 1975. Il restauro di Salò è promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.

ELEONORA GIORGI QUESTA SERA A ROMA A UNIVISION DAYS

Ricevo e volentieri pubblico

ELEONORA GIORGI INCONTRA IL PUBBLICO

 

A UNIVSION DAYS ROMA

 

MARTEDI’ 16 GIUGNO ore 20.00

finnicellaIn occasione della pubblicazione in dvd Mustang Entertainment di “Mia moglie è una strega” di Castellano & Pipolo (1980) Eleonora Giorgi incontra il pubblico di Univision Days a Roma alle Scuderie di Palazzo Ruspoli, oggi, Martedì 16 Giugno alle ore 20.00 (via della Fontanella Borghese 56 Roma)

Premiata con il David di Donatello e il Nastro d’argento nel 1982 per “Borotalco” di Carlo Verdone, Eleonora Giorgi, già a partire dalla metà degli anni ’70 si impone nel panorama cinematografico italiano come icona di eleganza e di bellezza, conquistando il consenso e l’affetto del pubblico, grazie a commedie di grande successo, come “Mani di velluto” e i già citati “Mia moglie è una strega” e “Borotalco”, oltre a collaborazioni con i grandi autori del nostro cinema tra cui Alberto Lattuada per “Cuore di cane”, Giuliano Montaldo per “L’Agnese va a morire”, Franco Brusati per “Dimenticare Venezia”, Damiano Damiani per “Un uomo in ginocchio”, Dario Argento per “Inferno”, etc. Eleonora Giorgi è regista e sceneggiatrice di “Uomini & donne, amori & bugie” (2003) per cui ottiene una candidatura ai David  e “L’ultima estate” (2009).

IL FILM ‘600. La strega Finnicella è stata condannata al rogo dai membri dell’Inquisizione, nella figura del cardinale Altieri. Le sue ceneri, però, vengono conservate nel tempo, e ritrovate quasi 400 anni dopo da un gruppo di operai durante dei lavori di scavo. Lo spirito di Finnicella viene immediatamente liberato, e parte alla ricerca di un discendente della famiglia Altieri… Finnicella si trova di fronte un agente di borsa un bel po’ imbranato e si mette in testa di rovinargli il matrimonio…

Italia, 1980, 86′ un film di Franco Castellano, Giuseppe Moccia (Pipolo)con Eleonora Giorgi, Renato Pozzetto, Helmut Berger, Lia Tanzi, Sonia Otero

UniVision Days è l’evento promosso da UNIVIDEO, Unione Italiana Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online, in collaborazione con il MiBACT. Il programma completo è consultabile qui: http://www.univisiondays.it/category/eventi/eventi-roma/

Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito.

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Libera, forte e indomita Mustang Entertainment si pone sul mercato dell’Home Video come editore audiovisivo attento alla costruzione e realizzazione di un catalogo prestigioso composto da film classici, film d’autore, novità cinematografiche e direct to video coniugando l’alta qualità del prodotto ad una grande potenzialità commerciale, come nella tradizione dei due soci. Per la distribuzione e commercializzazione dei suoi titoli, Mustang si avvale della rete agenti di CG Entertainment. info@mustangentertainment.it

VENEZIA 71: I CLASSICI DEL CINEMA ITALIANO A VENEZIA

Ricevo e volentieri pubblico

 

I classici del cinema italiano a Venezia: Una giornata particolare restituito al suo splendore originario, il primo film al mondo in hd, i cent’anni di Alberto Lattuada

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Una giornata particolare è uno dei classici del cinema italiano, vertice del cinema di Ettore Scola e della coppia Loren/Mastroianni. Il film è noto per lo straordinario lavoro di desaturazione del colore operato dal direttore della fotografia Pasqualino De Santis. Dopo un primo restauro analogico realizzato 11 anni fa, oggi le tecnologie digitali hanno permesso di restituire al meglio il procedimento elaborato all’epoca.

Arlecchino 3Arlecchino (1983), cortometraggio di Giuliano Montaldo girato in esterni reali a Venezia con la fotografia di Vittorio Storaro e interpretato da Ferruccio Soleri, il grande Arlecchino di Strehler, fu il primo esperimento al mondo di film interamente girato e montato in alta definizione.

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Per festeggiare i cent’anni di Alberto Lattuada, il CSC-Cineteca Nazionale presenta per la prima volta restaurato un classico del neorealismo italiano, Senza pietà (1948). Alla Mostra del Cinema verrà anche presentato il libro-intervista Il cinema secondo Lattuada, ultima opera del grande critico torinese Gianni Volpi, scomparso l’anno scorso.

 

DATI TECNICI

 

Arlecchino

Arlecchino 2Il film venne girato in un formato sperimentale, elettronico HDTV (alta definizione televisiva) analogico dal quale era prevista la successiva trascrizione – mediante apparato elettronico ad hoc – su pellicola negativa 35 mm per la stampa di copie standard cinematografiche. La RAI di Milano ha recuperato il video dal nastro originario ripristinando le ormai obsolete macchine d’epoca e collegandole a un moderno HD recorder di standard televisivo odierno (1920 x 1080 linee) dal quale nei laboratori Deluxe di Roma è stato realizzato a cura della Cineteca Nazionale un DCP standard DCI per cinema digitale. La fase di restauro e realizzazione del DCP è stata seguita da Vittorio Storaro.

 

Una giornata particolare

Una giornata particolare 1La Technicolor mise a punto un sistema di stampa – ENR – che permetteva di desaturare i colori per ottenere il particolarissimo tono fotografico voluto da Ettore Scola e Pasqualino De Santis. Nel 2003 questo sistema era ormai desueto e per il restauro analogico-fotochimico, curato da Giuseppe Rotunno, fu adottato un ingegnoso metodo con il quale, utilizzando diversi dosaggi di bianco e di nero, si cercò di raggiungere un risultato equivalente. Undici anni dopo, per realizzare digitalmente ciò che per via fotochimica è ormai impossibile, e per riproporre il film in standard e ambiente D-Cinema, si è ripartiti dai negativi originali, acquisiti digitalmente mediante scanner a risoluzione 4K. Successivamente si è attuato un attento “grading” del colore per test successivi, avendo quali modelli di riferimento una copia stampata negli anni novanta dalla Cineteca Nazionale con il sistema ENR e una più recente frutto del restauro del 2003.

Le lavorazioni a cura del CSC-Cineteca Nazionale sono state effettuate presso il laboratorio L’immagine Ritrovata di Bologna con la supervisione di Luciano Tovoli.

A VENEZIA CINQUE CLASSICI DEL CINEMA ITALIANO RESTAURATI DALLA CINETECA NAZIONALE

Ricevo e volentieri pubblico

 

A Venezia cinque classici del cinema italiano
restaurati da CSC – Cineteca Nazionale

Alla 71° Mostra Internazionaled’Arte Cinematografica saranno presentati film di De Sica, Lattuada, Manfredi, Montaldo, Scola

 

Anche quest’anno il CSC – Cineteca Nazionale contribuisce alla sezione Venezia Classici della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che, con crescente successo, propone una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo, permettendo la riscoperta di opere del passato trascurate o sottovalutate. La scelta della Cineteca Nazionale è andata a tre lungometraggi e due cortometraggi tra i titoli più preziosi del nostro patrimonio.

Per gli 80 anni di Sophia Loren è stato restaurato uno dei film più importanti dell’attrice, che la vede al fianco di un altrettanto straordinario Marcello Mastroianni: Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola.    Il restauro digitale 4k permetterà di apprezzare al meglio il lavoro del direttore della fotografia Pasqualino De Santis, che per l’occasione inventò un colore desaturato, al confine con il bianco e nero.

Uno dei classici del cinema italiano Umberto D. (1951) di Vittorio De Sica viene presentato con la collaborazione dell’Associazione Vittorio De Sica e della Cineteca di Bologna. Il film, apice del neorealismo e titolo leggendario per generazioni di cinefili e registi, è stato restaurato a partire dai negativi originali conservati in Cineteca Nazionale.

A cent’anni dalla nascita di Alberto Lattuada, sarà possibile ammirare il restauro di uno dei capolavori del regista, Senza pietà (1948), che mescola neorealismo, noir e melodramma in una sceneggiatura scritta, tra gli altri, da Federico Fellini.Viene pubblicato in questa occasione il libro intervista di Gianni Volpi Il cinema secondo Lattuada, CSC – Donzelli.

Inoltre, nell’ambito della manifestazione Nino! – Omaggio a Nino Manfredi che celebra il decennale della morte dell’attore-autore, viene riproposta, in collaborazione con Erminia Manfredi, Dalia Events, Onni e Faso Film, la prima prova registica di Manfredi, L’avventura di un soldato, episodio del film L’amore difficile (1962). Tratto da un racconto di Italo Calvino e quasi privo di dialoghi, il cortometraggio è uno dei gioielli sconosciuti della commedia all’italiana. Infine, in collaborazione con Rai e Airsc, è stato effettuato il restauro di uno dei primi cortometraggi italiani in alta definizione, Arlecchino (1982) di Giuliano Montaldo.

 

 

Lungometraggi

 

Una giornata particolare (A Special Day)
di Ettore Scola (Italia/Francia, 1977, 110’, Colore)
restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Surf Film

 

Umberto D.

di Vittorio De Sica (Italia, 1952, 91’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cineteca di Bologna, l’Associazione Vittorio De Sica e RTI

Senza pietà (Without Pity)
di Alberto Lattuada (Italia, 1948, 89’, B/N)
restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cristaldi Film

 

 

Cortometraggi

Arlecchino (Harlequin)
di Giuliano Montaldo (Italia, 1983, 8’, Colore)
restauro: Rai Radiotelevisione Italiana e CSC–Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema

 L’avventura di un soldato – episodio di L’amore difficile (The Adventure of a Soldier – episode from Of Wayward Love)

di Nino Manfredi (Italia/Germania, 1962, 25’, Colore)

restauro: CSC–Cineteca Nazionale di Roma, con la collaborazione di Erminia Manfredi, Dalia Events, Onni e Faso Film

 

VENEZIA: GIULIANO MONTALDO PRESIDENTE DELLA GIURIA DI STUDENTI DI CINEMA

Ricevo e volentieri pubblico

 

la Biennale di Venezia /

71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 

I 21 film restaurati di Venezia Classici /

Giuliano Montaldo presidente della giuria di studenti di cinema

 

Sarà il regista Giuliano Montaldo (Sacco e Vanzetti, L’Agnese va a morire, Gli occhiali d’oro) a presiedere la giuria di studenti di cinema che alla 71. Mostra di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2014) assegnerà il PREMIO VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e il PREMIO VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA. Gli studenti della giuria, provenienti da diverse Università italiane, sono 28 laureandi in Storia del Cinema indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. E’ il secondo anno che questi riconoscimenti vengono assegnati.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici – riscoprendo opere del passato trascurate o sottovalutate – realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.

La-Cina-e-vicinaAnche quest’anno la Biennale di Venezia è presente in Venezia Classici con le Collezioni del suo Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC), che prosegue anche con questa attività la valorizzazione del suo patrimonio. In particolare alla 71. Mostra sarà proiettato il capolavoro di Marco Bellocchio La Cina è vicina, Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia 1967, restaurato dalla Sony Pictures Entertainment, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, anche grazie alla preziosa copia d’epoca conservata dall’ASAC.

 

Alla 71. Mostra saranno 21 i film restaurati della sezione Venezia Classici,di cui 18 lungometraggi e 3 cortometraggi.

Fra i lungometraggi, si va da Bulli e pupe (1955) di Joseph L. Mankiewicz a Baci rubati (1968) di François Truffaut, da The Innocents (1961) di Jack Clayton a Macbeth (1971) di Roman Polanski, da Umberto D. (1952) di Vittorio De Sica a L’udienza (1971) di Marco Ferreri fino a Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola, per citare solo alcuni fra i titoli più noti.

Questi in particolare i 3 cortometraggi: Arlecchino (Harlequin) di Giuliano Montaldo (1983, 8’), il primo esperimento di HDTV realizzato dalla RAI con la Sony e la NHK (televisione pubblica giapponese) che ha aperto la strada al cinema digitale, con Vittorio Storaro direttore della fotografia e Ferruccio Soleri protagonista; L’amour existe (Love Exists) [L’amore esiste] di Maurice Pialat (1961, 19’)e L’avventura di un soldatoepisodio di L’amore difficile (The Adventure of a Soldier – episode from Of Wayward Love) di Nino Manfredi (1962, 25’), omaggio al grande attore italiano a 10 anni dalla scomparsa.

 

La 71. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 27 agosto al 6 settembre 2014, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

 

 

Questi i titoli dei 21 film restaurati di Venezia Classici alla 71. Mostra:

 

Lungometraggi

 

  • Baisers volés (Stolen Kisses) [Baci rubati]

di François Truffaut (Francia, 1968, 90’, Colore)

restauro: Mk2

 

  • Bez końca (No End) [Senza fine]

di Krzysztof Kieślowski (Polonia, 1984, 108’, Colore)

restauro: Studio Filmowe Tor col supporto del National Audiovisual Institute (the Multiannual Government Programme Culture +) e del Polish Film Institute

 

  • Gelin (Bride) [Sposa]

di Ömer Lütfi Akad (Turchia, 1973, 92’, Colore)

restauro: Erman Film

 

  • Guys and Dolls [Bulli e pupe]

di Joseph L. Mankiewicz (USA, 1955, 150’, Colore)

restauro: Warner Bros. Motion Pictures Imaging e Samuel Goldwin

 

  • Kanojo dake ga shitteiru (Only She Knows) [Soltanto lei sa]

di Takahashi Osamu (Giappone, 1960, 63’, B/N)

restauro: Shochiku Co. Ltd e TOKYO FILMeX

 

 

  • L’udienza (Papal Audience/The Audience)

di Marco Ferreri (Italia/Francia, 1971, 112’, Colore)

restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Cristaldi Film

 

  • La Cina è vicina (China is near)

di Marco Bellocchio (Italia, 1967, 108’, B/N)

restauro: Sony Pictures Entertainment (copia d’epoca di riferimento dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia – ASAC), in collaborazione con Cineteca di Bologna

 

  • Mouchette [Mouchette – Tutta la vita in una notte]

di Robert Bresson (Francia, 1967, 82’, B/N)

restauro: Argos Films, con il sostegno del Centre National du Cinéma et de l’Image Animée (CNC)

 

  • Senza pietà (Without Pity)

di Alberto Lattuada (Italia, 1948, 89’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cristaldi Film

 

  • The Innocents [Suspense]

di Jack Clayton (Regno Unito/USA, 1961, 100’, B/N)

restauro: Twentieth Century Fox

 

  • The Iron Mask [La maschera di ferro]

di Allan Dwan (USA, 1929, 97’, B/N)

restauro: The Museum of Modern Art, New York

 

  • The Man From Laramie [L’uomo di Laramie]

di Anthony Mann (USA, 1955, 102’, Colore)

restauro: Sony Pictures Entertainment

 

  • The Tales of Hoffmann [I racconti di Hoffmann]

di Michael Powell, Emeric Pressburger (Regno Unito, 1951, 138’, Colore)

restauro: The Film Foundation e il BFI National Archive in associazione con Studiocanal.I fondi per il restauro sono stati offerti dalla Hollywood Foreign Press Association, dal Franco-American Cultural Fund, The Film Foundation, e la Louis B. Mayer Foundation

 

  • The Tragedy of Macbeth [Macbeth]

di Roman Polanski (Regno Unito/USA, 1971, 140’, Colore)

restauro: Sony Pictures Entertainment

 

  • Todo modo

di Elio Petri (Italia/Francia, 1976, 125’, Colore)

restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film

 

  • Umberto D.

di Vittorio De Sica (Italia, 1952, 91’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Cineteca di Bologna, l’Associazione Vittorio De Sica e RTI

 

  • Una giornata particolare (A Special Day)

di Ettore Scola (Italia/Francia, 1977, 110’, Colore)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Surf Film

 

  • Ya Shagayu po Moskve (Walking the Streets of Moscow) [A zonzo per Mosca]

di Georgij Daneljia (URSS, 1963, 78’, B/N)

restauro: Gosfilmofond

 

Cortometraggi

 

  • L’amour existe (Love Exists) [L’amore esiste]

di Maurice Pialat (Francia, 1961, 19’, B/N)

restauro: Les Films de la Pléiade/Les Films du Jeudi e L’Agence du court métrage, con il supporto del Centre National du Cinéma et de l’Image Animée (CNC)

 

  • Arlecchino (Harlequin)

di Giuliano Montaldo (Italia, 1983, 8’, Colore)

restauro: Rai Radiotelevisione Italiana e CSC–Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema

 

  • L’avventura di un soldatoepisodio di L’amore difficile (The Adventure of a Soldier – episode from Of Wayward Love)

di Nino Manfredi (Italia/Germania, 1962, 25’, Colore)

restauro: CSC–Cineteca Nazionale di Roma, con la collaborazione di Erminia Manfredi, Dalia Events, Onni e Faso Film

 

A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. L’elenco completo della sezione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Mostra di Venezia, che si terrà a Roma giovedì 24 luglio alle ore 11 (Hotel St. Regis).

 

Giuliano Montaldo – Nota biografica

Il suo esordio nel mondo del cinema risale al 1950 quando, ancora studente, Carlo Lizzani gli affida il ruolo di protagonista nel suo ACHTUNG! BANDITI! (1952). La carriera di attore prosegue con ruoli di grande rilievo in CRONACHE DI POVERI AMANTI (1954) di Lizzani, e GLI SBANDATI (1955) di Maselli.

Ma la vera passione di Montaldo è la macchina da presa. Dopo alcune esperienze come aiuto, è collaboratore alla regia di Gillo Pontecorvo ne LA LUNGA STRADA AZZURRA (1957), KAPO’ (1960) e LA BATTAGLIA DI ALGERI (1966).

Debutta alla regia con TIRO AL PICCIONE (1960), in concorso alla Mostra di Venezia; seguono UNA BELLA GRINTA (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino e i due film americani, AD OGNI COSTO (1967) e GLI INTOCCABILI (1969), quest’ultimo presentato in concorso al Festival di Cannes.

Con SACCO E VANZETTI (1971) e GIORDANO BRUNO (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’AGNESE VA A MORIRE (1977), CIRCUITO CHIUSO (1978) e IL GIOCATTOLO (1979).

Nel 1980 Montaldo dirige lo sceneggiato MARCO POLO, una grande produzione internazionale, venduto in 76 nazioni e vincitore del prestigioso Premio Emmy come migliore serie televisiva presentata negli Stati Uniti.

Negli anni ‘80 inizia la sua attività di regista di opere liriche tra cui ricordiamo il grande successo di pubblica della TURANDOT del 1983 per l’Arena di Verona. Nello stesso anno realizza ARLECCHINO, il primo esperimento mondiale di riprese in alta definizione per la televisione.

Il ritorno al cinema è segnato dai film IL GIORNO PRIMA (1985), GLI OCCHIALI D’ORO (1987), premiato alla Mostra di Venezia con l’Osella d’Oro per la scenografia e i costumi, e IL TEMPO DI UCCIDERE (1989) tratto dal libro di Ennio Flaiano.

Negli anni ’90, Montaldo si è prevalentemente dedicato alla regia di opere liriche, tra le quali IL TROVATORE (1990) con Luciano Pavarotti, al Teatro Comunale di Firenze, LA BOHEME (1994) con Placido Domingo, all’Arena di Verona, UN BALLO IN MASCHERA e la TOSCA (1998), quest’ultima successivamente riproposta con grande successo nell’immensa cornice dello stadio Olimpico di Roma.

È del 2008 il suo ultimo film I DEMONI DI SAN PIETROBURGO. Sempre nel 2008 Montaldo gira il documentario, L’ORO DI CUBA. Nel 2014 è ancora regista di opere liriche.

Dal 30 novembre 1999 al 30 novembre 2002 Giuliano Montaldo è stato Presidente di Rai    Cinema. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

 

Venezia, 15 luglio 2014

LUIS BACALOV e IL VANGELO SECONDO MATTEO a cinquant’anni dal set

Ricevo e volentieri pubblico

 

A ROMA, ISOLA TIBERINA, GIOVEDÌ 17 LUGLIO

LUIS BACALOV RIESEGUE E DIRIGE DAL VIVO  PER LA PRIMA VOLTA LE MUSICHE ORIGINALI DEL VANGELO SECONDO MATTEO: UN EVENTO SPECIALE PER CELEBRARE IL FILM A CINQUANT’ANNI DAL SET

 IL Maestro Luis Bacalov_RID

Basilicata terra di cinema promuove uno straordinario omaggio al mezzo secolo del film con la partecipazione del Maestro che ricorderà quell’esperienza con i testimoni di allora, a cominciare  dall’interprete pasoliniano per eccellenza, NINETTO DAVOLI.

LA SERATA APRE L’ESTATE ROMANA DI BASILICATA TERRA DI CINEMA

L’ingresso per il pubblico è gratuito, ma è obbligatorio prenotarsi a questa email (e attendere conferma): basilicataterradicinema@gmail.com

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Giovedì 17 luglio, in occasione dei 50 anni dalle riprese del capolavoro di Pier Paolo Pasolini IL VANGELO SECONDO MATTEO proprio in Basilicata, tra Matera, Barile e il Castello di Lagopesole, la Lucana Film Commission e APT Basilicata offriranno nell’ARENA dell’Isola del cinema (all’Isola Tiberina) un evento speciale: il Maestro Luis Bacalov, autore delle musiche originali, nonché arrangiatore e direttore delle altre musiche (da Bach, a Mozart, Spiritual, Cori Russi) che compongono l’indimenticabile colonna sonora del film, eseguirà, alle ore 21, “LA MIA MUSICA DEL VANGELO SECONDO MATTEO”, un CONCERTO accompagnato dall’ Orchestra Roma Sinfonietta.

Pier Paolo Pasolini con Manolo Bolognini e Maurizio Lucidi, allora suo aiuto,foto di Domenico Notarangelo_RIDAlla serata saranno presenti numerosi ospiti: Ninetto Davoli, interprete del film, Manolo Bolognini, fratello di Mauro e ancora oggi di lucidissima verve (è del 1925) nel ricordo dei vari incroci con il Pasolini cineasta, per il quale fu organizzatore generale (in La ricotta e, appunto, per Il Vangelo secondo Matteo) e poi produttore, nel 1968, per Teorema, Roberto Cicutto, AD di Luce Cinecittà e 50 anni fa spettatore alla Mostra del Cinema di Venezia, dove il 4 settembre 1964 fu presentato Il Vangelo secondo Matteo che vinse il Premio Speciale della Giuria e il Premio OCIC (Office Catholique International du Cinema), con Laura Delli Colli, presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani, qui anche coinvolta dalla memoria ‘familiare’ sul film, interviene Stefano Delli Colli, figlio del grande direttore della fotografia del film, Tonino, che rievocherà i giorni del set attraverso la testimonianza di suo padre.

È la prima volta che il Maestro Premio Oscar® per Il postino, riesegue e dirige dal vivo le musiche originali da lui composte per il film. Al termine del concerto la proiezione della versione restaurata, in pellicola, de Il Vangelo secondo Matteo, grazie alla collaborazione fra Lucana Film Commission e Cineteca Nazionale-Centro Sperimentale di Cinematografia.

PIER PAOLO PASOLINI ED ENRIQUE IRAZOQUI, GESU', IN PAUSA DI LAVORAZIONE DEL FILMGli omaggi per l’anniversario del film di Pasolini continueranno poi il 20 luglio, a Matera, dove sarà inaugurata una grande mostra di fotografia e scultura dedicata a Il Vangelo secondo Matteo. Un legame profondo con il capoluogo lucano, candidato a capitale europea della cultura 2019, che proprio con Pasolini ebbe la sua consacrazione come incontaminato set biblico per antonomasia, tanto che in seguito molti registi, anche stranieri, lo hanno poi scelto per ambientare il racconto della vita di Gesù: basti ricordare Mel Gibson con il suo The Passion, girato proprio dieci anni fa, nel 2004, fra Matera e Craco, il ‘paese fantasma’.

Il concerto del Maestro Luis Bacalov a Roma s’inserisce nell’ambito delle numerose iniziative che la Regione Basilicata presenterà per il quarto anno consecutivo a L’Isola del Cinema, con il collaudato brand BASILICATA TERRA DI CINEMA, arrivando anche a quest’edizione con un ricco programma d’iniziative finalizzate a promuovere tanto il cineturismo, sempre più in crescita, quanto la sua vocazione, anch’essa in netta ascesa, a essere scelta come set cinematografico di piccole e grandi produzioni, anche internazionali.

Il 30 luglio, infatti, la Lucana Film Commission presenterà alle ore 21Non solo film, per un anno di Film Commission”, una serata-evento per raccontare i risultati del lavoro di un anno di attività dell’organo regionale, i risultati di un Bando per il sostegno all’audiovisivo da realizzare in Basilicata (per lungo e cortometraggi) e la proiezione degli audiovisivi e videoclip musicali girati nel territorio lucano, da quello di Omar Pedrini a quello di Arisa, passando per i 99 Posse e alcune band musicali lucane. Sarà infine presentato il primo format per il web: il fantahorror Protocollo s, e il cortometraggio, vincitore del Globo d’Oro 2014, Sassiwood, di e con Antonio Andrisani e Sergio Rubini.

PPP sul di de IL VANGELO SECONDO MATTEO foto di Domenico Notarngelo_ridAlla serata, coordinata da Laura Delli Colli, saranno presenti Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, Gianpiero Perri, direttore generale dell’APT Basilicata, Alberto Versace, direttore generale di Sensi Contemporanei, oltre a produttori, registi e attori che di recente hanno preso parte a lavori cinematografici, televisivi o musicali in Basilicata. Gran finale, per il pubblico romano dell’Isola Tiberina, con una proiezione speciale del film The Passion di Mel Gibson.

Dal 4 Agosto, inoltre, per tutti i lunedì del mese, la Basilicataoffre al pubblico dell’Isola una Rassegna cinematografica di film girati in territorio lucano intitolata “Ieri, Oggi, Domani”, maratona serale di capolavori del cinema italiano fra cui La Lupa di Alberto Lattuada, Il Demonio di Brunello Rondi (entrambi prodotti nel 1963), Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato, primo film girato in Basilicata (a Matera), nel 1949, scritto e diretto da Carlo Lizzani, e C’era una volta di Francesco Rosi, per un omaggio a una strepitosa, indimenticabile Sophia Loren.

“A Roma, città della ‘Grande bellezza’ – dichiara Paride Leporace, direttore della LFC – ‘Basilicata terra di cinema’ ha trovato da diversi anni una vetrina di prestigio per le sue attività istituzionali legate proprio al cinema come volano di industria e turismo. Abbiamo concepito anche in questa edizione un cartellone di buon profilo che saprà conquistare anche con la nostra simpatia meridionale non solo gli appassionati della nostra terra, ma tanta gente di cinema e naturalmente gli spettatori romani. Vi offriamo un po’ di gusto e compagnia, ma soprattutto qualità, a partire dalle celebrazioni pasoliniane de Il Vangelo secondo Matteo che ben s’inseriscono tra le grandi mostre, come quella romana e quella dedicata al film, in fase di inaugurazione (a luglio) nella stessa Matera che anche Pasolini ha contribuito a rendere universale. Un bilancio anche per il nostro primo bando che non mancherà di attirare i numerosi operatori cinematografici della capitale”.

“Anche quest’anno –ha dichiarato il DG dell’APT Basilicata Gianpiero Perri– grazie alla proficua collaborazione con la Lucana Film Commission, il ‘Basilicata terra di cinema’ garantisce continuità nell’ambito di una rassegna evento come l’Isola del cinema,con iniziative qualificate che riescono a trasmettere la bellezza e la poesia della nostra regione”.

La presenza della Basilicata a L’Isola del Cinema, con il brand BASILICATA TERRA DI CINEMA, nasce quest’anno dalla sinergia fra APT Regione Basilicata, Lucana Film Commission e Sensi Contemporanei (il progetto del dipartimento dello Sviluppo Economico, nato per la diffusione e la valorizzazione del patrimonio culturale del Sud d’Italia).

 

Il ‘LUCAN PARK’ per vincere premi e gadget ogni sera

 

Nei pressi dell’Arena, come ogni anno un vero e proprio stand dove saranno forniti, tutti i giorni dalle 20 a mezzanotte, informazioni e materiali per un viaggio in Basilicata, potendo scegliere fra diversi itinerari che ricalcano le orme dei film girati in terra lucana dagli anni ’50 a oggi. Presso lo stand si potranno inoltre ricevere notizie circa le attività della Lucana Film Commission e sarà possibile, iscrivendosi, giocare a un particolare “lucan park” per vincere premi e gadget.