LA RECENSIONE – AGADAH di Alberto Rondalli

agadah-immagine-filmTITOLO: AGADAH; REGIA: Alberto Rondalli; genere: drammatico, storico, commedia; paese: Italia; anno: 2017; cast: Nahuel Perez Biscayart, Alessandro Haber, Caterina Murino; durata: 126′

Nelle sale italiane dal 16 novembre, Agadah è l’ultimo lungometraggio diretto da Alberto Rondalli e tratto dal celebre Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potoki.

Siamo nel maggio del 1734. Alfonso van Worden, giovane ufficiale Vallone al servizio di Re Carlo, ha ricevuto l’ordine di raggiungere il suo reggimento a Napoli. Durante il viaggio, nonostante il suo servitore Lopez cerchi di dissuaderlo dall’attraversare l’altopiano delle Murgie poiché infestato da spettri e demoni, il giovane Alfonso decide di mettersi ugualmente in cammino. Ed ecco che, nell’arco di dieci giornate, vivendo di volta in volta situazioni a metà tra sogno e realtà, tra reale e fiabesco, il ragazzo compirà una sorta di percorso iniziatico, al termine del quale non avrà mai la certezza se ciò che ha vissuto sia stato, appunto, un sogno o meno.

Per i temi trattati e la struttura che, al di là di quanto inizialmente possa sembrare, di lineare ha ben poco, questo lavoro di Alberto Rondalli risulta di non facile lettura e piuttosto stratificato: se da un lato abbiamo il sogno e la fiaba, dall’altro c’è la storia, così come i fatti si sono svolti (non dimentichiamo che la vicenda è ambientata all’indomani della Battaglia di Bitonto). E la cosa in sé è anche piuttosto interessante. Peccato, però, che, proprio per quanto riguarda la realizzazione, il regista si sia lasciato prendere eccessivamente la mano con repentini cambi di scena e di ambientazione, con un susseguirsi eccessivamente confusionario di personaggi e con un andamento narrativo che, a tratti, avrebbe necessitato anche di qualche attimo di respiro.

Detto questo, particolarmente interessanti e ben riuscite sono proprio le ambientazioni e gli effetti speciali (piuttosto interessante, ad esempio, la realizzazione di alcuni scheletri viventi, per i quali sono stati adoperati dei veri scheletri opportunamente scenografati). Fattori, questi, sempre a rischio, quando si tratta di realizzare un film in costume e non si dispone di un grosso budget. In questo caso, però, notiamo con piacere che il problema è stato brillantemente arginato.

Peccato, dunque, che un lungometraggio come Agadah non sempre sia riuscito a centrare l’obiettivo. Magari, evitando il “troppo” si sarebbe potuto dar vita ad una vera e propria chicca all’interno del panorama italiano contemporaneo. Che dire? Attenderemo fiduciosi nuovi lavori da parte dell’autore. Vediamo, le prossime volte, in che modo riuscirà a stupirci.

VOTO: 6/10

Marina Pavido

LA RECENSIONE DI MARINA – A GOOD AMERICAN di Friedrich Moser

good-moser-1TITOLO: A GOOD AMERICAN; REGIA: Friedrich Moser; genere: documentario; anno: 2016; paese: USA, Austria; durata: 100′

In arrivo nelle sale italiane, A good American è l’ultimo lavoro diretto dal documentarista austriaco Friedrich Moser e prodotto da Oliver Stone.

Bill Binney è un matematico americano ideatore del programma di sorveglianza ThinThread. Tale programma permetteva in modo discreto ed economico di tenere sotto controllo i cittadini americani, al fine di evitare eventuali atti terroristici. Proprio per il fatto di essere così economico, però, i vertici della National Security Agency hanno deciso di scaricarlo esattamente tre settimane prima dell’attentato dell’11 settembre. Non appena, un anno dopo, un amico di Binney decise di riavviare il programma, circa un anno dopo l’attentato, ecco comparire i nomi dei terroristi. A quel punto, l’NSA decise di chiuderlo definitivamente.

Una storia del genere, ovviamente, non avrebbe potuto restare sotto silenzio a lungo. Ed ecco che Moser, con questo suo ultimo lavoro, si mette a scandagliare, grazie ad una serie di interventi di cui lo stesso Binney è parte integrante, si mette a scandagliare ogni singolo passaggio dalla nascita di ThinThread alla sua chiusura,con tanto di riflessioni in merito.

Documentario dall’andamento piuttosto classico e da un taglio prettamente televisivo, A good American risulta, tuttavia, un prodotto di tutto rispetto, che non manca, inoltre, di lasciare aperta una speranza per quanto riguarda una possibile ripresa del programma stesso. Con tanto di esortazione ai cittadini a firmare una petizione in merito.

Anche per questo motivo, oltre che per l’importante tema che, nella sua attualità, riguarda tutti noi, A good American risulta un prodotto necessario, che, si spera, possa avere in tutto il mondo la risonanza che merita.

VOTO: 7/10

Marina Pavido

 

LA RECENSIONE DI MARINA – IL GGG di Steven Spielberg

gggTITOLO: IL GGG; REGIA: Steven Spielberg; genere: animazione, fantasy; anno: 2016; paese: USA; cast: Mark Rylance, Rebecca Hall, Ruby Barnhill; durata: 110′

Nelle sale italiane da 30 dicembre, Il GGG è l’atteso lungometraggio diretto da Steven Spielberg tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl.

Sophie ha dieci anni e vive in un orfanotrofio di Londra. Una notte una misteriosa creatura va a farle visita: si tratta di un gigante buono proveniente dalla Terra dei Giganti che, essendo stato notato dalla ragazzina, decide di rapirla affinché nessuno venga a conoscenza della sua esistenza.

ilggg-e1449670628617Che dire? Per quanto riguarda la maestria di Spielberg, ormai non vi è più nulla da dover dimostrare. Se ad essa aggiungiamo una storia d’effetto come quella inizialmente ideata da Dahl (e magistralmente adattata per il grande schermo dalla grande Melissa Mathison, purtroppo recentemente scomparsa), insieme alle sempre giuste musiche del maestro John Williams, a scenografie ben dettagliate e ad un cast di tutto rispetto dove tra tutti si distingue il bravo Mark Rylance (già apprezzato – e pluripremiato – ne Il ponte delle spie, sempre per la regia di Spielberg), oltre a Rebecca Hall, Penelope Wilton e Rafe Spall, ecco che otteniamo un lungometraggio che di certo farà impazzire grandi e piccini, destinato a diventare un grande classico del periodo natalizio. Una favola senza tempo che diverte e fa riflettere e che -perché no? – insegnerà a tutti, in qualche modo, a “diventare grandi”.

7cd734caa9La riuscita commistione tra computer grafica e live action, unita ad una regia che ben sa gestire i tempi narrativi e l’alternarsi di momenti di riflessione con scene di vera e propria adrenalina fa sì che questo ultimo lungometraggio di Spielberg – pur non essendo al medesimo livello di suoi precedenti capolavori – abbia una certa, ben definita identità e possa essere annoverato tra le migliori trasposizioni dei classici per ragazzi, tra cui non possiamo non menzionare il Canto di Natale di Dickens (in particolare la versione Disney) ed Oliver Twist (sia il più recente – diretto da Polanski – che il classico di David Lean, con un indimenticabile Alec Guinness).

Ultima considerazione: le numerose gag ambientate all’interno di Buckingham Palace sono davvero irresistibili!

VOTO: 8/10

Marina Pavido

TORINO: presentato oggi alla stampa ULYSSES di FEDERICO ALOTTO con DANNY GLOVER e UDO KIER

Ricevo e volentieri pubblico

Presentato oggi alla stampa ULYSSES – a Dark Odyssey di Federico Alotto.  Le riprese sono in corso a Torino fino al 3 agosto.

image004 In questi giorni Torino ospita un cast di sapore internazionale dove spiccano Danny GLOVER, indimenticabile protagonista di film come Arma letale e Il colore viola, e Udo Kier famoso per il sodalizio con Lars Von Trier, che affiancano il torinese Andrea ZIRIO. Completano il cast: Anamaria MARINCA, Cassandra GAVA, Gianni CAPALDI, Jessika POLSKI e Christopher JONES.

Andrea Zirio interpreta un moderno Ulisse: militare di carriera, rientra dal fronte portando nel corpo e nell’anima i segni della guerra. Una guerra che prova a dimenticare. L’Odissea del suo viaggio approda in una Torino dalla bellezza corrotta e psichedelica, tra creature ammalianti, demoni interiori, figure oniriche che lo accompagnano fino all’ultima, inevitabile scelta.

Ispirato al classico di Omero, il soggetto è di Andrea Zirio e Federico Alotto; la sceneggiatura è di James Coyne, Federico Alotto e Andrea Zirio. Il film è prodotto dalla torinese Adrama srl con la consulenza per il tax credit di FIP Film Investimenti Piemonte, il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e in associazione con Banca del Piemonte. La società di produzione – startup di 5 giovani ragazzi torinesi (Andrea Zirio, Federico Alotto, Vanina Bianco, Alessia Pratolongo e Thomas Tinker) – si è anche avvalsa della collaborazione dell’imprenditore Alberto Sola, “business angel” che ha creduto nel progetto sin dalle sue prime fasi.

Il film si gira a Torino e provincia con una troupe interamente piemontese.

Le location sono: Quadrilatero, Murazzi del Po, locale “Cacao”, Hotel Golden Palace, locale “Bunker”, vari interni in appartamenti privati tra cui il principale a Pino Torinese.

“Un film tutto torinese per location e per produzione – sottolinea Francesca Leon, Assessora alla Cultura del Comune di Torino –  dotato tuttavia di un respiro e di un cast internazionali, che darà un’immagine nuova e insolita della città di Torino, trasformata per l’occasione in Taurus City. Maestranze locali che guardano all’internazionale, ingredienti che lasciano sperare in un ottimo esordio”.

Paolo Damilano, Presidente di FCTP dichiara: “Il film Ulysses è un progetto importante per la ricaduta significativa sul territorio (stimata in oltre 400.000 euro), per il grande coinvolgimento di professionisti locali (con una troupe interamente piemontese, compresi i capi-reparto: il direttore della fotografia Davide Borsa, la scenografa Giada Cerbone, il fonico Marco Montano e il costumista Agostino Porchietto), per la valorizzazione di location interessanti ed in parte originali e inedite, ma soprattutto perché rappresenta una sfida ambiziosa per talenti emergenti cresciuti sul territorio, attraverso l’esperienza dei cortometraggi, delle produzioni indipendenti e dei tanti set attivati in questi anni”.

Paolo Tenna, AD di FIP dichiara: “Siamo lieti di poter annunciare le riprese di Ulysses, un progetto che FIP ha supportato sin dalla prime fasi di sviluppo, in un’ottica generale di sostegno alla giovane classe produttiva torinese su cui naturalmente puntiamo molto. Ulysses sarà venduto e distribuito in tutto il mondo e siamo certi possa quindi rappresentare un’interessante opportunità di investimento per i nostri partner. Il coinvolgimento per la seconda volta nel mondo del cinema di Banca del Piemonte ci rende molto orgogliosi e testimonia la fiducia che ormai numerose aziende piemontesi ripongono nel tax credit e nel nostro lavoro”.

EVENTO SPECIALE: AMLETO con Benedict Cumberbatch, per la regia di Lindsey Turner, al cinema il 19 e 20 aprile

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A cura di Marina Pavido

In occasione dei quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, la National Theater Live distribuirà in diverse sale italiane – e solo nei giorni di martedì 19 e mercoledì 20 aprile – la versione dell’Amleto di Shakespeare interpretata dal candidato all’Oscar Benedict Cumberbatch – per la regia di Lindsey Turner – che ha avuto luogo presso il Barbican Theater di Londra.

Già di per sé l’intensa performance di Cumberbatch – che ha alla base un’importante formazione teatrale – basterebbe a rendere il prodotto decisamente appetibile. Ad esso uniamo un cast di attori preparati, una buona colonna sonora e scenografie curate e ricche di dettagli. Ed ecco che la visione sul grande schermo della celebre tragedia diventa un’esperienza che ci coinvolgerà a 360° e che, nonostante una regia prettamente televisiva che non sempre ci dà una visione completa del palco, merita di essere vissuta.

Il testo originale di Shakespeare – rigorosamente proiettato in lingua inglese con sottotitoli in italiano – ambientato in epoca moderna. Un’interessante rivisitazione del grande classico che oggi come ieri è sempre di grande effetto e di grande attualità.

Di seguito, il link per accedere al sito per sapere quali saranno le sale italiane che ospiteranno questa proiezione, approfittatene numerosi!

National Theatre Live | Amleto

 

OGGI AL CINEMA: tutte le novità in sala del 14/04/2016

A cura di Marina Pavido

Settimana ricca di nuovi titoli, questa in entrata! Numerosi saranno, infatti, i lungometraggi da oggi nel palinsesto delle sale italiane. Dall’atteso film della Disney Il libro della giungla al francese Les souvenirs, dall’ultima commedia di Baumbach, Mistress America, all’irriverente Nonno scatenato. Per aiutarvi a scegliere ciò che maggiormente incontra i vostri gusti, ecco, come ogni settimana, una breve guida per voi!

 

CRIMINAL

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REGIA: Ariel Vromen; genere: azione, drammatico, thriller; anno: 2016; paese: Gran Bretagna, USA; cast: Kevin Kostner, Gary Oldman, Tommy Lee Jones

L’agente della CIA Bill Pope viene a conoscenza dei piani di alcuni terroristi che minacciano l’incolumità dell’umanità intera. Un giorno l’uomo viene ucciso, così la CIA chiederà aiuto al Dottor Frank, il quale, al fine di recuperare le informazioni di cui Bill era entrato in possesso, sperimenterà un nuovo macchinario in grado di trasferire il pattern cerebrale di una persona nella mente di un’altra.

 

HARDCORE!

maxresdefault (1)REGIA: Ilya Naishuller; genere: avventura, azione, fantascienza; anno: 2015; paese: Russia, USA; cast: Haley Bennett, Sharlto Copley, Danila Kozlovsky

Akan è un folle personaggio a capo di un gruppo di mercenari con un piano per dominare il mondo. Solo un misterioso sconosciuto di nome Jimmy può dare una mano nel tentativo di salvare il mondo. Uno dei pochi casi di lungometraggio girato interamente in soggettiva.

 

NONNO SCATENATO

0001148239REGIA: Dan Mazer; genere: commedia; anno: 2016; paese: USA; cast: Robert De Niro, Zac Efron, Zoey Deutch

Jason sta per sposarsi con la figlia del suo capo e diventare socio dello studio legale del suocero. Quando, però, il suo scatenato nonno gli chiederà di accompagnarlo a Daytona per le vacanze di primavera, tra feste, risse ed insolite avventure, le sue imminenti nozze verranno messe seriamente a rischio.

 

UN’ESTATE IN PROVENZA

un-estate-in-provenza-poster-e-trailer-italiano-v7-250596-1280x720REGIA: Rose Bosch; genere: commedia; anno: 2016; paese: Francia; cast: Jean Reno, Anna Galiena, Aure Atika

Léa, Adrien e Théo, durante le vacanze estive, si recano nella campagna provenzale per andare a trovare i nonni. Qui, inizialmente, faranno fatica a legare con il burbero nonno Paul. Col tempo, però, le divergenze tra le due generazioni finiranno per appianarsi.

 

FIORE DEL DESERTO

fiore-del-deserto-e1455096184670REGIA: Sherry Hormann; genere: biografico, drammatico; anno: 2009; paese: Gran Bretagna, Germania, Australia, Francia; cast: Liya Kebede, Sally Hawkins, Timothy Spall

La vera storia della modella somala Waris Dirie, che, all’età di 13 anni, scappa di casa per sfuggire ad un matrimonio forzato e si reca a Londra, dove inizia a lavorare come serva per l’Ambasciata Somala. Dopo aver fatto i lavori più umili, verrà notata dal fotografo Terry Donaldson e da lì inizierà la sua folgorante carriera.

 

IL BAMBINO DI VETRO

Il-bambino-di-vetroREGIA: Federico Cruciani; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Paolo Briguglia, Vincenzo Ragusa, Chiara Muscato

Giovanni è un bambino di dieci anni che vive a Palermo con la sua famiglia. Ben presto, però, scoprirà che il concetto stesso di “famiglia” può contenere anche accezioni piuttosto negative. Verrà a sapere, inoltre, che proprio nel suo stesso nido famigliare è celato un inquietante segreto.

 

IL LIBRO DELLA GIUNGLA

1442397426_2016-The-Jungle-Book-Movie-Poster-WallpapersREGIA: Jon Favreau; genere: avventura, drammatico, fantasy, family; anno: 2016; paese: USA; cast: Toni Servillo, Giovanna Mezzogiorno, Neri Marcorè

Mowgli, un giovane cucciolo di uomo cresciuto insieme ad una famiglia di lupi, è costretto a lasciare la giungla nel momento in cui la tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, intende eliminarlo, per evitare che diventi una minaccia. Durante il suo cammino, il ragazzo, grazie anche alla compagnia della pantera Bagheera e dell’orso Baloo, imparerà a conoscere il mondo e sé stesso. Attesissimo remake del classico Disney, proveniente, anche questo, dalla celebre casa di produzione.

 

LES SOUVENIRS

memories_les_souvenirs_stillREGIA: Jean-Paul Rouve; genere: commedia, drammatico; anno: 2016; paese: Francia; cast: Annie Cordy, Michel Blanc, Chantal Lauby

Romain ha 23 anni, sogna di diventare scrittore ed è spesso alle prese con la sua problematica famiglia. Un giorno suo padre lo convoca d’urgenza: sua nonna – da poco rimasta vedova – è scappata dalla casa di riposo in cui si trovava, per recarsi al suo villaggio natale e rivivere i ricordi dell’infanzia.

 

L’UNIVERSALE

55442_pplREGIA: Federico Micali; genere: commedia; anno: 2015; paese: Italia; cast: Francesco Turbanti, Matilda Lutz, Robin Mugnaini

La storia della sala cinematografica “L’Universale” di Firenze vista dagli occhi di Alice, Marcello e Tommaso, figlio del proiezionista. Una sala storica che per anni ha unito intere generazioni e che ha contribuito a formare parecchi giovani dagli anni Settanta in poi.

 

MISTRESS AMERICA

Brody-Mistress-America-690REGIA: Noah Baumbach; genere: commedia; anno: 2015; paese: USA; cast: Greta Gerwig, Lola Kirke, Michael Chernus

Tracy è una ragazza di diciotto anni timida ed insicura, con il sogno di diventare scrittrice. Brooke è una trentenne frizzante e casinista, con tanti progetti per il futuro. La madre di Tracy ed il padre di Brooke stanno per sposarsi, così le due decidono di incontrarsi per conoscersi. Da subito nascerà una profonda amicizia. Presentato in anteprima all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma.

 

NEMICHE PER LA PELLE

coverlg_home1REGIA: Luca Lucini; genere: commedia; anno: 2016; paese: Italia; cast: Margherita Buy, Claudia Gerini, Paolo Calabresi

Lucia e Fabiola si conoscono da tempo e si detestano, in quanto per anni hanno praticamente condiviso lo stesso uomo. Alla morte di quest’ultimo, però, scopriranno che in eredità per loro c’è addirittura un bambino, che l’uomo aveva avuto da una precedente relazione segreta. Sarà compito di entrambe averne cura e cercare, in qualche modo, di venirsi incontro.

 

SENZA LASCIARE TRACCIA

17665_origREGIA: Gianclaudio Cappai; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Michele Riondino, Valentina Cervi, Vitaliano Trevisan

Bruno porta dentro di sé un pesante segreto, che gli ha causato, a suo tempo, i gravi problemi di salute con i quali convive da anni. Nemmeno la sua compagna è a conoscenza del suo passato. Un giorno, però, l’uomo deciderà di tornare presso la fornace abbandonata, dove tutto è cominciato.

 

MONTEDORO

montedoro_0011REGIA: Antonello Faretta; genere: drammatico; anno: 2016; paese: Italia; cast: Pia Marie Mann, Joe Capalbo, Luciana Paolicelli

Una donna americana di mezza età scopre le sue vere origini solo dopo la morte dei genitori. Scossa ed in preda ad una crisi di identità, si reca a Montedoro, il piccolo paese del Sud Italia che le ha dato i natali. Una volta giunta a destinazione, però,si troverà in un misterioso villaggio fantasma. Ispirato alla storia vera dell’attrice protagonista.

 

NESSUNO MI TROVERA’

1449232598823REGIA: Egidio Eronico; genere: documentario; anno: 2016; paese: Italia

Ettore Majorana, tra i più grandi fisici e teorici italiani del Novecento, scomparve – a soli 31 anni – il 25 marzo del 1938. Da allora le sue ricerche e le indagini su quanto sia realmente accaduto non sono mai cessate.

 

THE IDOL

the-idol-2015REGIA: Hany Abu-Assad; genere: drammatico, biografico; anno: 2016; paese: Palestina, Qatar, Gran Bretagna; cast: Qais Atallah, Hiba Atallah, Tawfeek Barhom

Mohammed Assaf vive a Gaza e sogna di diventare famoso insieme alla sua band, composta anche dalla sorella Nour e dai suoi compagni di giochi. I ragazzi, però, saranno costretti a diventare adulti prima del tempo ed i sogni di Mohammed verranno messi da parte per diversi anni. Qualche tempo dopo, al giovane ormai ventenne, si presenterà l’occasione di partecipare al reality “Arab Idol”. Ispirato alla storia vera del cantante Mohammed Assaf.

 

La nostra rubrica vi dà appuntamento alla prossima settimana. Nel frattempo, scegliete quello che più vi piace e continuate ad andare numerosi al cinema! Alla prossima!

SPECIALE BERGAMO FILM MEETING: conclusioni e vincitori

Bergamo-Film-Meeting-2016Eccoci giunti, dopo dieci giorni intensi e tante belle sorprese, alla conclusione della 34° edizione del Bergamo Film Meeting.

Come ogni anno, il programma presentato è stato ricco e variegato: di particolare interesse si è rivelata la retrospettiva completa dedicata al grande cineasta ungherese Miklós Jancsó, così come il ciclo dedicato all’icona della Nouvelle Vague Anna Karina. Senza dimenticare, poi, sezioni collaterali come Visti da vicino e Europe, now!, dove particolare attenzione è stata dedicata a registi contemporanei come Petr Zelenka, Shane Maedows e Jasmila Žbanić.

L’affluenza in sala, anche quest’anno, è stata notevole ed il Bergamo Film Meeting si è riconfermato uno dei festival cinematografici che maggiormente riesce a coinvolgere tutta la città. Merito di una grande passione, come di una grande attenzione nei confronti del cinema e del pubblico. Poco spazio all’immagine, molto alla sostanza. Il tutto in un ottimo mix tra classico e contemporaneo.

Come di consuetudine, ieri, sabato 12 marzo, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà, si è tenuta la premiazione dei film in concorso. Anche quest’anno, è stato il pubblico a poter decidere quale tra i film presentati premiare e, in una sala quanto mai affollata e plaudente, ecco quali sono stati i lungometraggi maggiormente apprezzati:

 

SEZIONE VISTI DA VICINO:

Wir können nicht den hellen Himmel traumen di Carmen Tartarotti

 

SEZIONE MOSTRA CONCORSO:

1° CLASSIFICATO:  Enclave di Goran Radovanović

2° CLASSIFICATO:  Home care di Slávek Horák

3° CLASSIFICATO:  2 nights till morning di Mikko Kuparinen

 

Anche quest’anno hanno trionfato storie vere e delicate, ma anche ironiche al punto giusto. Storie di persone con le quali tutti noi siamo portati ad identificarci. Perché il cinema serve anche a questo: a vivere o rivivere sullo schermo emozioni che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni.

Arrivederci, dunque, al prossimo anno e buon Cinema a tutti!

Marina Pavido

LA SUPPLICATION di Pol Cruchten in anteprima mondiale al TRIESTE FILM FESTIVAL

Ricevo e volentieri pubblico

 

ČERNOBYL’: NEL TRENTENNALE DEL DISASTRO NUCLEARE, IN ANTEPRIMA MONDIALE AL 27. TRIESTE FILM FESTIVAL “LA SUPPLICATION”, IL FILM DI POL CRUCHTEN TRATTO DAL ROMANZO “PREGHIERA PER ČERNOBYL'” DEL PREMIO NOBEL SVETLANA ALEKSIEVIČ

SABATO 23 GENNAIO
 

La Supplication 01 VFC © Jerzy Palacz.jpg _A4
Nel trentesimo anniversario del disastro di Černobyl’ (26 aprile 1986), il cinema ricorda il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare con un film, LA SUPPLICATION di
​​Pol Cruchten, che avrà la sua anteprima mondiale al 27. Trieste Film Festival oggi, ​​sabato 23 gennaio, alla presenza dell’autore.


Tratto dal romanzoPreghiera per Černobyl’. Cronaca del futuro” del premio Nobel Svetlana Aleksievič (un classico contemporaneo tradotto in tutte le lingue del mondo occidentale) il film trova nello straordinario lavoro della scrittrice un’inesauribile fonte di ispirazione, rielaborando le testimonianze raccolte per il libro in una forma cinematografica non convenzionale.

La Supplication 02 VFC © Jerzy Palacz.jpg _A4Le voci che danno forma a La supplication – spiega il regista – sono innumerevoli e di diverso tenore. Sono voci che ci parlano direttamente e testimoniano quella catastrofe di proporzioni universali. Ci toccano con la loro autenticità, la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro umanità. E ci toccano anche perché sono più che mai pertinenti e rilevanti. Il materiale nel libro di Svetlana aveva già un suo fascino universale. In quel libro lei parlava non solo delle conseguenze della catastrofe nucleare ma anche della natura, della Terra, degli uomini che si mettono al posto di Dio, della paura e della fiducia nel futuro, della Fede e dell’amore. In poche parole, della nostra condizione umana“.

La Supplication 06 VFC © Jerzy Palacz.jpg _A4Giunto quest’anno alla 27. edizione, il TRIESTE FILM FESTIVAL è il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale: nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il festival continua ad essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.

 

CONTRO LA DECADENZA CULTURALE – Il cinema nelle scuole

photoSi è tenuta questa mattina, giovedì 21 gennaio, a Roma, presso la Casa del Cinema, la conferenza stampa di presentazione dei nuovi progetti per il 2016 dell’Associazione Culturale Rete Degli Spettatori, atti alla promozione del cinema italiano passato e contemporaneo, oltre alla diffusione di questo stesso cinema come materia di studio nelle scuole. Il regista Valerio Jalongo ha moderato la conferenza. Sono intervenuti, inoltre, il regista Marco Turco, Emiliano De Maio, Paola Casella per Mymovies, Maria Pia Fusco per La Repubblica ed il regista Daniele Luchetti.

Per quanto riguarda la necessità di far entrare il cinema a far parte ufficialmente delle materie scolastiche, tutti si sono trovati d’accordo. A tal proposito, lo scorso anno è stato indotto un concorso avente come tema: “1914-2014: Un anno lungo un secolo”, nel corso del quale istituti scolastici in tutta Italia hanno realizzato dei cortometraggi, sotto la supervisione di registi del calibro di Marco Turco, Edoardo Winspeare e Mario Brenta, al fine di raccontare, ognuno a modo proprio, la Prima Guerra Mondiale. I tre cortometraggi vincitori sono stati, poi, proiettati, a chiusura della conferenza. Si tratta di:

Giorni di sangue ho passato a combattere, realizzato dal Liceo Classico “Giambattista Brocchi” di Bassano del Grappa, con la supervisione di Mario Brenta;

Silenzio, realizzato dal Liceo Scientifico “Albert Nobel” di Torre del Greco, con la supervisione di Marco Turco;

Il rimpianto dell’amarezza, realizzato dal Liceo Classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta, con la supervisione di Edoardo Winspeare.

In seguito a questa collaborazione, il regista Marco Turco ha affermato: “Non era la prima volta che lavoravo in un liceo, ma stavolta sono rimasto particolarmente colpito dalla straordinaria conoscenza del mezzo cinematografico da parte degli studenti. Parlare con persone competenti ha reso tutto più semplice. A quel punto abbiamo dovuto lavorare solo sul modo in cui dare una potenza espressiva al mezzo tecnico stesso.”

Emiliano De Maio, a questo proposito, sì è dichiarato d’accordo alla fruizione del cinema nelle scuole come materia di studio :”Il cinema racchiude in sé tutte le forme d’arte. Ormai i giovani di oggi conoscono molto bene i mezzi tecnici. E ciò permette di approfondire, di volta in volta, tutti i temi che si vogliono, in modo da far comprendere anche ai più giovani, le innumerevoli potenzialità di questo mezzo espressivo.”

Il cinema nelle scuole, tuttavia, in Italia è ancora troppo poco diffuso rispetto ad altri paesi europei, come, ad esempio, la Francia. La politica italiana continua a guardare ancora con sufficienza a questa forma d’arte. Per questo motivo sono state avanzate nuove proposte di legge che verranno discusse a febbraio, al fine di rendere le attività scolastiche dedicate al cinema sempre meno sporadiche.

L’Associazione Rete Degli Spettatori ha, inoltre, presentato il proprio programma per il 2016 che, tramite il progetto A TUTTO SCHERMO, promuoverà la programmazione di film italiani dell’ultima stagione cinematografica precedentemente selezionati da una giuria nominata dall’Associazione 100 Autori, composta da Paola Casella (Mymovies), Maria Pia Fusco (La Repubblica), Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera), Giona Nazzaro (Il Manifesto, Micromega, FilmTv) e Silvana Silvestri (Il Manifesto). Tale giuria è stata affiancata da un ulteriore titolo, indicato dalla giuria dei Festival, la quale comprende il Festival dei Popoli, il Festival di Torino, FilmMakerFest e Via Emilia@docfest.

Marina Pavido

VENEZIA 72: il centenario della nascita di Orson Welles

Dal sito ufficiale della Mostra

Nel centenario di Orson Welles
rivivono alla Mostra di Venezia
due capolavori “veneziani” del grande regista /
Ritrovato e ricostruito Il mercante di Venezia (1969),
e ritrovata la partitura musicale originale di A. F. Lavagnino /
Restaurata la versione lunga italiana di Otello (1951) /
proiettati in prima mondiale nella serata-omaggio
di Preapertura (1° settembre) al Lido della 72. Mostra /
Esposizione Shakespeare & sigari
12 studi per personaggi shakespeariani dipinti da Orson Welles

 orson wellesÈ stata tutta dedicata al genio immortale di Orson Welles, in occasione del centenario della nascita, e a due suoi capolavori “veneziani” di ispirazione shakespeariana eccezionalmente recuperati e restaurati – Il mercante di Venezia (1969, film considerato perduto) e Otello (1951) – la serata di Preapertura di martedì 1° settembre della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 settembre 2015), nella Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia.
Lo straordinario programma del 1° settembre in Sala Darsena ha visto:
 l’esecuzione dal vivo, a cura dell’Orchestra Classica di Alessandria, della partitura originale inedita de Il mercante di Venezia, di Angelo Francesco Lavagnino (1909-1987), grande compositore di colonne sonore cinematografiche e autore delle musiche di molti dei film “shakespeariani” realizzati da Orson Welles. La partitura, originariamente scritta per il film incompiuto, è stata appositamente trascritta dall’unica esecuzione registrata all’epoca, e mai eseguita in pubblico prima d’ora.
 la proiezione in prima mondiale in una nuova copia ricostruita e restaurata a cura di Cinemazero e del FilmMuseum di Monaco di Baviera del ritrovato Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice, 35′), film considerato universalmente perduto, che racconta a colori (Eastmancolor) la città lagunare nel “classico” shakespeariano,
e che torna a nuova vita grazie al ritrovamento di nuovi materiali da parte di Cinemazero (Pordenone) e della recente scoperta della sceneggiatura originale di Orson Welles nella collezione di documenti di Oja Kodar presso la Special Collection library dell’Univeristà del Michigan. Si tratta di un progetto di Orson Welles datato 1969 e rimasto incompiuto, che avrebbe dovuto far parte di Orson’s Bag (serie di film di “viaggio attraverso il mondo” con Welles protagonista, destinati al network TV CBS)
 la proiezione della versione lunga, restaurata dal CSC – Cineteca Nazionale di Roma, di Otello (97’). Si tratta della versione italiana del film, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles, che doveva essere presentata a Venezia nel settembre 1951, ma che Welles ritirò all’ultimo momento dal concorso annunciando che la copia non era pronta. Una nuova versione, più corta ma in inglese, fu presentata al Festival di Cannes nel maggio 1952, vincendo il Grand Prix. Oggi quella rara versione italiana finalmente arriva al Lido

Shakespeare & sigari
Inoltre, sarà allestita al Lido durante la 72. Mostra (2 – 12 settembre 2015) la singolare esposizione Shakespeare & sigari. 12 studi per personaggi shakespeariani dipinti da Orson Welles, a cura di Bianca Lavagnino e Sergio Toffetti. Si tratta di 12 tavolette di legno (il retro delle scatole dei sigari preferiti da Orson Welles) che lo stesso Welles aveva dipinto a olio negli anni ’60 con una serie di personaggi shakespeariani: Macbeth. Otello, Falstaff, Shylock…

Il mercante di Venezia (1969)
Il mercante di Venezia è l’ultimo film shakespeariano di Orson Welles. Il regista tentò di terminarlo con le sue risorse, dopo che la TV americana CBS smise di finanziarlo, mandando a monte il piano originale di farne uno “speciale” televisivo tutto incentrato su Welles.
Girato in costumi settecenteschi a Venezia, Asolo, ma anche a Roma e sulla costa dalmata con fondi di Welles, il film racconta i momenti chiave della pièce omonima di Shakespeare.
Già nel 1960 Orson Welles dichiarava: “Il ruolo che davvero sogno di interpretare è l’ebreo di Shakespeare. Io sono cristiano (non che la cosa importi), ma ho sempre sentito una certa affinità verso Shylock e vorrei raccontare questo mio sentimento al pubblico”.
Nel 1982 Welles affermò che il negativo fosse stato rubato in circostanze misteriose, mentre altre fonti riportano che un rullo del sonoro andò perso dopo una proiezione privata di anteprima a Roma. Di fatto, del film sono sopravvissuti solo dei frammenti, negli archivi di Cinemazero presso la Cineteca del Friuli, presso la Cinématheèque Française, il Filmmuseum di Monaco di Baviera e la Cineteca di Bologna. Esistendo solo alcune parti dell’audio, nessuno è a conoscenza di come Welles volesse finire il film, ed è dunque sempre risultato impossibile ricostruire il film nella sua forma completa. Il ritrovamento di Cinemazero è eccezionale perché riguarda più di metà di una copia lavoro montata e di buona parte della colonna sonora già mixata. Grazie al ritrovamento recente anche della sceneggiatura originale e alle note del compositore, il Maestro Angelo Francesco Lavagnino, oggi, per la prima volta, la ricostruzione del film realizzata da Cinemazero e Filmmuseum München può essere presentata al pubblico, in una forma
dove alle lacune sonore si compensa con intertitoli e registrazioni wellesiane d’epoca. Il pubblico potrà così scoprire per la prima volta una delle più importanti performance di Orson Welles, ambientata in scene veneziane, e ascoltare una delle migliori colonne sonore di Lavagnino, compositore che lavorò con Welles anche per le musiche di Otello e Falstaff.

Otello (1951)
Nel settembre 1951, è in programma alla Mostra del Cinema di Venezia l’Otello di Orson Welles. Si tratta della versione italiana del film, la più lunga, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles.
Sarebbe stata la prima proiezione mondiale. Ma non avrà mai luogo. Welles convoca una conferenza stampa e, con aria mesta, annuncia che la copia non è pronta. Il film verrà ritirato dal concorso, e una nuova versione, più corta ma in inglese, sarà presentata al Festival di Cannes nel maggio successivo, vincendo il Grand Prix.
Oggi quella rara versione italiana del film finalmente arriva al Lido per il centenario della nascita di Orson Welles, in una versione restaurata dal CSC – Cineteca Nazionale, per la pre-apertura della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, martedì 1 settembre.
In occasione del centenario, il CSC – Cineteca Nazionale ha pubblicato anche il volume L’Otello senz’acca. Orson Welles nel fondo Oberdan Troiani di Alberto Anile, che racconta le vicende della versione italiana dell’Otello e le vicissitudini di uno dei set più avventurosi della storia del cinema.