LA RECENSIONE – THE BIG SICK di Michael Showalter

hero_Big-Sick-2017TITOLO: THE BIG SICK; REGIA: Michael Showalter; genere: commedia; paese: USA; anno: 2017; cast: Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter; durata: 119′

Nelle sale italiane dal 16 novembre, The big Sick è l’ultimo lungometraggio diretto da Michael Showalter.

Il lungometraggio ci racconta la storia vera tra il comico Kumail Nanjiani (qui, tra l’altro, nel ruolo di sé stesso) e sua moglie Emily V. Gordon, i quali si sono conosciuti durante uno spettacolo di lui e, con il passare del tempo, hanno dovuto farei conti con la diversità delle loro culture di origine, oltre che con la singolare malattia di lei, la quale, però, ha permesso a Kumail di capire quali fossero i suoi veri sentimenti nei confronti della ragazza stessa.

Molto più che una gradevole commedia, questa diretta da Showalter. Se ad uno script pulito sommiamo ottime trovate comiche perfettamente unite al dramma della malattia, ecco che abbiamo un prodotto piuttosto raffinato e da tenere d’occhio.

Malgrado, inoltre, la forte attualità, anche il tema della diversità di culture, così come la questione dell’11 settembre e del terrorismo non vengono mai trattati in modo retorico o buonista. Al contrario, il regista, così come lo stesso Nanjiani, che ha preso parte alla stesura della sceneggiatura, non hanno paura di osare, di scadere nel “politically scorrect”, quando necessario.

Il risultato è una commedia gradevole e ben realizzata, che per l’attenzione ai dettagli e la riuscita contaminazione di generi si è rivelata davvero una piacevole sorpresa.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – CAFFE’ di Cristiano Bortone

24856-29316-caff-1-2_jpg_620x250_crop_upscale_q85TITOLO: CAFFÈ; REGIA: Cristiano Bortone; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia, Cina, Belgio; cast: Hichem Yacoubi, Dario Aita, Fangsheng Lu; durata: 112′

Nelle sale italiane dal 13 ottobre, Caffè è l’ultimo lungometraggio diretto da Cristiano Bortone: una co-produzione italo-cinese-belga presentata in anteprima alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori.

Belgio. Hamed è fuggito dall’Iraq ed ha aperto un’attività insieme alla sua famiglia. Egli è un padre premuroso ed affettuoso. Un giorno, però, qualcuno rapina il suo negozio e l’uomo riesce a rintracciare il ladro – un giovane ragazzo padre disoccupato –al fine di farsi ridare almeno una preziosa macchina del caffè a cui è molto legato. Le cose, però, avranno un esito inaspettato.

Italia. Renzo è un giovane sommelier del caffè appena trasferitosi a Trieste con la sua ragazza, la quale aspetta un bambino. Il ragazzo, però, non riuscendo a trovare lavoro, verrà coinvolto da un gruppo di conoscenti nell’organizzazione di una rapina.

caffeCina. Fei è il giovane manager di un’industria chimica, il quale è in procinto di sposare la figlia del suo capo. Un giorno viene mandato nello Yunnan – la sua terra d’origine – al fine di occuparsi di un grave incidente in alcuni stabilimenti del posto. Qui, grazie anche ad una giovane pittrice solita dipingere i suoi quadri con del caffè, il ragazzo riscoprirà i veri valori della vita.

Senza dubbio, dal punto di vista della scrittura, l’operazione effettuata da Bortone è parecchio interessante. Soprattutto se si pensa ad una società come quella odierna, sempre più xenofoba ed individualista, all’interno della quale ognuno sembra pensare solo a sé stesso e a ciò che lo riguarda in prima persona. E, in questo caso, il caffè – al giorno d’oggi uno dei prodotti più diffusi del mondo – fa da perfetto McGuffin, nonché da indovinato collante all’interno delle tre storie. Storie, queste, che, nonostante tutto, non si incrociano mai. Ma che hanno, appunto, molto più in comune di quanto si possa pensare.

caff_hishem_yacoubi_jpg_351x0_crop_q85Detto questo, il fattore che meno convince è proprio la regia. Dopo una suggestiva scena iniziale in cui vediamo inquadrata una tazzina di caffè con la voce fuoricampo del figlioletto di Hamed intento a leggerne i fondi, tutto il resto del film non riesce a reggere la stessa poesia e la stessa potenza visiva. Saranno il troppo spazio dedicato ai dialoghi a scapito quasi delle immagini, sarà l’universale difficoltà nello scrivere film corali (il buon Robert Altman è stato, in questo settore, una vera e propria mosca bianca), sarà, appunto il troppo “detto” ed il troppo poco “non detto”, ma Caffè ha, purtroppo, tutto l’aspetto di una fiction televisiva. Interessanti le scene in cui viene operato un montaggio alternato (forse eccessivamente usato, però), ad esempio, ma la musica in sottofondo non sempre si rivela appropriata. Al contrario, soprattutto per quanto riguarda la scena del pestaggio di Hamed a casa del ladro, riesce quasi a disturbare lo spettatore.

Peccato. Soprattutto perché – malgrado il tema dell’universalità sia già stato sfruttato – l’idea di unire varie storie e varie culture grazie al caffè è senza dubbio originale, accattivante ed indovinata. Se non altro perché ci regala anche quel tocco di speranza e di ottimismo di cui tutti, in fondo, abbiamo bisogno. Almeno quanto abbiamo bisogno di caffè!

VOTO: 6/10

Marina Pavido

APERITIVI E PROIEZIONI AL SARDINIA FILM FESTIVAL

Ricevo e volentieri pubblico

aperitivo-1Peter Marcias dialoga con Francesca Arca di Radio Venere alle 19 in via Torre Tonda. Oggi e domani è possibile ritirare i biglietti gratuiti per una serata di cinema e di calcio. Per venire incontro agli amanti del cinema che hanno anche la passione del calcio, il Sardinia Film Festival propone per sabato 2 luglio una serata particolare: si inizia alle 19.30 con la premiazione dei corti vincitori di questa edizione e poi, alle 21, il grande schermo del Quadrilatero manda in diretta la partita Italia-Germania. Nell’intervallo tra i due tempi, in proiezione il cortometraggio vincitore del David di Donatello, “Bellissima”, alla presenza del regista Alessandro Capitani.

 La quarta giornata del Sardinia Film Festival, giovedì 30 giugno, si apre di pomeriggio alle 17 (Aula “Salvatore Satta” del Quadrilatero, viale Mancini 3) con la proiezione di alcuni cortometraggi fuori concorso selezionati da uno dei partenr europei del SFF, l’irlandese Fastnet Short Film Festival. Il Fastnet fa parte della rete europea di festival che il Sardinia sta consolidando da un paio d’anni per promuovere i giovani filmmakers e far circolare i loro lavori fuori dai confini nazionali. Ne fa parte anche l’Edinburgh Short Film Festival, ospite la sera dell’inaugurazione con una selezione di cortometraggi fuori concorso. Inoltre, il direttore dell’ESFF, Paul Bruce, è quest’anno in giuria insieme al regista Salvatore Mereu e a Manuela Buono della casa di distribuzione “Slingshot Film” di Trieste.

Alle 19 il Sardinia Film Festival si sposta dalla sede del Quadrilatero alla terrazza esterna del ristorante “Borgo di Torre Tonda” in via Torre Tonda 24. Qui la giornalista di Radio Venere, Francesca Arca, intervista il regista Peter Marcias, uno degli autori più conosciuti e apprezzati del giovane cinema sardo. Oristanese, classe 1977, Marcias è autore di numerosi documentari (tra cui “Ma la Spagna non era cattolica” e “Liliana Cavani-Una donna nel cinema”), cortometraggi e lungometraggi, il più recente dei quali è “Dimmi che destino avrò”, che affronta il tema dell’integrazione tra culture diverse.

filmofrenico-lightLe proiezioni serali dei film in concorso iniziano alle 21 nello spazio esterno del Quadrilatero in viale Mancini 5. Il primo film in programma, “La paralisi” di Gianni Costantino, è una commedia amara e divertente con protagonista un anziano pieno di vita costretto dai parenti a spacciarsi per invalido per incassare la pensione di invalidità. “La gita”, in concorso sia in Vetrina Sardegna che in Fiction Italiana è un lavoro tutto sassarese. Il regista, Giampiero Bazzu, ha scritto la sceneggiatura insieme allo scrittore Gianni Tetti, ispirandosi liberamente alla graphic novel “Gli Innocenti” del fumettista e regista Gipi. Anche il cast è tutto locale, così come le location di Piazza d’Italia, Predda Niedda e la spiaggia di Platamona. Dalla Germania arriva “Trade Queen” di David Wagner, con protagonisti Mr Jonas e Mr. Schmidt, all’apparenza due grigi venditori, in realtà portatori di una vita interiore inaspettata. “The pinky” (Polonia) di Tomasz Cichon è un thriller all’ultimo respiro ambientato in un ristorante cinese, capace di tenere gli spettatori incollati sulla sedia fino all’inaspettato scioglimento. Il documentario spagnolo “The dance of the infants” (La danza dei bambini) racconta la corrida parallela dei bambini che costruiscono tori di legno per poi correre lungo le strade proprio come fanno i grandi. Sempre dalla Spagna arriva la commedia Señor o señorito? di Cristina Piernas e Victoria Ruiz. Questa la sinossi: in un mondo dominato dalle donne, Bernardo dovrà affrontare un singolare colloquio per accedere alla posizione di segretario che desidera. La filmmaker francese Agnès Vialleton nel delizioso e surreale “Game of life” (Il gioco della vita) parla di due fratelli che, pur vivendo lontani, si ritrovano tutti gli anni per compiere un rito molto partiolare all’interno di un cimitero. Arriva dal Canada “Winter” (Inverno) di Lina Roessler, la storia dei piccoli Farzin e Gita e del loro tentativo di dare un senso alla scomparsa della madre e alla nuova casa in Canada subito dopo la rivoluzione iraniana nei primi anni del 1980.

DAL 29 GIUGNO AL 3 LUGLIO A BARI LA 13° EDIZIONE DEGLI ITALIAN SCREENINGS

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Ricevo e volentieri pubblico

L’assessore alle Culture Silvio Maselli rende noto che si terrà a Bari, dal 29 giugno al 3 luglio prossimo, la tredicesima edizione degli Italian Screenings organizzati da Istituto Luce Cinecittà, che vedrà manager e buyers internazionali animare uno degli appuntamenti più importanti per gli addetti ai lavori del cinema italiano.

Gli Italian Screenings, infatti, sono l’unico mercato annuale interamente dedicato alle produzioni italiane e, mai come in questa edizione, i numeri parlano da soli: 130 operatori, 30 Paesi rappresentati, 20 film in anteprima mondiale, oltre alle anteprime internazionali, 60 proiezioni.

Numeri in aumento rispetto agli anni precedenti, a conferma del prestigio crescente dell’appuntamento, che si conferma come l’iniziativa di maggior successo per l’internazionalizzazione del cinema italiano.

La scelta di Bari come luogo dove creare l’incontro tra i film italiani, i potenziali distributori e i possibili coproduttori si motiva come una risposta coerente al lavoro fatto da Regione Puglia e Apulia Film Commission, in questi anni, per creare, all’interno della regione, un sistema che supporti e coordini l’intera filiera cinematografica, dall’ideazione alla distribuzione, passando per scrittura, produzione e promozione. Un esempio virtuoso divenuto fonte di ispirazione per altri settori economici, anche a livello nazionale.

“Siamo onorati di ospitare a Bari per il secondo anno consecutivo gli Italian Screenings – commenta Silvio Maselli – e siamo grati a Istituto Luce Cinecittà che ha confermato la scelta del capoluogo pugliese per un appuntamento attesissimo dagli addetti ai lavori del cinema di tutto il mondo. Appuntamenti come questi rappresentano per Bari la conferma di essere città perfetta per accogliere i business meeting e ci danno fiducia per raggiungere sempre più ambiziosi traguardi”.

 

La tredicesima edizione degli Italian Screenings, in programma presso il Multicinema Galleria, sarà presentata nel corso di un incontro con la stampa fissato giovedì 30 giugno alle 10.30

LA RECENSIONE DI MARINA: VIAGGIO DA PAURA di Alì F. Mostafa

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TITOLO: VIAGGIO DA PAURA; REGIA: Alì F. Mostafa; genere: commedia, drammatico; anno: 2015; paese: Emirati Arabi; cast: Fahad Albutairi, Shadi Alfons, Fadi Rifaai; durata: 108′

Nelle sale italiane dal 12 maggio, Viaggio da paura è l’ultimo lungometraggio diretto da Alì F. Mostafa, che ampi consensi di pubblico ha già ottenuto per i suoi precedenti lavori, City of Life e From A to B.

I protagonisti sono tre amici: Omar –insegnante di educazione fisica che a breve diventerà papà – Ramy – aspirante giornalista freelance orgoglioso dei suoi 737 followers su Twitter – e Jay – DJ squattrinato oppresso dalla dispotica figura paterna. I ragazzi decideranno di partire per Beirut, al fine di visitare la tomba del loro amico Hadi, morto anni prima durante un bombardamento. Tra situazioni al limite del surreale e rocambolesche avventure, i giovani avranno modo di rafforzare ancora di più il loro rapporto, oltre ad imparare a conoscere sé stessi.

un_viaggio_da_paura_madeline_zima_christina_ulfsparre_fahad_albutairi_shadi_alfons2Ciò che qui viene raccontato è, principalmente, la storia di una grande amicizia e del suo evolversi nel corso degli anni, oltre alla singolare commistione di tre differenti culture che vengono a contatto tra loro e che, proprio grazie ad importanti sentimenti in gioco, riescono a trovare validi punti d’incontro.

A metà strada tra il classico road movie irriverente, scanzonato e – spesso e volentieri politically scorrect – che tanto successo ha avuto negli Stati Uniti, e tra il prodotto crudo e realistico tipico della cinematografia mediorientale, il lungometraggio di Mostafa vede il regolare alternarsi di due diversi registri – dal comico al drammatico – fotografando con fedeltà e senza eccessivi buonismi tante diverse culture a stretto contatto tra loro, con tutta la drammaticità della guerra sullo sfondo.

From_AtoB_PR_Stills_141030.038Onesto, sentito, ma allo stesso tempo ironico e spensierato, Viaggio da paura ha dalla sua il fatto che, nonostante la grande attualità e l’imponenza dei temi trattati, un certo distacco abbia fatto da grande protagonista durante la lavorazione stessa, evitando, quindi, di rendere il prodotto eccessivamente autocommiserante e ricco di forti stereotipi. Allo stesso modo, gli interpreti si sono dimostrati perfettamente all’altezza dei ruoli loro assegnati, cambiando di volta in volta registro, ma senza mai andare sopra le righe e mantenendo – per tutta la durata del lungometraggio – una soddisfacente credibilità.

viaggio-da-paura-hdimgEppure sono, a volte, proprio questi cambi di registro a creare problemi a livello di scrittura. Essendo, infatti, spesso e volentieri, pericolosamente repentini, non sempre mantengono la necessaria linearità richiesta, ma fanno sì, al contrario, che determinate scene risultino eccessivamente finte, artefatte, oltre che decisamente poco coinvolgenti. Lo stesso si potrebbe affermare per quanto riguarda le numerose gag presenti nel film: interessante l’idea di alleggerire il tutto con qualche elemento comico, ma in questo caso, gli espedienti scelti risultano visti e rivisti, al punto da diventare quasi prevedibili. Peccato, perché per la sua onestà e per lo sguardo ingenuo e smaliziato allo stesso tempo, questo ultimo lavoro di Mostafa avrebbe potuto avere una riuscita di gran lunga migliore.

Detto questo, comunque, ci troviamo in ogni caso davanti ad un prodotto singolare nel suo genere, che – proprio per la personale lettura della società qui raccontata – senza dubbio merita, da parte dello spettatore, una certa fiducia.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

IL GRANDE SENTIERO. HABITAT, CULTURE, AVVENTURE – dall’8 novembre al 3 gennaio a Bergamo, Nembro, Colere e Vezzano

Ricevo e volentieri pubblico

Torna Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure

rassegna di Lab 80 dedicata alle grandi sfide umane e sportive

 

Dall’8 novembre al 3 gennaio incontri con ospiti internazionali
del mondo della montagna e dello sport estremo, proiezioni di film, presentazioni di libri, musica dal vivo e mostre

 

A Bergamo, Nembro, Colere e Vezzano (TN): tra gli altri Simon Yates,
George Meegan, Isabel Suppé e il bergamasco Angelo Minali

 

Sei anni con Il Grande Sentiero, tra imprese ai limiti dell’umano, grandi sfide con la natura e racconti in parole e immagini. Torna la rassegna che Lab 80 dedica a “habitat, culture e avventure”: la sesta edizione prende il via sabato 8 novembre e propone appuntamenti fino al 3 gennaio, a Bergamo, Nembro e Colere (con una puntata fuori provincia, in Trentino, il 14 novembre in collaborazione con Mese Montagna – www.ilgrandesentiero.it).

Anche quest’anno sono previsti incontri con ospiti internazionali del mondo della montagna e dello sport estremo, proiezioni di film, presentazioni di libri, musica dal vivo e mostre fotografiche. Per raccontare insieme ai protagonisti esperienze e storie forti, avventure umane prima ancora che sportive, e un rapporto diverso con l’ambiente.

Qualche nome? Tra gli altri ci saranno Simon Yates, celebre alpinista britannico divenuto protagonista di un romanzo e di un film; George Meegan, recordman assoluto dei viaggi a piedi (all’inizio degli anni ’80 ha camminato dalla Patagonia all’Alaska); Francesco Salvato, riferimento internazionale del kayak, che ha percorso i fiumi di tutto il mondo. E, ancora, Isabel Suppé, argentina sopravvissuta rocambolescamente ad una caduta da 400 metri mentre saliva una via di ghiaccio in Perù nel 2010, e il bergamasco Angelino Minali, reduce da 35mila chilometri in bicicletta in Sud America.

E se nel 2013 la parola d’ordine nella creazione della rassegna è stata “ampliamento del respiro”, un’azione da realizzare camminando, correndo, arrampicando, sciando o anche solo contemplando, quest’anno ad ispirare gli organizzatori è stata l’evoluzione stessa del respiro, il suo uso più bello: il canto. Per citare un brano dello scrittore Davide Sapienza, che prenderà parte al Grande Sentiero 2014: «Non ascoltare lo spiffero del passato sul collo, ma il vento del tuo canto che ti precede…».

Il programma dell’edizione 2014 del Grande Sentiero prevede incontri con 14 personaggi tra alpinisti, sportivi estremi, scrittori e fotografi; la proiezione di 18 film, molti in anteprima con la presenza in sala dei registi; due presentazioni di libri, una camminata letteraria, una mostra fotografica e un eccezionale concerto con il gruppo bergamasco dei Verbal che presenta in anteprima assoluta la sonorizzazione del film «Karakorum», realizzato dal grande Massimo Terzano nel 1929, una chicca dagli archivi della Cineteca Centrale del Cai.

Il programma dettagliato si trova sul sito www.ilgrandesentiero.it. Tra gli appuntamenti più significativi va ricordato l’evento di apertura: sabato 8 novembre, dalle 15,45, Nevio Oberti, vice direttore della Scuola di Escursionismo del Cai di Bergamo, e lo scrittore Davide Sapienza guidano un «vagare cittadino» da Piazza Vecchia al Palamonti, sede del Cai in città, leggendo brani dell’ultimo libro di Sapienza, «Camminando» (edito da Lubrina), che verrà poi presentato in serata proprio al Palamonti.

Lunedì 10, alle 21 nella Sala Gavazzeni di via Tasso a Bergamo, in collaborazione con Isrec, si tiene la proiezione gratuita del film «Montagne in fiamme» di Luis Trenker e Karl Hartl, del 1931. Protagonisti i soldati altoatesini dell’esercito austriaco sulle Dolomiti, durante la prima guerra mondiale.

Da martedì 11 a sabato 15 novembre gli appuntamenti si svolgono all’Auditorium di piazza Libertà, a Bergamo. Martedì 11 una serata con Francesco Salvato, icona internazionale del kayak in acque vive: racconterà le discese sui fiumi di tutto il mondo, proponendo anche due film sulle sue imprese. Mercoledì 12 la proiezione di due film: «North of the Sun», girato nel 2012, la storia dei due giovanissimi registi che hanno passato nove freddi mesi invernali in una baia disabitata all’interno del circolo polare artico, e «Cumbre», grande classico girato da Fulvio Mariani sull’ascensione solitaria del Cerro Torre in Patagonia, in Argentina, effettuata dallo scalatore ticinese Marco Pedrini.

Giovedì 13 serata dedicata alle due ruote: Ausilia Vistarini e Sebastiano Favaro raccontano la partecipazione alla massacrante Iditarod, la gara che hanno effettuato in bicicletta sulle nevi dell’Alaska. Ospite d’onore della serata il bergamasco Angelo Minali, reduce da 35mila chilometri percorsi in bici nell’America del Sud.

Venerdì 14 la proiezione del film «Karakorum. Diario della spedizione italiana», del 1929, accompagnata da musica dal vivo: una sonorizzazione in assoluta anteprima prodotta per l’occasione dal gruppo Verbal, la cui musica spazia dal funk al post-rock cinematico fino a rumorismi. In contemporanea, sempre venerdì 14, serata a Vezzano (TN) in collaborazione con Mese Montagna: il britannico George Meegan, recordman mondiale dei viaggi a piedi, racconta le sue grandi camminate, tra il 1977 e il 1983 percorse a piedi più di 30mila chilometri in duemila e 400 giorni, andando dalla Patagonia all’Alaska.

Sabato 15 Meegan sarà invece a Bergamo, il suo incontro sarà seguito dalla proiezione in anteprima di «Verso dove», film di Luca Bich, protagonista il celebre alpinista Kurt Diemberger.

Da giovedì 20 novembre gli eventi si spostano al Palamonti, dove la serata del 20 vede protagonista l’alpinista e scrittrice argentina Isabel Suppé che presenta il libro «Una notte troppo bella per morire», finalista 2013 al Boardman Tasker Prize per la letteratura. Il suggestivo racconto della sua incredibile caduta di 400 metri, mentre saliva l’Ala Izquierda del Condoriri in Perù, incidente in cui nel 2010 perse il proprio compagno di spedizione e a cui sopravvisse trascinandosi per due giorni e due notti da sola tra le rocce.

«Non ho deciso di scrivere il mio libro – spiega Isabel Suppé -. La scrittura per me è una necessità, non una scelta. Ho cominciato a scrivere da molto piccola e quando è successo l’incidente, quando il mio piede e la mia immaginazione del futuro si sono rotti in mille pezzi, l’unico modo per sopravvivere e riconciliarmi con l’immobilità forzata è stata la scrittura. Le parole sono la patria della creatività e, se ho imparato una cosa, è che un problema fisico si può superare prima attraverso la creatività e l’immaginazione e solo poi con lo sforzo. E le montagne: come potrei smettere di amarle? Sono parte del mio spirito e le amo come amo la vita. È sulle montagne che mi sento viva e più libera che in qualsiasi altro luogo».

Mercoledì 26 cominciano gli appuntamenti a Nembro, con film e incontri che hanno in Simon Yates il protagonista principale. Il celebre alpinista britannico, che in trent’anni di carriera ha salito le cime di tutto il mondo, incontra il pubblico venerdì 12 dicembre, alle 21 all’Auditorium Modernissimo. Tra i suoi racconti ci sarà l’avventura vissuta con Joe Simpson nel 1985, sulle Ande peruviane, quando dopo una lunga scalata nella tormenta Yates si trovò costretto a tagliare la corda che reggeva il compagno per salvarsi la vita. Vicenda dall’incredibile finale raccontata da Simpson stesso nel libro che in Italia è uscito con il titolo «La morte sospesa», da cui è stato tratto il film dal medesimo titolo italiano. Il film viene proiettato proprio al Modernissimo venerdì 5 dicembre.

Altra serata di proiezioni cinematografiche è quella di venerdì 18 novembre, quando all’Auditorium Modernissimo si susseguono Terra nera, recentissima produzione italiana che indaga gli effetti dell’estrazione del petrolio dalle sabbie bituminose in Congo e in Canada (registi presenti in sala) e poi Le Pilier du Freney del 1968: René Desmaison sale per la terza volta il Pilone Centrale del Freney, sul versante italiano del Monte Bianco.

Il Grande Sentiero 2014 si conclude sabato 3 gennaio in Val di Scalve, al PalaColere, con la proiezione di tre film già proposti a Bergamo e Nembro: «North of the Sun», «Alone on the River» (sulle imprese in kayak di Francesco Salvato) e «Verso dove».

Gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ad eccezione della camminata letteraria e delle serate previste all’Auditorium di Bergamo dall’11 al 15 novembre (ingresso intero 6 euro, ridotto 5, 4 euro per soci Lab 80, Cai e Pedalopolis).

Il trailer della rassegna https://vimeo.com/lab80film/review/109947937/d3a4247c55

 

Il Grande Sentiero è un progetto Laboratorio 80 e Club Alpino Italiano, sezione di Bergamo “A. Locatelli”. Con la collaborazione e il sostegno di Club Alpino Italiano Sezione di Nembro, GAN Gruppo Alpinistico Nembrese, Comune di Nembro – Assessorato allo Sport, Biblioteca Centro Cultura di Nembro, Pro Loco di Colere, Bikefellas-quelli delle bici, Cineteca del Club Alpino Italiano, Vertical Orme.

Il progetto gode inoltre della partnership di Progetto Cinescatti, Fondazione della Comunità Bergamasca, Isrec Bergamo, Associazione Pedalopolis, Associazione l’Appeso, Seminario Veronelli, Moma Comunicazione, L’Eco di Bergamo, MMIX, Gherim Nembro, La Marianna.

Media-partner è la rivista Orobie.

Informazioni per il pubblico

0355781021

info@ilgrandesentiero.it

www.ilgrandesentiero.it

IL GRANDE SENTIERO. HABITAT, CULTURE, AVVENTURE – dall’8 novembre al 3 gennaio a Bergamo, Nembro, Colere e Vezzano

Ricevo e volentieri pubblico

Torna Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure

rassegna di Lab 80 dedicata alle grandi sfide umane e sportive

 Dall’8 novembre al 3 gennaio incontri con ospiti internazionali
del mondo della montagna e dello sport estremo, proiezioni di film, presentazioni di libri, musica dal vivo e mostre

 A Bergamo, Nembro, Colere e Vezzano (TN): tra gli altri Simon Yates,
George Meegan, Isabel Suppé e il bergamasco Angelo Minali

 Alone on the river film con Francesco Salvato

Sei anni con Il Grande Sentiero, tra imprese ai limiti dell’umano, grandi sfide con la natura e racconti in parole e immagini. Torna la rassegna che Lab 80 dedica a “habitat, culture e avventure”: la sesta edizione prende il via sabato 8 novembre e propone appuntamenti fino al 3 gennaio, a Bergamo, Nembro e Colere (con una puntata fuori provincia, in Trentino, il 14 novembre in collaborazione con Mese Montagna – www.ilgrandesentiero.it).

Anche quest’anno sono previsti incontri con ospiti internazionali del mondo della montagna e dello sport estremo, proiezioni di film, presentazioni di libri, musica dal vivo e mostre fotografiche. Per raccontare insieme ai protagonisti esperienze e storie forti, avventure umane prima ancora che sportive, e un rapporto diverso con l’ambiente.

Qualche nome? Tra gli ospiti ci saranno Simon Yates, celebre alpinista britannico divenuto protagonista di un romanzo e di un film; George Meegan, recordman assoluto dei viaggi a piedi (all’inizio degli anni ’80 ha camminato dalla Patagonia all’Alaska); Francesco Salvato, riferimento internazionale del kayak, che ha percorso i fiumi di tutto il mondo. E, ancora, Isabel Suppé, argentina sopravvissuta rocambolescamente ad una caduta da 400 metri mentre saliva una via di ghiaccio in Perù nel 2010, e il bergamasco Angelino Minali, reduce da 35mila chilometri in bicicletta in Sud America.

E se nel 2013 la parola d’ordine nella creazione della rassegna è stata “ampliamento del respiro”, un’azione da realizzare camminando, correndo, arrampicando, sciando o anche solo contemplando, quest’anno ad ispirare gli organizzatori è stata l’evoluzione stessa del respiro, il suo uso più bello: il canto. Per citare un brano dello scrittore Davide Sapienza, che prenderà parte al Grande Sentiero 2014: «Non ascoltare lo spiffero del passato sul collo, ma il vento del tuo canto che ti precede…».

Il programma dell’edizione 2014 del Grande Sentiero prevede incontri con 14 personaggi tra alpinisti, sportivi estremi, scrittori e fotografi; la proiezione di 18 film, molti in anteprima con la presenza in sala dei registi; due presentazioni di libri, una camminata letteraria, una mostra fotografica e un eccezionale concerto con il gruppo bergamasco dei Verbal che presenta in anteprima assoluta la sonorizzazione del film «Karakorum», realizzato dal grande Massimo Terzano nel 1929, una chicca dagli archivi della Cineteca Centrale del Cai.

Il programma dettagliato si trova sul sito www.ilgrandesentiero.it. Tra gli appuntamenti più significativi va ricordato l’evento di apertura: sabato 8 novembre, dalle 15,45, Nevio Oberti, vice direttore della Scuola di Escursionismo del Cai di Bergamo, e lo scrittore Davide Sapienza guidano un «vagare cittadino» da Piazza Vecchia al Palamonti, sede del Cai in città, leggendo brani dell’ultimo libro di Sapienza, «Camminando» (edito da Lubrina), che verrà poi presentato in serata proprio al Palamonti.

Lunedì 10, alle 21 nella Sala Gavazzeni di via Tasso a Bergamo, in collaborazione con Isrec, si tiene la proiezione gratuita del film «Montagne in fiamme» di Luis Trenker e Karl Hartl, del 1931. Protagonisti i soldati altoatesini dell’esercito austriaco sulle Dolomiti, durante la prima guerra mondiale.

Da martedì 11 a sabato 15 novembre gli appuntamenti si svolgono all’Auditorium di piazza Libertà, a Bergamo. Martedì 11 una serata con Francesco Salvato, icona internazionale del kayak in acque vive: racconterà le discese sui fiumi di tutto il mondo, proponendo anche due film sulle sue imprese. Mercoledì 12 la proiezione di due film: «North of the Sun», girato nel 2012, la storia dei due giovanissimi registi che hanno passato nove freddi mesi invernali in una baia disabitata all’interno del circolo polare artico, e «Cumbre», grande classico girato da Fulvio Mariani sull’ascensione solitaria del Cerro Torre in Patagonia, in Argentina, effettuata dallo scalatore ticinese Marco Pedrini.

Giovedì 13 serata dedicata alle due ruote: Ausilia Vistarini e Sebastiano Favaro raccontano la partecipazione alla massacrante Iditarod, la gara che hanno effettuato in bicicletta sulle nevi dell’Alaska. Ospite d’onore della serata il bergamasco Angelo Minali, reduce da 35mila chilometri percorsi in bici nell’America del Sud.

Venerdì 14 la proiezione del film «Karakorum. Diario della spedizione italiana», del 1929, accompagnata da musica dal vivo: una sonorizzazione in assoluta anteprima prodotta per l’occasione dal gruppo Verbal, la cui musica spazia dal funk al post-rock cinematico fino a rumorismi. In contemporanea, sempre venerdì 14, serata a Vezzano (TN) in collaborazione con Mese Montagna: il britannico George Meegan, recordman mondiale dei viaggi a piedi, racconta le sue grandi camminate, tra il 1977 e il 1983 percorse a piedi più di 30mila chilometri in duemila e 400 giorni, andando dalla Patagonia all’Alaska.

Sabato 15 Meegan sarà invece a Bergamo, il suo incontro sarà seguito dalla proiezione in anteprima di «Verso dove», film di Luca Bich, protagonista il celebre alpinista Kurt Diemberger.

Da giovedì 20 novembre gli eventi si spostano al Palamonti, dove la serata del 20 vede protagonista l’alpinista e scrittrice argentina Isabel Suppé che presenta il libro «Una notte troppo bella per morire», finalista 2013 al Boardman Tasker Prize per la letteratura. Il suggestivo racconto della sua incredibile caduta di 400 metri, mentre saliva l’Ala Izquierda del Condoriri in Perù, incidente in cui nel 2010 perse il proprio compagno di spedizione e a cui sopravvisse trascinandosi per due giorni e due notti da sola tra le rocce.

«Non ho deciso di scrivere il mio libro – spiega Isabel Suppé -. La scrittura per me è una necessità, non una scelta. Ho cominciato a scrivere da molto piccola e quando è successo l’incidente, quando il mio piede e la mia immaginazione del futuro si sono rotti in mille pezzi, l’unico modo per sopravvivere e riconciliarmi con l’immobilità forzata è stata la scrittura. Le parole sono la patria della creatività e, se ho imparato una cosa, è che un problema fisico si può superare prima attraverso la creatività e l’immaginazione e solo poi con lo sforzo. E le montagne: come potrei smettere di amarle? Sono parte del mio spirito e le amo come amo la vita. È sulle montagne che mi sento viva e più libera che in qualsiasi altro luogo».

Mercoledì 26 cominciano gli appuntamenti a Nembro, con film e incontri che hanno in Simon Yates il protagonista principale. Il celebre alpinista britannico, che in trent’anni di carriera ha salito le cime di tutto il mondo, incontra il pubblico venerdì 12 dicembre, alle 21 all’Auditorium Modernissimo. Tra i suoi racconti ci sarà l’avventura vissuta con Joe Simpson nel 1985, sulle Ande peruviane, quando dopo una lunga scalata nella tormenta Yates si trovò costretto a tagliare la corda che reggeva il compagno per salvarsi la vita. Vicenda dall’incredibile finale raccontata da Simpson stesso nel libro che in Italia è uscito con il titolo «La morte sospesa», da cui è stato tratto il film dal medesimo titolo italiano. Il film viene proiettato proprio al Modernissimo venerdì 5 dicembre.

Altra serata di proiezioni cinematografiche è quella di venerdì 18 novembre, quando all’Auditorium Modernissimo si susseguono Terra nera, recentissima produzione italiana che indaga gli effetti dell’estrazione del petrolio dalle sabbie bituminose in Congo e in Canada (registi presenti in sala) e poi Le Pilier du Freney del 1968: René Desmaison sale per la terza volta il Pilone Centrale del Freney, sul versante italiano del Monte Bianco.

Il Grande Sentiero 2014 si conclude sabato 3 gennaio in Val di Scalve, al PalaColere, con la proiezione di tre film già proposti a Bergamo e Nembro: «North of the Sun», «Alone on the River» (sulle imprese in kayak di Francesco Salvato) e «Verso dove».

Gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ad eccezione della camminata letteraria e delle serate previste all’Auditorium di Bergamo dall’11 al 15 novembre (ingresso intero 6 euro, ridotto 5, 4 euro per soci Lab 80, Cai e Pedalopolis).

 Il Grande Sentiero è un progetto Laboratorio 80 e Club Alpino Italiano, sezione di Bergamo “A. Locatelli”. Con la collaborazione e il sostegno di Club Alpino Italiano Sezione di Nembro, GAN Gruppo Alpinistico Nembrese, Comune di Nembro – Assessorato allo Sport, Biblioteca Centro Cultura di Nembro, Pro Loco di Colere, Bikefellas-quelli delle bici, Cineteca del Club Alpino Italiano, Vertical Orme.

Il progetto gode inoltre della partnership di Progetto Cinescatti, Fondazione della Comunità Bergamasca, Isrec Bergamo, Associazione Pedalopolis, Associazione l’Appeso, Seminario Veronelli, Moma Comunicazione, L’Eco di Bergamo, MMIX, Gherim Nembro, La Marianna.

Media-partner è la rivista Orobie.

Informazioni per il pubblico

0355781021

info@ilgrandesentiero.it

www.ilgrandesentiero.it

FEESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA D’ARTE CALL FOR ENTRIES

Ricevo e volentieri pubblico



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Milano – Palazzo Reale
3-7 . 6 . 2014
Ingresso libero – cultura gratuita

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CONOCORSO CINEMATOGRAFICO
Online il bando 2014

Torna anche per il 2014 il Festival Internazionale del Cinema d’Arte!
Proiezioni, appuntamenti collaterali, ospiti, incontri: un mix di arte, cultura e spettacolo per valorizzare la settima arte attraverso il meglio delle opere cinematografiche degli ultimi anni.

Due le sezioni di concorso: Cinema d’Arte e Art Lab.

Partecipa al concorso cinematografico: scarica qui il regolamento , compila il modulo ed invialo con la documentazione richiesta e una copia del film a:
Associazione Festival Internazionale del Cinema
Via Zelasco, 1 – 24122 Bergamo – Italia


FILM CONTEST
Online call 2014

Ready for the International Film Festival of Art! Screenings, side events, guests, meetings: a mix of art, culture and entertainment to enhance the seventh art through the best films of the last few years.

2 sections: Cinema d’Arte and Art Lab.

Enter the competition: click here to download the regulation , fill the form and send it with the required documentation and a copy of the film to: Associazione Festival Internazionale del Cinema
Via Zelasco, 1 – 24122 Bergamo – Italy

 
 
     
 
     
NOVITA’ 2014
Concorso fotografico
Novità 2014: un concorso fotografico interamente dedicato all’arte.
Due le categorie di concorso:
– Scatti d’arte: possono partecipare a questa sezione gli scatti di luoghi d’arte, opere d’arte, spettacoli, artisti nel vivo della performance o della realizzazione di un’opera.
– Città d’arte di Lombardia: la sezione raccoglie gli scatti di opere e luoghi d’arte d’arte particolarmente suggestivi delle città della Lombardia.

Attraverso il concorso fotografico, il Festival intende dare spazio a un’ulteriore modalità espressiva capace di legare arte e immagine. Il concorso vuole da un lato valorizzare il patrimonio artistico del territorio in cui il Festival nasce e si sviluppa – la Lombardia- mettendone in luce le eccellenze; dall’altro vuole aprirsi all’arte internazionale come espressione delle diversità culturali che abitano il mondo.

Scarica il bando

 
     
NEWS 2014
Photo contest

News 2014: a photo competition dedicated to art.
There are two categories of competition:
– Shots of art: collects shots of places of art, works of art, performances, artists in live performance or carrying out the work.
– Art Cities of Lombardy: collects shots of works of art and places of art of the cities of the Lombardy region.

Through the photo contest, the Festival aims to give space to another mode of expression capable of binding art and image. The competition aims to enhance the artistic heritage of the area where the festival was born and developed, highlighting the excellences; and also wants to open up to international art as an expression of the world’s cultural diversities.

Download the regulation

     
  INFO:
Associazione Festival Internazionale del Cinema
Via Zelasco, 1 – 24122 Bergamo – Italia – tel. (+39) 035 237323 – fax (+39) 035 224686
info@festivalcinemadarte.it www.festivalcinemadarte.it  

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